“IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE NELL'ECOSISTEMA DELLE CURE DOMICILIARI” Dott.ssa Angela Giannetti.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
P r e s e n t a Minibasket G i o c h i a m o a La scuola Primaria
Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Giuseppina Rossi
9 Circoscrizioni 9 Distretti Sociali 1 U.O. Cittadini senza Territorio
Il ruolo sociale.
COMPLESSITÁ, SOSTENIBILITÁ E OSPEDALI IN UNA RETE DI SERVIZI
La “Carta Etica degli Operatori Sanitari” La “Carta Etica degli
LA COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA
Il modello delle competenze per la gestione del personale
Volontariato e servizi Lavorare insieme in ambito socio-sanitario
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
Tratti distintivi elevato grado di specializzazione (INPUT) gli ordini impartiti ad un collaboratore provengono dal suo diretto superiore (unità di comando)
La progettazione organizzativa
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
MILLEGPG uno strumento per migliorare e migliorarsi
LA RIABILITAZIONE COME PROCESSO DI INTEGRAZIONE
LO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE
Lo sviluppo delle risorse umane
Codice Deontologico dellInfermiere 1999 punto 3.1 Linfermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1.La Formazione Permanente 2.La Riflessione Critica.
Copyright SDA Bocconi 2005 Titolo della presentazione 1 Tecnologie digitali: nuova frontiera…….. o vecchio problema Severino Meregalli – SDA Bocconi Confindustria.
TITOLO: La persona con disabilità e la sua famiglia
Opportunità – I punti di forza La centralità del Dipartimento di salute mentale (DSM) e lorganizzazione territoriale della presa in carico La differenziazione.
La valutazione della qualità dellofferta formativa territoriale Gruppo tecnico nazionale di lavoro Valutazione della Qualità dellofferta formativa dei.
Elementi per la progettazione in promozione della salute
Il percorso ospedale territorio del paz ortopedico traumatologico
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
LEADERSHIP E SISTEMA DI DELEGA NEI MODELLI A RETE AVIS Mario Becciu Roma, 5 Novembre 2006.
Programmazione sanitaria, Promozione della salute e Qualità
Tavolo «ambiti tecnologici» 12 dicembre Agenda dei lavori I.I risultati dellultima sessione II.Il lavoro svolto nel frattempo III.I risultati ad.
1 Area promozione e protezione sociale. I PIANI DI ZONA Il processo che i Comuni della provincia di Trieste si apprestano ad avviare, finalizzato alla.
Per una cura del processo educativo
L’importanza dell’Idea e del Progetto “Lungodegenza ospedaliera in Struttura Residenziale” R.I.D. Elisabetta Guidi Inf. Coord. Silvia Nughini.
Premesse ed operatività
I SISTEMI OPERATIVI Per meccanismi operativi (o meccanismi organizzativi) s’intende l’insieme dei processi che fanno funzionare il sistema.
1 LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI ha la finalità dassicurare la disponibilità e lefficienza di basi e di flussi informativi e di metodologie dutilizzazione.
1 I SISTEMI OPERATIVI Per meccanismi operativi (o meccanismi organizzativi) sintende linsieme dei processi che fanno funzionare il sistema organizzativo,
Convegno “Governance sanitaria, modelli unici regionali
D.ssa Maria Pompea Bernardi Commissario Straordinario
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Il Gruppo di Lavoro.
VALUTARE IN AMBITO SOCIALE
> ( Simone de Beauvoir) “ Continuare a perseguire dei fini che diano un senso alla nostra vita; dedizione ad altre persone, ad una collettività, ad una.
La responsabilità del coordinatore: analisi del ruolo e delle funzioni nell’organizzazione che cambia.
9 Luglio 2009 DIRITTI DELLA PERSONA CON DIABETE I Sezione I diritti di coloro che hanno il diabete sono gli stessi diritti umani e sociali delle persone.
Premessa Linee guida per orientare e supportare le performance nella maniera più efficiente ed efficace possibile L’integrazione tra servizi sociali e.
Il futuro del territorio nel prossimo triennio. Giorgio Scivoletto
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
Parma 6 Aprile 2009 “LE SFIDE DELLA DOMICILIARITA’” DELLA DOMICILIARITA’” Case Manager e Continuità Assistenziale Angela Gambara Resp. Governo Clinico-Assistenziale.
La scheda modulare degli accessi nell’ADI
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Medicina di Comunità Aspetti Culturali
A cura di Giorgio Casati La Valutazione delle Performance L’esperienza della Regione Abruzzo Forum PA – 13 maggio-2008.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità Medicina di Comunità Aspetti Culturali CdL in Medicina e Chirurgia.
Area Anziani Piano di Zona Ambito Territoriale 1 di Bergamo.
RINGRAZIAMENTI.
5° anno CL Medicina UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità.
DIREZIONE AZIENDALE DELLE PROFESSIONI SANITARIE - D.A.P.S.
Rimettere la persona al centro:la qualità e l’innovazione gestionale (intervento del Prof. Ivo Colozzi, Università di Bologna)
Sezione Controlli, Governo e Personale – Area Sanità e Sociale - Regione del Veneto 1 IL CARE MANAGEMENT DEL PAZIENTE COMPLESSO NELLE CURE PRIMARIE Elisabetta.
Adriana Giannini Direttore Dipartimento Sanità Pubblica Azienda USL di Modena Seminario PASSI: i risultati del Sistema di Sorveglianza nell’Azienda USL.
Elementi costitutivi di un Sistema Qualità Corso di Formazione Residenziale “Il Manuale di Accreditamento della funzione specialistica Nefrologica” Aprile.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità Direttore Prof. Maria Angela Becchi La Specializzazione in Medicina.
2°convegno Malattie Rare del Salento La voce del paziente: dal Salento all’Europa Lecce, 22 febbraio 2016 La situazione dei Malati Rari in Puglia Riccarda.
2 Medicina di Comunità Aspetti culturali
I sistemi di Programmazione e Controllo nelle Amministrazioni pubbliche (P & C) a cura della Dott.ssa Paola Contestabile.
Baggiovara,9-23 Ottobre ° giornata Corso formazione CCM Il modello di Accreditamento istituzionale della Regione Emilia-Romagna Baggiovara,9-23 Ottobre.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Scuola di Specializzazione di Medicina di Comunità Direttore: Prof. Maria Angela Becchi Team multi professionale.
Corso di Sociologia della Salute Promuovere e Comunicare la salute: limiti e opportunità.
L’analisi dell’esperienza: alcuni concetti chiave Competenze emergenti e occupazione nel turismo A.A
Transcript della presentazione:

“IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE NELL'ECOSISTEMA DELLE CURE DOMICILIARI” Dott.ssa Angela Giannetti

Ambiente L’ecosistema  APPROCCIO ECOLOGICO-SOCIALE  Sistema complesso di interazioni e relazioni Persona Famiglia Comunità

Le parole dell’ecosistema INTEGRAZIONE COMUNICAZIONE

PROCESSO Le parole dell’ecosistema

COMPLESSITÀEFFICIENZA DINAMICA

Le parole dell’ecosistema SOSTENIBILITÀ Sostenibile EconomicoAmbientaleEquoEconomicoAmbientaleRealizzabile

Le parole «NO» delle Cure Domiciliari FRAMMENTAZIONEINCOMUNICABILITÀ ’

Le parole «NO» delle Cure Domiciliari BUROCRAZIAINAPPROPRIATEZZA

Le Cure Domiciliari sono un ecosistema? Distretto Ambito sociale MMG/PLSOspedale

Le Cure Domiciliari sono un ecosistema? Poche cose fanno la DIFFERENZA!

La comunicazione nelle cure domiciliari ha un ruolo fondamentale nel processo di pianificazione ed erogazione. Comunicando si coordina e si finalizza l'azione degli operatori per conseguire risultati efficaci e tempestivi. La comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari

 Nelle Cure Domiciliari la comunicazione assume un ruolo strutturale e strutturante, ovvero rappresenta un sottosistema costitutivo e contemporaneamente una variabile trasversale che da continuamente forma e senso al “servizio”.

La comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari  Una promessa di performance del servizio erogato presuppone la disponibilità di competenze, motivazioni e sistemi adeguati di comunicazione.  In assenza di tale condizione si crea un circolo vizioso per il quale: gli assistiti si aspettano alti livelli di qualità, gli operatori non sono sempre in condizioni di fornirla.

La comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari  È fondamentale la costruzione di processi di comunicazione efficaci che consentano all’Assistito di entrare in sintonia agevolmente con l’ecosistema "sistema servizio".

La comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari  Ed è altrettanto fondamentale presidiare la comunicazione interna, soprattutto nei momenti di crisi e di scarsità di risorse.  Le Cure Domiciliari richiedono lavoro di squadra e l'attivazione di flussi di informazione incrociati che "bypassino" la gerarchia abbracciando le logiche di servizio.  Questo è possibile con le nuove tecnologie che ci rendono "connessi".

Gli strumenti della comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari  Le Cure Domiciliari devono crescere nella logica delle «cure integrate» lungo tre direttrici prioritarie: 1. Integrazione/Comunicazione verticale (tra cure primarie e secondarie) 2. Integrazione/Comunicazione orizzontale (tra sanità e sociale, ed anche terzo settore)

Gli strumenti della comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari 3. Utilizzo di strumenti di ICT non frammentati (ognuno ha il suo software) ma unificati e condivisi per:  potenziare-facilitare l’integrazione  aumentare le possibilità di self-care ed empowerment del paziente e care givers  migliorare la continuita’ assistenziale  migliorare l’uso appropriato dei farmaci  aprire nuovi orizzonti e prospettive nella long term care

Gli strumenti della comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari 1.La tecnologia deve orientare, deve definire un linguaggio condiviso e deve costituire un unicum. La mala tecnologia delle nostre PA è dentro un sistema a puzzle dove l’unitarietà delle informazioni, delle procedure e delle comunicazioni si perde, dove molto si duplica dando spazio a quella carta che nelle intenzioni si intende eliminare ed è invece persistente.

Gli strumenti della comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari 2.La tecnologia deve presidiare tutte le tappe del percorso di cura, deve facilitare l’individuazione delle molteplici direzioni che la risposta ad un bisogno può richiedere e gli attori preposti a dare tali risposte. Attore principale del percorso di cura è la persona, è la sua complessità. Quella complessità che fa sì che corpo e psiche e ambiente siano sempre insieme coinvolti nella malattia o nella salute. La tecnologia deve consentire a tutti gli operatori una visione condivisa e multidimensionale della cura.

Gli strumenti della comunicazione ecosistemica nelle Cure Domiciliari 3.La tecnologia deve essere “disponibile”. Se i luoghi ed i momenti del percorso di cura sono molteplici, altrettanto lo devono essere gli strumenti di fruizione (PC, mobile, tablet, smarphone etc.) 4.La tecnologia deve essere “possibile” e non ingombrante. 5.La tecnologia deve essere “semplice” e non inutilizzabile. 6. La tecnologia deve poter migliorare le condizioni di lavoro non fare degli operatori socio-sanitari dei burocrati.

Grazie