Il cibo nelle fiabe Il cibo è un elemento importante; è presente in molte fiabe classiche. Possiamo trovare ad esempio: mele, pane, crostate, selvaggina, dolciumi, zuppa, spezie…
Il Pollicino di Perrault,è una fiaba pubblicata nel 1967 , che reinterpreta il tema della carestia verificatasi sotto il regno di Luigi XIV; periodo in cui c’è stata la “piccola Era Glaciale” e cioè quel periodo di grande gelo che creò una situazione di grande povertà e carestia. Tutto il tema del racconto gira intorno all’ alternativa “mangiare o essere mangiato”.
Pollicino rinuncia al suo pane per far cadere le briciole e ritrovare la via di casa,ma vengono mangiate dagli uccelli.
Pollicino e i fratelli nel bosco sentono l’ avvicinarsi dei lupi affamati ;nella casa dell‘ Orco ricevono un lauto pranzo ma corrono il rischio di essere a loro volta divorati dallo stesso Orco .
Le briciole di pane,simbolo di semplicità e di unione familiare,nella favola di Pollicino, rappresentano la capacità di trovare delle soluzioni,anche nelle situazioni più disperate . Pollicino impara ad usare la sua intelligenza per ritrovare la strada di casa.
Il gatto con gli stivali Nella fiaba «ll gatto con gli stivali», il gatto porta la selvaggina per più e più giorni al re, dicendogli che è un omaggio del marchese di Carabas. Regalare cibo, oltre ad essere un gesto cortese, ha anche un significato profondo: il cibo permette di nutrirsi e di mantenersi in vita, quindi, donare cibo vuol dire donare la vita.
Hansel e gretel LA MANCANZA DI CIBO DA’ IL VIA ALLA STORIA
Hansel e gretel, abbandonati nel bosco, videro una casetta fatta di dolci e marzapane. Il cibo qui rappresenta la tentazione. L’invito è a non lasciarsi tentare, per non correre gravi rischi.
Per Hansel e Gretel il pericolo è la strega cattiva: i bambini rischiano essi stessi di essere mangiati.
Cappuccetto rosso
Cappuccetto Rosso attraversa il bosco ricco di insidie con un cestino colmo di vivande (crostate, ciambelle e burro) da portare alla nonna ammalata. Donare cibo significa qui ridare salute.
Lungo il sentiero del bosco trova dei funghi e li raccoglie perché sa che alla nonna piacciono tanto.
Cappuccetto Rosso diviene ella stessa cibo, evocando il rapporto fra il mangiare e l'essere mangiato, “divorata in un sol boccone”, prima di essere salvata dall’indomito cacciatore, che, sovvertendo le regole della natura, la estrae ancora in vita dallo stomaco dell'animale.
E Cappuccetto Rosso riemerge dalle viscere della belva meno ingenua e, soprattutto, più obbediente, come se questo viaggio avesse costituito per lei un rito d’iniziazione.
Qual è la fiaba in cui è presente la Mela? . non è difficile ………….. È la fiaba di “BIANCANEVE”.
Il valore della mela Il valore della mela nella fiaba di Biancaneve è negativo, perché la matrigna cattiva, travestita da vecchia venditrice, inganna la giovane, offrendole una mela avvelenata, che lei aveva preparato con lo scopo di far morire Biancaneve, perché più bella di lei. La strega adesca la fanciulla con il frutto più semplice che esista.
Il ruolo della mela nella vita quotidiana. La mela, contrariamente alla fiaba di “Biancaneve”, nella vita di tutti giorni, non ha aspetti negativi. Altro che avvelenata!! Si è soliti dire: una mela al giorno…. toglie il medico di torno.
Il nostro invito è a nutrire correttamente non solo il nostro corpo, ma anche la nostra mente. COME? Con la lettura. La lettura è cibo della mente. Una Fiaba al giorno….toglie l’ignoranza di torno.