l’arte della relazione educativa “L’educazione è cosa del cuore e Dio solo ne ha la chiave” Don Bosco Sistema Preventivo: l’arte della relazione educativa
Qualsiasi azione educativa è in stretta relazione col proprio contesto socioculturale, che forgia la personalità dei giovani a cui essa si rivolge. Don Bosco ha iniziato l’opera dell’Oratorio nel 1841, a Torino, la prima città italiana che si è trovata immersa nel rinnovamento radicale dell’epoca: la Rivoluzione Industriale, a partire dal 1850 circa l’unificazione dello Stato, nel 1860 la caduta del potere temporale della Chiesa, nel 1871, seguita dalla maturazione di una più chiara e impegnata coscienza cristiana laicale Dentro questo contesto fortemente critico, egli ideò un metodo pedagogico capace di affrontare ogni criticità.
la società oggi individualista consumista impaziente veloce arrivista disorientata competitiva tecnologica
La risposta di don Bosco, ancora oggi, è un metodo educativo: il Sistema Preventivo Un’arte: l’educazione è cosa di cuore e Dio solo ne ha la chiave Un metodo aperto: “Voi compirete l’opera che io incomincio: io abbozzo, voi stenderete i colori. Ora c’è il germe, voi farete crescere i frutti …” Uno stile educativo per l’oggi: “Buoni cristiani e onesti cittadini” nel terzo millennio
Il Sistema Preventivo propone un vero e proprio stile di vita, valido per i giovani e per gli adulti, basato su valori più alti, di radice cristiana, capace di rispondere ai bisogni più profondi della persona
Stabilità, ordine, leggi, limiti, equilibrio, protezione, abitazione. 5. Bisogno di senso Conoscere, capire, comprendere e scegliere secondo una scala di valori oggettivi (trascendenti da sé); ricercare la bellezza, la bontà, la giustizia, l’unità, la pace; autorealizzarsi: utilizzare le proprie potenzialità per qualcosa che vale 4. Bisogno di stima Avere stima di sé, dei propri valori morali, della propria personalità. Essere stimati dai propri cari e dagli altri. Che gli altri stimino i nostri cari e i nostri valori. Stimare i propri cari, stimare gli altri, stimare il sistema sociale in cui ci si riconosce. 3. Bisogno di amore e di appartenenza Essere amati e amare. Ricevere ed esprimere dimostrazioni di amore e di appartenenza. Affiliazione: essere riconosciuti, accettati e cercati; riconoscere e accettare gli altri. 2. Bisogno di sicurezza Stabilità, ordine, leggi, limiti, equilibrio, protezione, abitazione. Istruzione su ciò che è bene e ciò che è male; istruzione all’autonomia. 1. Bisogni fisiologici Cibo, acqua, aria, riposo, controllo della temperatura, libertà dal dolore, sessualità.
L’educazione è cosa del cuore “Il mio unico scopo è di vedervi felici, adesso e nell’eternità” L’educazione è cosa del cuore Cuore biblico: “logo dell’essere”, dove la persona “è” umana
L’educazione è cosa del cuore Luogo della relazione con Dio e con i fratelli Stile di famiglia: AMOREVOLEZZA Preventività: RAGIONE Vocazione: RELIGIONE Luogo dove la persona plasma la sua volontà al bene Luogo dove il giovane comprende e decide l’orientamento della propria vita, imparando il discernimento tra bene e male
Spirito di famiglia: “Amorevolezza” Stare tra i giovani nei luoghi dove essi si trovano Accogliere i giovani, offrendo loro un “territorio” di appartenenza ricco di relazioni e di interazioni significative Vivere ed esprimere affetto; sostenere, proteggere, aiutare Vivere gioiosamente, celebrare la festa Mantenere vivo il dialogo educativo, ascoltare Amare le cose che amano i giovani, purché buone per la loro realizzazione positiva
Preventività: “Ragione” “Spiegare le regole prima del gioco”, dare ragione delle richieste dell’educatore Dimostrare stima, favorire l’autostima, valorizzare le capacità positive del ragazzo Impedire esperienze troppo negative e aiutare ad ammettere, a comprendere e a riparare i propri errori Costruire opportunità di crescita culturale, umana e spirituale, offrire ai giovani campi di realizzazione di sé Coltivare una visione positiva del mondo: ottimismo
Vocazione: “Religione” Orientare la vita (propria e dei giovani) a valori alti, assoluti, trascendenti da sé Offrire e testimoniare l’esplicito annuncio di Gesù Cristo come via di salvezza e felicità: “noi qui facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri” Accompagnare alla scoperta della propria vocazione umana e cristiana Valorizzare il quotidiano, nella gioia e nella sofferenza, come luogo della presenza di Dio e del dono di sé nel servizio ai fratelli
“… io abbozzo, voi stenderete i colori; ora c’è il germe …” Il Sistema Preventivo non è un metodo rigidamente codificato. È un sistema aperto, capace di inculturarsi nei diversi contesti umani, che cambiano nel tempo e nei luoghi. Oggi esprimiamo il metodo di don Bosco con “colori” attuali, adatti ad educare “buoni cristiani e onesti cittadini” del terzo millennio.
con i “colori” della sensibilità attuale diremmo … EMPOWERMENT Capacità di potenziare l’altro Capacità di relazioni significative RECIPROCITA’ PEDAGOGIA D’AMBIENTE RESILIENZA APPORTO FEMMINILE Capacità di umanizzare la cultura e la società Capacità di resistere al negativo e di tornare al bene
buoni cristiani e onesti cittadini nel terzo millennio educare alla cultura della vita educare a vivere insieme educare alla solidarietà e al servizio educare al primato di Dio e alla trascendenza
Obiettivo: santità Cuore biblico Stile di vita evangelica “Il mio unico scopo è di vedervi felici, adesso e nell’eternità” Stile di vita evangelica Realizzazione della persona nell’amore Prassi educativa che supera il tempo Centralità della relazione Apporto differenziato e coordinato di molti Spirito di famiglia Ambiente educativo
Servite il Signore nella gioia! La gioia è segno di un cuore che ama molto il Signore! Sr Maria Mazzarello Don Bosco diede ai giovani e agli adulti un messaggio-sintesi per vivere la Spiritualità e lo stile del Sistema Preventivo: Servite il Signore nella gioia!