Corso: Socializzazione e Contesti Educativi DOCENTE: Marilena Fatigante Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione email_ marilena.fatigante@uniroma1.it orario di ricevimento= martedì ore 15-16 (via dei Marsi 78)
Alcune info sulla docente… Marilena Fatigante, ricercatrice Psicologia Sociale (PSI /05) Linee e interessi di ricerca: osservazione etnografica analisi qualitativa dell’interazione video-analisi dell’interazione sociale pratiche di trascrizione nell’analisi delle conversazioni; Analisi conversazionale comunicazione medico –paziente interazione discorsiva in famiglia interazione in classe studio dei processi di socializzazione nella scuola dell’infanzia etica e riflessività nella ricerca qualitativa
Testi e modalita’ d’esame Prova pratica Per i frequentanti: realizzazione e gestione di data session - osservazione e analisi di dati su interazioni – Relazione in gruppo, consegna dell’elaborato a fine corso Per i non frequentanti: stesura di una osservazione etnografica su interazioni tra bambini / o in contesto lavorativo
Itinerario del corso I parte (13 ott –18 nov) Socializzazione e infanzia Le culture dei bambini; Corsaro II parte (18 nov-9 dic) Apprendere nei luoghi di lavoro Vygotskji in azienda; Zucchermaglio
Itinerario del corso I metà del corso (dal 13/10 al 18 /11) Imparare ad osservare Introduzione ai concetti della psicologia culturale applicata allo studio dei processi di socializzazione Infanzia e socializzazione nella storia Socializzazione linguistica e apprendistato culturale (ospite= A. Fasulo, University of Portsmouth, UK) I bambini come produttori di cultura Osservare nella scuola materna Cultura dei pari Osservare e progettare contesti inclusivi Pratiche di osservazione, video-analisi, trascrizione
Itinerario del corso II metà del corso (dal 18/11 al 9/12) La natura situata dell’apprendere - Vygotsky in Azienda L’apprendimento organizzativo in ottica di psicologia culturale Organizzazioni e lavoro come sede di socializzazione Competenze e interazione novizio –esperto Progettazione della partecipazione in contesti educativi
GEOGRAFIE DELL’INFANZIA: QUALI SPAZI ABITANO I BAMBINI? Selezionate un arco temporale e osservate i luoghi nei quali si trovano bambini Se potete, disegnate una mappa del contesto Potete aiutarvi con questa griglia di osservazione
Lezione i. Sul metodo Esercizi di spiazzamento…
Osserveremo un po’ di “scene”, immagini e video. Vi farò due domande Cosa vedete? Cosa succede?
Cos’è questa scena? Che cos’è questa “scena” (interazione in famiglia?incontro tra persone che si conoscono? colloquio con insegnante/logopedista/terapeuta? e 11
Descrivere o interpretare? Interpretazioni plausibili = famiglia a cena Interpretazioni (meno) plausibili = lezione scolastica Cosa colpisce il nostro sguardo? (per fare interpretazioni?) da quali markers/configurazioni posturali/collocazione spaziale dei corpi e degli artefatti estraiamo le possibili interpretazioni?
Qualche altro esempio… cosa vedete?
Qui dire che l’azione della bambina (così com enelle altre foto ) ha jun senso percché adotta certi materiaki /medium , allestiti in un certo contesto e secondo una certa forma di partecipazione (gruppo, compiti distribuiti, collaborazione) ; c’è una pianificazione dell’intervento educativo – il bambino di detstra osserva, c’è la maestra che tiene la ciotola e la bambina che tiene la scodella dell’altra …. Le aizoni non sarebbero eseguibili nello stesso modo salvo la considerazione delle “interazioni” che le sostengono e danno loro senso , e della materialità
Nell’osservare e interpretare gli eventi sociali, ci affidiamo ad uno sfondo di conoscenze implicite, immediatamente reperibili, su quale sia la forma più plausibile (ordinaria, normale...) di Una famiglia Un bambino Una classe Nell’osservare e interpretare i partecipanti a quegli eventi sociali, ci affidiamo ad uno sfondo di conoscenze implicite, immediatamente reperibili, su quale sia la forma più appropriata di “fare” o “essere” (doing being; Sacks 1992) un genitore, un bambino, uno studente, un insegnante etc
“Cultura” Aspettative su Azioni Parole e discorsi ……………. Parole e discorsi Corpi, posture, spazi Modi di partecipazione Ordine e sequenza Interpretazioni Interpretazioni “Cultura” Interpretazioni Interpretazioni
Cos’è la Cultura? Ma ancora Come si prende un caffè al bar? Come ci si saluta? Come si interrompe qualcuno che sta parlando? Come si segnala di voler partecipare ad una conversazione?
I membri competenti di una comunità hanno “etnometodi” per partecipare alle attività sociali “Saperi” e competenze sofisticate sono implicate anche in attività apparentemente banali Laddove le norme di interazione che regolano gli eventi sociali (qualsiasi evento sociale, da uno scambio di sguardi e /o di saluti, alla visione di un film, ad una attività di lettura, ad una cena, o una lezione etc.) vengono violate, diventano visibili gli impliciti su cui si reggono le condotte sociali E più spesso (che nel caso contrario) gli individui ricevono interpretazioni…. (su base individuale)
«Nella vita quotidiana, affinché una persona possa trattare razionalmente quel decimo di situazione che affiora dall’acqua come un iceberg, deve poter trattare i nove decimi che restano sommersi come fattori impliciti e non discussi, e cosa forse ancora più interessante, non discutibili» (Garfinkel 2000, 110). Interagiamo seguendo regole semplici e implicite, ma pur sempre regole Il modo in cui “stiamo” nel nostro corpo, nello spazio intorno a noi, e il modo in cui siamo in relazione con gli altri parla agli altri di noi e di ciò che siamo Sollecita da parte degli altri interpretazioni sul tipo di persona che siamo (es, irascibile, ansiosa, effemminata etc
CULTURA E CONTESTI DI SOCIALIZZAZIONE I contesti di socializzazione sono contesti di apprendistato culturale Il modo in cui sono organizzati sottende conoscenze e presupposti, valori, preferenze, “teorie” implicite (sull’apprendimento, sul ruolo dell’adulto nel processo di apprendimento, sulle competenze del bambino, sulla loro capacità /opportunità di costruire “cultura”)
CULTURA E CONTESTI DI SOCIALIZZAZIONE E’ essenziale che le figure professionali che programmano, studiano, allestiscono, pianificano o intervengono nei contesti di socializzazione abbiano piena consapevolezza della ricchezza culturale del contesto e attingano a strumenti professionali (es. osservazione) pertinenti a questa densità di significati
Il modo in cui osserviamo e “pensiamo” ai processi di socializzazione dipende dal modo in cui “pensiamo” il bambino, il suo ruolo, le sue competenze, il suo “potere”… Interpretazioni differenti di cosa è un/a bambino/a portano a modelli di interazione diversi con lui/ei