Gli uccelli
Gli uccellini in gabbia cantano la libertà gli uccellini liberi volano
Scocca come una freccia Piccolo vaso di felicità un uccellino sul ramo verde si posa un momentino, gira gli occhietti, getta un trillo e va… Piccolo vaso di felicità
In cima a un’antica pianta nel roseo cielo del mattino un’uccelletto piccino canta. Canta? Non canta: cinguetta. Povera piccola gola, ha in tutto una nota sola, e questa ancora imperfetta. Perché cinguetta? Che cosa lo fa parer così giulivo? S’allegra d’esser vivo in quella luce rosa.
Uccelli! Uccelli! Uccelli! Col ciuffo , con la cresta, col collare. Uccelli usi alla minaccia, usi alla valle. Scesi dal monte, reduci dal mare. Con le ali azzurre, rosse , verdi, gialle, con dentro il becco pioppoli e farfalle
Uccellin che non ti vedo dove canti così lieto? Ruvida l’aria, nudi i rami ancora è inverno e tu già canti? Primavera, viene , viene, io lo so, io lo so,io lo so. Oh come folle tu canti! Invisibile ti vedo, ti sento. Nell’aria ruvida, sui nudi rami, annunzi che viene, che sempre ritornerà.
Guarda: un uccello è sceso dalla gronda. Frulla nell’aria, va di fronda in fronda. Salta su tutti i pruni della siepe, si nasconde nell’edera un momento. Getta festoso un grido, e a lui dal nido un gorgheggio risponde. Ora una gola sola può cantate; ma nel Maggio saranno cinque voci a cinguettare. Ed egli cerca, cerca nelle aiuole…. Ecco che trilla al sole e torna al nido, lieto, portando un piccolo fuscello, un filo d’erba, un petalo, un granello.
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