Analisi del testo narrativo Classe I Classe III
TEORIA DELLA COMUNICAZIONE secondo Roman Jakobson CONTESTO MITTENTE canale MESSAGGIO canale DESTINATARIO CODICE Il mittente formula il messaggio Il destinatario riceve il messaggio Il messaggio è l’oggetto della comunicazione Il referente è ciò a cui il messaggio si riferisce Il codice è l’insieme di regole e segni che consente a mittente e destinatario di comprendersi Il canale è il mezzo fisico che mette in contatto mittente e destinatario
FUNZIONI DEL LINGUAGGIO Funzione Elementi della comunicazione Scopo della comunicazione Esempi espressiva o emotiva conativa o persuasiva referenziale o denotativa, informativa fàtica metalinguistica poetica mittente destinatario contesto canale codice messaggio esprimere la soggettività dell’emittente convincere,persuadere il destinatario dare informazioni sull’oggetto della comunicazione instaurare o tenere vivo il contatto spiegare elementi che riguardano il codice dare evidenza al messaggio ed al modo in cui questo è stato costruito “Oh come sono felice!” “Fate silenzio!” “Il 25 dicembre è Natale” “Mi senti bene?” (al telefono) <“La” è articolo determinativo femminile, singolare> “M’illumino d’immenso” (G. Ungaretti, Mattina)
TIPI DI TESTO NARRATIVO DESCRITTIVO ARGOMENTATIVO INFORMATIVO . TIPI DI TESTO FUNZIONE ESEMPI NARRATIVO raccontare un fatto, una storia Racconti (fiabe, favole, miti, leggende), romanzi, novelle, articoli di cronaca, corrispondenze di inviati speciali, relazioni di viaggio, biografie ecc. DESCRITTIVO delineare le caratteristiche di una persona, di un paesaggio, di un oggetto parti descrittive di opere letterarie, di resoconti di viaggio, di guide ambiente turistiche ecc. ARGOMENTATIVO sostenere una tesi attraverso un ragionamento logico proponendo argomenti a favore e confutando le opinioni contrarie arringhe di avvocati, alcuni saggi scientifici, discorsi politici, articoli di fondo, slogan pubblicitari, colloqui tra venditore e compratore ecc. INFORMATIVO fornire notizie utili su personaggi, argomenti o fatti orari dei treni, avvisi (scritti e orali), saggi divulgativi ecc. REGOLATIVO indicare particolari norme da rispettare; imporre obblighi e divieti leggi, regolamenti, statuti, istruzioni per l'uso ecc
La struttura del testo narrativo
Nel testo narrativo L’autore Mittente Destinatario (o ricevente) Il lettore Messaggio Favola, racconto, romanzo ecc. Codice La lingua nella quale è scritto il testo Il mezzo fisico che porta il messaggio dal mittente al destinatario. Libro. Canale Referente L’argomento di cui si parla.
Gli elementi del testo narrativo IL TEMPO Quando si svolgono gli eventi (tempo passato, contemporaneità, futuro) , in che ordine e la loro durata cronologica (anni, giorni, ore, momenti) IL NARRATORE Chi racconta i fatti I PERSONAGGI Chi è coinvolto negli eventi e agisce nella vicenda Il LUOGO Dove si svolgono gli eventi e dove agiscono i personaggi LA STORIA Che cosa avviene, cioè gli avvenimenti concatenati tra loro in successione temporale e legati da rapporti di causa ed effetto LA FOCALIZZAZIONE Il punto di vista da cui sono raccontati i fatti
Il finale può essere Aperto Chiuso Se chiuso può essere A lieto fine Tragico Narrativo Con morale Tronco A sorpresa L’’incipit può essere Narrativo Descrittivo Informativo - espositivo Riflessivo - argomentativo In medias res
Fabula e intreccio Il narratore può scegliere di raccontare gli avvenimenti seguendo la successione cronologica (fabula) oppure se disporli secondo un ordine diverso (intreccio), che serva a creare interesse nel lettore, suspance, tensione,ecc. INTRECCIO È costituito dall’ordine in cui gli elementi della storia sono presentati dall’autore FABULA È costituita dagli elementi della storia nella loro successione temporale e logica
Alterazione della fabula PROLESSI (flashforward) ANALESSI (flashback) Evoca un evento accaduto precedentemente PROLESSI (flashforward) Anticipa il racconto di un evento successivo
La sequenza è: una porzione di testo fornita di autonomia sintattica e di contenuto è legata alle sequenze che la precedono e la seguono da rapporti logici e temporali ha un inizio e una fine ben riconoscibili può essere definita attraverso un titolo
Come si individuano le sequenze Innanzitutto, la suddivisione in capoversi può aiutare ad individuare le sequenze; ogni volta che cambia una sequenza lo si segnala andando a capo. Quando cambia il luogo o il tempo dei fatti narrati, oppure quando entra in scena un nuovo personaggio si ha un cambiamento di sequenza. Il cambio di prosa (ad es. dalla narrazione si passa alla descrizione, dalla descrizione al dialogo, ecc.) segnala l’inizio di una nuova sequenza.
A seconda del loro contenuto le sequenze si dividono in narrative : determinano lo sviluppo della vicenda, sono sequenze dinamiche descrittive: contengono descrizioni di personaggi, cose, ambienti, emozioni, ecc. rallentano il ritmo del racconto, ma danno consistenza ai personaggi e all’ambiente riflessive: descrivono pensieri e stati d’animo dei personaggi o considerazioni del narratore, rallentano il procedere degli eventi dialogate: contengono i dialoghi tra i personaggi, attraverso esse è possibile ricostruire stati d’animo e carattere dei personaggi miste sono le sequenze in cui si fondono diverse modalità (per esempio, descrittivo-narrativa o riflessivo-descrittiva). macrosequenza è un insieme di sequenze connesse tra loro da rapporti logici e temporali
Struttura-base dei testi narrativi La struttura-base comune a quasi tutti i testi narrativi è articolata in cinque momenti fondamentali: 1. Situazione iniziale Presentazione dei personaggi e della situazione iniziale 2. Esordio o rottura dell’equilibrio iniziale È l’avvenimento che mette in moto l’azione 3. Peripezie o mutamenti e spannung L’insieme degli avvenimenti che determinano un miglioramento o un peggioramento delle condizioni del protagonista. La Spannung rappresenta il momento di massima tensione 4. Scioglimento o ricomposizione dell’equilibrio iniziale È il momento in cui si ricompone l’equilibrio spezzato 5.Situazione finale E’ la conclusione del racconto
I personaggi principali Protagonista Antagonista Aiutante Oggetto Dà inizio all’azione, spinto da un oggetto del desiderio Si oppone al protagonista con la funzione di creare ostacoli e determinare un processo di peggioramento Se è alleato del protagonista è detto aiutante positivo. Se invece è alleato dell’antagonista è detto aiutante negativo del protagonista o oppositore E’ l’oggetto, il personaggio, il valore desiderato o temuto per il quale si mette in moto il racconto I personaggi secondari hanno un ruolo di secondo piano ma funzionale allo svolgersi dell’azione, quindi possono condizionare lo sviluppo dell’intreccio Le comparse hanno un ruolo marginale, caratterizzano l’ambiente, ma non hanno alcuna influenza nell’intreccio
Caratterizzazione dei personaggi Socio-economica e culturale Anagrafica nome, età, sesso, luogo di nascita, ecc. Fisica aspetto fisico, altezza, colore degli occhi, capelli, ecc. Psicologico-morale carattere, comportamento, sentimenti, valori, idee del personaggio Socio-economica e culturale Posizione economica, lavoro, grado d’istruzione, cultura. La descrizione può essere Diretta (da parte del narratore, di un altro personaggio o del personaggio stesso) Indiretta (il lettore deve ricavarla nel corso della lettura attraverso indizi: parole del personaggio, atteggiamento, azioni, cosa dicono di lui altri personaggi, ecc.)
Le parole e i pensieri dei personaggi Possono essere riportati tramite il discorso diretto (le parole sono pronunciate direttamente dai personaggi : tecnica mimetica) o il discorso indiretto (il narratore riferisce quanto detto dai personaggi): tecnica diegetica. discorso diretto (citazione): Discorso diretto legato Discorso diretto libero Monologo Soliloquio Flusso di coscienza discorso indiretto (resoconto): Discorso indiretto legato Discorso indiretto libero Discorso raccontato
Il narratore Il narratore o voce narrante non coincide con l’autore (la persona fisica che scrive l’opera), tranne nelle opere autobiografiche, nei diari e nelle memorie ESTERNO Esterno palese: non è presente nella storia, è una voce fuori campo che si esprime in terza persona. Interviene con commenti, giudizi, riflessioni più o meno evidenti; in questo caso si può esprimere in prima persona. Esterno nascosto o impersonale: osserva i fatti dall'esterno senza entrare nella coscienza dei personaggi e senza esprimere commenti, registra semplicemente i fatti . INTERNO può essere il protagonista della vicenda (autodiegetico); parla ovviamente in prima persona. se non è il protagonista può essere qualsiasi altro personaggio interno alla storia (narratore testimone) ; alternerà la prima persona (quando è coinvolto nei fatti narrati) alla terza persona (quando non vi prende parte).
Il punto di vista o focalizzazione Il narratore può guardare la realtà da diversi punti di vista , o angolazioni, utilizzando diverse forme di focalizzazione: Focalizzazione zero: quando il narratore conosce la storia più dei personaggi (narratore onnisciente), sa effettivamente cosa sta avvenendo e conosce i sentimenti e i pensieri più segreti dei personaggi, può raccontare fatti accaduti in precedenza e anche anticipare alcuni sviluppi della vicenda. Focalizzazione interna: quando il narratore conosce e può raccontare solo ciò che è possibile dall’angolatura del personaggio. Focalizzazione esterna: quando il narratore risulta esterno al racconto, cioè narra la storia senza sapere niente di ciò che vede e ascolta: sa meno dei personaggi.
È l’arco di tempo in cui si svolgono gli avvenimenti La durata narrativa È l’arco di tempo in cui si svolgono gli avvenimenti Chiamiamo il tempo della storia (TS) l’arco di tempo che gli avvenimenti effettivamente occupano; chiamiamo tempo del racconto (TR) lo spazio che l’autore attribuisce agli avvenimenti nel testo dedicando a ciascuno una certa quantità di parole, righe, pagine, e determinando in questo modo il tempo che il lettore dedicherà a loro. Le forme della durata Ellissi (TS> TR; TR=0) : una porzione della storia viene omessa Sommario (TS> TR): alcuni fatti vengono riassunti Pausa (TR>TS): la narrazione si interrompe e si ha una descrizione, riflessione o digressione Dialogo (TS= TR): il TS coincide con il TR nei discorsi dei personaggi Analisi (TR>TS): massima dilatazione del tempo narrativo
Lo spazio Una storia può svolgersi in luoghi reali, realistici o verosimili, oppure in luoghi fantastici; gli eventi possono accadere all’aperto o in spazi chiusi, in luoghi indefiniti o in luoghi descritti con precisione; in ogni caso, lo spazio in cui sono collocate le vicende non fa quasi mai semplicemente da sfondo, ma svolge un’importante funzione narrativa. Le sequenze che descrivono i luoghi e gli ambienti hanno diverse funzioni: forniscono informazioni utili per la comprensione della storia, rallentano il ritmo del racconto o creano una sospensione, danno rilievo agli stati d’animo dei personaggi. A volte lo spazio può rispecchiare lo stato emotivo di un personaggio La rappresentazione dello spazio può avere anche un importante significato simbolico e rappresentare un concetto, un’idea, uno stato d’animo: un bosco può significare paura e smarrimento, un luogo chiuso l’oppressione, l’ascesa verso un monte il desiderio di perfezionamento o il contatto con il divino, ecc. La qualità dello spazio assume un valore comunicativo e può essere interpretata in base ad alcune opposizioni che possono assumere un valore simbolico o comunque un significato codificato: aperto/chiuso; alto/basso, città/campagna, ecc.