GUSTATE E VEDETE QUANTO E’ BUONO IL SIGNORE. scuola permanente di formazione attorno al Signore risorto, «luogo educativo e rivelativo» in cui la fede.

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Transcript della presentazione:

GUSTATE E VEDETE QUANTO E’ BUONO IL SIGNORE

scuola permanente di formazione attorno al Signore risorto, «luogo educativo e rivelativo» in cui la fede prende forma e viene trasmessa. Nella celebrazione liturgica il cristiano impara a «gustare com’è buono il Signore» (Sal. 34,9; cfr. 1 Pt 2,3), passando dal nutrimento del latte al cibo solido (Eb. 5,12-14), «fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo» (Ef. 4,13). Tra le numerose azioni svolte dalla parrocchia, «nessuna è tanto vitale o formativa della comunità quanto la celebrazione domenicale del Giorno del Signore e della sua Eucaristia». Orientamenti pastorali dell’Episcopato Italiano per il decennio “Educare alla vita buona del Vangelo” n.39

cos’è la liturgia e come mai questa esperienza è così importante per la vita di una comunità cristiana? Riforma liturgica Formazione liturgica FORMA

GUSTATE E VEDETE…. dalla fede come dottrina….. …alla fede come questione di buon gusto, esperienza di assaggio della bontà di Dio. «La sua parola è più dolce del miele e di un favo stillante» (Sal 18/19,11). gusto e sapore prima della visione

«quello che abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato del Verbo della vita, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi». (1Gv.1,1-3). La liturgia ci conduce verso un modo «saporoso» di vivere la fede. La liturgia comunica attraverso i sensi.

LA LITURGIA non esposizione dottrinale ma comunicazione della fede «per contatto»

LA LITURGIA REALIZZA L'INCONTRO DI CRISTO-SPOSO CON LA CHIESA-SPOSA (SC 47;84;102)

Tra i gesti del corpo per vivere questo incontro c’è il canto

il canto e la musica sono espressioni privilegiate della vita, comunicano perché comunicano i sentimenti i sentimenti più profondi le risonanze interiori e le risonanze interiori

«La liturgia è azione di Cristo e della Chiesa» (SC7).

-Mentre i due discepoli sono in cammino da Gerusalemme ad Emmaus, “Gesù in persona si accostò e camminava con loro” (Lc 24,15b) - mentre le donne, abbandonato il sepolcro in fretta, corrono a dare l’annunzio ai discepoli, “Gesù venne loro incontro dicendo ‘salute a voi’” (Mt. 28,9) - “Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: ‘pace a voi’ (Lc 24,36) - Mentre i discepoli si trovavano in barca a pescare sul lago di Tiberiade “Gesù si presentò sulla riva e disse “non avete nulla da mangiare?” (Gv 21,5) - Mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli, «venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi! "».

La liturgia non è il cammino che noi facciamo per avvicinarci a Dio, ma il luogo in cui Dio siavvicina a noi per intervenire nella nostra storia. La liturgia non è il cammino che noi facciamo per avvicinarci a Dio, ma il luogo in cui Dio si avvicina a noi per intervenire nella nostra storia.

“ DIO HA PARLATO AL SUO POPOLO, GLI HA COMUNICATO LA SUA SALVEZZA E LO HA FATTO NEL MODO PIÙ ALTO CON GESÙ LA PAROLA FATTA CARNE. QUESTO DIALOGO TRA DIO E L’UOMO CONTINUA OGGI ATTRAVERSO I SEGNI LITURGICI. DIO CONTINUA OGGI A PARLARE E AD AGIRE VERSO IL SUO POPOLO MEDIANTE QUEI SEGNI LITURGICI NEI QUALI È PRESENTE E OPERANTE PER LA POTENZA DELLO SPIRITO SANTO ” (SC 7).

l’Eucaristia ha una forza plasmatrice.