Progetto SOLOLO Un impegno che prosegue da 10 anni.

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Progetto SOLOLO Un impegno che prosegue da 10 anni

Indice La nascita del Progetto Sololo I traguardi principali del Progetto Sololo dal 2004 ad oggi Il Villaggio di Sololo oggi Testimonianze di volontari e sostenitori Chi siamo: Mondeco Onlus Chi siamo: Mehala Child & Family Onlus

La nascita del progetto Sololo Il Progetto Sololo nasce nel 2004 quando Pino Bollini, medico brianzolo che dagli anni ottanta è impegnato in diverse missioni in Africa, decide di non ignorare la richiesta di aiuto della comunità di Sololo, in Kenya, messa in ginocchio dall’epidemia di HIV/AIDS e inizia a rimboccarsi le maniche. Affianca così la comunità locale nella costituzione di un’organizzazione a base comunitaria, CIPAD, che nel 2012 verrà riconosciuta ONG dal governo. Pino crede nell’autodeterminazione dei popoli, soprattutto nella cooperazione internazionale, e non desidera perciò alimentare un meccanismo di puro assistenzialismo. Pur restando per tutti questi anni a fianco della comunità locale, Pino ha svolto un enorme e dispendioso lavoro di rafforzamento delle capacità locali nel definire interventi sostenibili e nel reperire le risorse necessarie. CIPAD ha oggi all’attivo importanti collaborazioni con reti internazionali attive sul suo territorio di intervento, e il sostegno dei donatori italiani permette di coprire quegli ambiti ancora scoperti da queste partnership. Un impegno che prosegue da 10 anniUn impegno che prosegue da 10 anni

Grazie al sostegno di amici e parenti che da sempre credono in questo Progetto-Sololo, oggi è possibile garantire i diritti fondamentali a oltre 300 bambini in uno dei villaggi più poveri dell’Africa Sub-sahariana. Ma il Progetto-Sololo non è solo questo: 22 bambini rimasti completamente orfani a causa dell’AIDS vivono nell’Obbitu Children Village, case famiglia costruite grazie alla generosità degli italiani; nel 2013 è stata avviata un’impresa sociale, l’Obbitu Farming Unit, con lo scopo di generare entrate per il progetto e contribuire alla sostenibilità futura.

I traguardi principali del Progetto Sololo dal 2004 ad oggi 2004: viene costituita CIPAD, organizzazione a base comunitaria per la responsabilizzazione della comunità locale 2005: inizia a delinearsi una risposta concreta all’emergenza abbandono a seguito della diffusione dell’HIV/AIDS: «Progetto-Sololo» con l’"Obbitu Children Village" 2006: risposta all’emergenza siccità 2007: inizio costruzione villaggio Obbitu e sostegno dei minori domiciliati presso famiglie di accoglienza 2010: accoglienza primi minori residenti nel villaggio Obbitu e incremento dei sostegni domiciliari. 2011: risposta all’emergenza siccità 2012: risposta all’emergenza alluvione

I traguardi principali del Progetto Sololo dal 2004 ad oggi 2013: attivazione dell’»Obbitu Farming Unit» e inizio attività commerciale 2014: ad oggi costante progressiva implementazione delle attività del: -«Progetto.Sololo» (con sostegni anche a studenti, anziani, malati cronici, più bisognosi) -«Obbitu Children Village» (incrementate le costruzioni per abitazione e di servizio) -« Obbitu Farming Unit» (produzione ortaggi, integrativi dieta minori e vendita al mercato)

Il Villaggio di Sololo oggi Oggi a Sololo esiste un’organizzazione locale che promuove il benessere e lo sviluppo sostenibile di un’area a forte rischio di emarginazione e sfruttamento. Un’organizzazione che, insieme alla comunità, si fa carico delle fasce deboli della popolazione, in particolare bambini e anziani, affinché non siano costretti a mendicare nelle città vicine. A Sololo oggi si percepisce una maggiore speranza verso il futuro, soprattutto nei giovani che grazie al progetto possono frequentare la scuola o ricevere una formazione professionale che permetterà loro di svolgere un lavoro qualificato.

Testimonianze di volontari e sostenitori “ho fatto mio il Progetto Sololo adottando a distanza una bimba del Villaggio; le motivazioni per cui l'ho fatto sono molteplici ma la più importante è sicuramente la voglia di far stare meglio quei bambini che vivono una realtà molto precaria senza averne colpe, oltre alla serietà delle fantastiche persone che operano sul posto e che da lontano gestiscono questo encomiabile lavoro per le quali nutro una profonda fiducia. Aiutare con pochi euro l'anno mi gratifica perché "fare del bene fa stare bene". Bravi a tutti voi!!” Simonetta Petragnani, sostenitrice dal 2011 “I miglioramenti delle loro condizioni di vita si recepiscono chiaramente dalle foto e dalle notizie che tu costantemente aggiorni sul tuo sito. Mi fa particolarmente piacere seguire i continui progressi dei due piccoli Machi e Guyatu che costituiscono il mio piccolo impegno, tramite adozione a distanza, nell'aiutarti a portare avanti il tuo faticoso progetto. Anna Maria Casadei, sostenitrice dal 2013 A Sololo ho toccato con mano quotidianamente la presenza sul territorio del Progetto Sololo. Le donne possono andare a prendere l'acqua con i contenitori da 20 litri che definiscono “di Pino”, i bambini dormono sotto la zanzariera fornita, e qui siamo in zona malarica. I pasti quotidiani sono garantiti dalla distribuzione degli alimenti che avviene mensilmente (fagioli,mais,olio, sale e te ) e i controlli sanitari vengono eseguiti periodicamente da personale specializzato. C'è ancora tanto da fare; forse la fase emergenziale almeno dal punto di vista climatico è superata, ma ha lasciato dietro di sé situazioni ancora al limite dell'umanità. Mi chiedo cosa farebbero queste famiglie senza gli aiuti forniti dal progetto. Marina, volontaria a Sololo nel 2012

“In Africa quando pensi di avere visto il peggio, non devi dimenticare che dietro l’angolo ti sta aspettando il peggio del peggio. Questa notte mi sveglierò tante volte e penserò alla mamma che ho visto oggi nella sua capanna di circa due metri di diametro. Il tetto è sostenuto da un palo a cui è legata la capra di famiglia che lì mangia, dorme ed espleta tutte le funzioni organiche. La capanna non ha pareti in muratura, ma usando quei pali che noi utilizzeremmo solo nell’orto per i pomodori ne viene in qualche modo delimitata la” proprietà ”. Il tetto che protegge dal sole africano, alle dodici si toccano i quaranta gradi, e dalle piogge torrenziali che travolgono e distruggono persino le case in muratura è fatto da sacchi di iuta. Quelli per contenere le granaglie per intenderci. Ma questa mamma non è sola. Questa notte mentre io mi divertirò ad ascoltare i suoni del bush africano sperando di sentire anche la iena, lei si sdraierà per terra (non ci sono nè letti nè giacigli ovviamente ) assieme ai suoi cinque bambini. In una capanna di due metri di diametro ? Esatto in una capanna di due metri di diametro. E allora penso a come mi sentirei io con cinque bimbi, il più piccolo di un anno il più grande di sette, se avessi solo una recinzione di tutori per pomodori fra i miei piccoli e una iena. O un serpente. O qualche centinaio di topi. Si possono trovare tanti argomenti per lavarsi la coscienza…. Perchè tanti figli….dove è il padre dei figli….? tante domande, ma una sola risposta. Questa donna ha due gambe come me, due braccia come me, due occhi come me. Io ho avuto due figli e lei cinque, ma i suoi sono esattamente come i miei…. preziosi. E non posso credere che lei dormirà tranquilla.” Marina, volontaria a Sololo nel 2012

posso dire che già da un anno all'altro, vale a dire dal 2014 data della prima farming presso il villaggio, molto imbarazzate e confuse, mentre quepresenza al 2015, data della mia ultima presenza nel Villaggio Obbitu, ho notato dei cambiamenti. Il primo anno (2014) ho visto le persone che poi hanno lavorato nella st'anno, in febbraio, ho trovato i lavoratori più sicuri ed autonomi nelle mansioni richieste. Ne è stata prova l'autosufficienza nel consumo delle verdure prodotte nel corso dell'anno. Marco Cavallieri, volontario-consulente a Sololo

Chi siamo: Mondeco Onlus Mondeco Onlus è un’associazione costituita nel 2007 a Muggiò (MB) allo scopo di collaborare e interagire con le popolazioni nei paesi in via di sviluppo, rivolgendosi con particolare attenzione all’infanzia. Mondeco Onlus individua nell’educazione lo strumento principale per perseguire le proprie finalità sociali; ha progetti attivi in Italia, in Kenya e in Brasile.Mondeco si ispira agli insegnamenti e alla filosofia di vita e solidarietà di Dom Helder Camara, persona che con umiltà e dedizione ha fatto della lotta alla povertà la sua ragione di vita. Ilaria Spinelli, presidente, in visita al progetto Sololo Mondeco partecipa attivamente alla progettazione di Sololo portando idee nuove anche grazie alle frequenti missioni di volontariato organizzate dall’associazione. Insieme a Pino abbiamo grandi progetti ma abbiamo anche bisogno di donatori al nostro fianco.

Chi siamo: Mehala Child & Family Onlus Mehala Child & Family Onlus nasce nel 2004 dalla volontà di un gruppo di mamme e papà, psicologi, assistenti sociali e volontari di realizzare un sogno condiviso: garantire a ogni bambino il diritto di crescere e vivere in modo dignitoso e sereno, in una famiglia che lo ami e si prenda cura di lui. Raggiunge le finalità statutarie attraverso le adozioni internazionali, la cooperazione allo sviluppo e l’educazione.Mehala è Ente Autorizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Commissione Adozioni Internazionali) per le adozioni internazionali in India, Nepal, Burkina Faso, Kenya e Madagascar. Nei medesimi stati, dal 2006 Mehala Child & Family Onlus partecipa a progetti di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale in partenariato con realtà locali affidabili. Mehala si occupa della raccolta delle donazioni attraverso il Sostegno a Distanza e del rapporto con il donatore. Il Presidente di Mehala, Guido Fossi, durante un evento di raccolta fondi.

… qui tutto anche invecchiando (persone e cose) deve essere utile al massimo possibile, quindi … lo si usa ci si gioca e poi lo si ringrazia avendone cura

Grazie per l’attenzione