FORUM di PREVENZIONE INCENDI --- Milano settembre 2012

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Training On Line - CONP. 2 Richiesta Da Menu: Conferimenti ad inizio anno termico > Agosto > Pluriennali > Nuova Richiesta Si accede alla pagina di Richiesta.
Advertisements

11/26/031 Corso Sicurezza 11/26/031 Legislazione di riferimento DPR 547/55 DL.gs 626/94 DL.gs 494/96.
IL COORDINAMENTO DELL’ISOLAMENTO
Sistema di via di uscita
PAUE 0506 IV / 1 A B P a = 30 P b = 35 t = 2, tc = 1 Questo può essere un equilibrio? No! Politiche di un paese importatore: una tariffa allimportazione.
TAV.1 Foto n.1 Foto n.2 SCALINATA DI ACCESSO ALL’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO DALLA CORTE DELLE CASCINE DEL QUIQUIO Foto n.3 Foto n.4.
1 Pregnana Milanese Assessorato alle Risorse Economiche Bilancio Preventivo P R O P O S T A.
1 DECRETO LEGISLATIVO 626/94 19 SETTEMBRE 1994 MODIFICHE ED INTEGRAZIONI DECRETO LEGISLATIVO 242/96 19 MARZO 1996 CORSO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE IN.
Ansaldo STS & Ingegneria Elettrica Una sinergia vincente
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
1 Tavolo del Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Il ricorso agli ammortizzatori sociali nei territori colpiti dagli eventi sismici.
Training On Line – CONA. 2 Richiesta Da Menu: Conferimenti ad inizio anno termico > Agosto > Annuali > Nuova Richiesta Si accede alla pagina di Richiesta.
Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)
EIE 0607 V / 1 sussidio unitario fisso allesportazione si avrà commercio se e solo se | P B AUT - P A AUT | > tc - P B = P A + tc – (A è il paese esportatore)
EIE 0607 III / 1 A B P a = 30 P b = 35 t = 2, tc = 1 Questo può essere un equilibrio? No! Politiche di un paese importatore: una tariffa allimportazione.
EPA 01/02 VIII /1 Analisi delle relazioni tra produzione, trasformazione e distribuzione in un sistema connesso verticalmente.
Prof. Massimo Lazzari IMPIANTI E STRUTTURE Corso di Laurea PAAS.
LUOGHI DI LAVORO LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Giugno 2013
Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA 1 Presentazione di Riccardo Perugi Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA Firenze, 19 dicembre 2000.
Seminario Toscana/ Umbria 1 I fondi e la crisi. Seminario Toscana/ Umbria 2 I fondi e la crisi.
Master universitario di II livello in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi Ferroviari Anno Accademico 2012/2013 Cultura dimpresa, valutazione.
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Scritte scritte scritte scritte scritte scritte scritte Scritte scritte Titolo.
Impianti GPL e GNL per autotrazione
Gli impianti elettrici di piscine e fontane
2 3 4 RISERVATEZZA INTEGRITA DISPONIBILITA 5 6.
1 Intermediazioni su beni mobili Nuova disciplina I.V.A. a decorrere dal (Norme di riferimento – Artt. 7 ter lett. a) e b) e 7 septies comma 1.
Parma, settembre 2010 Report conclusivo Report Finale.
Sezione 751 della norma CEI 64-8
Rivelatori Antincendio
SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO
Protezione Strutturale antincendio TUTTE LE NAVI
CORRIMANO E RINGHIERE MODELLI ARCHITETTONICI
1. Luoghi di lavoro Argomento da discutereCosa si può fare? I laboratori, uffici e gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro Le vie di circolazione (per.
L’impianto di illuminazione di emergenza nei locali medici
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l’esercizio delle SCUOLE Brainstorming sui rischi ipotizzabili nella scuola.
POLITICHE URBANE E MOBILITÀ SOSTENIBILE: LE PROSPETTIVE PER ROMA CAPITALE Qualità dei servizi pubblici a Roma: focus sul trasporto locale Roma, 20 settembre.
Scheda Ente Ente Privato Ente Pubblico. 2ROL - Richieste On Line.
DM 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica.
1 Guida per linsegnamento nei corsi per il conseguimento del CERTIFICATO DI IDONEITÀ ALLA GUIDA DEL CICLOMOTORE.
L’impianto elettrico negli edifici scolastici
Bando Arti Sceniche. Per poter procedere è indispensabile aprire il testo del Bando 2ROL - Richieste On Line.
CAMPO DI APPLICAZIONE A partire del Luglio del 2003 è entrata definitivamente in vigore la Direttiva Europea 94/9/CE o come è comunemente è definita.
Bestiario di prevenzione incendi Disillusioni applicate al d. m
Trento, 29 giugno 2006 arch. Roberto Lenzi
Criteri tecnici di prevenzione incendi applicabili a fabbricati e locali adibiti ad esposizioni e vendita Trento, 13 febbraio 2007 arch. Roberto Lenzi.
ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI
Corso E 32 1° giorno: 5 marzo 2009 Legno fonte energetica e materiale da costruzione PROTEZIONE ANTINCENDIO Relatore: Ing. Gianbattista Agostini corso.
Comando Provinciale Vigili del Fuoco Padova
1 Guida per linsegnamento nei corsi per il conseguimento del CERTIFICATO DI IDONEITÀ ALLA GUIDA DEL CICLOMOTORE.
Classificazione S per ordine numerico
RISCHIO IMPIANTI La Legge 22 Gennaio 2008 n.37 L’installazione La trasformazione L’ampliamento La manutenzione DEGLI IMPIANTI AL FINE DI GARANTIRNE LA.
Acceleratori e Reattori Nucleari
Piano di Emergenza ed Evacuazione Ing. Leonardo VARVARO
Relatore: ing. Francesco Italia
Edifici di civile abitazione
Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica
Gli impianti elettrici di piscine e fontane
Come si spostano le sostanze diffusione e osmosi
IL GIOCO DEL PORTIERE CASISTICA. Caso n. 1 Il portiere nella seguente azione NON commette infrazioni.
D.M. 10 MARZO 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro.
DM 12 DICEMBRE 2012 REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER GLI IMPIANTI DI PROTEZIONE ATTIVA CONTRO L'INCENDIO INSTALLATI NELLE ATTIVITÀ SOGGETTE AI.
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA
Norme e procedure per la gestione del territorio
CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI DELLA MANUTENZIONE
Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa.
Codice Prevenzione Incendi
D.M. 37/08 DECRETO 22 GENNAIO 2008, n. 37.
Transcript della presentazione:

FORUM di PREVENZIONE INCENDI --- Milano --- 26-27 settembre 2012 … e la città sotterranea La nuova LINEA 5 della Metropolitana di Milano: le soluzioni antincendio Ing. Silvano Barberi Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ministero dei Trasporti Norme di prevenzione incendi nelle DECRETO 11 GENNAIO 1988 Norme di prevenzione incendi nelle METROPOLITANE 2 2

* fuori terra (2.1.1.) * sotterranee (2.1.2.) Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 2.1. STAZIONI * fuori terra (2.1.1.) * sotterranee (2.1.2.) 3 3

a) ambienti aperti al pubblico Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 2.1.2. STAZIONI SOTTERRANEE a) ambienti aperti al pubblico - dove il pubblico staziona (sale attesa, servizi igienici, …) - dove il pubblico transita (corridoi, scale, ascensori, …) - dove il pubblico stazione e transita (atrii, banchine, …) b) ambienti non ammessi al pubblico - a disposizione dell’esercente - ad altra destinazione c) locali commerciali e di esposizione 4 4

* percorsi di sfollamento (4.2.) Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4. CRITERI PROGETTUALI PER LA COSTRUZIONE DELLE STAZIONI * affollamento (4.1.) * percorsi di sfollamento (4.2.) * impianti di protezione dei tratti e/o delle aree protette (4.3.) * strutture e ambienti (4.4.) 5 5

* capacità di deflusso max 150 persone/modulo (4.2.3.) Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.2. PERCORSI DI SFOLLAMENTO * almeno due uscite per banchina, da ogni punto max 30 mt (50 mt con spegnimento automatico ad acqua) (4.2.1.) * almeno due percorsi di sfollamento, ammesse aree protette in comune (4.2.2.) * capacità di deflusso max 150 persone/modulo (4.2.3.) 6 6

Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.2. PERCORSI DI SFOLLAMENTO (segue) * possibile riduzione 50% larghezza percorsi di sfollamento a valle delle aree protette (con capacità di accumulo pari alla differenza) (4.2.4.) * n-1 scale mobili utili ai fini dell’esodo per ogni livello (0,6 mt = 1 modulo, 1,0 mt = 2 moduli), doppia alimentazione, sprinkler interno (4.2.5.) 7 7

* larghezza uscite e percorsi di sfollamento minimo 3 moduli (4.2.6.) Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.2. PERCORSI DI SFOLLAMENTO (segue) * larghezza uscite e percorsi di sfollamento minimo 3 moduli (4.2.6.) * barriera di controllo deve garantire larghezza almeno pari ai percorsi di sfollamento confluenti, cancelli e tornelli ad apertura agevole in emergenza (4.2.7.) 8 8

Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.3. IMPIANTI DI PROTEZIONE dei tratti e/o delle aree protette * protezione deve realizzare una separazione tra banchina e rimanenti aree di stazione (4.3.1.) * impianto a sovrappressione d’aria od altri sistemi equivalenti, comando automatico da rilevatori in banchina + comando manuale in posizione segnalata e protetta (4.3.2.) 9 9

* durata funzionamento impianti di protezione almeno 20’ (4.3.4.) Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.3. IMPIANTI DI PROTEZIONE dei tratti e/o delle aree protette (segue) * impianti di protezione lungo i percorsi di sfollamento, per ostacolare passaggio dei fumi, almeno ogni 60 mt (4.3.3.) * durata funzionamento impianti di protezione almeno 20’ (4.3.4.) 10 10

* strutture portanti almeno REI120 (4.4.1.) Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.4. STRUTTURE E AMBIENTI * strutture portanti almeno REI120 (4.4.1.) * rivestimento pareti classe 1 max 30% (in aderenza), manifesti max 5%, pavimenti classe 0 o 1, rimanente classe 0 (4.4.2.) * ascensori/montacarichi secondo rispettive norme (4.4.3) 11 11

- gradini ped=30-33 cm, alz=15-18 cm Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.4. STRUTTURE E AMBIENTI (segue) * scale fisse (4.4.4.) - almeno REI120 (4.4.4.1.) - ringhiere almeno h = 1 mt - illuminazione - gradini ped=30-33 cm, alz=15-18 cm - rampe rettilinee 3-15 gradini (20 gradini ultima verso esterno) (4.4.4.2, segue) 12 12

- pareti senza variazioni per h=2 mt min Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.4. STRUTTURE E AMBIENTI 4.4.4. scale fisse (segue) * - pianerottoli senza restringimenti, consigliati raccordi circolari r=costante - pareti senza variazioni per h=2 mt min - corrimano incavato o sporgente max 8 cm, corrimano centrale per larghezza oltre 3,60 mt - ammessa confluenza scale con proseguimento larghezza almeno pari alla somma (4.4.4.2., fine) 13 13

Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.4. STRUTTURE E AMBIENTI 4.4.5. locali per impianti tecnici - separazione reciproca piano banchina almeno REI90 con porte almeno REI60, altri piani strutture e separazioni almeno REI 90 - separazione da luoghi aperti al pubblico almeno REI120 con porte almeno REI60 - porte con autochiusura, chiuse a chiave - cabine con trasformatori ad olio e depositi sostanze combustibili separati con filtro a p.f. 14 14

- non oltre 1° interrato, quota - 8 mt Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.4. STRUTTURE E AMBIENTI 4.4.6. locali per attività commerciali - non oltre i tornelli - superficie totale max 20% stazione, max 400 mq, singolo locale max 200 mq - non oltre 1° interrato, quota - 8 mt - separazioni e porte almeno REI60 escluse porte accesso per il pubblico - divieto deposito esplosivi, liquidi e gas infiammabili (segue) 15 15

Decreto Ministero dei Trasporti 11 gennaio 1988 Norme di prevenzione incendi nelle metropolitane 4.4. STRUTTURE E AMBIENTI 4.4.6. locali per attività commerciali (segue) - comunicazioni con attività non pertinenti da autorizzare con soluzioni caso per caso (“approvazione dell’autorità competente secondo le vigenti disposizioni legislative”) 16 16

STAZIONI DI METROPOLITANA p.to 78.1.C DPR 1° agosto 2011, n. 151 17 17

METROPOLITANA AUTOMATICA MILANO LINEA 5 M5 Bignami-Garibaldi (9 stazioni) Garibaldi-Harar Dessiè (10 stazioni) 18 18

19 19

20 20

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi 21 21

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi Impianto sprinkler sopra i treni in sosta nella stazione, integrato da lame d’acqua poste in corrispondenza dei varchi di uscita dal piano banchina, azionate da elettrovalvole comandate dal posto centrale di controllo. 22 22

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi E’ disponibile anche un comando manuale locale delle lame d’acqua. Il funzionamento e la portata dell’impianto sprinkler e delle lame d’acqua sono garantiti per almeno 20’. 23 23

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi I vani motore e l’interno delle scale mobili sono protetti da impianto sprinkler. E’ installata una rete idranti UNI45 lungo le banchine e negli atrii, dislocati in modo che ogni punto dell’area protetta disti non più di 25 mt da un idrante. 24 24

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi Interruttori per l’esclusione della tensione alla linea di contatto sono disposti in adiacenza degli idranti installati in banchina. Sono installati estintori 13A-89B-C almeno ogni 300 mq di superficie utile ed in prossimità del vano motore delle scale mobili, degli ascensori, dei corridoi e degli accessi ai locali tecnici, nell’edicola e nel bar. 25 25

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi Impianti sprinkler sono posti a protezione dell’edicola e del bar per una fascia di 6 mt ad essi antistante, compresi i relativi depositi, locali di servizio e magazzini. Le corrispondenti apparecchiature di allarme sono dislocate nel posto centrale di controllo. 26 26

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi Impianti di rilevazione e segnalazione incendi sono posti * lungo le scale e nelle aree di accesso alle banchine * nei cavidotti sotto banchina * nei locali di smistamento e distribuzione cavi * nei locali macchine ascensori e scale mobili * nei locali tecnici in generale 27 27

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi I segnali di allarme e controllo sono raccolti presso la postazione operativa centrale. L’impianto di diffusione sonora è attivabile dal posto centrale operativo e consente l’inoltro di messaggi in tutti gli ambienti aperti al pubblico e nei locali tecnici, con autonomia di almeno 60’ anche in mancanza di alimentazione di rete. 28 28

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi Un sistema di estrazione fumi in caso di incendio, governato dalla sala controllo centrale, è supportato da * 2 ventilatori da 100.000 mc/h con prevalenza 500 Pa per la ventilazione di emergenza di stazione * 2 ventilatori da 175.000 mc/h con prevalenza 1.000 Pa per la ventilazione normale e di emergenza in galleria. 29 29

tratta Bignami-Garibaldi STAZIONE “CA’ GRANDA” tratta Bignami-Garibaldi In corrispondenza dell’ingresso principale della stazione, in zona esterna facilmente individuabile ed accessibile, sono installati attacchi per il collegamento di compressori d’aria mobili per l’alimentazione degli apparecchi di protezione della respirazione dei Vigili del Fuoco. 30 30

Osservazioni La norma 1. considera la stazione nella sua visione tradizionale di luogo di transito, nel quale l’obiettivo fondamentale è assicurare l’agevole esodo dal luogo “a rischio” costituito dalla banchina, lungo un percorso protetto. 2. è in linea con le altre norme sulle attività collettive, fatto salva la capacità di deflusso di 150, intermedia tra i locali tradizionali e gli impianti sportivi all’aperto. 31 31

Osservazioni La norma 3. pur trattandosi di una norma non recente, introduce il concetto di controllo dei fumi e di ventilazione dell’incendio. 4. anticipa, inoltre, con la previsione delle “aree protette”, un concetto che si ritroverà in seguito nello “spazio calmo”. 5. modula con un buon “mix” misure di protezione attiva e passiva. 32 32

Osservazioni La norma 6. ammette la presenza di attività commerciali, ma in forma assolutamente ridotta e marginale, salvaguardando la sicurezza del movimento delle persone che accedono ed escono dal sistema di trasporto. 7. pur prevedendo impianti di segnalazione, allarme ed emergenza, non prende in esame il lato gestionale della sicurezza. 33 33

Osservazioni La “Ca’ Granda” 1. è una piccola stazione, tradizionale per destinazione seppur moderna per tecnologia. 2. segue piuttosto fedelmente la norma tecnica, senza difficoltà. 3. il progetto è stato approvato, infatti, con minime prescrizioni. 4. le attività commerciali occupano, complessivamente, 135 mq, rispettando ampiamente i limiti imposti dalla norma. 34 34

Osservazioni La realtà 1. cresce costantemente l’orientamento a realizzare, anche nel sottosuolo, una promiscuità tra i servizi di trasporto e l’attività commerciale, come già da tempo avviene nelle stazioni ferroviarie di superficie e nelle aerostazioni. 2. le attività commerciali realizzate nelle stazioni sotterranee crescono per dimensione e per varietà merceologica, non tralasciando settori che comportano elevati carichi di incendio. 35 35

Osservazioni La realtà 3. crescono le stazioni intermodali e di scambio, che collegano linee e tipologie di trasporto diverse attraverso percorsi sotterranei articolati, lungo i quali si realizza un “continuum” di insediamenti commerciali. 4. in pratica, si sviluppano veri e propri centri commerciali sotterranei, sia per compensare con il commercio la minore redditività del trasporto, sia per la comodità di effettuare acquisti “in itinere”. 36 36

Osservazioni La realtà 5. la funzione propria della stazione perde via via di esclusività e si inserisce in una destinazione promiscua degli spazi destinati al transito per il raggiungimento dei mezzi di trasporto. 6. il rischio, originariamente posto in banchina, viene ora distribuito lungo quel “percorso di sfollamento” che la norma disegna, invece, come un corridoio protetto che conduce all’esterno. 37 37

Osservazioni La realtà 7. il tema della sicurezza nella gestione assume connotati completamente diversi, considerato che l’esercente del servizio di trasporto non è più l’unico responsabile della tutela dei flussi di persone lungo i percorsi sotterranei. 8. lo strumento della deroga, con il quale si affronta normalmente la questione autorizzativa, appare sempre più inadeguato, in quanto viene a modificarsi in modo sostanziale la struttura dell’insediamento. 38 38

Conclusioni 1. siamo di fronte ad una evoluzione che supera di fatto il DM 11 gennaio 1988, che pure è semplice, leggibile e condivisibile nei principi. 2. si rende necessaria una valutazione integrata del rischio e la definizione di indirizzi che, pur seguendo il progresso del mercato, consentano di affrontare correttamente e con la possibile uniformità la materia. 39 39

Conclusioni 3. sarebbe già un primo passo utile fissare criteri di prevalenza utili a stabilire quando una stazione cessa di essere tale e diviene una attività commerciale, o viceversa. 4. in ogni caso, la trattazione delle realtà esistenti od in via di realizzazione rende opportuno già da ora attingere riferimenti dalla più recente disciplina delle attività commerciali. 40 40

Ing. Silvano Barberi – Corpo Nazionale Vigili del Fuoco grazie Ing. Silvano Barberi – Corpo Nazionale Vigili del Fuoco silvano.barberi@vigilfuoco.it 41 41