Il sistema multilaterale degli scambi: 1

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Il sistema multilaterale degli scambi: 1 Il sistema multilaterale degli scambi: 1. origine e struttura dell’OMC 2. L’accordo sulle merci (GATT ‘94) L’origine dell’OMC: i quasi 50 anni di applicazione provvisoria del GATT ’47 La struttura istituzionale dell’OMC Gli accordi commerciali amministrati dall’OMC: il GATT IV lezione

L’origine dell’OMC L’OMC affonda le sue radici nel sistema economico di Bretton Woods. Il regime di liberalizzazione degli scambi commerciali internazionali nel secondo dopoguerra é regolato dal GATT ’47 (la Parte IV del trattato che avrebbe dovuto istituire l’ITO) Nel tempo il regime si consolida: si affermano prassi e il sistema funziona dal 1948 al 1994 in forza di un Protocollo di applicazione provvisoria. Qual è l’idea alla base del GATT? Superare le politiche unilaterali e protezionistiche e liberalizzare gli scambi sulla base di regole comuni e del principio di non discriminazione.

L’origine dell’OMC Come ha potuto il GATT mantenere efficacia per quasi 50 anni? Attraverso il meccanismo dei cicli di negoziati commerciali (Round), che ha consentito di attualizzarne l’applicazione. Nel Kennedy Round (anni’60): riduzione del 35% dei dazi; Nel Tokyo Round (anni’70): ostacoli non tariffari, dumping… Nel corso dell’VIII ciclo negoziale (Uruguay Round, 1986- 1994) viene istituita l’Organizzazione mondiale del commercio – OMC Nel 2001 si apre il IX ciclo di negoziati (Doha Round)

La struttura istituzionale dell’OMC E’ atipica: Conferenza dei Ministri: composta da 1 rappresentante a livello ministeriale per ogni Stato membro. Ha competenza gen ma si riunisce ogni 2 anni. Approva le nuove adesioni; interpreta gli accordi Consiglio generale: 1 rappresentante diplomatico di ogni Stato membro. Svolge le funzioni della Conferenza dei Ministri quando non è riunita. Si riunisce anche come: Organo per la risoluzione delle controversie- DSB Organo di esame delle politiche commerciali Coordina l’attività dei tre Consigli responsabili dell’applicazione dei tre principali accordi commerciali dell’OMC): - Consiglio GATT; - Consiglio per gli scambi di servizi; Consiglio per gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio

La struttura istituzionale dell’OMC Segretariato: è composto da funzionari internazionali che non rappresentano i rispettivi governi nazionali. Svolge l’attività organizzativa e di supporto Direttore generale: è nominato dalla Conferenza dei Ministri. Coordina l’attività del Segretariato e rappresenta l’OMC nelle relazioni esterne Comitati/Gruppi di lavoro: svolgono attività di studio e approfondimento di tematiche specifiche ***** Processo decisionale: non c’è ponderazione del voto. Il sistema deliberativo è quello della maggioranza semplice (maggioranze qualificate sono previste solo per alcune decisioni più delicate, quali la concessione di deroghe). Più spesso: consensus o talora inverted consensus

Gli accordi amministrati dall’OMC L’atto istitutivo dell’OMC è stato siglato a Marrakesh nel 1994. Esso comprende 4 Allegati: Allegato 1: GATT ‘94 e altri accordi multilaterali sugli scambi di merci, GATS e TRIPs Allegato 2: Intesa sulla risoluzione delle controversie (DSU) Allegato 3: Meccanismo di esame delle politiche commerciali (Trade Policy Review Mechanism) Allegato 4: Accordi commerciali plurilaterali (commercio di aeromobili civili; appalti pubblici)

Gli accordi amministrati dall‘OMC In base al principio dell’impegno globale (single undertaking) per diventare membro dell’OMC è necessario accettare in blocco tutti gli accordi commerciali contenuti nei primi 3 Allegati (accordi multilaterali) Stati membri: 159 (2001: Cina; 2012: Russia) Obiettivi dell’OMC: quelli del GATT ’47 ma anche: sviluppo sostenibile (v. Preambolo) Funzioni dell’OMC: - amministra gli accordi commerciali multilaterali che regolano gli scambi internazionali; - Costituisce una sede di negoziato multilaterale in materia commerciale; - Gestisce la procedura per la risoluzione delle controversie; - Attraverso il meccanismo di esame delle politiche comm svolge un controllo politico

2. La liberalizzazione degli scambi di merci Il regime degli scambi internazionali di merci è oggi contenuto nel GATT ’94 e negli accordi multilaterali dell’Allegato 1. E’ gestito dal Consiglio GATT. Si tratta di un accordo quadro che rimanda al GATT ’47, come interpretato e modificato negli anni fino al 1994. Non è richiamata la grandfather clause (oggi applicazione davvero uniforme delle regole: no codici..) Qual è l’impianto fondamentale del GATT? La liberalizzazione si fonda su alcuni principi generali, che si traducono in specifiche regole e divieti: 1.Principio di non discriminazione; 2.Principio di reciprocità; 3.Principio della protezione doganale esclusiva (tariffication) 4. Divieto delle restrizioni quantitative

La liberalizzazione degli scambi di merci 1. Il principio di non discriminazione si realizza nella clausola della nazione più favorita (dimensione esterna) Art. I GATT: obbligo di ciascuna Parte di estendere a tutti gli altri Stati membri dell’OMC ogni concessione accordata ad un altro Stato… automaticamente senza condizioni e nella regola del trattamento nazionale (dimensione interna) Art. III GATT: una volta entrata nello Stato d’importazione, la merce non può essere assoggettata a imposizioni/prelievi superiori a quelli gravanti sulle merci nazionali similari

La liberalizzazione degli scambi di merci Come si attuano in concreto tali regole: Meccanismo delle liste di concessione Art. II GATT: ciascuno Stato membro deve indicare in un apposito elenco (lista delle concessioni) allegato al GATT, di cui è parte integrante, le concessioni tariffarie che si impegna a fare con riferimento a ciascun prodotto Nella lista per ogni prodotto sono indicati: Il dazio consolidato Impegni di riduzione di eventuali misure non tariffarie Eventuali trattamenti preferenziali Il meccanismo delle liste non è statico: Modifiche sono possibili -nei Round negoziali multilaterali - unilateralmente, previa notifica al fornitore principale

La liberalizzazione degli scambi di merci La nozione di prodotto similare è fondamentale per l’applicazione degli artt. I e III ma non è definita dal trattato. Il concetto è stato elaborato dalla “giurisprudenza” OMC: - Interpretazione estensiva di similarità se si tratta di applicare obblighi di portata generale e restrittiva laddove si tratta di applicare clausole d’eccezione (per limitare le deroghe al principio di non discriminazione) - le similarità si ricava da indicatori diversi: le caratteristiche organolettiche dei prodotti l’uso finale dei prodotti (sostituibilità); le abitudini dei consumatori la classificazione tariffaria (casi caffè non tostato 1981; amianto 2002)

La liberalizzazione degli scambi di merci 2. Il principio di reciprocità: i negoziati multilaterali sono condotti nel nome della reciprocità e dei mutui vantaggi. Le riduzioni negoziate per un singolo prodotto devono trovare corrispondenza in riduzioni equivalenti fatte dall’altra Parte. La modifica delle concessioni deve avvenire nel rispetto dell’equilibrio complessivo del sistema multilaterale degli scambi 3. Il principio della protezione doganale esclusiva: i dazi sono le uniche misure con le quali difendere i mercati nazionali (ogni altra misura va tendenzialmente eliminata o se indispensabile sostituita da misure tariffarie) 4. Il divieto delle restrizioni quantitative è sancito dall’art. XI GATT. Vale per i contingentamenti sia delle importazioni, sia delle esportazioni. Divieto di restrizioni quantitative

La liberalizzazione degli scambi di merci Completano il sistema: - un complesso di deroghe regole accessorie su determinazione del valore delle merci in dogana; libertà di transito delle merci… regole che limitano il ricorso a sovvenzioni e a pratiche di dumping Regole sulla risoluzione delle controversie La disciplina del GATT è integrata da quella degli accordi multilaterali e delle dichiarazioni interpretative contenute nell’Allegato 1 all’Atto istitutivo dell’OMC

La liberalizzazione degli scambi di merci Uno sguardo alle tendenze recenti ….. 1. Il fallimento del Doha Round 2. Il rilancio dei negoziati bilaterali e regionali a discapito del multilateralismo