4° incontro
Iniziamo il nostro incontro con la preghiera che Gesù ci ha insegnato : Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Parliamo un attimo di
Nel libro del profeta Isaia cap6, 8 si legge : Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi:
Il ministrante (dal lat Il ministrante (dal lat. Ministrare, servire), chiamato anche chierichetto, è quel ragazzo o ragazza , che serve all'altare durante le celebrazioni liturgiche. Svolge un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti e ai diaconi durante la liturgia. La Costituzione Conciliare sulla Sacra Liturgia "Sacrosanctum Concilium", al n. 29, cita i "ministranti", definendo il loro un "vero ministero liturgico". Si legge infatti: "Anche i ministranti, i lettori, i commentatori e i membri della « schola cantorum » svolgono un vero ministero liturgico. Essi perciò esercitino il proprio ufficio con quella sincera pietà e con quel buon ordine che conviene a un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente da essi. Bisogna dunque che tali persone siano educate con cura, ognuna secondo la propria condizione, allo spirito liturgico, e siano formate a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite . Oltre alla Chiesa cattolica ci sono servizi simili nelle chiese ortodosse, la Chiesa anglicana, e in alcune chiese protestanti.
-Chi ne ha parlato con i propri genitori ? -Chi sarebbe intenzionato ad effettuare questo servizio ?
Leggiamo un brano dal Vangelo di Marco cap.10, 28-30 Pietro allora gli disse “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito”. Gesù gli rispose “In verità vi dico non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi”
Abbiamo letto questo brano perché il vostro sussidio inizia proprio con il numero 100: Dentro al numero 1 scriveremo il nostro nome, nello zero seguente scriveremo perché siamo qui e nell’ultimo zero scriveremo cosa chiediamo a Gesù.
Quindi continuiamo con la lettura di un altro brano dal Vangelo di Giovanni, cap.15,1-11 “Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Chi sa spiegare questo brano ? Cosa è la vite ? Cosa sono i tralci ? Cosa vuol dire potare? Cosa vuol dire «rimanete nel mio amore»?
Se potessero parlare cosa direbbero la vite ed i tralci Se potessero parlare cosa direbbero la vite ed i tralci ? Ed io cosa voglio dire a Gesù ? Scriviamolo a casa con l’aiuto dei genitori .
Dove è questo affresco ? Chi è raffigurato ?
Chi vediamo in questo quadro ?
Statua di San Carlo Borromeo ad Arona
Interno della statua di San Carlo Borromeo ad Arona finita nel 1698
1584+352= 1936 nei dintorni di una chiesetta a lui intitolata, in via Lecco 18, un rosticciere ha l’idea non del tutto originale di friggere, tra le altre cose, delle patate in sottili sfoglie.
Concludiamo pregando così insieme : Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi Tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.