LA MELANCONIA DEL SECONDO ROMANTICISMO

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LA MELANCONIA DEL SECONDO ROMANTICISMO BAUDELAIRE, Les fleurs du mal

Il romanticismo è aspirazione alla libertà: Creativa Politica Esistenziale È slancio vitale, ricerca di una letteratura nuova

A META’ SECOLO SI AFFERMA LA GRATUITÀ DELLA BELLEZZA: NON AL SERVIZIO DI UN PENSIERO, NON DI UN’IDEA, NON DI UN’IDEOLOGIA. NON DEL SENTIMENTO L’ARTE PER L’ARTE THEOPHILE GAUTHIER, RIFERIMENTO DI BAUDELAIRE, CHE GLI DEDICA LES FLEURS DU MAL Au poète impeccable Au parfait magicien ès lettres françaises A mon très-cher et très-vénéré Maître et ami Théophile Gautier  Avec les sentiments De la plus profonde humilité Je dédie Ces fleurs maladives C.B.

BREVE STORIA DEI FLEURS DU MAL Il titolo: collega il bello al male, spezza la dominanza della triade platonica, per cui BELLO, VERO, BENE procedono appaiati. Il primo nucleo si compone di 18 poemi, concepiti fra il 1845 e il 1855. Nel 1857 compare la prima edizione, suddivisa in cinque sezioni: Spleen et Idéal, Fleurs du mal, Révolte, Le vin, la Morte. A due mesi dalla pubblicazione, i Fleurs du mal sono sottoposti a processo e condannati (multa e soppressione di sei liriche incriminate come immorali). Nell’edizione del 1861 Baudelaire inserisce i Tableaux Parisiens subito dopo Spleen e Idéal.

La Beauté Je suis belle, ô mortels La Beauté Je suis belle, ô mortels! comme un rêve de pierre, Et mon sein, où chacun s'est meurtri tour à tour, Est fait pour inspirer au poète un amour Eternel et muet ainsi que la matière. Je trône dans l'azur comme un sphinx incompris; J'unis un coeur de neige à la blancheur des cygnes; Je hais le mouvement qui déplace les lignes, Et jamais je ne pleure et jamais je ne ris. Les poètes, devant mes grandes attitudes, Que j'ai l'air d'emprunter aux plus fiers monuments, Consumeront leurs jours en d'austères études; Car j'ai, pour fasciner ces dociles amants, De purs miroirs qui font toutes choses plus belles: Mes yeux, mes larges yeux aux clartés éternelles! — Charles Baudelaire

La Bellezza Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra, e il mio seno, con cui volta a volta ciascuno s’è scontrato, è fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia. Troneggio nell’azzurro come una sfinge incompresa; unisco un cuore di neve alla bianchezza dei cigni; odio il movimento che scompone le linee, e mai piango e mai rido. I poeti, di fronte alle mie grandi pose, che ho l’aria di imitare dai più fieri monumenti, consumeranno i loro giorni in austeri studi, perché, onde affascinare quei docili amanti, ho degli specchi puri che fanno più bella ogni cosa: i miei occhi, i miei grandi occhi dalla luce eterna!

L’idéal Ce ne seront jamais ces beautés de vignettes, Produits avariés, nés d’un siècle vaurien, Ces pieds à brodequins, ces doigts à castagnettes, Qui sauront satisfaire un cœur comme le mien. Je laisse à Gavarni, poète des chloroses, Son troupeau gazouillant de beautés d’hôpital ; Car je ne puis trouver parmi ces pâles roses Une fleur qui ressemble à mon rouge idéal. Ce qu’il faut à ce cœur profond comme un abîme, C’est vous, Lady Macbeth, âme puissante au crime, Rêve d’Eschyle éclos au climat des autans ; Ou bien toi, grande Nuit, fille de Michel-Ange, Qui tors paisiblement dans une pose étrange Tes appas façonnés aux bouches des Titans !

L’ideale Non sapranno mai, queste bellezze da vignette,  questi prodotti avariati, nati da un secolo cialtrone,  questi piedi da stivaletti, queste dita da nacchere,  soddisfare un cuore come il mio.  Lascio a Gavarni, poeta di clorosi,  il suo gregge mormorante di bellezze da ospedale:  non posso trovare fra queste pallide rose,  un fiore che assomigli al mio rosso ideale.  Quel che ci vuole per questo cuore profondo  come un abisso sei tu, Lady Macbeth,  anima forte nel delitto, sogno eschileo schiusosi in climi iperborei;  o sei tu, grande Notte, nata da Michelangelo,  che torci quietamente, in una strana posa,  le tue forme fatte per la bocca dei Titani. 

Spleen Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle Sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis, Et que de l'horizon embrassant tout le cercle  Il nous verse un jour noir plus triste que les nuits;  Quand la terre est changée en un cachot humide,  Où l'Espérance, comme une chauve-souris,  S'en va battant les murs de son aile timide  Et se cognant la tête à des plafonds pourris;  Quand la pluie étalant ses immenses traînées  D'une vaste prison imite les barreaux,  Et qu'un peuple muet d'infâmes araignées  Vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux,  Des cloches tout à coup sautent avec furie  Et lancent vers le ciel un affreux hurlement,  Ainsi que des esprits errants et sans patrie  Qui se mettent à geindre opiniâtrément.  - Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,  Défilent lentement dans mon âme; l'Espoir,  Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique,  Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.

Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio sullo spirito che geme in preda a lunghi affanni, e versa, abbracciando l'intero giro dell'orizzonte, un giorno nero più triste della notte;  quando la terra è trasformata in umida prigione dove la Speranza, come un pipistrello, va sbattendo contro i muri la sua timida ala e picchiando la testa sui soffitti marci;  quando la pioggia, distendendo le sue immense strisce, imita le sbarre d'un grande carcere, e un popolo muto d'infami ragni tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli, improvvisamente delle campane sbattono con furia e lanciano verso il cielo un urlo orrendo, simili a spiriti vaganti e senza patria, che si mettono a gemere ostinatamente.  - E lunghi trasporti funebri, senza tamburi né bande, sfilano lentamente nella mia anima; vinta, la Speranza piange; e l'atroce Angoscia, dispotica, pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo.