I terrorismi nella storia dell’Italia repubblicana

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Transcript della presentazione:

I terrorismi nella storia dell’Italia repubblicana Mario Renosio Torino – Palazzo Lascaris, 12 ottobre 2015

Alcuni problemi preliminari La percezione delle giovani generazioni L’immaginario collettivo Il linguaggio Il concetto di violenza politica

La percezione delle giovani generazioni

L’immaginario collettivo ANNI di PIOMBO: uso della violenza come pratica politica quotidiana terrorismo in Italia = Brigate rosse rimozione del terrorismo di destra

Il linguaggio I ragazzi che oggi frequentano la V superiore sono nati nel 1997, hanno ottenuto la licenza media nel 2011: Nel 150°dell’Unità d’Italia, 10 anni dopo l’11 settembre, l’anno in cui è morto Bin Laden Parliamo quindi loro di un “altro” mondo, dove Pc sta per “Partito comunista”, il cellulare è un automezzo delle forze dell’ordine, Sim vuol dire “Stato imperialista delle multinazionali”

La violenza politica La “fine delle ideologie”: società pacificata o omologazione al pensiero unico? Conflittualità sociale come elemento patologico, eversivo la violenza politica è caratteristica dei periodi di aspre conflittualità sociali, politiche ed economiche: rivoluzioni, lotte di liberazione, guerre civili nelle società democratiche, la lotta violenta tra diversi gruppi sociali e/o politici è teoricamente esclusa: lo Stato esercita il monopolio dell’uso legittimo della violenza

Esiste una violenza “di Stato”? intervento diretto e repressivo dell’esercito o delle forze dell’ordine (Milano 1898, Reggio Emilia 1960, Genova 2001…) uso di una manovalanza fiancheggiatrice o tollerata (squadrismo fascista, mafia a Portella della Ginestra…)

Violenza politica nell’Italia repubblicana dal 1946 al 1971, durante scontri di piazza, vi sono 133 morti tra i manifestanti e 14 tra le forze di polizia 1969-1987: 14.591 atti di violenza con motivazione politica provocano 491 morti e 1.181 feriti 7.000 persone dall’inizio degli anni ‘70 alla fine degli anni ‘80 sono state imputate in processi per “associazione sovversiva”, “banda armata” e “insurrezione contro lo Stato”: un fenomeno non marginale.

Anni di piombo?

Epoca di grandi trasformazioni: Stagione di partecipazione e grande mobilitazione sociale, di una diffusa socialità concreta (non virtuale) a sinistra e nel mondo cattolico, di conquiste politiche, sociali e civili Statuto dei lavoratori Legge sul divorzio Legge sull’aborto Diritto di famiglia Legge Basaglia Obiezione di coscienza al servizio militare Epoca di grandi trasformazioni: crisi economica e riconversione industriale consumi e costumi: radio libere feste di piazza, concerti disco music

Il contesto generale: la guerra fredda dal marzo 1947 per gli Usa la lotta contro l’espansione del comunismo è la priorità assoluta: sostegno militare, politico e economico ai paesi alleati (dottrina Truman)

Il contesto in Italia Economico Sociale ricostruzione boom : da paese agricolo a paese industriale anni ’70: crisi petrolifera mondiale Sociale emigrazione: est ovest, sud  nord inurbamento: campagna  città scolarizzazione di massa compressione delle lotte sindacali

Il quadro politico Il centro: Democrazia cristiana (Dc) la sinistra: Partito repubblicano italiano (Pri) Partito liberale italiano (Pli) Partito socialdemocratico italiano (Psdi) la sinistra: Partito comunista italiano (Pci) Partito socialista italiano (Psi) Partito radicale la destra: Movimento sociale italiano (Msi) Partito monarchico

Il quadro politico centralità della Dc sistema elettorale proporzionale instabilità di governo difficile gestazione del centro-sinistra ascesa elettorale ed organizzativa del Pci conventio ad excludendum

Il “lungo” ‘68 movimento di carattere internazionale denazionalizzazione delle masse la politica come passione critica radicale verso la società dei consumi fenomeno metropolitano (fabbriche, università, scuole superiori) protagonismo giovanile

Il “lungo” ‘68 In Italia: 1967-1972: spontaneismo  Movimento studentesco 1973-1976: organizzazione  gruppi extraparlamentari marxismo-leninismo critica da sinistra alla politica del Pci e del sindacato frammentazione “militarizzazione” dei servizi d’ordine 1969-1973: “autunno caldo” ripresa lotte operaie fine della “pace sociale”

Terrorismi: chi e quando 1969-1975: prevalenza assoluta della presenza dei gruppi di estrema destra 1969-1973: 95%; 1974: 85%; 1975: 78% 1975-1979: prevalenza degli episodi di violenza politica attribuibile a gruppi di estrema sinistra 1980-1982: drastica flessione

Il modello ideologico del neofascismo La “tradizione” contro la modernità La società è fatta di caste e di razze: ognuno deve “stare al suo posto”. La violenza è uno strumento necessario per raggiungere obiettivi superiori Priorità: lotta contro il comunismo Strumenti: propaganda, sovversione, agitazione di piazza, terrorismo due strategie distinte: golpismo e stragismo.

Il golpismo : 1964-1974 estate 1964: il “piano Solo” dicembre 1970: il golpe Borghese agosto 1974: il golpe “bianco” di Sogno

Il golpe strisciante: la P2 La loggia massonica P2 elabora un “piano di rinascita democratica”: progressivo controllo dell’informazione riduzione della partecipazione popolare alla vita politica ridimensionamento e svuotamento delle istituzioni democratiche svolta autoritaria attraverso una riforma di stampo presidenzialista

lo stragismo: 1969-1980 Connivenze con apparati “deviati” dello Stato e con i servizi segreti americani e inglesi: appoggi logistici depistaggi delle indagini Obiettivo eversivo: Fermare le lotte sociali e l’ascesa elettorale della sinistra Colpire nel mucchio, produrre panico generalizzato Delegittimare gli istituti democratici Favorire soluzioni autoritarie sul modello iberico, greco e sudamericano Gli attentati non vengono rivendicati

150 morti, 551 feriti 12 dicembre 1969: piazza Fontana 28 maggio 1974: piazza della Loggia 4 agosto 1974: Italicus 2 agosto 1980: stazione di Bologna 150 morti, 551 feriti

A sinistra: violenza e lotta armata l'analisi crisi irreversibile della classe dirigente italiana il Pci non vuole radicalizzare le lotte sociali (golpe in Cile  compromesso storico) esiste in Italia una disponibilità reale di studenti ed operai a fare la rivoluzione golpismo, stragismo, attivismo neofascista, repressione poliziesca:  violenza difensiva violenza offensiva contro lo stato, il capitale, il fascismo: non più una necessità, ma una scelta strategica

Il terrorismo di sinistra Modelli e miti di riferimento: situazione internazionale: lotte anticoloniali, Vietnam, rivolte nei ghetti neri, Olp guerriglia urbana: la città «cuore» e «punto più debole del sistema» (Tupamaros, Raf, Action directe)

Il terrorismo di sinistra colpisce i simboli del potere: membri di istituzioni, forze dell’ordine, organizzazioni economiche e sociali (dirigenti industriali, magistrati, giornalisti…) rivendica le proprie azioni linguaggio estremamente ideologico: incapacità di “comunicare”

Le organizzazioni neofasciste Ordine Nuovo Nasce nel 1954 all’interno del Msi, da cui esce nel 1956 P. Rauti, F. Freda, G. Ventura Ha collegamenti con altri gruppi neofascisti europei

Le organizzazioni neofasciste Avanguardia nazionale nasce nel 1960 su iniziativa di Stefano Delle Chiaie raccoglie molti aderenti soprattutto tra i giovani.

svolta spontaneista: 1975-1983 Cambia il contesto europeo: caduta di Franco e Salazar Scioglimento di On e An, nuova generazione terrorista Nuclei armati rivoluzionari nascono nel 1977 a Roma attivi fino al 1981 da Fuan e Fdg (Msi) Cristiano e Valerio “Giusva” Fioravanti, Francesca Mambro Terza posizione attiva nel ’76-78 come Lotta studentesca da On e Avanguardia Nazionale estate 1980: fusione con i Nar Roberto Fiore, Marcello de Angelis

svolta spontaneista: 1975-1983 Omicidi politici, rapine, violenze soprattutto a Roma e in Veneto Osmosi di militanti tra le organizzazioni Attenzione alle fasce di emarginazione sociale Sovrapposizione con criminalità organizzata e delinquenza comune (banda della Magliana)

Le organizzazioni della lotta armata: le BR

autunno 1973: Dalla Chiesa crea una struttura antiterrorismo a Torino 18 aprile 1974: a Genova le Br sequestrano il magistrato Mario Sossi 17 giugno 1974: primo fatto di sangue delle Br, a Padova 8 settembre 1974: arresto di Curcio e Franceschini 5 novembre 1974: arresto di Gallinari 4 giugno 1975: muore “Mara” Cagol estate 1975: resta libero il solo Moretti la struttura di Dalla Chiesa viene sciolta

Attacco al cuore dello Stato 16 marzo 1978: Le Br rapiscono il presidente della Dc Aldo Moro mentre si reca in Parlamento per il dibattito sulla fiducia al governo Andreotti, che vede, per la prima volta dal dopoguerra, l’appoggio del Pci I cinque uomini della scorta vengono uccisi

72. 460 posti di blocco, 37. 702 alloggi perquisiti, 6. 413 72.460 posti di blocco, 37.702 alloggi perquisiti, 6.413.713 persone e 3.383.123 automezzi controllati Trattare? Pci e Dc sostengono la “linea della fermezza” La morte di Moro è “funzionale” agli interessi di Usa, Urss e settori deviati dello Stato

I molti misteri del caso Moro l’uccisione della scorta i “covi” di via Gradoli e via Montalcini 7° comunicato: la morte di Moro via Caetani il Memoriale di Moro

Contro la classe operaia 24 gennaio 1979: a Genova le Br uccidono l’operaio Italsider e sindacalista della Cgil Guido Rossa. Ha denunciato un operaio che ha lasciato in fabbrica volantini Br

Una violenza diffusa 1976-1977: attentati, omicidi, ferimenti si “sovrappongono” a scontri e disordini che scoppiano durante le manifestazioni un clima di diffusa violenza quotidiana crisi dei “gruppi”, nascono Autonomia operaia e Senza tregua

Le organizzazioni della lotta armata: Prima linea Nasce nel settembre 1976, si differenzia dalle Brigate Rosse per: rifiuto della clandestinità doppio livello: politico e militare spontaneismo dell’azione mantenere una presenza nei luoghi di lavoro e nei movimenti della sinistra extraparlamentare

Lo Stato risponde Il 22 maggio 1975: il Parlamento approva la Legge Reale, che accresce il potere e la discrezionalità delle forze dell’ordine. Maggio 1977: un decreto ministeriale istituisce le carceri speciali (Asinara, Trani…). Nel luglio vi vengono trasferiti alcune centinaia di detenuti per motivi politici. DL. 15 dicembre 1979: inasprimento delle pene e trattamento di favore per dissociati e pentiti

La risposta delle istituzioni e della società civile Il 26 aprile 1973 venne istituito un Comitato regionale antifascista Il 20 febbraio 1976: nasce il Comitato della Regione Piemonte per la difesa dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana

La fine 19 febbraio 1980: arresto di Patrizio Peci 29 aprile 1980: arresto di Roberto Sandalo Peci e Sandalo iniziano a collaborare con la giustizia le rivelazioni dei pentiti consentono di smantellare le organizzazioni i dissociati avviano un percorso di revisione autocritica della loro esperienza

Anni ’80: un “altro mondo” Muta radicalmente il contesto sociale, economico e politico: crollo della mobilitazione politica di piazza Fiat, autunno 1980: sconfitta operaia perdita di consensi elettorali del Pci riflusso, diffusione dell’eroina Reagan e Thatcher: neoliberismo modello vincente Solidarnosc: prime crepe nel “muro” Craxi e craxismo: leaderismo decisionista

Per approfondire: le fonti Cronologia Giornali, riviste, volantini, opuscoli, materiali di propaganda prodotti dalle diverse organizzazion collazioni di documenti: Soccorso rosso, Brigate rosse : che cosa hanno fatto, che cosa hanno detto, che cosa se ne e detto, Feltrinelli, 1976 La mappa perduta, Sensibili alle foglie atti processuali atti Commissione parlamentare stragi G. Pellegrino, Proposta di relazione, XII legislatura, 1995

Per approfondire: le fonti saggi: G. De Luna, Le ragioni di un decennio, Feltrinelli A. Ventura, Per una storia del terrorismo in Italia, Donzelli N. Tranfaglia, Un capitolo del “doppio stato” , in Storia dell’Italia repubblicana, vol. II, t. 2, Einaudi S. Zavoli, La notte della Repubblica, Nuova Eri N. Rao, Il piombo e la celtica, Sperling & Kupfer

Per approfondire: le fonti autobiografie e biografie ragionate: A. Franceschini, Mara, Renato e io, Mondadori R. Curcio, A viso aperto, Mondadori P. Gallinari, Un contadino nella metropoli, Bompiani S. Segio, Una vita in Prima linea, Rizzoli M. Moretti, R. Rossanda, Br: una storia italiana, Baldini e Castoldi G. Fasanella, A. Franceschini, Che cosa sono le BR, Rizzoli G. Bianconi, A mano armata. Vita violenta di Giusva Fioravanti. Baldini & Castoldi

Per approfondire: le fonti romanzi: E. Palandri, Boccalone, Bompiani L. Rastello, Piove all’insù, Bollati Boringhieri D. Morgante, La compagna P 38, Newton Compton G. De Cataldo, Romanzo criminale, Einaudi film: Anni di piombo, di M. Von Trotta, 1981 La seconda volta, di M. Calopresti, 1995 La mia generazione, di W. Labate, 1996 La prima linea, di R. Di Maria, 2009

Per approfondire: le fonti sitografia: www.brigaterosse.org www.misteriditalia.it