UNIMC Dipartimento di Scienze della Formazione Macerata 23 ottobre 2015 L’uso dei manuali per la costruzione della conoscenza storica A cura di Paolo Coppari.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
II INCONTRO Madre Teresa di Calcutta
Advertisements

OBBLIGO SCOLASTICO ASSI CULTURALI.
LA SCUOLA DEL FUTURO: “Indicazioni per il nuovo curricolo”
La mediazione didattica in Storia
Comprensione e interpretazione del testo
QUALITÀ VISIBILI ED INVISIBILI:
La programmazione per competenze
CURRICOLO D’ISTITUTO IPOTESI DI LAVORO ZELO BUON PERSICO.
Quadro di riferimento INValSI Scienze I livelli di competenza
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
Il processo di apprendimento non è accumulo nella mente di una serie di dati acquisiti a ttivare la partecipazione d dellalunno al processo che rende.
SEMINARIO PROVINCIALE PROGETTO EMERGENZA LINGUA Sintesi e conclusioni Modena 18 Maggio 2011 Modena – USR Progetto ELLE – Gruppo Tutor Senior.
COSTRUTTIVA 1Bologna 28 novembre sul curricolo della lingua italiana Riflettuto le prove Invalsi dei due ordini di scuola Analizzato e ripensato.
Comprendere per riassumere, riassumere per comprendere
Promuovere i metodi di studio Anno Accademico
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
Dalla struttura della materia alle sue trasformazioni … al corpo
una bella avventura culturale
Intervento di Giuseppe Tacconi
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
Quadri di Riferimento per la Matematica
Lesperienza del microseminario sui nuovi programmi di storia (Roma, 1999) Paola Panico Docente di Storia - IPSIA Chino Chini Borgo San Lorenzo (FI)
Struttura logica del curricolo tra obiettivi, competenze e finalità
PON-FSE IT 05 1 PO007 – Competenze per lo sviluppo Annualita ̀ 2013/ tel. : 0963/ /41805.
_ ___ _ ______ _ _ _________.
COMMISSIONE VALUTAZIONE
La motivazione scolastica nel curricolo di scuola.
LA VALUTAZIONE DEL TESTO SCRITTO RIFLESSIONI E PROPOSTE DI LAVORO
LE MAPPE PER INSEGNARE.
Maria Piscitelli Firenze, 3 dicembre 2010
LEGGERE LE INDICAZIONI PER
Verso una scuola ben fatta Linee di ricerca e azione per una progettazione formativa sostenibile Le proposte del Nucleo Provinciale per le Indicazioni:
IL PROGETTO DESECO SAPERE CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA
Il curricolo Le Unità di apprendimento
Insegnare storia nella scuola primaria
I LUOGHI DELLA MEMORIA LA MEMORIA DEI LUOGHI
UN CURRICOLO PER COMPETENZE
Le competenze nella madrelingua ed il curriculum verticale
XX SCUOLA ESTIVA DI ARCEVIA CORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI DI STORIA E ITALIANO Formazione storica ed educazione linguistica nell’età della multimedialità.
CURRICOLO VERTICALE DI SCIENZE UNA NECESSITA’ PIU’ CHE UNA ESIGENZA!!
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ
PERCORSO EDUCATIVO E DIDATTICO
Rete del distretto faentino per le Indicazioni 2012
Finalità generale della scuola: sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale.
1 PRIMA SCIENZA PONTEDERA 4 DICEMBRE 2014 PROGETTAZIONE E DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO Cristina Duranti.
Il curricolo ?... Spunti di riflessione.
D.D. Bussoleno (To) VIAGGIO VERSO IL CURRICOLO Temevo il mio ritorno tanto quanto avevo temuto la mia partenza; entrambi appartenevano all’ignoto e all’imprevisto.
Seminario provinciale sulle Indicazioni per il curricolo SECONDO MODULO: Seminari disciplinari Matematica: dalle indicazioni al curricolo 18 aprile 2008.
Alfabetizzazione in chimica nella Scuola Primaria
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Competenza degli alunni in matematica
Le abilità di studio Corso Neoassunti A.S
Didattica della lettura Prof. Giovanni Moretti
DOCENTI : VIOLA CRISTINA - FERLITA LIA
Conoscenze, abilità, competenze
SITUAZIONE “Frenesia da riforma”, Proliferazione documenti Cambia tutto ma …. CAMBIA BEN POCO Incertezza momento politico Scarsa motivazione docenti.
Scuola cantiere di innovazione V Seminario Nazionale per l’accompagnamento delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del.
Una lingua per studiare
IC ALPIGNANO PER CONOSCERCI MEGLIO. I NOSTRI OBIETTIVI STAR BENE A SCUOLA (promozione dell’agio) FORMAZIONE DELL’ INDIVIDUO VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSE.
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
Il curricolo di storia e la didattica dei processi di trasformazione M. Teresa Rabitti Università di Bolzano Clio ’92. Associazione di insegnanti e ricercatori.
Lo studio di caso Un percorso tra fonti e manuali Carla Marcellini INSMLI
La didattica della Storia con i Quadri di Civiltà 15 aprile 2015.
L’UNITA’ DI APPRENDIMENTO Scuola A. Cesari, 18 febbraio 2015.
Storia Locale Perché Cosa Come. Perché Normativa 1. Indicazioni Nazionali 2.Piani di studio trentini p.48 Storia – Geografia- Educazione alla cittadinanza.
Workshop n. 3 Dalla comprensione del manuale di storia alla produzione del testo storico A cura di Paolo Coppari e Maria Catia Sampaolesi.
Workshop n. 3 Dalla comprensione del manuale di storia alla produzione del testo storico A cura di Paolo Coppari e Maria Catia Sampaolesi.
LETTURA DI UNA FONTE ICONOGRAFICA ALUNNI CLASSI 1 A / 1 B SCUOLA PRIMARIA I.C. “ E. PATTI “ - TRECASTAGNI A.S 2015/16 INS.TE TUCCIO FRANCESCA.
Verticalità intesa come continuità nello sviluppo dei contenuti e nella costruzione dei concetti nella scuola primaria e secondaria di I° e II° grado Didattica.
Transcript della presentazione:

UNIMC Dipartimento di Scienze della Formazione Macerata 23 ottobre 2015 L’uso dei manuali per la costruzione della conoscenza storica A cura di Paolo Coppari (Le Marche fanno Storie) GEO-Storie in azione Traiettorie e strumenti per la formazione e la didattica

IMPARARE A FARE LE COSE DIFFICILI Gianni Rodari È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi. (Lettera ai bambini)

La seduzione della cultura e delle idee Umberto Galimberti Oggi la scuola ha un compito decisamente più importante e impegnativo di un tempo. Deve far apparire il mondo reale più affascinante di quello virtuale. Impresa ciclopica, che può avvenire solo a scuola, con professori carismatici Che sappiano catturare gli studenti in quella terra di emozioni dove di fatto si trovano, e da lì far nascere il gusto per le idee. Che sappiano bilanciare la seduzione del virtuale con la seduzione delle idee.

Per la generazione web 2.0 la storia è finita? Roberto Cotroneo Pericolo per le nuove generazioni  Trasformare tutto ciò che siamo e siamo stati in curiosità, dettagli clip staccate.  Nutrirsi di informazioni di ogni tipo che non si riesce più a mettere insieme  Non essere più in grado di scegliere quali siano i fatti da prendere seriamente in considerazione, e quelli che non hanno alcun valore.  Convivere con elementi tossici, rielaborati, gustosi in apparenza, ma per niente sani e poco attendibili

Stereotipi e cattive pratiche  La comprensione del testo storico altro non è che la comprensione linguistica e letterale dello stesso.  Il buon apprendimento storico coincide con una buona ripetizione del testo letto.  La storia è, nonostante tutto, un materia orale.

Stereotipi e cattive pratiche  La comprensione del testo è una competenza che riguarda il primo ciclo d’istruzione.  A parte qualche tema di storia, è inutile o impossibile (anche per ragioni di tempo) impegnare gli alunni in esercizi di scrittura storica.  La didattica operativa e laboratoriale non è applicabile alla didattica ordinaria.

Il modello (purtroppo) prevalente della storia insegnata  Trasmissivo: il corpo delle nozioni è un dato, va appreso tutto e quante più nozioni si sa, si è considerati colti e preparati. Compito dell’insegnante è di farle imparare  Cumulativo: visto che l’ideale di questo modello è di trasmettere tutta l’enciclopedia manualistica, la domanda che ci si pone è: che cosa posso saltare visto che sono in ritardo sul programma?  Predicatorio: basato cioè sulla comunicazione frontale

Da dove ripartire? Alcuni spunti di riflessione 2 domande / 2 questioni aperte  1. Tutti concordano sull’importanza della comprensione storica: ma che cosa significa questo termine? Con quali modalità la comprensione storica si realizza e si manifesta?  2. È possibile una storia insegnata cognitivamente, affettivamente, operativamente più ricca, plurale, curiosa?

La tensione alla comprensione storica Bisogna innescare nello studente la tensione alla conoscenza, allestendo un ambiente di apprendimento e di apprendistato che susciti curiosità e interesse, motivazione ed aspettative. Si può (o meglio si deve) fare senza la necessità di elaborare complesse strategie didattiche ma partendo dal manuale

I livelli della comprensione storica  La comprensione linguistica non equivale alla comprensione storica  La comprensibilità del testo agevola ma non esaurisce il processo di comprensione storica  La comprensibilità del testo agevola l’accesso alle informazioni, mentre la comprensione storica deve promuovere nel lettore operazioni di rielaborazione ed organizzazione delle informazioni medesime

Dalla comprensione storica superficiale alla comprensione storica profonda Una piccola rivoluzione copernicana  La comprensione storica: da un insieme enciclopedico di conoscenze alla consapevolezza dei modi di pensare della storia ed alla capacità di applicarli in situazioni nuove.  Dal “fatto storico” al “fatto storiografico”: non soltanto apprendere le conoscenze storiche, ma capire come sono state costruite attraverso molteplici operazioni cognitive.

Dalla comprensione storica superficiale alla comprensione storica profonda Dall’uso del manuale per “leggere-capire- raccontare” all’uso dello stesso come “motore”di operazioni di rielaborazione // organizzazione delle informazioni Dal sapere come quantità al sapere come rielaborazione ed organizzazione

Dalla comprensione storica superficiale alla comprensione storica profonda Dallo studente ripetitore e replicante del testo manualistico allo studente soggetto attivo, riflessivo e critico Dalla lettura passiva alla comprensione operativa Dal manuale “che bisogna leggere” al manuale a cui bisogna “reagire” (Ivo Mattozzi)

Che cos’è la comprensione storica profonda Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo

Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo o una mappa mentale del testo manualistico o un’intensa attività inferenziale o la tematizzazione o operazioni spaziali e temporali o abilità a criticare il testo e rilevarne delle carenze, integrandolo con altre informazioni La comprensione storica profonda richiede all’alunno

Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo fare domande a cui il testo risponde esplicitamente ed altre la cui risposta è implicita oppure inesistente smontare le informazioni presenti nel testo, con un nuovo montaggio delle stesse se necessario (decostruzione e ricostruzione delle conoscenze) esercizi di ri-scrittura in testi discontinui (schemi, tabelle, linee del tempo,…) che possano manifestare come il processo di apprendimento si sta sviluppando

Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo operazioni di trasposizione o riconfigurazione del testo manualistico iniziale in un altro testo finale capacità di replicare autonomamente le operazioni per altre conoscenze ed in una situazione nuova. usare le conoscenze e le operazioni cognitive per comprendere la realtà in cui vive e cercare di spiegarla

Piccolo decalogo di “reazione cognitiva” al testo Il compito dell’insegnante NON limitarsi a spiegare il testo, grazie a parafrasi, chiarimenti lessicali, ed integrazioni sparse MA promuovere, incoraggiare e guidare l’alunno nelle operazioni sopra descritte

Da dove ripartire? Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo Alcune piste di lettura La didattica operativa: dalla mente manualistica alla mente laboratoriale Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo […..] mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse, ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità”. Così le Indicazioni Nazionali del 2012 che poco più avanti incoraggiano la realizzazione di attività in forma di laboratorio “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Il laboratorio se bene organizzato è la modalità di lavoro che meglio […] coinvolge gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri, e può essere attivata […] valorizzando il territorio come risorsa per gli apprendimenti”.

Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo La storia insegnata: un insieme di conoscenze NON da trasmettere MA da costruire (SAPER FARE) I libri, le attività laboratoriali, in classe e fuori della classe, e l’utilizzazione dei molti media oggi disponibili,(……): un lavoro indispensabile per avvicinare gli alunni alla capacità di ricostruire e concepire progressivamente il “fatto storico” per indagarne i diversi aspetti, le molteplici prospettive, le cause e le ragioni.

La dimensione operativa e laboratoriale della comprensione storica Rielaborazione ed organizzazione delle conoscenze manualistiche o Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti o Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche o Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

La dimensione testuale della storia, legata cioè alla scrittura e non solo all’oralità  Per l’educazione linguistica sono importanti i processi di produzione e di organizzazione delle informazioni primarie e inferenziali, le capacità che si acquisiscono studiando con metodo i testi allo scopo di apprendere il lessico specifico e imparare a concettualizzare esponendo in forma orale e scritta  Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, disegni, testi scritti e con risorse digitali.  Esporre con coerenza conoscenze e concetti appresi, usando il linguaggio specifico della disciplina  Produce informazioni storiche con fonti di vario genere – anche digitali – e le sa organizzare in testi. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

La dimensione civica della storia  La storia, come campo scientifico di studio, è la disciplina nella quale si imparano a conoscere e interpretare fatti, eventi e processi del passato. Le conoscenze del passato offrono metodi e saperi utili per comprendere e interpretare il presente  I due poli temporali, il passato ed il presente, devono entrambi avere il loro giusto peso nel curricolo ed è opportuno che si richiamino continuamente Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

Una breve nota finale sui libri di testo, ovvero come orientarsi nella giungla del mercato editoriale Indicatori utili per valutare i manuali scolastici

 Tematizzazioni chiare, condivise e non legate alla solo suddivisione in capitoli  Qualità dell’impianto storiografico  Sostenibilità del manuale (evitare testi inutilmente complessi e macchinosi)  Presentazione delle singole unità di apprendimento che: - servano a orientare/ motivare/incuriosire lo studente - utilizzino linee del tempo leggibili ed operative - esplorino le pre-conoscenze degli alunni ; i concetti o conoscenze- chiave necessarie per lo studio del nuovo argomento Indicatori utili per valutare i manuali scolastici

 Interazione passato –presente (non relegato a letture finali)  Cartografia chiara e facilmente utilizzabile  Agganci con altre discipline che permettano la costruzione di percorsi interdisciplinari  Comprensibilità dell’impianto manualistico e del linguaggio (semplice, ma non banale)  Attenzione al lessico storico (glossari, schede lessicali ecc…) Indicatori utili per valutare i manuali scolastici

 Esercizi che permettano di lavorare sul testo, usandolo non tanto per “leggere-capire-raccontare”, ma per compiervi delle operazioni (lettura selettiva con la selezione e tematizzazione di informazioni, esercizi di periodizzazione, di paragrafazione, ecc)  Presenza (snella e non invasiva) di strumenti quali fotografie, immagini, statistiche di cui si faccia un uso non esornativo ma operativo (che permettano cioè di aggiungere nuove conoscenze, grazie alle operazioni condotte dall’alunno con la guida del docente)  Uso esemplificativo e laboratoriale di documenti storici Indicatori utili per valutare i manuali scolastici

INDICAZIONI PER I LAVORI DI GRUPPO  Confronto tra i manuali della scuola primaria e il testo di storia della classe prima della secondaria di primo grado  Tematizzazioni e presentazione delle unità  Apparato didattico con particolare attenzione alla tipologia degli esercizi  Interazione passato /presente  Presenza ed uso di apparati cartografici, statistici, documentari e storiografici (approfondimenti)