LA POPOLAZIONE MONDIALE

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Transcript della presentazione:

LA POPOLAZIONE MONDIALE Crescita demografica Popolazione e risorse Migrazioni Urbanizzazione Lingue e religioni

DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE 6.5 miliardi di persone nel mondo Distribuzione varia. Il continente più popolato è l’Asia. La popolazione si concentra: Nelle zone temperate (clima favorevole all’agricoltura) Sulle coste (il mare è risorsa e via di comunicazione) Nelle pianure dei grandi fiumi asiatici (coltivazione riso) Poco popolate le regioni polari, il Canada, la Siberia, la Scandinavia, le foreste equatoriali e i deserti.

CRESCITA DELLA POPOLAZIONE La popolazione aumenta quando le innovazioni migliorano le condizioni di vita, diminuisce in caso di grandi catastrofi, epidemie, guerre. Dopo la rivoluzione industriale, grande crescita demografica (aumento delle nascite + allungamento della vita media). Dai 700 milioni del 1700 ai 1200 milioni del 1870. Crescita enorme nel Novecento, si parla di rivoluzione demografica.

LE TENDENZE ATTUALI Negli ultimi decenni, rallentamento della crescita demografica. Nei paesi ricchi le coppie hanno pochi figli (crescita zero). Nei paesi in via di sviluppo le coppie fanno molti figli perché la mortalità infantile è ancora alta e per avere un aiuto nei lavori agricoli. Probabilmente si arriverà a 8 miliardi di persone nel 2025. Nei prossimi anni aumenterà in particolare la popolazione dell’Africa e dell’India.

Aumento demografico nel mondo

INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE Nei paesi ricchi la vita media si allunga (15% della popolazione ha più di 65 anni). Nei paesi in via di sviluppo, invece, i giovani sono il 40% e gli anziani il 3-5%. Questo condiziona le scelte economiche. Esempio: in Africa bisogna affrontare spese elevate per proteggere i giovani in ambito sanitario e prepararli ad entrare nel mondo del lavoro, in Italia bisogna pagare le pensioni e garantire la qualità della vita degli anziani.

CONTROLLARE LE NASCITE? La crescita demografica è il segnale più evidente della salute di una società, ma pone anche dei problemi. Per alcuni, l’aumento demografico è la molla dello sviluppo, perché l’uomo sa trovare nuove soluzioni per nuove esigenze. Per altri, l’aumento demografico è il solo responsabile della diminuzione delle risorse del pianeta e di alcune catastrofi ambientali, perciò sarebbe necessario tenere sotto controllo le nascite. Ma qui si pone un altro problema: chi dovrebbe controllare? Lo stato? Si veda il caso della Cina. http://www.laogai.it/la-politica-del-figlio-unico-in-cina/

L’INDICE DI SVILUPPO UMANO È un indicatore introdotto dall’ONU nel 1990 per definire il grado di sviluppo di un paese. Tiene conto di vari fattori, come la ricchezza disponibile per ogni persona, la speranza di vita alla nascita, il livello di istruzione. Si tratta di un numero compreso tra 0 e 1: 0-0,5 = basso sviluppo umano 0,5-0,8 = medio sviluppo umano 0,8-1 = alto sviluppo umano I paesi con ISU più basso si trovano nell’Africa centrale.

LA SPERANZA DI VITA ALLA NASCITA È il numero di anni che, in media, un neonato potrà vivere. Nei paesi del nord del mondo è aumentata nell’ultimo secolo grazie ai progressi della medicina, alla diffusione dell’igiene e al miglioramento dell’alimentazione. Pochi paesi del sud del mondo hanno un’elevata speranza di vita alla nascita. Il record negativo è quello della Sierra Leone, dove si vive in media 37 anni (molti bambini soldato).

SOTTOALIMENTAZIONE E MALATTIE 2 miliardi e 800 milioni di persone nel mondo vivono in estrema povertà. Quasi due miliardi sono soffrono di malnutrizione (carenza di proteine, vitamine e minerali) e circa 840 milioni patiscono mancanza di cibo (sottoalimentazione). Nei paesi più poveri è molto diffusa la mortalità dei bambini sotto i 5 anni per fame e malattie (malaria, colera, tubercolosi ma anche malattie che nei paesi sviluppati sono curabili, come la polmonite). Nei paesi ricchi, al contrario, si sta diffondendo l’obesità.

LE MIGRAZIONI Cause: Povertà Guerre tra stati o guerre civili Persecuzioni politiche o religiose Discriminazioni razziali Dittature Catastrofi naturali Rifugiato = chi lascia il suo paese per paura di essere perseguitato per motivi di razza e religione o per le sue idee politiche. È una condizione regolata dalla Convenzione di Ginevra del 1951. Profugo = termine generico che indica chi è costretto a lasciare il suo paese per guerre, catastrofi naturali, violazioni dei diritti umani. In crescita gli eco-profughi.

MIGRAZIONI INTERNE E INTERNAZIONALI Migrazioni interne: nell’ambito di uno stesso stato, soprattutto dalle campagne alle città (dal 2007 la popolazione urbana mondiale ha superato quella rurale). Fenomeno che interessa soprattutto i paesi in via di sviluppo. Migrazioni internazionali: flussi che variano nel tempo. Tra ‘800 e ‘900, molte migrazioni dall’Europa verso USA, Argentina e Australia. Movimenti attuali : dall’America centro-meridionale a quella settentrionale, da Asia e Africa verso l’Europa, dal sud-est asiatico all’Australia. Gli immigrati ricoprono spesso occupazioni faticose, rifiutate dagli abitanti del luogo.

LINGUE NEL MONDO Circa 3000 lingue + 6000 dialetti Lingue più parlate: cinese (1 miliardo di persone), inglese (470 milioni di persone), hindi (420 milioni di persone), spagnolo, russo, arabo, portoghese. Inglese, spagnolo e arabo diffusi in aree molto vaste per via dell’espansione islamica (Nord Africa e Arabia) e della colonizzazione inglese (Nord America, Oceania, sud Africa) e spagnola (America centro-meridionale a parte il Brasile). Lingue vernacolari o internazionali: lingue utilizzate come mezzo di comunicazione da persone di diversa lingua materna. In passato in Europa la lingua internazionale era il latino, nel 700-800 il francese, adesso è l’inglese.

LE FAMIGLIE LINGUISTICHE Principali famiglie linguistiche nel mondo: indoeuropea: lingue parlate in Europa (romanze, germaniche, slave, celtiche + lingua greca) e in alcune zone dell’Asia (gruppo indo-iranico) camito-semitica: lingue parlate in Medio Oriente (arabo, ebraico) e nel Nord Africa (berbero, etiopico) uralo-altaica: gruppo uralico o ugro-finnico (finlandese, estone, ungherese) e altaico (turco, lingue dell’Asia centrale) sino-tibetana: cinese, tibetano, lingue dell’Indocina bantu-sudanese: lingue dell’Africa a sud del Sahara

La diffusione delle lingue: indoeuropee (1), uraliche (5 ), altaiche (6), bantu (7), sino-tibetane (9), camito- semitiche (10)

RELIGIONI NEL MONDO Religioni animiste in Africa, Amazzonia, Oceania Religioni monoteiste: Ebraismo (14 milioni) Cristianesimo (religione più diffusa: oltre 2 miliardi) diviso in 4 confessioni principali [cattolica, ortodossa, protestante, anglicana] Islam sciita e sunnita (circa un miliardo) Religioni politeiste: Induismo (800 milioni) in India Buddismo (360 milioni) in Cina, Indocina, Giappone Confucianesimo (6 milioni) in Cina Scintoismo (100 milioni) in Giappone Religioni animiste in Africa, Amazzonia, Oceania