L’Europa fra Legittimità ed Equilibrio
L’Europa fra Legittimità ed Equilibrio
03/04/12 03/04/12 Il Congresso di Vienna Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia (ottobre 1813) e la sua abdicazione (6 aprile 1814), il 1° novembre 1814 a Vienna si riuniscono in congresso le delegazioni di circa 200 Stati europei: i lavori durano fino al 9 giugno 1815, poco prima della sconfitta definitiva di Napoleone a Waterloo (18 giugno 1815); un ruolo di primo piano viene giocato dalle potenze che hanno vinto su Napoleone (Austria, Inghilterra, Russia e Prussia) e dalla stessa Francia, dove è stata ripristinata la monarchia borbonica. 3 3
03/04/12 03/04/12 La Restaurazione Il termine “Restaurazione” indica i provvedimenti presi dalle potenze europee riunite a Vienna per riordinare l’Europa all’indomani della sconfitta di Napoleone. I sovrani europei, infatti, desiderano: ritornare all’Antico Regime spazzato via dalla Rivoluzione francese; restaurare l’assolutismo; cancellare le conquiste politiche, civili e costituzionali che la Rivoluzione ha prodotto. 4 4
Il principio di legittimità 03/04/12 03/04/12 Il principio di legittimità Il ministro degli Esteri francesi Talleyrand (che rappresenta la monarchia borbonica tornata sul trono) riesce a far passare il principio di legittimità come uno dei criteri per definire il nuovo assetto geopolitico dell’Europa. In base a esso i troni devono essere restituiti ai loro legittimi sovrani, spodestati da Napoleone. L’Europa disegnata a Vienna, secondo questo principio, dovrebbe dunque ricalcare la geografia politica prerivoluzionaria. 5 5
Il principio di equilibrio 03/04/12 03/04/12 Il principio di equilibrio Oltre che sul principio di legittimità, le decisioni prese dalle grandi potenze europee si basano sul principio di equilibrio, caldeggiato dal primo ministro austriaco Metternich. Con questo principio si vuole impedire a uno Stato di prevalere sugli altri. In questo modo, Metternich punta a: scongiurare nuove mire egemoniche da parte delle potenze europee; affidare all’Impero austriaco il compito di garante dei nuovi equilibri continentali. 6 6
A Vienna si ridisegna l’Europa politica 03/04/12 03/04/12 A Vienna si ridisegna l’Europa politica Per evitare le conseguenze di un nuovo eventuale movimento rivoluzionario, intorno alla Francia viene formato una sorta di cordone sanitario rafforzando gli Stati limitrofi. Paesi Bassi, Confederazione germanica, Confederazione svizzera e Regno di Sardegna diventano, dunque, una sorta di Stati-cuscinetto. Inoltre, alle potenze che hanno vinto Napoleone vengono concessi ingrandimenti territoriali. 7 7
Una restaurazione impossibile 03/04/12 03/04/12 Una restaurazione impossibile L’applicazione dei due principi porta a un nuovo assetto geopolitico diverso, però, da quello prerivoluzionario. Il ritorno integrale al passato non avviene neanche sul piano istituzionale. I sovrani della Restaurazione, infatti: capiscono che alcune riforme introdotte da Napoleone sono comunque utili; non cancellano le innovazioni nell’apparato burocratico (come il codice civile, i censimenti e la centralizzazione del potere), che favoriscono una gestione efficiente dello Stato. 8 8
Le nuove aspirazioni dei popoli 03/04/12 03/04/12 Le nuove aspirazioni dei popoli Da Vienna esce un ordine stabilito a tavolino che mostra grossi limiti. In particolare, perché: il passaggio di Napoleone ha risvegliato nei popoli europei un prorompente bisogno di libertà; grazie alla cultura del Romanticismo si è diffusa l’idea di nazione, che propone il recupero delle identità nazionali contro l’astrattezza del cosmopolitismo illuministico. 9 9
03/04/12 03/04/12 La Santa Alleanza Ben presto l’ordine imposto dal Congresso di Vienna mostra i suoi limiti di fronte alla richiesta di libertà proveniente dai popoli europei. Per difendere l’ordine restaurato in Europa, il 26 settembre 1815 Russia, Austria e Prussia danno vita alla Santa Alleanza. Questa Alleanza, però, si trasforma ben presto in uno strumento di controllo poliziesco. 10 10
L’Italia della Restaurazione 03/04/12 03/04/12 L’Italia della Restaurazione Metternich definisce l’Italia della Restaurazione solo un’“espressione geografica”. L’intero assetto della penisola viene modificato e rimangono in vita solo pochi Stati: il Regno di Sardegna (che comprende anche l’ex repubblica di Genova); il Lombardo-Veneto (sotto l’Austria); il granducato di Toscana; il Regno delle Due Sicilie; lo Stato della Chiesa; alcuni Stati più piccoli, come il ducato di Lucca e i ducati padani (ducato di Parma e Piacenza e ducato di Modena e Reggio). 11 11
03/04/12 03/04/12 Le società segrete L’impossibilità di rendere manifesta l’opposizione politica produce un fiorire di associazioni (sette) segrete, che: sono avverse all’assolutismo; hanno in genere come modello la massoneria (una società segreta nata a fine in Inghilterra alla fine del Settecento). L’ingresso dei nuovi adepti avviene con un complesso rituale di iniziazione. Le sette hanno, inoltre, una struttura fortemente gerarchizzata e a diversi livelli di iniziazione corrisponde una più ampia conoscenza dei fini che l’associazione stessa si prefigge. 12 12
Il carattere elitario delle società segrete 03/04/12 Il carattere elitario delle società segrete Le società hanno un carattere elitario: esprimono la protesta dei ceti aristocratici e dell’alta borghesia; annoverano tra gli iscritti molti ex ufficiali dell’esercito napoleonico. Il popolo, invece, resta lontano da questa realtà, perché: è deluso dalla guerra e spaventato dalla repressione poliziesca; è incapace di comprendere concetti astratti come quelli di libertà e uguaglianza. La più importante tra le società segrete è la Carboneria, diffusa in Francia, Spagna, Germania e particolarmente attiva in Italia. Far rientrare il testo nell’elenco
Una stagione di rivolte 03/04/12 Una stagione di rivolte Le società segrete organizzano una serie di rivolte (moti), che scoppiano un po’ ovunque tra gli anni Venti e gli anni Trenta. I primi moti contro l’ordine restaurato si hanno tra il 1820 e il 1821. Le rivolte non hanno però successo, perché o sono ordite da società segrete prive di seguito popolare, o sono frutto di pronunciamenti militari nati in seno agli elementi più “illuminati” degli eserciti. Unica eccezione in Europa è l’insurrezione della Grecia.
I moti in Spagna e nel Regno di Napoli 03/04/12 I moti in Spagna e nel Regno di Napoli Nel gennaio del 1820 reparti dell’esercito spagnolo si ammutinano e ottengono dal re la concessione della Costituzione: è il primo attacco all’ordine voluto dal Congresso di Vienna. Nel 1821, però, la Santa Alleanza interviene in Spagna e la Costituzione viene cancellata. Nel Regno delle Due Sicilie, un’insurrezione militare ottiene dal re Ferdinando I la Costituzione (luglio 1820). Il sovrano chiede però l’aiuto dell’Austria, che invia le sue truppe a ripristinare il regime assolutistico.
I moti in Piemonte e in Lombardia 03/04/12 I moti in Piemonte e in Lombardia Nel Regno dei Savoia un tentativo costituzionale dei liberali piemontesi fallisce, quando l’erede al trono Carlo Alberto fa mancare il suo sostegno all’insurrezione (marzo 1821). Anche qui l’ordine viene riportato dalle truppe austriache. Nel Lombardo-Veneto, L’Austria fa arrestare e deportare i patrioti appartenenti alla società segreta Federazione italiana. Tra i condannati al carcere ci sono Piero Maroncelli, Federico Confalonieri e Silvio Pellico. Quest’ultimo, nel carcere moravo dello Spielberg, scriverà il libro- denuncia Le mie prigioni.
03/04/12 L’indipendenza greca In Grecia (sottoposta al dominio ottomano) una ribellione indipendentista (gennaio 1822) viene inizialmente repressa nel sangue dai turchi. La rivolta greca però: attira le simpatie di intellettuali romantici, come il poeta inglese George Byron; desta l’interesse delle potenze europee, interessate a espandersi nella regione. Russia, Inghilterra e Francia intervengono così a fianco degli insorti e costringono i turchi a concedere l’indipendenza alla Grecia (pace di Adrianopoli, 1829).