Altri modelli Montaggio connotativo Montaggio formale Montaggio discontinuo
Altri modelli Col primo termine si intende un montaggio il cui tratto dominante è la costruzione del significato; col secondo un modello che si impone per la sua natura grafica e/o ritmica; col terzo infine un montaggio che nega apertamente i modelli della continuità senza però sostituirli in una prospettiva di tipo semantico o estetico
Effetto Kulesov L’associazione di due immagini può produrre un senso diverso da quello che ognuna di esse ha presa in sé e per sé. L’unire B ad A può far sì che A venga interpretata dallo spettatore in un modo inedito. Il montaggio si caratterizza così innanzitutto per la sua funzione di produzione di senso.
Effetto Kulesov
Sergej M. Ejzenstein Per Ejzenstein la riproduzione filmica della realtà non ha in sé nessun particolare interesse. Ciò che conta è il senso che di essa si cattura attraverso la sua interpretazione. Il cinema non può limitarsi a riprodurre il reale, deve interpretarlo, costituendosi così come un discorso articolato. Il montaggio è proprio lo strumento col quale arrivare a questa interpretazione, costruire questo discorso.
Il montaggio delle attrazioni Alla base dell’intera concezione ejzensteniana del montaggio c’è il conflitto, la collisione tra due inquadrature che si trovano l’una accanto all’altra. Tali conflitti possono darsi non solo nel passaggio da un piano all’altro ma anche all’interno di una stessa inquadratura, concepita in funzione del ruolo che essa dovrà assumere nell’ordito della sequenza di cui è parte e di cui non è che un «pezzo».
Il montaggio delle attrazioni
Il montaggio delle attrazioni Ottobre, 1927
Il montaggio connotativo
Il montaggio discontinuo Montaggio che rifiuta i codici della continuità hollywoodiana, trasgredendo alle regole della trasparenza classica. Violazione sistema a 180° Falso raccordo (jump cut) Inserti non diegetici Manipolazione temporale Overlapping editing
Violazione sistema a 180°
Falsi raccordi Due tipologie: Montaggio di due inquadrature consecutive di uno stesso personaggio o oggetto non sufficientemente differenziate (angolate meno di 30°) Montaggio di diverse inquadrature di uno stesso personaggio in luoghi e tempi diversi.
Inserti non diegetici Inserti che interrompono la regolare e continua successione di inquadrature attraverso piani estranei allo spazio e al tempo del racconto, che divengono spesso strumenti di associazione metaforiche a cui l’istanza narrante ricorre per determinare il senso di una situazione.
Manipolazione temporale
Overlapping editing
Il montaggio proibito L’ipotesi teorica di André Bazin si fonda su due postulati fondamentali: vocazione ontologica del cinema alla rappresentazione del reale nel rispetto delle sue caratteristiche essenziali; nella realtà nessun avvenimento è dotato di un senso determinato a priori; il reale è caratterizzato da un’immanente ambiguità
Il montaggio proibito Secondo Bazin, il montaggio è proibito ogni volta che l’essenziale di un avvenimento dipende dalla presenza simultanea di due o più fattori dell’azione. Secondo Bazin, il cinema deve seguire la strada della riproduzione del mondo reale nella continuità fisica ed evenemenziale.
Il montaggio proibito Contro il découpage e il montaggio delle attrazioni: Profondità di campo Piano sequenza / long take
Il piano sequenza Il piano sequenza è un piano che da solo svolge le funzioni di una sequenza o scena. E’ nella sostanza l’equivalente di una somma di inquadrature su cui si articola una sequenza.
Il long take Il long take è un’inquadratura che, pur non esaurendo un intero episodio narrativo, esibiscono nel loro perdurare un’evidente volontà di rifiuto del montaggio.
Il montaggio formale Il montaggio formale sottolinea la funzione «estetica» del montaggio, una funzione che tende a porre in primo piano degli effetti di tipo formale, attraverso l’accostamento di immagini che instaurano fra loro un rapporto di volumi, superfici, linee, punti, al di là della concreta natura degli elementi rappresentati
Il montaggio formale
Il montaggio formale