Jan Kochanowski ( )
Jan Kochanowski, Pieśni (Canti, 1586) Canto della veglia di San Giovanni Fanciulla XII Campagna quieta, campagna lieta, qual voce saprà lodarti appieno? Chi i tuoi ozi, chi la tua utilità Saprà insieme ricordare tutti ? L’uomo sotto la tua cura Vive onestamente senza usura Pii i suoi sforzi Sicuro il guadagno.
Altri si trascinano a corte O veleggiano in mare, dove l’uomo è spinto dalla tempesta e la morte più vicina di un palmo. Troverai chi in pagamento offre la lingua E consigli vende per denaro, altri il profitto innaffiano nel sangue la gola per questo rischiando L’aratore con l’aratro ara la terra Da qui se stesso e la sua stirpe I braccianti e tutti Approvvigiona coi suoi beni. A lui i frutteti crescono A lui le api danno il miele A lui arriva la lana delle pecore E il recinto è pieno di agnelli.
Lui i prati, i campi miete, e tutto porta al fienile. E dopo la semina Ci siederemo attorno al camino, Lì già vi sono varie danze, motti di spirito, inchini e volteggi, pavane e gagliarde. E il padrone, prese le reti, Piglia talvolta i pesci con l’amo E i molti uccelli intorno Cantano lietamente Le greggi danzano lungo l’acqua E il pastore, seduto al fresco, Suona sul piffero semplici canti E saltano i fauni silvestri.
Nel mentre la padrona energica Prepara il desinare Avendo tale abbondanza in casa Che non servirà il negozio. Lei in persona conta il bestiame Quando torna dai campi muggendo, lei aiuterà nella mungitura, sostiene il marito come solo può. E i nipoti piccoli Chini verso il capo dell’anziano Si abitueranno ad accontentarsi di poco, a mantenere integra pudore e virtù. Qui è giorno, ma le chiare aurore Nuovamente calerebbero in mare, prima che la mia voce potesse cantare tutte gli ozi e le utilità campestri.
Frasche trad. di Nullo Minissi, Mlano, BUR; 1995
CATULLO, SAFFO da: I. Lana, A. Fellin, Cultura, letteratura e tecnica in Roma Antica, Messina-Firenze, D’Anna, 1969, pp