Siena la citta’ che rubera’ il tuo cuore

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Siena la citta’ che rubera’ il tuo cuore

Gli informazioni basiche Siena è un comune di 54.066 abitanti della Toscana centrale, capoluogo dell’omonima provincia. Siena si trova al centro di un vasto paesaggio collinare, tra le valli dei fiumi Arbia a sud, Merse a sud-ovest ed Elsa a nord, tra le colline di Chianti a nord-est, la Montagnola ad ovest e le Crete Senesi a sud –ovest. La città è universalmente conosciuta per il suo patrimonio artistico e per la sostanziale unità stilistica del suo arredo urbano medievale, nonché per il suo famoso palio. Siena è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. La città è ancora oggi divisa in Terzi: di Città, di San Martino e Camollia.

La storia Il periodo etrusco Il nome di Siena possa derivare dal gentilizio etrusco Saina/Seina, attestato epigraficamente a Montalcini, Chiusi e Perugia. Diversi libri definiscono “Seniensis” (nome latino di Siena) colonia etrusca al pari di Roselle e Sutri. La presenza etrusca a Siena è comunque attestata da numerosi ritrovamenti archeologici. Per il periodo più antico si segnalano i ritrovamenti di Piazza del Mercato (alcune fibule di bronzo attribuibili all’VIII-VII secolo a.C.), di Rocca Salimbeni (buccheri, ceramica a vernice nera e ceramica etrusca riferibili ad un periodo tra il VI ed il I secolo a.C.), sul versante meridionale della collina del Duomo (resti di una grande capanna con fondazione in muratura, di buccheri ed altra ceramica databili al VII secolo a.C.). Le testimonianze pervenuteci fanno ritenere che a Siena, anche nel periodo etrusco più recente, non vi fosse una vera e propria formazione urbana e che gli etruschi fossero raggruppati in piccoli insediamenti disposti nel territorio della futura città.

ed il periodo romano La fondazione della città La mitologia cittadina vuole la città fondata da Senio, figlio di Remo, il fondatore di Roma. Senio, col fratello Aschio, avrebbe infatti lasciato Roma perché perseguitati dallo zio Romolo, trovando rifugio nella nuova città. Storicamente Siena fu fondata come colonia romana al tempo dell’Imperatore Augusto e prese il nome di Saena Julia. Le scarse notizie attendibili precedenti alla fondazione, suggeriscono l'esistenza di una comunità etrusca sulla quale si insediò la colonia militare romana ai tempi di Augusto. Il primo documento che conosciamo in cui viene citata la comunità senese risale al 70 e porta la firma di Tacito, che, nel IV libro delle Historiae, riporta il seguente episodio: il senatore Manlio Patruito riferì a Roma di essere stato malmenato e ridicolizzato con un finto funerale durante la sua visita ufficiale a Saena Julia, piccola colonia militare della Tuscia. Il Senato romano decise di punire i principali colpevoli e di richiamare severamente i senesi a un maggiore rispetto verso l'autorità.

Il simbolo di Siena

Il periodo longobardo e medievale Dell'alto medioevo non si hanno documenti che possano illuminare intorno ai casi della vita civile a Siena. C'è qualche notizia relativa alla istituzione del vescovado e della diocesi, specialmente per le questioni sorte fra il vescovo di Siena e quello di Arezzo, a causa dei confini della zona giurisdizionale di ciascuno: questioni nelle quali intervenne il re longobardo Liutprando, pronunziando sentenza a favore della diocesi aretina. Ma i senesi non furono soddisfatti e pertanto nell'anno 853, quando l'Italia passò dalla dominazione longobarda a quella franca, riuscirono ad ottenere l'annullamento della sentenza emanata dal re Liutprando. Pare, dunque, che al tempo dei Longobardi, Siena fosse governata da un Gastaldo, rappresentante del re: gastaldo che fu poi sostituito da un Conte imperiale dopo l'incoronazione di Carlo Magno. Il primo conte di cui si hanno notizie concrete fu Winigi, figlio di Ranieri, nel 867. Dopo il 900 regnava a Siena l'imperatore Ludovico III, il cui regno non durò così a lungo, dal momento che nel 903 le cronache raccontano di un ritorno dei conti al potere sotto il nuovo governo del re Berengario.

La repubblica Siena si ritrova nel X secolo al centro di importanti vie commerciali che portavano a Roma e, grazie a ciò divenne un'importante città medievale. Nel XII secolo la città si dota di ordinamenti comunali di tipo consolare, comincia a espandere il proprio territorio e stringe le prime alleanze. Questa situazione di rilevanza, sia politica che economica, portano Siena a combattere per i domini settentrionali della Toscana, contro Firenze. Dalla prima metà del XII secolo in poi Siena prospera e diventa un importante centro commerciale, tenendo buoni rapporti con lo Stato della Chiesa: in particolare i banchieri senesi erano un punto di riferimento per le autorità di Roma, ai quali si rivolgevano per prestiti o finanziamenti.

Alla fine del XII secolo Siena, sostenendo la causa ghibellina, si ritrovò nuovamente contro la guelfa Firenze: celebre è la battaglia di Montaperti comabattuta nel 1260, nella quale i sinesi guidati da Manfredi di Sicilia, distrussero l'esercito fiorentino. La battaglia di Colle Val d’Elsa che vide la sconfitta dei senesi ad opera delle truppe fiorentine e colligiane, poi, portò nel 1287 all’ascesa del Governo di Nove. Sotto questo nuovo governo Siena raggiunge il suo massimo splendore, sia economico che culturale, divenendo di fatto la città più importante della Toscana. Dopo la peste del 1348, però, cominciò la lenta decadenza della Repubblica senese, che raggiunse l'epilogo nel 1555, anno in cui la città dovette arrendersi alla supremazia fiorentina, dopo tre secoli di primato, perdendo così la propria autonomia e diventando parte del Granducato di Toscana, condividendone le sorti fino all' unificazione dell'Italia (1861).

Il dominio mediceo e il Granducato di Toscana Giulio di Cosimo I con veduta della città di Siena (1557-1568) Un episodio curioso, a metà tra lo storico e lo scientifico, si verificò a sud-est di Siena il 16 giugno 1794, quando una pioggia di meteoriti cadde sulla città di Torrenieri.

I posti principali della citta’

Piazza del Campo « Piazza del Campo, / ti ricordi, dall'alto sembrava un'enorme conchiglia, / e lo sparo iniziale era il lampo di un'unica perla...  » (Mario Castelnuovo, Piazza del Campo)

Piazza del Campo è, storicamente, la piazza principale della città di Siena. Unica per la sua particolare e originalissima forma a conchiglia, è rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza ed integrità architettonica e per essere il luogo in cui due volte l'anno si svolgono i due Palii.

Gli inizii della Piazza Lo spazio che sarebbe diventato la piazza attuale era, alle origini di Siena, un terreno bonificato per consentire il deflusso delle acque piovane. Il nucleo della città in formazione si trovava più in alto, nella zona di Castelvecchio e il futuro "Campo" era uno spazio per i mercati, appena laterale rispetto alle principali strade di comunicazione che passavano per la città e situato esattamente ad un crocevia. Qui si incontrano ancora oggi le direttrici per Roma a sud-est, per il mare a sud-ovest e verso Firenze a nord.

Cattedrale di Santa Maria Assunta /Duomo di Siena/ Facciata della chiesa

La cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Siena La cattedrale di Santa Maria Assunta è il Duomo di Siena. Costruita in stile romanico-gotico, è una delle più significative e affascinanti chiese italiane realizzate in questo stile. Nel luogo dove sorge la cattedrale, sarebbe sorto il castrum romano. Ancora nel medioevo il toponimo era Piano Sancte Mariae e in questo luogo, tra l'attuale costruzione e la piazza che la circonda su due lati, sono stati effettuati degli scavi che hanno suffragato l'ipotesi di uno sviluppo dell'area in periodo longobardi e franco. Si parla di un accastellamento con quattro torri, di cui una sarebbe diventata la torre campanaria attuale. Questo edificio sarebbe stato fino al 913 la residenza del Vescovo ed avrebbe contenuto una chiesa rivolta verso est, cioè verso l'attuale Battistero. Nel secolo XII questa chiesa fu inglobata nella costruzione romanica che andava diventando la cattedrale, con la facciata rivolta a sud, cioè verso l'attuale "Facciatone", la facciata incompiuta del "duomo nuovo" (vedi sotto). È tradizione, suffragata anche da deduzioni storiche, che il Duomo sia stato consacrato il 18 novembre 1179. Ci sono però opinioni contrastanti e notizie storiche che smentiscono questa datazione. Infatti, solo nel XIII secolo (1229) il Duomo sarebbe stato trasformato in basilica, con la facciata rivolta ad ovest, verso l'ospedale di Santa Maria della Scala. I lavori vennero terminati solo alla fine del secolo successivo.

La Basilica di San Dominico

La Basilica di San Domenico è una delle più importanti chiese di Siena e si trova in Via Camporegio. La chiesa fu innalzata nel 1226-1265, ma nel corso del Trecento il complesso fu ampliato nelle forme gotiche che vediamo ancora oggi e che hanno resistito ad incendi (1443, 1531), occupazioni militari 1548-1552 e terremoti (1798).

Complesso museale di Santa Maria della Scala Il Santa Maria della Scala è uno dei più antichi ospedali europei e dei primi esempi di xenodochio, che da alcuni anni ha esaurito le proprie funzioni sanitarie ed è stato (e in parte lo è ancora) oggetto di una importante operazione di recupero a fini museali e culturali. Questo grande complesso, situato nel cuore di Siena, di fronte alla Cattedrale, conserva integre le testimonianze di mille anni di storia, restituendo un percorso che, dall’età etrusca e romana, dal Medioevo al Rinascimento, arriva al giorno d'oggi. Nelle testimonianze artistiche qui presenti si confondono le immagini di civiltà etrusche, pellegrini stanchi, viandanti e malati, nobili signori, imperatori bizantini, bambini abbandonati e confratelli preganti. Nel Museo si alternano ambienti monumentali, corridoi angusti, affreschi coloratissimi con storie di vita, cripte oscure, intrecci di gallerie scavate nel tufo e grandi spazi voltati a mattoni.

La Banca Monte dei Paschi di Siena La Banca Monte dei Paschi di Siena, nata nel 1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione senese, è la più antica banca al mondo tuttora in attività. La società di Rocca Salimbeni è attualmente il terzo gruppo bancario italiano: il Gruppo Monte dei Paschi di Siena (o Gruppo MPS). Il Gruppo MPS è attivo sull'intero territorio italiano e sulle principali piazze internazionali con un'operatività che copre l'attività bancaria tradizionale, l'asset management, il private banking l'investment banking alla finanza innovativa d'impresa, con una particolare vocazione verso la clientela famiglie e piccole e medie imprese.

Una delle piazze nel centro storico a Siena

Tipico negozio con i prodotti regionali della Toscana

Caterina da Siena

La vita della Santa Caterina nasce nel rione di Fontebranda (oggi nobile contrada dell’Oca) come 24.ma figlia dei 25 figli di Jacopo Benincasa, tintore, e di Lapa Piagenti (o Piacenti). La sorella gemella Giovanna (la 25.ma ed ultima figlia della coppia) vivrà solo pochi mesi. Nel 1348 Siena e l'Europa sono devastate dall'epidemia di peste che decima la popolazione. A soli sei anni ebbe una prima visione: vide, nella Basilica di san Domenico a Siena, Gesù Cristo in trono, con i santi Pietro e Paolo. Caterina a sette anni fa voto di verginità. Nello stesso tempo comincia un percorso di mortificazione, fatto di digiuni (soprattutto di carne) e di penitenze. Nella prima fase della sua vita, queste pratiche erano condotte in modo solitario. Nelle sue opere racconta che verso i dodici anni i genitori, ignari del suo voto, cominciano a pensare di maritarla. Caterina reagisce anche con il taglio completo dei capelli e chiudendosi in casa con il capo coperto da un velo; per vincere la sua ostinazione, i genitori la costringono ad estenuanti lavori domestici, ottenendo il risultato di rafforzare la sua convinzione interiore. Un giorno il padre la sorprende in preghiera con una colomba aleggiante sul capo. Decide allora di lasciare libera la giovane di scegliere la propria strada.

A sedici anni Caterina entra nel terzo ordine delle Domenicane (o Mantellate, per via del mantello nero sull'abito bianco), pur restando presso la sua abitazione. Lei stessa racconta di essersi avvicinata alle letture sacre pur essendo semianalfabeta e, dopo giorni di estenuanti e poco fruttuose fatiche, di aver ricevuto dal Signore il dono di sapere leggere. Imparerà più tardi anche a scrivere, ma la maggior parte dei suoi scritti e delle sue corrispondenze sono dettate. Al termine del Carnevale del 1367 racconta che le apparve Gesù con sua Madre e altri santi per sposarla a sé nella fede, avrebbe ricevuto un anello, adorno di rubini, che sarebbe stato visibile soltanto ai suoi occhi; per questo Caterina è iconograficamente rappresentata con l'anello e con un giglio. Verso il 1372 espone al legato pontificio in Italia, Pietro d’Estraing, la necessità di riformare i costumi del clero, di trasferire la Santa Sede a Roma da Avignone dove risiedeva dal 1309 e di organizzare una crociata contro gli infedeli.

Il monumento della Santa Caterina che si trova al Centro di Siena

Le autorità ecclesiastiche la chiamano nel 1374 a Firenze di fronte al Capitolo generale dei Domenicani. L'Ordine ne riconosce l'ortodossia e l'affida alla direzione di frate Raimondo delle Vigne da Capua (1330-1399); questi venne poi nominato lettore di teologia a Siena e lasciò una biografia della Santa. Secondo la tradizione devozionale il 1º aprile 1375 avrebbe ricevuto le stimmate nella chiesa di Santa Cristina a Pisa, dove si trovava su invito di papa Gregorio XI al fine di preparare la crociata da lei sollecitata; queste stimmate sarebbero rimaste invisibili fino alla sua morte. All'inizio del 1378 viene incaricata di ristabilire i rapporti tra Santa Sede e Firenze, ma durante la sua missione in riva all'Arno rischia la vita, e la missione fallisce. Il nuovo papa Urbano VI riesce a siglare una pace il 28 luglio 1378. Il 20 settembre dello stesso anno, a Fondi, avviene lo scisma, con l'elezione dell'antipapa Clemente VII. Caterina definisce i tredici cardinali scismatici demoni incarnati. Nonostante la vittoria militare di Urbano VI a Marino il 30 aprile 1379, lo scisma si protrarrà per quarant'anni. Muore, provata da una vita di digiuni e di astinenze forzate, a soli 33 anni, dopo essersi astenuta dal bere per un mese. Nella biografia della senese scritta dal beato Raimondo da Capua, è riportato che non fu Santa Caterina a rifiutare il cibo, ma dopo l'apparizione di Nostro Signore che le fece dono di "bere al suo costato" lo stomaco di Santa Caterina "si chiuse - come riporta il B. Raimondo da Capua - non ebbe più bisogno di cibo né poté più digerire. Nessuno se ne meravigliava, perché accostandosi alla fonte della Vita, lei aveva bevuto a sazietà una bevanda vitale, che le tolse per sempre il bisogno di mangiare".

La canonizzazione Caterina da Siena fu canonizzata dal papa senese Pio II nel 1461. Papa Paolo VI ha dichiarato Caterina dottore della Chiesa il 4 ottobre 1970. Santa Caterina è inoltre patrona principale d'Italia per nomina di papa Pio XII nel 1939 (assieme a San Francesco di Assisi) e compatrona d'Europa per nomina di papa Giovanni Paolo II il 1º ottobre 1999. La tomba di Santa Caterina nella Chiesa della Minerva a Roma

L’organizzazione della citta’ I nomi delle contrade sono: Contrada Sovrana dell' Istrice Contrada della Lupa Contrada del Drago Nobil Contrada del Bruco Contrada Imperiale della Giraffa Contrada Priora della Civetta Nobil Contrada dell'Oca Contrada della Selva Nobile Contrada dell'Aquila Contrada della Pantera Contrada della Chiocciola Contrada della Tartuca Contrada Capitana dell'Onda Contrada di Valdimontone Nobil Contrada del Nicchio Contrada del Leocorno Contrada della Torre Siena e’ stata divisa ai 17 distritti, che si chiamano contrade. Ciascuna ha il sua cultura ricca e tradizioni, usa differente bandiera e ha il simbolo con cui tutti citadini indenificano. Questa tradizione e’ ancora molto vivente a Siena, e’ una cosa che unifica e unisca i contemporanei della citta’.

Contrada Sovrana dell' Istrice Motto: Sol per difesa io pungo Simboleggia: Acutezza Santo patrono e festa titolare: San Bartolomeo, 24 agosto Avversaria: Lupa Colori: Bianco con arabeschi rossi, neri e blu in parti uguali Contrada della Lupa Motto: Et Urbis et Senarum Signum et Decus Simboleggia: Fedeltà Santo Patrono e Festa Titolare: San Rocco confessore, 16 agosto Avversaria: Istrice Colori: Bianco e nero con liste arancio

Nobil Contrada del Bruco Motto: Come rivoluzion suona il mio nome Simboleggia: Industriosità Santo Patrono e Festa Titolare: Visitazione di Maria Santissima "Madonna della Disciplina Maggiore", prima domenica di luglio Colori: Giallo e verde con liste turchine Contrada del Drago Motto: Il cor che m'arde divien fiamma in bocca Simboleggia: Ardore Santo Patrono e Festa Titolare: Santa Caterina da Siena, ultima domenica di maggio Colori: Rosa antico e verde con liste gialle

Contrada Imperiale della Giraffa Motto: Altius caput maior gloria Simboleggia: Eleganza Santo Patrono e Festa Titolare: Maria SS. della Visitazione. Si celebra la prima domenica di giugno Colori: Rosso e bianco Contrada Priora della Civetta Motto: Vedo nella notte Simboleggia: Astuzia Santo Patrono e Festa Titolare: Sant'Antonio da Padova, 13 giugno Avversaria: Leocorno Colori: Nero e rosso con liste bianche

Nobil Contrada dell'Oca Motto: Clangit ad arma Simboleggia: Avvedutezza Santo Patrono e Festa Titolare: Santa Caterina da Siena, 29 aprile. La Contrada la festeggia in maggio Avversaria: Torre Colori: Bianco e verde con liste rosse Contrada della Selva Motti: Prima Selvalta in Campo Simboleggia: Potenza Santo Patrono e Festa Titolare: Assunzione della Beata Vergine, 15 agosto. Si festeggia la quarta domenica di agosto Colori: Verde e arancio con liste bianche

Contrada della Chiocciola Motto: Con lento passo e grave neel campo a trionfar Chiocciola scende Simboleggia: Prudenza Santo Patrono e Festa Titolare: Santi Apostoli Pietro e Paolo, 29 giugno Avversaria: Tartuca Colori: Rosso e giallo con liste turchine Contrada della Tartuca Motti: Forza e costanza albergo Simboleggia: Saldezza Santo Patrono e Festa Titolare: Sant'Antonio da Padova, 13 giugno Avversaria: Chiocciola Colori: Giallo e turchino

Nobile Contrada dell'Aquila Motto: Dell'Aquila il rostro, l'ugna e l'ala Simboleggia: Combattività Santo Patrono e Festa Titolare: SS. Nome di Maria, 12 settembre Avversaria: Pantera Colori:Giallo oro con liste nere e turchine Contrada della Pantera Motti: La Pantera ruggì ed il popolo si scosse / Il mio slancio ogni ostacolo abbatte Simboleggia: Audacia Santo Patrono e Festa Titolare:San Giovanni decollato, 29 agosto Avversaria: Aquila Colori: Rosso e celeste con liste bianche

Contrada Capitana dell'Onda Motto: Il colore del cielo, la forza del mare Simboleggia: Letizia Santo Patrono e Festa Titolare: Visitazione di Maria Vergine, 2 luglio Avversaria: Torre Colori: Bianco e celeste Contrada di Valdimontone Motti: Sotto il mio colpo la muraglia crolla Simboleggia: Perseveranza Santo Patrono e Festa Titolare: Madonna del Buon Consiglio. Si festeggia il 26 aprile Avversaria: Nicchio Colori: Rosso e giallo con liste bianche

Nobil Contrada del Nicchio Motto: E' il rosso del corallo che m'arde in cor Simboleggia: Riservatezza Santo Patrono e Festa Titolare: San Gaetano Thiene, 7 agosto Avversaria: Valdimontone Colori: Azzurro con liste gialle e rosse Contrada del Leocorno Motto: Fiede e risana al par l'arma ch'ho in fronte Simboleggia: Scienza Santo Patrono e Festa Titolare: San Giovanni Battista, 24 giugno Avversaria: Civetta Colori: Bianco e arancio con liste azzurre

Contrada della Torre Motti: Oltre la forza, la potenza Simboleggia: Forza Santo Patrono e Festa Titolare: San Giacomo Maggiore Apostolo e Sant'Anna, 25 luglio. Si festeggia l'ultima domenica di luglio Avversaria: Oca Colori: Rosso cremisi con liste bianche e blu

Il Palio di Siena è una competizione fra le contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale. La "carriera" (come viene tradizionalmente chiamata la corsa) si svolge normalmente due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio di Provenzano (in onore della Madonna di Provenzano) e il 16 agosto il Palio dell'Assunta (in onore della Madonna Assunta). In occasione di avvenimenti eccezionali (come ad esempio nel 1969 la conquista della Luna da parte della missione Apollo 11) o di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad es. il centenario dell'Unità d'Italia) la comunità senese può decidere di effettuare un Palio straordinario, tra maggio e settembre (l'ultimo si è tenuto nel 2000, per celebrare l'ingresso nel nuovo millennio). Vincitori delle ultime carriere : 16 agosto 2009: Civetta (Andrea Mari detto Brio su Istriceddu) 2 luglio 2009: Tartuca (Giuseppe Zedde detto Gingillo su Già del Menhir)

Quattro giorni di Palio Il Palio non è una manifestazione riesumata ed organizzata a scopo turistico: è la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti. Ci sono quattro giorni per una festa: questi gli appuntamenti da seguire per conoscere le fasi salienti del Palio. E' importante sapere che corrono solo dieci delle diciassette contrade, la cui partecipazione è regolata da un sorteggio, che avviene almeno venti giorni prima di ogni Palio. Corrono di "diritto" le sette Contrade che non hanno corso il Palio dell'anno precedente nella stessa data; le altre tre vengono sorteggiate tra le dieci che invece vi avevano partecipato.

Le Prove Sono sei, hanno luogo ogni mattina (alle ore 9 circa) e ogni pomeriggio (alle ore 19,30 circa) e sono importanti per verificare le condizioni sia del cavallo che del fantino. Per ogni prova il cavallo è accompagnato all'Entrone dalla stalla della Contrada da un folto gruppo di contradaioli, che spesso intona i canti tradizionali. La quinta prova è detta "prova generale"; al termine di essa i popoli delle dieci Contrade e i loro ospiti si riuniscono nel cuore di ogni rione, dove si svole la grande cena propiziatoria

Il giorno del Palio Verso le ore 8, nella Cappella adiacente al Palazzo Comunale, viene celebrata dall'Arcivescovo la "messa del Fantino". Subito dopo si corre l'ultima prova, detta "provaccia" per lo scarso impegno dei fantini, attesi alla impegnativa corsa della sera. Alle ore 10,30, in Palazzo Comunale, alla presenza del Sindaco, si procede alla "segnatura dei fantini" che da questo momento non potranno essere più sostituiti. Intorno alle 15, presso gli oratori delle Contrade, si svolge la benedizione del cavallo. Dopodiché le comparse delle Contrade e i figuranti del Comune attraversano il centro storico soffermandosi in Piazza Salimbeni, al "casino dei Nobili", davanti a Palazzo Chigi Saracini e in Piazza del Duomo ad eseguire la sbandierata. Poi si riuniscono   in Piazza del Duomo (cortile del Palazzo del Governo) da dove muovono in ordine per raggiungere Piazza del Campo. Il Corteo Storico entra nella Piazza intorno alle ore 17.

La Corsa Le Contrade vengono chiamate tra i canapi secondo l'ordine di estrazione, mentre la decima entrerà di "rincorsa" (solo quanto riterrà opportuno) decidendo così il momento della mossa. A questo punto il mossiere abbasserà il canape anteriore dando inizio alla carriera. Se la partenza non è valida, uno scoppio del mortaretto fermerà i cavalli che dovranno tornare al punto di partenza. I cavalli dovranno compiere tre giri di pista per circa 1000 metri e solo al primo arrivato è riservata la gloria della vittoria, sanzionata da tre giudici della vincita. Anche il cavallo "scosso" ossia senza fantino può riportare la vittoria per la sua Contrada.

Gli Autori Joanna Mathias Michalina Zięba