Generi letterari
La commedia ETIMO: κωμῳδία (cōmōdìa) = da κῶμος (kômos), "corteo festivo", e ᾠδή (ōdé), "canto" COMPONIMENTO POETICO PROPIZIATORIO A LIETO FINE Es.: culti diosiaci, baccanali e cortei festivi La prima gara teatrale fra autori comici si svolse ad Atene nel 486 a.C. I commentatori antichi distinsero perciò tre fasi della commedia greca: a) commedia antica (archàia), nel periodo che va dalle origini fino al IV secolo a.C.; b) commedia di mezzo, fino all'inizio dell'Ellenismo (323 a.C.); c) Commedia Nuova, che coincide con l'età ellenistica. Dopo quest'ultima fase il genere comico non scomparve, ma si 'trasferì' a Roma, all'interno della cultura latina, con i commediografi latini di palliatae (da pallium, mantellina color porpora indossata dagli attori). Nel corso dei secoli la Commedia subisce alcune modifiche, in particolare canto e poesia vengono sostituiti da dialogo e prosa, ma mantiene il carattere giocoso e in alcuni casi satirico. Un ramo molto importante di questo genere si affermerà nel XVI secolo con la nascita della COMMEDIA DELL'ARTE.
La tragedia La tragedia è un genere teatrale che nasce probabilmente in Grecia, ad Atene, nel V secolo a.C. Si pensa che inizialmente si trattasse di una cerimonia religiosa che metteva in scena antichi riti in onore di Dionisio, dio della natura. Nell'antichità gli attori recitavano con il volto nascosto dietro una maschera, il che permetteva a ciascuno di loro di assumere una propria dimensione psicologica. Aveva stretti legami con il mito e l'epica, dai quali attingeva gli argomenti da portare in scena. Le rappresentazioni si svolgevano in arene all'aperto generalmente di forma semicircolare con gradinate di pietra che salivano verdo l'alto, partendo dal palcoscenico dove recitavano gli attori.
Il poema epico/la mitologia Il termine "epica" deriva dal greco ἕπος (epos) che significa parola, racconto, narrazione. Nasce come forma di narrazione orale, cantata e in versi, delle gesta di un eroe o di un popolo con lo scopo di trasmetterne la memoria. Sia diffondendone la conoscenza in altri territori, sia per mantenerla per le generazioni future. Queste narrazioni attingono dai miti (religiosi, storici, politici) dei popoli di cui narrano le gesta, unendo avvenimenti reali con situazioni fantastiche. Gli esempi più noti di poemi epici sono l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide. I cantori o aedi accompagnavano i loro canti con la cetra ed usavano la rima poiché più efficace per mantenere memoria degli avvenimenti. I poemi epici del periodo classico furono trascritti quando l'oralità primaria comincia a lasciare posto alla scrittura. Dal medioevo i poemi epici assumono carattere soprattutto cavalleresco. Alcuni esempi noti sono le Cid campeador, il ciclo carolingio, il ciclo di Re Artù, il ciclo dei Nibelungi, l'Orlando furioso, l'Orlando innamorato. Un genere letterario più recente che utilizza alcuni aspetti del poema epico e della mitologia è il fantasy.
La favola La favola (fabula in latino) è un genere letterario da non confondersi con la fiaba, poiché non ne condivide né le motivazioni né la struttura. La favola infatti non contiene elementi magici e si conclude con una morale esplicita; i suoi personaggi sono generalmente (ma non sempre) animali che rappresentano vizi e virtù degli uomini. La favola nasce in Grecia, con Esopo (VI sec. a.C.), uno schiavo che utilizzava questo tipo di narrazione per sottolineare la prepotenza e l'astuzia dei potenti e la condizione di sottomissione imposta ai ceti bassi. Nel I sec. d.C. Fedro traduce le favole esopiche e ne scrive di nuove, mantenendo la linea del suo predecessore, finalizzata a nascondere dietro i vizi dei personaggi nomi noti dei potenti del suo tempo. Nel XVII secolo il genere verrà ripreso da La Fontaine che traspose in versi molte favole di Esopo e di Fedro. Già nel XVIII secolo, ma anche oggi, il genere fu criticato da Rousseau nel suo Emilio, dove scrisse esplicitamente che non era adatto ai bambini.
Il romanzo storico Il romanzo storico, come chiarisce la stessa definizione, è un “romanzo” o trama di fantasia collocata all'interno di una ambientazione “storica” reale, di norma riferita ad un periodo del passato. Spesso, ma non sempre, i riferimenti al periodo storico si basano su fatti documentati e avvenimenti realmente accaduti, come ad esempio l'epidemia di peste del 1630 di cui parla Manzoni nei Promessi sposi. Capostipite del romanzo storico è considerato Walter Scott autore di Ivanhoe, sebbene già De Foe nei suoi racconti utilizzi ambientanzioni storiche documentate. Alcuni esempi di romanzo storico: Ivanhoe (1819), I promessi sposi (1840), I tre moschettieri (1844), La capanna dello zio Tom (1852), Capitan Fracassa (1863), Via col vento (1936), Il nome della rosa (1980).
Il romanzo d'avventura Il romanzo d'avventura narra le avventure di un protagonista/eroe che intraprende un volontariamente un viaggio per conoscere se stesso, il mondo e i suoi simili. Genere molto amato dagli adolescenti, sostituisce il messaggio fiabesco con una trama più realistica e priva di elementi magici. Come la fiaba rappresenta un rito di passaggio che il protagonista affronta superando numerose prove, anche rischiose, ma quasi sempre in prima persona senza aiuti esterni Capostipite del genere è consideratio il Robinson Crusoe di Danie De Foe (1719). Il viaggio è al centro della trama dei romanzi di avventura, lo ritroviamo infatti in tutti i romanzi di questo genere letterario che sono diventati classici della letteratura, come I viaggi di Gulliver, Tom Sawyer, L'isola del tesoro, Oliver Twist, Il conte di Montecristo, le opere di Verne e di Salgari, ecc.
Il fantastico Il fantastico in realtà non è un genere letterario a se stante poiché comprende tutti quei generi che costruiscono la trama su elementi di fantasia che si ritiene non possano avvenire nella realtà. Un esempio che calza molto bene è offerto dalle opere di Verne che nel momento in cui vennero scritte descrivevano situazioni improbabili ed inimmaginabili. Molti degli avvenimenti descritti da Verne si sono però realizzati in tempi successivi, ciò a dimostrazione che il fantastico può essere un fenomeno in trasformazione. Da non confondersi quindi con il fantasy, che diversamente narra di personaggi, come elfi, folletti, draghi, ecc. che non esistono veramente, anche se il loro comportamento si può comunque confrontare con quello del genere umano.
La fiaba La fiaba nasce come narrazione orale dei riti e dei sogni delle tribù tribali, in particolare dei riti di passaggio che i giovani della tribù dovevano superare per essere accettati come adulti all'interno del gruppo sociale. Le sue origini sono rinvenibili nei trattati di antropologia culturale. La tradizione fiabesca avrebbe mantenuto la sua primaria caratteristica di “oralità” se non fosse nato un interesse specifico che spinse alcuni studiosi a trascrivere queste storie che nascevano direttamente dalle esperienze popolari e da avvenimenti considerati dagli uomini soprannaturali. I più grandi studiosi che si dedicarono a questo tipo di ricerche furono Perrault in Francia e i Fratelli Grimm in Germania, i quali decisero di raccogliere e trascrivere queste tradizioni per trasformarle in vere e proprie opere letterarie. La fiaba ha carattersistiche ben precise da cui questo genere letterario non può prescindere se non vuole perdere la sua funzionalità. Quelle fondamentali sono: il protagonista, che dovrà intraprendere un viaggio e superare delle prove o rito di passaggio; l'antagonsta, che creerà delle difficoltà, cioè le prove da superare che incontrerà il protagonista; l'elemento magico, persone animali o oggetti che interverranno ad aiutare il protagonista; il superamento delle prove e il lieto fine per il protagonista. Nella fiaba esistono alcune espressioni simboliche che, attraverso un processo di decodificazione, permettono di comprendere come determinati momenti o aspetti della narrazione siano in grado di aiutare il bambino ad immergersi nel simbolo che è rappresentativo delle sue paure inconsce ed aiutarlo a superarle immedesimandosi nelle azioni del personaggio e nelle modalità con cui questo personaggio affronta le prove da superare. I simboli più ricorrenti nelle fiabe sono quelli del bosco, della matrigna, della fame, dell’ultimogenito, del principe azzurro. Il desiderio infantile di ascoltare numerose volte la stessa fiaba, narrata nello stesso modo e con le stesse parole è una risposta al bisogno di superare alcune paure: in quella fiaba c’è un elemento che l’adulto narratore non conosce e che il bambino assorbe solo a livello inconscio, ma quando chiede di riascoltare la fiaba vuol dire che ha ancora bisogno dell’aiuto di quel simbolo. Cercare di individuarlo e concretizzarlo sarebbe inutile, poiché il ruolo fiabesco è proprio quello di lavorare sull’inconscio infantile; anzi, potrebbe addirittura essere controproducente, poiché metterebbe il bambino di fronte ad una realtà che non è ancora in grado di gestire.
Il feuilleton Il feuilleton o romanzo d'appendice ha svolto un ruolo molto importante a livello letterario poiché comprendeva i romamnzi popolari che venivano pubblicati a puntate nell'ultima pagine di riviste o dispense rivolte al popolo poiché offrivano letture divertenti e utili per persone di ceti bassi che non potevano permettersi di acquistare libri troppo costosi o troppo complessi. La sua diffusione ebbe inizio nell'Ottocento, ma è ancora molto presente nella prima metà del Novecento. I romanzi che venivano pubblicati a puntate, se avevano successo, venivano poi stampati in volume. Gli esempi di romanzi nati sulle pagine delle riviste e poi diventati classici della letteratura sono più numerosi di quanto si potrebbe pensare, cominciando dal Pinocchio di Collodi fino ad arrivare ai numerosi romanzi salgariani che. Pur non essendo posizionati alla fine della rivista ma all'interno, vennero pubblicati a puntate e rivolti ai bambin, ai ragazzi e al popolo. Altri titoli: Capitan Fracassa, Il Conte di Montecristo, I tre moschettieri, I misteri di Parigi
Il fantasy Il fantasy è un genere letterario abbastanza recente, compare infatti verso la fine della prima metà del Novecento. I suoi contenuti sono irreali nei personaggi fantasti e nei luoghi al di fuori o al di sotto del nostro mondo, come la Terra di mezzo di Tolkien. Il genere ha avuto un successo notevole e ancora oggi occupa un posto non indifferente nei gusti dei giovani, successo che è stato comunque ampliato e sostenuto in maniera determinante dalle numerose trasposizioni cinematografiche che, molto spesso, hanno sostituito l'approccio letterario. Alcuni titoli: Il Signore degli anelli, Le cronache di Narnia, Harry Potter.