LEZIONE 4 DELLA SCUOLA DEL SABATO RIMPROVERI E PUNIZIONI SABATO 14 OTTOBRE 2015 SABATO 14 OTTOBRE ° TRIMESTRE 2015
Il messaggio di Geremia Le due vie (Geremia 17:5-10) La denuncia del peccato (Geremia 17:1-4) La risposta al messaggio Attacco al profeta (Geremia 11:18-23) Il lamento del profeta (Geremia 12:1-5) La risposta divina La siccità (Geremia 14:1-10)
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore.» (Geremia 17:5) «Egli è come una tamerice nel deserto: quando giunge il bene, egli non lo vede; abita in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti.» (Geremia 17:6) «Benedetto l'uomo che confida nel SIGNORE, e la cui fiducia è il SIGNORE! » (Geremia 17:7) «Egli è come un albero piantato vicino all'acqua, che distende le sue radici lungo il fiume; non si accorge quando viene la calura e il suo fogliame rimane verde; nell'anno della siccità non è in affanno e non cessa di portare frutto» (Geremia 17:8) «Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?» (Geremia 17:9) Ci sono solo due vie: o poniamo la nostra fiducia in Dio, o non lo facciamo. Che fiducia possiamo avere in noi stessi, se il nostro stesso cuore ci inganna?
«Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore e sui corni dei vostri altari.» (Geremia 17:1)
«Quando Gesù parla di un nuovo cuore, si riferisce alla mente, alla vita, a tutto l’essere. La trasformazione del cuore significa accantonare gli affetti di questo mondo e afferrarsi a Cristo. Avere un nuovo cuore significa avere una nuova mente, nuovi propositi, nuovi motivi. Qual è la dimostrazione del cambiamento in un cuore nuovo?: una vita nuova. L’egoismo e l’orgoglio muoiono ogni giorno, ogni ora, ogni momento» E.G.W. (Figli e figlie di Dio - 3 Aprile)
«Io ero come un docile agnello che si conduce al macello; io non sapevo che tramavano macchinazioni contro di me dicendo: «Distruggiamo l'albero con il suo frutto, sterminiamolo dalla terra dei viventi; affinché il suo nome non sia più ricordato». (Geremia 11:19) Come i cittadini di Nazareth tentarono di uccidere Gesù, gli uomni di Anatoth cercarono di uccidere Geremia per impedire che continuasse a profetizzare. Mentre denunciava il peccato di Giuda, Geremia sperava che la sua famiglia, i suoi fratelli, i sacerdoti, lo sostenessero. Ma Dio dovette dimostragli che proprio i suoi parenti erano quelli che desideravano la sua morte. Quando Geremia seppe della congiura contro di lui, cominciò a comprendere l’atteggiamento di quelli che rifiutavano di correggere i loro peccati.
«Tu sei giusto, SIGNORE, quando io discuto con te; tuttavia io proporrò le mie ragioni: perché prospera la via degli empi? perché sono tutti a loro agio quelli che agiscono perfidamente?» (Geremia 12:1) Avevano attentato alla sua vita; nessuno voleva ascoltarlo. Geremia stava facendo la volontà di Dio, ma erano i peccatori quelli che prosperavano, mentre lui soffriva. Come il salmista (Salmo 73), Geremia interroga Dio per questa ingiustizia. Come possiamo imparare a confidare in Dio nonostante tutte le cose che accadono, e che per noi non hanno senso? «Se, correndo con i pedoni, ti stanchi, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica, che farai quando il Giordano sarà in piena?» (Geremia 12:5) La risposta di Dio a Geremia sembra dura, ma essa stessa è una promessa: se mantieni la tua fiducia, ti darò forza per sopportare difficoltà maggiori.
«Dio permette all’empio di prosperare e di manifestare il suo odio contro di lui, affinché quando avrà raggiunto l’apice della malvagità, tutti possano riconoscere che la loro distruzione è un atto della misericordia divina. Il giorno della giustizia si avvicina; tutti coloro che avranno trasgredito la sua legge e oppresso il suo popolo riceveranno la giusta retribuzione per le loro azioni. Ogni atto di crudeltà e di ingiustizia nei confronti dei figli di Dio sarà punito come se fosse stato fatto al Cristo stesso.» E.G.W. (Il gran Conflitto - pag )
IL PROBLEMA «Per il terreno screpolato, perché non cade pioggia nel paese, gli agricoltori sono delusi e confusi e si coprono il capo.» (Geremia 14:4) LA PREGHIERA «Se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, Signore, agisci per il tuo nome! Certo, sono molte le nostre infedeltà, abbiamo peccato contro di te. » (Geremia 14:7) LA RISPOSTA «Il Signore mi ha detto: «Non intercedere a favore di questo popolo, per il suo benessere. Anche se digiuneranno, non ascolterò la loro supplica; se offriranno olocausti e sacrifici, non li gradirò …» (Geremia 14:11-12) Perché Dio non volle ascoltare l’intercessione del profeta? Anche se Geremia aveva capito la radice del problema (il peccato), il popolo pregava solo per liberarsi dal problema (la siccità). No si era pentito sinceramente, né aveva desiderato di cambiare. Non possiamo pretendere d’avere il favore di Dio e vivere separati da Lui.
«Il peccato è legato a ogni aspetto dell’esistenza umana che ne è satura. Geremia lo sperimentò in modo drastico quando la sua vita fu minacciata a causa del messaggio che predicava. Raccontò a Dio le sue lotte di fede, e Dio gli diede una nuova prospettiva: Tu puoi correre come i cavalli!» Imre Tokics (Guida allo studio per la scuola del sabato)