La conquista del potere
La “marcia su Roma” 28 ott. 1922: marcia su Roma Decreto sulla proclamaz. dello stato d’assedio (Luigi Facta, primo ministro): rifiutato da Vittorio Emanuele III via aperta per Roma ai fascisti Giorno successivo: arrivo di Mussolini da Milano per formare il governo Colpo di Stato: fascisti – minoranza parlamentare Liberali: guerra civile finita, fascismo rientrato nella legalità
Il ministero di colazione Mussolini (1922-1925) Stato d’animo favorevole per Mussolini: ministero di coalizione (fascisti, liberali, popolari, socialdemocratici, esponenti delle forze armate) Scopo: guadagnare tempo, evitando di spaventare gli avversari
Il fascismo alla conquista del potere Violenza fascista, repressioni: metodo di governo Parlamento: prestigio e autorità tolti Gran Consiglio del Fascismo (dicembre 1922): supremo organo collegiale decisioni politiche potere tolto al Parlamento Squadre d’azione Milizia volontaria per la sicurezza nazionale: esercito di partito
La legge Acerbo (1923) e le elezioni politiche del 1924 Necessità di ottenere la maggioranza assoluta alla Camera legge elettorale di tipo maggioritario (1923, legge Acerbo): due terzi dei seggi (356 su un totale di 535) al partito con più voti Aprile 1924, elezioni politiche: vittoria fascista
Il delitto Matteotti Protesta dell’opposizione: elezioni fondate sulla falsità e sulla violenza 10 giugno 1924: assassinio di Giacomo Matteotti deputato e segretario del Partito socialista unitario denuncia delle irregolarità e dei soprusi commessi
L’Aventino Delitto di Matteotti indignazione generale Re: niente reazione Scioglimento della coalizione governativa secessione dell’opposizione (socialisti, comunisti, repubblicani, liberali e popolari) – “Aventino” (Roma antica: plebe romana contro le prepotenze dei patrizi)
Il discorso di Mussolini 3 gennaio 1925: discorso di Mussolini alla Camera rivendicazione della responsabilità soppressione delle libertà costituzionali trasformazione del fascismo da “partito di governo” a “partito di regime” Instaurazione della dittatura fascista