Corso di Macroeconomia Prof. Giuseppe Travaglini Dott.ssa Elisa Lenti Dott. Francesco Perugini Anno accademico 2015-2016
Organizzazione Corso Martedì, h. 16.00 18.00 Mercoledì 11.00 – 13.00 Mercoledì 14.00 – 16.00 (esercitazioni) Esame scritto (4 domande teoria + 2 esercizi) Eventuale orale Testo Blanchard Amighini Giavazzi: I. Scoprire la Macroeconomia
Materiali Libro di testo. Materiale in PDF da sito internet Edizione digitale Pandora Campus Esercizi in pdf
Temi di riflessione macroeconomica L’Offerta: Il Pil, la Spesa Aggregata, la struttura produttiva delle imprese La Domanda: i consumi, gli investimenti, la bilancia dei pagamenti, Il Mercato del lavoro, la disoccupazione La dinamica salariale e la distribuzione Il Settore Pubblico: la tassazione, la spesa pubblica Il Sistema Finanziario: banche, intermediari, i mercati finanziari, la moneta, i titoli azionari e obbligazionari, il tasso di cambio Il futuro dell’economia italiana: Produttività, Crescita, l’accumulazione La Crisi Finanziaria-Reale attuale
Cambiamenti istituzionali e cambiamenti economici. Cambiamenti mercato del lavoro (offerta e domanda, contrattazione e relazioni industriali) Flessibilità (esterna e interna) Nuova competizione internazionale (Globalizzazione) Unione Monetaria Europea (Euro, tassi di cambio fisso) Finanziarizzazione dell’economia, liberalizzazione movimenti di capitale Nuovi Vincoli di finanza pubblica (Welfare: Sanità, pensioni, scuola, Univ.)
Quadro macroeconomico attuale 3 Crisi Mondiale (finanziaria), forse verso la fine Europea (Euro), forse verso la fine Italiana (crescita, produttività, politica, società) Conseguenze: Dinamica occupazione, Pil, Salari, distribuzione redditi
La dimensione dell’economia misurata dal PIL
Pil nominale in PPA 2012 (dollari). Fonte FMI
Definizione PIL Il Prodotto Interno Lordo è il valore dei beni e servizi prodotti in una economia su un arco di tempo determinato, solitamente un anno. Pil Nominale Pil reale Deflatore Pil = Pil Nominale / Pil Reale
Il Prodotto interno lordo (PIL) PIL = Consumi famiglie + + Consumi pubblici (pensioni, sanità, scuola, università, esercito …..) + + Investimenti (privati e pubblic1) + + Esportazioni – Importazioni PIL = C + G + I + Ex – Imp = Dom. Aggregata C = consumi privati G = Consumi pubblici I = Investimenti Ex = esportazioni Imp = Importazioni
Le componenti della spesa aggregata in % del Pil anno 2012
La dinamica relativa del Pil (1999=0)
Tasso di crescita del Pil reale in Italia (dati Eurostat)
Tasso di crescita cumulato del Pil
Pil Pro capite Ossia Pil/Popolazione
Reddito pro capite (=reddito/popolazione)
Confronto tra pil procapite. dati Ameco-Eurostat 2012
Pil pro capite nominale in PPA (dollari). Fonte FMI
Le “regole” Mondiali: Regimi internazionali degli scambi commerciali e del sistema dei pagamenti internazionali
Pil nominale , Pil Reale e Inflazione
Tasso di inflazione Italia
Pil Nominale e Pil reale
Deflatore del Pil e Indice dei prezzi al consumo
Perché gli economisti si preoccupano dell’inflazione?
1. Distribuzione del reddito 1. Distribuzione del reddito. Redditi da lavoro sul Pil (totale economia)
2. Evoluzione dei Salari reali
3- Livelli occupazionali Curva di Phillips
Il mercato del lavoro
L = Forza Lavoro N = Occupato U = disoccupati L = N + U u = U/L tasso di disoccupazione
Tasso di disoccupazione
Distribuzione del reddito della ricchezza e povertà
Dimensione fenomeno della povertà Il 24% della popolazione di UE27 è pari a circa119 milioni di individui 4 milioni in più rispetto all’anno precedente Il 28.2% in Italia è pari a circa 18 milioni di individui. Nella UE27, la povertà assoluta calcolata in base al reddito disponibile equivalente delle famiglie coinvolgeva nel 2011 il 16.9 per cento delle persone (era 16.4 per cento nel 2010) Particolarmente esposte sono le famiglie monoreddito, le famiglie con malati a carico, gli anziani, i pensionati, i minorenni, i disoccupati (i cassa integrati). Fonte: dati EUROSTAT 2013
Dimensione povertà relativa e assoluta in Italia (Istat) Persone: Le persone in povertà relativa sono il 16,6% della popolazione (10 milioni 48 mila persone) quelle in povertà assoluta il 9,9% (6 milioni 20 mila). L'incidenza della povertà assoluta è aumentata, tra il 2012 e il 2013, dal 6,8% al 7,9%, coinvolgendo circa 303 mila famiglie, e 1 milione 206 mila persone in più3. Famiglie: In Italia (2013) il 12.6 delle famiglie è risultata essere in condizioni di Povertà relativa stimata sui consumi (pari a 972,52 euro per una famiglia di due componenti) 3 milioni e 230 mila famiglie e il 7,9% lo è in termini di povertà assoluta (2 milioni 28 mila famiglie) Fonte: dati Istat 2014
Disuguaglianza Indice di Gini: è una misura della diseguaglianza di una distribuzione. È spesso usato come indice di concentrazione per misurare la diseguaglianza nella distribuzione del reddito o anche della ricchezza. È un numero compreso tra 0 ed 1. Valori bassi del coefficiente indicano una distribuzione abbastanza omogenea, con il valore 0 che corrisponde alla pura equi- distribuzione, ad esempio la situazione in cui tutti percepiscono esattamente lo stesso reddito. Valori alti del coefficiente indicano una distribuzione più diseguale, con il valore 1 che corrisponde alla massima concentrazione, ovvero la situazione dove una persona percepisca tutto il reddito del paese mentre tutti gli altri hanno un reddito nullo.
Disuguaglianza nei redditi Indice di Gini per l’Italia tra i più alti tra i paesi OCSE (17° su 30 paesi) In Italia valore di 31.9 (2013) calcolato sui redditi disponibili è in crescita rispetto agli anni precedenti Svezia 27, Danimarca 25, Germania 28, Francia 30, Usa 38, UK 34, Messico 46, Turchia 41. Più simili a paesi con limitato sistema di welfare. Fonte: Elaborazioni nostre su dati EUROSTAT indagine EU-SILC 2011