Il Piano della performance e il caso di di Sapienza Università di Roma.

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Il Piano della performance e il caso di di Sapienza Università di Roma

Il Piano della performance Il Piano della Performance è un documento programmatico triennale a scorrimento annuale redatto dall’organo di vertice dell’amministrazione, che definisce gli elementi fondamentali su cui si basa la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance, in coerenza con gli obiettivi strategici individuati. Il Piano è redatto ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs. n. 150/2009, seguendo le indicazioni delle delibere n.112/2010, n.1/2012 e n.6/2013 della Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) ora Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione delle pubbliche amministrazioni (ANAC). Il Piano è coordinato e integrato con altri strumenti programmatori relativi alla performance, alla qualità, alla trasparenza, alla prevenzione della corruzione (decreti legislativi n. 33 e n. 39 del 2013) e contiene obiettivi precisi derivanti dall’applicazione delle previsioni contenute nei relativi programmi.

Il Piano della performance di Sapienza Il Piano della performance di Sapienza esplicita, nell’ottica della trasparenza e della rendicontazione sociale, gli indirizzi e gli obiettivi strategici che l’Ateneo intende perseguire per il triennio, in coerenza con il Piano strategico “Dieci obiettivi per Sapienza”.  Il Piano definisce gli elementi fondamentali (obiettivi, indicatori e target) su cui si baserà la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance dell’Ateneo;  recepisce gli obiettivi assegnati dalla Governance al Direttore Generale, e declina tali obiettivi in obiettivi operativi per le diverse Aree dirigenziali;  recepisce gli obiettivi operativi assegnati dalla Governance alle Strutture (Facoltà e Dipartimenti). L’identificazione degli obiettivi è frutto di un’analisi del contesto esterno ed interno, che ha consentito di valutarne punti di forza e debolezza, opportunità e minacce; gli obiettivi riflettono la complessità di una grande università generalista.

La programmazione degli obiettivi nello Statuto di Sapienza Lo Statuto di Sapienza, in vigore dal novembre 2012, prevede che:  il Rettore proponga annualmente al Senato Accademico ed al Consiglio di Amministrazione un documento di programmazione che individui gli obiettivi sia per la didattica e la ricerca, sia per l’Amministrazione, definendo i relativi indicatori di misura; (art. 18, comma 2, lettera e)  il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione procedano, per quanto di competenza, alle rispettive delibere in merito agli obiettivi per i Dipartimenti e le Facoltà in tema di ricerca e didattica, e agli obiettivi da assegnare al Direttore Generale e all’Amministrazione; (art.19, comma 2, lettera c ed art. 20, comma 2, lettera a)  il Direttore Generale affidi gli obiettivi ai dirigenti di ciascuna delle aree in cui si articola la Direzione generale, seguendo il complesso delle attività gestionali; (art. 22, comma 2, lettera c)  ai Direttori di Dipartimento e ai Presidi di Facoltà è corrisposta un’indennità, legata sia alla carica sia al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione. Il mancato raggiungimento degli obiettivi, da parte dei Direttori di Dipartimento o dei Presidi di Facoltà, può comportare, la sospensione dalla funzione da parte del Rettore e il conseguente re-invio alla struttura di riferimento per l’elezione del Direttore o del Preside. (art. 4, commi 10 e 11)

Struttura del documento Nel Piano si descrivono:  la Missione, la Visione e i valori dell’Ateneo;  Le attività istituzionali e i numeri dell’Università;  l’analisi del contesto interno ed esterno;  Le azioni e gli obiettivi strategici di Sapienza, riclassificati secondo lo schema Missioni e Programmi;  il sistema complessivo degli obiettivi per l’Amministrazione centrale di Sapienza;  gli obiettivi per la valutazione della performance organizzativa delle strutture decentrate (Facoltà e Dipartimenti);  il ciclo di gestione della performance (fasi, soggetti interessati e tempistica).

Alcune caratteristiche del Piano Nel Piano sono individuate azioni concrete per:  Miglioramento della qualità della Formazione  Aumento dell’internazionalizzazione  Assicurazione della qualità  Miglioramento dei Servizi agli studenti  Ricerca e Terza Missione  Gestione del personale  Gestione finanziaria  Gestione infrastrutturale e tecnologica  Assicurare la trasparenza e la prevenzione della corruzione

Gli obiettivi 2014 e 2015 Per l’anno 2014 :  20 obiettivi specifici per il Direttore Generale, che a loro volta si declinano in 72 obiettivi per i vari Direttori di Area, cui si aggiungono 8 obiettivi derivanti da normativa o da Piani dell’ateneo già definiti  12 obiettivi specifici per i Presidi di facoltà e 14 per i direttori di Dipartimento Con l’aggiornamento 2015:  18 obiettivi specifici per il Direttore Generale, declinati in 68 obiettivi per i Direttori di Area, cui si aggiungono 9 obiettivi derivanti da normativa o da Piani dell’ateneo già definiti  16 obiettivi specifici per i Presidi di Facoltà e 17 per i Direttori di Dipartimento

Aspetti qualificanti del Piano 2015  Compiutezza con cui viene descritto il cascading degli obiettivi  Approfondimento, per ciò che riguarda l’Amministrazione Centrale, del cascading delle responsabilità con l’identificazione della responsabilità gestionale fino alle unità organizzative (Settori)  Inserimento di indicatori analoghi o affini a quelli che insistono a vario titolo sul sistema universitario (Programmazione triennale ex l. 43/2005, nel D.M. 815/2014 sui i criteri di ripartizione del FFO, documenti ANVUR ecc…)  Presenza di un collegamento tra il Piano e il ciclo di programmazione economico-finanziaria e di bilancio con riferimento agli obiettivi operativi dell’Amministrazione. Pagina 8

Il Monitoraggio e la rendicontazione  Attraverso le azioni di monitoraggio è possibile controllare lo stato di avanzamento delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi nonché procedere a modifiche o integrazioni degli stessi, adattandoli ai cambiamenti che possono verificarsi sia all’interno che all’esterno dell’Ateneo.  Attraverso la rendicontazione annuale (Relazione sulla performance) è possibile presentare a tutti gli stakeholders i risultati di performance dell’ateneo, ivi incluse le criticità. Sapienza utilizza una rappresentazione grafica che permette l’immediata identificazione visiva del livello di raggiungimento degli obiettivi (  )

Il Piano Integrato 2016 Nel 2013 le competenze per la gestione del sistema di valutazione delle attività amministrative delle università sono state trasferite all’ANVUR. A luglio 2015, l’ANVUR ha emanato le «Linee guida per la gestione integrata del ciclo della performance delle università statali italiane» che invitano, nell’ottica della semplificazione e dell’integrazione dei vari documenti richiesti agli Atenei, la redazione di un Piano integrato a partire dall’anno 2016, che contenga al suo interno anche il Piano per la trasparenza e quello per la prevenzione della corruzione. Si raccomanda l’introduzione di obiettivi di performance anche per le strutture  Sapienza si trova avvantaggiata avendo già, sin dal 2011, incluso nell’attività programmatoria Facoltà e Dipartimenti, prevedendo obiettivi rivolti ad accrescere il raccordo tra òle due anime dell’università, mministrativa e accademica)