Dante La Divina commedia

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Dante La Divina commedia Caratteri generali

La biografia “fiorentina” e il periodo dell’esilio 1265 nasce in una famiglia della piccola nobiltà guelfa 1293-1295 S’iscrive alla corporazione dei Medici e Speziali, per entrare in politica 1302- 1321 ESILIO La vita di Dante si divide nettamente in due parti: la vita a Firenze (1265-1302) e il periodo dell’esilio (1302-1320)

Guelfi Ghibellini Filopapali * Ricca borghesia mercantile (Artigiani, ricchi proprietarî immobiliari Filoimperiali * Aristocrazia feudale

Ghibellini = Seguaci di Federico II Guelfi e Ghibellini XII secolo: nello scontro per la corona imperiale in Germania una fazione sosteneva la casata sassone-bavarese dei Welfen Un’altra fazione sosteneva la famiglia Hohenstaufen, che possedeva il castello di Wibeling (Antico nome di Waiblingen) In Italia, i due termini si diffonderanno durante le lotte fra Federico II e il papa. Ghibellini = Seguaci di Federico II Guelfi = Seguaci del papa

Verso l’esilio GUELFI BIANCHI (CERCHIESCHI) GUELFI NERI (DONATESCHI)

Bianchi e Neri: le differenze GUELFI BIANCHI (CERCHIESCHI) GUELFI NERI (DONATESCHI) Famiglie proprietarie di ricchi fondi agricoli Famiglie di ricchi mercanti Legate alle forze popolari Volevano l’indipendenza di Firenze dal pontefice (Bonifacio VIII) Rappresentano gli interessi delle famiglie più ricche e antiche di Firenze Strettamente legati al papa per interessi economici Erano favorevoli al dominio papale su Firenze e sull’intera Toscana, a costo di perdere l’indipendenza

Le tappe che portarono Dante all’esilio Calendimaggio 1300 ferimento di un cerchiesco. Dante è Priore e bandisce i capi di entrambe le parti. Autunno 1300: Bonifacio VIII nomina Carlo di Valois (fratello di Filippo il Bello) Paciere in Toscana. Giugno 1301: scoperto un tentativo di colpo mano donatesco. Bando con multe e confische. Ottobre 1301: il Comune spedisce un’ambasceria a Roma, per tranquillizzare Bonifacio. Dell’ambasceria fa parte anche Dante. Giorno d’Ognissanti del 1301: Carlo di Valois entra a Firenze con 800 cavalieri.

Le tappe che portarono Dante all’esilio Approfittando dell’appoggio di Carlo di Valois (e quindi, di Bonifacio VIII), i Neri di Corso Donati attuano un vero colpo di Stato, impadronendosi delle principali cariche pubbliche. Fra gennaio e ottobre 1302 espellono dalla città tutti gli esponenti bianchi (oltre 600 uomini). 27 gennaio 1302: Dante è condannato in contumacia (contŭmax=renitente, arrogante) per peculato all’esilio temporaneo, all’interdizione dai pubblici uffici e ad una multa ingente. Il 10 marzo 1302, la pena è commutata in esilio perpetuo, confisca dei beni e condanna al rogo in caso di rientro a Firenze

1302-1320: gli anni dell’esilio Con altri esiliati tentò di rientrare a Firenze. Disgustato dalla “compagnia malvagia e scempia” decide di “far parte per se stesso”. Tra il 1307 e il 1319 risiede presso i marchesi Malaspina, in Lunigiana; gli Scaligeri a Verona e i Da Polenta a Ravenna. Morirà a Ravenna il 14 settembre 1321

La ricerca della “cagion” ovvero: la visione etico-politica di Dante Dante assistette, durante l’esilio, allo spettacolo di città italiane lacerate da guerre civili Pervase dalla cupidigia di denaro e dallo spirito affaristico Assistette alla visione d’una Chiesa corrotta, i cui membri s’erano trasformati in lupi rapaci Egli si mise a cercare “la cagion che il mondo ha fatto reo” “Credette di individuarla nell’assenza d’un imperatore che si ponesse come supremo regolatore della vita civile, facendo rispettare le leggi ed obbligando la Chiesa a tornare alla sua missione spirituale”

Il “Maladetto fiore Par., IX”; La “gente nova e i subiti guadagni” Il Fiorino (recto: giglio; verso: San Giovanni Battista), fu coniato a partire dal 1252 e s’impose come la moneta degli scambi internazionali. Inurbamento: immigrazione di manodopera, ma anche di proprietari terrieri, feudatari, artigiani, avvocati e notai. I nuovi potenti, divenuti tali grazie agli affari, avevano sostituito alle virtù civiche e militari delle antiche famiglie magnatizie, la sete di guadagno.

La ricerca della “cagion” ovvero: la visione etico-politica di Dante Il pensiero politico di Dante è contenuto nel IV libro del Convivio (1304-1307), nel De Monarchĭa (cominciata nel 1310, avuta notizia della discesa di Arrigo VII) e nella Commedia, in particolare nei canti sesti delle tre cantiche.

La ricerca della “cagion” ovvero: Il “De Monarchia” Riguardo al rapporto fra papato e impero, nel Basso Medioevo si contrapponevano due modi di vedere le cose: Il Cesaropapismo La Teocrazia

La ricerca della “cagion” ovvero: Il “De Monarchia” Il Cesaropapismo La Teocrazia Il potere civile si estende anche Al campo religioso (Bisanzio; Russia zarista) Il potere dello Stato deve essere subordinato a quello ecclesiastico (teocrazia di Bonifacio VIII)

Il rapporto fra papa e imperatore: la concezione dantesca In particolare nel De Monarchĭa, Dante afferma che imperatore e papa hanno pari dignità Dio ha dato pari dignità a Papa Perché si occupi della salvezza spirituale dei fedeli Imperatore Perché si occupi della felicità terrena dei sudditi

Il titolo Commedia o Comedía da kômos (baldoria, festa, festino) + oidé (canto in onore di Dioniso) Nell’edizione veneziana del 1555 (curata da Ludovico Dolce) comparve per la prima volta l’aggettivo “Divina” Il poema era stato chiamato così da Boccaccio (Trattatello in laude di Dante) Dante la chiamò così riferendosi al linguaggio comune utilizzato, tipico dello stile mezzano (intermedio tra quello alto o tragico e quello basso o elegiaco) Si riferiva, inoltre, al fatto che il poema inizia in modo drammatico e finisce bene

Tre cantiche, cento canti, 14 mila versi È un poema didascalico-allegorico (didasco = insegno; allegoreuo = àllos + agoréuo: parlare d’altro; di qualcosa di diverso) 14223 endecasillabi in terzine incatenate È diviso in tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) e 100 canti Ognuna delle 3 cantiche è divisa in 33 canti, più il 1° dell’Inferno che funge da proemio; in tutto, quindi: 100 canti La scrisse durante l’esilio (cominciato nel 1302) Iniziò la stesura nel 1306-07 Inferno e Purgatorio furono scritti in 6-7 anni La scrittura del Paradiso si protrasse fino al 1321, anno in cui Dante morì

Il simbolismo numerico 1 è il numero di Dio 3 è il numero della Trinità 3 guide accompagnano D. nel suo viaggio Virgilio attraverso l’Inferno e il Purgatorio, fino al Paradiso Terrestre Beatrice, per tutti i cieli del Paradiso, fino all’Empireo San Bernardo di Chiaravalle, che nell’Empireo (di fronte alla Candida Rosa dei Beati) guida D. a contemplare Maria e Dio

Quando si svolge il viaggio Il poema inizia nella settimana di Pasqua del 1300 La data non è casuale, né per la vita di D.; né da un punto di vista storico Per D., poiché la durata media della vita di un uomo si aggirava sui 70 anni e nel 1300 egli aveva 35 anni (era nel mezzo del cammin di nostra vita) Per l’umanità: siamo nel punto di passaggio tra due secoli (il XIII e il XIV); ma soprattutto siamo nell’anno del primo Giubileo, indetto da Bonifacio VIII Nell’Anno santo, Dio avrebbe perdonato tutti i peccati, scontandoli dall’espiazione del Purgatorio, a chiunque si fosse pentito e avesse visitato a Roma le tombe degli apostoli

Quando si svolge il viaggio Giorni Giovedì 7 aprile Venerdì 8 aprile Sabato 9 aprile Domenica 10 aprile Lunedì 11 aprile Martedì 12 aprile Mercoledì 13 aprile Eventi della Commedia Nella notte tra giovedì e venerdì D. si perde nella selva oscura. Incontro con V. e inizio della discesa Nella notte tra Sab. e Dom. escono dall’Inf. Cominciano a risalire il monte del Purg. Ascesa al Purgatorio Arrivo al Paradiso Terrestre - A Mezzogiorno volo verso il Par. e al termine: visione di Dio Pasqua del Signore Tentazione nell’orto degli olivi Tradimento di Giuda Abbandono da parte degli apostoli Notte della Resurrezione PASQUA

IL SISTEMA ELIOCENTRICO Fu il polacco Niccolò Copernico (1473 – 1543) a teorizzare che il sole si trovasse al centro dell’universo, e che la terra gli girasse intorno con gli altri pianeti 

IL SISTEMA GEOCENTRICO O ARISTOTELICO TOLEMAICO Dante era convinto che la terra si trovasse al centro dell’universo In questo seguiva la concezione di Aristotele e dell’ astronomo Claudio Tolomeo (Alessandria, II d.C.) Solo l’emisfero boreale, secondo lui, è abitato In quello australe c’è solo acqua, con al centro la montagna del Purgatorio

L’Inferno -È una voragine a forma di cono rovesciato I suoi bordi sono incisi a scaloni orizzontali Essi formano 9 ripiani concentrici: i Cerchi I Cerchi sono sempre più stretti man mano che ci si avvicina al fondo dell’inferno Il fondo dell’inferno è collocato al centro della terra

-Al centro della terra è conficcato Lucifero Egli ha tre volti, come una mostruosa parodia della Trinità, alla quale osò ribellarsi Con le sue 3 bocche Lucifero divora per l’eternità i cesaricidi Bruto e Cassio e il traditore di Gesù, Giuda

-Lucifero, parodia della Trinità e Punitore dei traditori per eccellenza -Egli è incastrato al centro della terra Per poter uscire all’aperto, Dante e Virgilio devono arrampicarsi lungo il suo corpo gigantesco e repellente Percorreranno uno stretto cunicolo al termine del quale giungeranno agli antipodi di Gerusalemme, ai piedi della montagna del Purgatorio

Lucifero, parodia della trinità

-Si formò quando Lucifero cadde sulla terra -E’ circondata dall’oceano -Tutte le anime purganti vi arrivano su una barca condotta da un angelo, che le raccoglie alla foce del Tevere

-Sulla spiaggia che circonda il monte dimorano gli spiriti negligenti -Più su comincia il cammino d’espiazione lungo le sette cornici incise sui fianchi della montagna In cima c’è l’Eden o Paradiso terrestre Qui Virgilio sarà sostituito da Beatrice

-Il Paradiso I beati risiedono nell’Empireo [gr. Empýrios= infiammato, ardente] Sempre nell’Empireo vi è il Trono di Dio, fonte di luce e beatitudine Dante incontra le anime in ciascuna delle sfere celesti che ne influenzarono la vita

9 8 7 6 5 4 3 2 1 I LUNA II MERCURIO III VENERE IV SOLE V MARTE VI GIOVE VII SATURNO VIII STELLE FISSE IX PRIMO MOBILE Angeli Arcangeli Principati Podestà Virtù Dominazioni Troni Cherubini Serafini

-Nell’Inferno (così come negli altri regni dell’oltretomba) i peccatori non sono disposti a caso -Infatti, man mano che si scende, aumenta la gravità dei peccati e, quindi, delle pene La colpa più lieve è quella dei giusti non battezzati (Limbo) che desiderano senza speranza la visione di Dio

-Il peccato più grave è quello commesso dai benefattori dell’umanità, puniti da Lucifero in persona

In che modo sono disposte le anime Le anime sono collocate nella voragine infernale secondo in base a criteri molto precisi In particolare Dante segue l’Etica Nicomachea di Aristotele, il De Officiis di Cicerone e il pensiero teologico di San Tommaso Le colpe sono classificate secondo le due malvage tendenze del cuore umano: Incontinenza e Malizia La Malizia, a sua volta, è divisa in Violenza e Fraudolenza (verso chi non si fida e verso chi si fida)

La disposizione secondo le colpe PECCATORI MALIZIOSI VIOLENTI Violenti verso sé stessi Violenti verso Dio, Natura e Arte FRAUDOLENTI Fraudolenti verso chi si fida Fraudolenti verso chi non si fida INCONTINENTI

La disposizione secondo le colpe: gli Incontinenti Gli Incontinenti sono puniti nei primi 5 cerchi infernali Essi diressero l’amore verso scopi, persone e cose di per sé buoni, ma non seppero contenere la loro passione entro limiti ragionevoli. Essa si impadronì di loro, divenne la loro principale ragione di vita, distogliendoli dal fine principale dell’amore che è quello di giungere a Dio

La disposizione secondo le colpe: I violenti I violenti sono puniti nel 7° cerchio, diviso in 3 gironi 1° Violenti contro il prossimo (Omicidi e predoni 2° Violenti contro sé stessi (suicidi e scialaquatori 3° Violenti contro Dio, Natura, Arte (Bestemmiatori, sodomiti, usurai

La disposizione secondo le colpe: I fraudolenti contro chi non si fida I Fraudolenti verso chi non si fida sono puniti nell’ 8° cerchio (Malebolge), diviso in 10 bolge 1° bolgia Seduttori e ruffiani 2° bolgia Adulatori 3° bolgia Simoniaci 4° bolgia Indovini 5° bolgia Barattieri 6° bolgia Ipocriti 7° bolgia Ladri 8° bolgia Consiglieri fraudolenti 9° bolgia Seminatori di discordie e scismi 10° bolgia Falsari

La disposizione secondo le colpe: I fraudolenti contro chi si fida I Fraudolenti verso chi si fida (e quindi: traditori) sono puniti nel cerchio più basso, il 9°: una ghiacciaia alimentata dalle acque del Cocito, raggelate dalle sei ali di Lucifero Nell’ordine vi sono imprigionati: a) i traditori dei congiunti (Caina) b) i traditori della patria (Antenora) c) degli ospiti (Tolomea) d) dei benefattori (Giudecca)

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