Intervento di Giorgia Caleari - ICM

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Transcript della presentazione:

Intervento di Giorgia Caleari - ICM Costruire ponti Permesso Scusa Grazie Convegno capi Abruzzo 21-22 novembre 2015 Intervento di Giorgia Caleari - ICM

A) Vivere la bellezza dell’esser capo e delle relazioni fra capi B) Vivere la vocazione al servizio educativo, formarsi anche come catechisti e testimoniare le proprie scelte C) Sentirsi associazione, capi uniti nel servizio educativo tramite un metodo in continua evoluzione Arrivando al Convegno . 1) modificare il modo di fare le cose per vivibilità; imparare a gestire le relazioni in Co.Ca.(“permesso, scusa, grazie”) 2) formazione continua, testimoni coerenti 3) relazioni di fiducia a tutti i livelli, bontà e saggezza del metodo basato su grandi valori; non cambia al di là delle modifiche regolamentarie.

Sentirsi Associazione Un antropologo propose un gioco ad alcuni bambini di una tribù africana. Mise un cesto di frutta vicino ad un albero e disse ai bambini che chi sarebbe arrivato prima avrebbe vinto tutta la frutta. Quando gli fu dato il segnale per partire,… tutti i bambini si presero per mano e si misero a correre insieme, dopodiché, una volta preso il cesto, si sedettero e si godettero insieme il premio. Quando fu chiesto ai bambini perché avessero voluto correre insieme, visto che uno solo avrebbe potuto prendersi tutta la frutta, risposero “UBUNTU”, come potrebbe uno essere felice se tutti gli altri sono tristi?” UBUNTU nella cultura africana sub-sahariana vuol dire: “Io sono perché noi siamo”. “Ubuntu” io sono perché noi siamo Fiducia tra livelli Metodo su grandi valori …

[livelli associativi …] Il sostegno reciproco La nostra è un’associazione che è riuscita a darsi una struttura capaci di rispondere alla complessità. Una società complessa richiede una risposta a diversi livelli. L’ideologia neoliberale tende a ridurre i livelli, riducendo la dimensione democratica. La nostra è un’associazione che ha fatto una scelta diversa, è un’esperienza di vera democrazia, una democrazia dal basso che richiede tempi e processi lenti. Che il CFT sia affidato alla zona, il CFM alla regione e il CFA al nazionale esprime proprio il valore della progressione che non è solo teoria ma si incarna nella vita associativa. [livelli associativi …]

Vocazione al servizio educativo Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra. - Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? - chiede Kublai Kan. - Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra, - risponde Marco, - ma dalla linea dell'arco che esse formano. Kublai Kan rimase silenzioso, riflettendo. Poi soggiunse: - Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa. Polo risponde: - Senza pietre non c'è arco. Italo Calvino, Le città invisibili L’importanza di formarsi per testimoniare, per avere “un testo” da dire. L’importanza di essere consistenti. C’è necessità di pietre, di consistenza. C’è necessità di formazione per testimoniare, ossia per avere un “testo da dire”. C’è necessità di contatto.   (Archi nella casa del Beato Angelico).

[La linea dell’arco, le pietre.] Entriamo nel campo della fisica: c’è bisogno di attrito, di contatto. Se non ci fosse lo stare le une accanto alle altre, le pietre non si sosterrebbero a vicenda e il ponte non reggerebbe. Ognuna al suo giusto posto, l’una accanto all’altra. Coralità: ognuno al proprio posto, insieme sostengono. Darsi Forma: formarsi.  

La vivibilità associativa L’aria che respiro … Non sarà solo la riforma delle strutture a rendere più vivibile il ritmo associativo, ma l’aria che si respira quando ci si trova. Il come stiamo insieme: non fare di meno, ma vivere bene quello che si fa. La riflessione si sposta sul “COME” … come siamo e come viviamo le nostre relazioni. Il nostro è un servizio esigente: non si può scendere sotto una certa soglia, perché vorrebbe dire fare un’altra cosa. L’importante è che le esperienze che si fanno siano rigeneranti, che siano una boccata di ossigeno.

[Come bicchieri di cristallo …] Canon in D on glass harp.wmv Come siamo noi: preziosi bicchieri di cristallo. Belli e fragili. Far suonare quello che siamo: il capo gruppo. Dal vetro al cristallo: il piombo. Dà leggerezza e bellezza. Qual è il piombo che ci aiuta a diventare cristallo? Ovvero le fatiche che servono. Discernimento in Co.Ca. attraverso il Patto associativo, fonte di continua ispirazione. Da un lato il Patto associativo, dall’altro la Parola…

Come risuonare L’importanza della Parola nelle nostre relazioni L’amore non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. (Rom 12,9-13) L’importanza della Parola nelle nostre relazioni Il nostro Patto Associativo: Essere nel mondo ma non del mondo B.-P.: nei momenti diffici chiedetevi che cosa avrebbe fatto Gesù

Da dove ri-partire Dammi DA BERE. “Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere».” (Gv 4,5-7) Dammi DA BERE. Partiamo da qui, da quello che uno può e sa dare. KODER, Samaritana Questa non è la Samaritana: siamo noi, perché a ognuno di noi è chiesto di dare da bere. In questa esperienza ci specchiamo e riconosciamo Cristo accanto a noi.

Come andare L’importanza della pazienza nelle nostre relazioni “Aver cura del vivente richiede tempo, attenzione, attesa: in una parola, pazienza. Segnato dalla velocità, dalla fretta, dalla concitazione dei gesti, dal rapido susseguirsi degli eventi, il nostro sembra essere un tempo inospitale per la pratica della pazienza. Eppure tutta la vicenda umana è un lento esercizio di pazienza, come quello dell’uomo per costruire, del bambino per crescere, degli amanti per incontrarsi, dei vecchi per morire, della natura per dare frutto, della parola per prendere forma. Forse allora, nell’età dell’impazienza, da qualità della durata la pazienza può trasformarsi in qualità morale alla quale si può dare il nome di "cura": verso l’altro, verso le cose, verso se stessi.” Gabriella Caramore - La pazienza L’importanza della pazienza nelle nostre relazioni [è autrice della trasmissione di cultura religiosa di RAI3 "Uomini e Profeti". Ha insegnato Religioni e comunicazione alla Sapienza-Università di Roma. Tra i suoi libri: "Nessuno ha mai visto Dio" (2012) e "Come un bambino. Saggio sulla vita piccola" (2013)]

[Nella vita non raccogli ciò che semini, raccogli ciò che curi…]

[Come una casa …] (Manuel Aires Mateus)

La casa come luogo del mistero. Qui dietro c’è una porta che porta ad uno spazio misterioso, che non sai dove porta. Inizia la salvezza: dalla cacciata dell’uomo dall’eden, l’uomo viene salvato a partire da questo momento. La salvezza inizia nella casa, ma è vero anche la casa è il luogo del mistero.

La Co.Ca. come una casa Che case sono le nostre Co.Ca.? Lo Spirito è entrato in tante case diverse … La casa di Maria e poi quella di Maria e Giuseppe, la casa di Marta, Maria e Lazzaro, quella di Zaccheo. La casa piena di pubblicani, la casa del centurione. La casa di Cana, la casa troppo piena per il paralitico, la casa dei discepoli di Emmaus … Micael Davide Semeraro, Le chiavi di casa Che case sono le nostre Co.Ca.? "Per favore niente porte blindate nella Chiesa, niente, tutto aperto. La Chiesa è la portinaia della casa del Signore, la portinaia, non è la padrona della casa del Signore". Papa Francesco, 18 novembre 2015 Quante case ci sono nel Vangelo! E tutte visitate dal Signore. La nostra che “casa” è? La casa di Maria e poi quella di Maria e Giuseppe cha hanno saputo accogliere la vita. La casa di Marta, Maria e Lazzaro in cui si discuteva su quali fosse le cose più importati, in cui c’erano sepolcri da cui uscire e risvegliarsi La casa di Zaccheo, che doveva scendere dall’albero La casa piena di pubblicani, dove si festeggia la chiamata di Levi. La casa del centurione, dove Gesù promette che “andrà”. La casa di Cana in cui si festeggiano delle nozze, ma viene a mancare il vino per fare festa. La casa troppo piena per il paralitico, tanto che gli amci devono aprire il tetto e farlo entrare dall’alto per incontrare il Signore. La casa dei tristi discepoli di Emmaus, che tardi si accorgono che il loro amico era lì con loro. Come sono le nostre comunità capi?

[Che casa vogliamo essere …] Le nostre Co.Ca. possono essere luogo di incontro con il Signore se diventano “case”. Che cosa le fa diventare case? Il Papa ci chiede di abitare una casa case senza porte e di esserne custodi. Forse siamo chiamati a costruire case che sono ponti, case che sanno accogliere e farsi attraversare dall’umanità. (Manuel Aires Mateus)