LEZIONE 5 DELLA SCUOLA DEL SABATO ANCORA DISPIACERI PER IL PROFETA SABATO 31 OTTOBRE 2015 SABATO 31 OTTOBRE ° TRIMESTRE 2015
Messaggi contro i sacerdoti e i profeti (Geremia 23:14-15; 5:26-31)La reazione dei sacerdoti: Frusta e ceppi per Geremia (Geremia 20:1-6)La reazione del popolo: Uccidere Geremia (Geremia 18:18-23)La reazione di Geremia: «Come fuoco nelle mie ossa» (Geremia 20:7-13) «Maledetto il giorno in cui nacqui» (Geremia 20:14-18) Condizionalità del messaggio divino (Geremia 18:7-11) Questa settimana studieremo i messaggi che Dio diede attraverso Geremia, e le differenti reazioni che suscitarono:
«i profeti profetano bugiardamente; i sacerdoti governano agli ordini dei profeti; e il mio popolo ha piacere che sia così. Che cosa farete voi quando verrà la fine?» (Geremia 5:31) Secondo Geremia qual era il peccato dei profeti. Geremia 23:14- 15? Adulteri, menzogne e ipocrisia. Ma sopratutto, «fortificavano le mani dei malvagi» (non denunciavano il peccato). Come risultato, nessuno si pentiva della malvagità e del male che si era esteso in tutto il paese. Qual’era il peccato del popolo, secondo Geremia? 5:26-30 Ingrassarono facendo il male e prosperarono a spese dell’orfano e del povero. Secondo Geremia qual era il peccato dei sacerdoti? Geremia 5:31 I sacerdoti, che dovevano insegnare le vie del Signore, si lasciavano guidare dai falsi profeti.
«Pascur percosse il profeta Geremia e lo mise nei ceppi nella prigione che era presso la porta superiore di Beniamino, nella casa del SIGNORE» (Geremia 20:2) Geremia fu chiamato a dare una dura profezia nei cortili del tempio: Dio avrebbe portato “la calamità su questo luogo” (Jer. 19:3), il popolo sarebbe caduto per la spada, e i loro corpi sarebbero stati mangiati dagli uccelli e dagli animali (vers. 7), e i giudei sarebbero diventati cannibali (vers. 9). In tutta la Scrittura possiamo vedere che, generalmente, i messaggi che Dio diede per mezzo dei suoi profeti non furono ben ricevuti. In questo caso, il sacerdote Pascur attaccò l’innocente messaggero, frustandolo e mettendolo in ceppi. Il giorno seguente, Pasur ricevette un messaggio personale: Lui e tutti i suoi amici, avrebbero sofferto l’esilio e sarebbero morti in Babilonia per aver rifiutato il messaggio divino. (Geremia 20:6)
«Essi dissero: Venite, tramiamo insidie contro Geremia; poiché la legge non verrà meno per mancanza di sacerdoti, né il consiglio per mancanza di saggi, né la parola per mancanza di profeti. Venite, attacchiamolo con la lingua e non diamo retta a nessuna delle sue parole» (Geremia 18:18) «Ingannando sé stessi, i giudei credevano che i sacerdoti e i profeti gli avessero impartito sufficiente istruzione riguardo la legge, e che potevano confidare in questo insegnamento nonostante gli avvertimenti di Geremia relativi alla futura crisi» (CBA su Geremia 18:18). Le «macchinazioni» che il popolo preparò contro Geremia includevano il suo assassinio. (v. 23). Geremia contrastò la cospirazione contro di lui col suo atteggiamento nell’intercedere davanti a Dio affinché perdonasse il peccato del popolo. (Geremia 14:7). Il Signore non gli avrebbe fatto giustizia?
«Se dico: «Io non lo menzionerò più, non parlerò più nel suo nome», c'è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzo di contenerlo, ma non posso.» (Geremia 20:9) Geremia si lamentava che Dio lo inviava solo, a proclamare messaggi di «violenza e distruzione», a causa dei quali il profeta ebbe seri problemi. Benché fosse stato avvertito del risultato del suo messaggio (Geremia 1:19), Geremia accusò Dio di averlo ingannato, e decise di non parlare più nel suo nome. Ma fu incapace di resistere alla chiamata dello Spirito Santo. Il suo messaggio era di vita o morte. Come lasciarli perire senza avvisarli del pericolo?
«Maledetto sia il giorno che io nacqui! Il giorno che mia madre mi partorì non sia benedetto!» (Geremia 20:14) Come Giobbe, la sua fiducia in Dio non impedì che si sentisse sopraffatto e abbattuto per i problemi che stava affrontando. «gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi» (1ª Pietro 5:7) Lo stato di confusione mentale di Geremia è evidente nel rapido cambiamento: dall’invito a lodare Dio (v. 13), alla profonda disperazione (v. 14). Le debolezze e i problemi di questi grandi eroi della fede sono state registrate per aiutarci a portare a Dio le nostre debolezze; per trovare consolazione quando non vediamo la soluzione ai nostri problemi.
Geremia 18:7-8 «Talvolta riguardo a una nazione e riguardo a un regno, io parlo di sradicare, di abbattere e di distruggere» «ma se quella nazione contro la quale ho parlato si converte dalla sua malvagità» «io mi pento del male che avevo pensato di farle» Geremia 18:9-10 «In un altro momento io parlo riguardo a una nazione, a un regno, di costruire e di piantare» «ma, se quella nazione fa ciò che è male ai miei occhi, senza dare ascolto alla mia voce» «io mi pento del bene di cui avevo parlato di colmarla» «Ora parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, e di': «Ora parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, e di': "Così parla il SIGNORE: Ecco, io preparo contro di voi del male, e formo contro di voi un disegno. Si converta ora ciascuno di voi dalla sua malvagità,cambiate le vostre vie e le vostre azioni!"» (Geremia 18:11)
«Ora parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, e di': "Così parla il SIGNORE: ecco, io preparo contro di voi del male, e formo contro di voi un disegno. Si converta ora ciascuno di voi dalla sua malvagità, cambiate le vostre vie e le vostre azioni!"» (Geremia 18:11)
«Il fatto che siamo chiamati ad affrontare delle prove dimostra che il Signore riconosce in noi delle qualità preziose, che devono essere sviluppate. Se nulla può essere utilizzato alla sua gloria è inutile che ci incoraggi a vivere questo processo di rinnovamento. Egli non getta nel fuoco pietre prive di valore: egli affina il minerale prezioso. Il fabbro prova la resistenza del ferro e dell'acciaio con il fuoco. Il Signore permette che i suoi figli sperimentino la sofferenza per offrire loro l'occasione di dimostrare qual è la loro tempra e come possono essere formati per lavorare al suo servizio.» E.G.W. (Sulle orme del gran medico - pag. 256)