- L’editio princeps del Canzoniere, ossia la prima edizione a stampa, viene pubblicata, insieme con i capitoli delle terzine dei Trionfi, a Venezia nel.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Locus amoenus Il locus amoenus è un giardino, dove i poeti allietano i loro idilli. Alberi, acque limpide, prati fioriti e cielo sereno fanno parte delle.
Advertisements

La struttura del testo narrativo
produzione scritta: alcune tipologie testuali
SCUOLA POETICA SICILIANA
Dante: La vita Nuova.
Émile Zola Il Paradiso delle signore
Alessandro Manzoni I Promessi Sposi.
IL DECAMERON Che cos’è il Decameron? Il Decameron è una raccolta di novelle scritte da Giovanni Boccaccio tra il 1348 e il Questo libro é scritto.
NAPOLI Giuseppe Iazzetta 94 I C anno scolastico
Le fonti storiche.
Il castello di Grazzano Visconti
GIUSEPPE UNGARETTI La Vita Pensiero e Poetica Opere principali
Il Rinascimento La cultura e la stampa Le città e le corti
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Francesco Petrarca f. meneghetti 2012.
Il piccolo principe Di Antoine de Saint Exupéry.
IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI
IV A – ITALIANO / EDUCAZIONE LETTERARIA
I tre alberi i tesori più preziosi del mondo intero. Un altro sognava di diventare una nave che avrebbe potuto affrontare le tempeste dell'oceano. Un altro.
I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni
Le figure della leggenda 23
IL DOLCE STIL NOVO La poesia d’amore
Loreto.
Nella letteratura le donne rappresentate dai diversi poeti , esprimono il loro modo di concepire l’Amore (il sentimento più nobile che un essere umano.
Nuvola con corpo di donna.
ADORAZIONE DEI PASTORI
LE SIGNORIE.
Francesco Petrarca Solo e pensoso
Lettura di un’opera d’arte
Potature a “teste di salice
Unità 1 L’Alto Medioevo I diversi modi di vedere il Medioevo Vol. 1
LEONARDO DA VINCI.
Le origini della letteratura italiana
da“ I Promessi Sposi” di A. Manzoni
Dante Alighieri.
LA LETTURA.
PROTAGONISTA NARRATORE AUTORE
Progetto Marketing per Mirandola Promozione del territorio
Chiare, fresche, e dolci acque, di Francesco Petrarca
La Vita Nuova di Dante, introduzione
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico in Piazza San Pietro nella I Domenica di Quaresima /
Università degli Studi di Pavia Corso interfacoltà in Comunicazione Interculturale e Multimediale a.a. 2006/07 Tesi di laurea di Riccardo Setti Matr /65.
LA NOVELLA E IL RACCONTO
Alessandro Manzoni Nasce Milano nel 1785
Rerum vulgari fragmenta.
La questione della lingua
1. Cos’è una scuola poetica
Chiara V, Greta, Lorenzo e Ovidio.
L’età cortese XI-XIII secolo (dal 1000 al 1200).
Scuola secondaria di primo grado “G. Bresadola” Progetto di Servizio Civile “La Bacheca” di Veronica Bragalini supervisione e coordinamento Mara Buccella.
IL TESTO NARRATIVO I testi narrativi si distinguono dagli altri testi in quanto raccontano una storia.
EUGENIO MONTALE.
ALESSANDRO MANZONI Milano
DANTE Le opere a cura della prof.ssa Maria Isaura Piredda.
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
L’ITALIA NEL SETTECENTO
I VANGELI.
GABRIELE D’ANNUNZIO.
Hegel: Lezioni di estetica
Guerre italiane e Carlo V
Letteratura Italiana 8 CFU a.a Apollonia Striano.
Ludovico Ariosto. L’Orlando Furioso 1506 inizio dell’Orlando Furioso 1516 prima edizione dell'Orlando Furioso, presentato come continuazione dell'Orlando.
Guida allo studio della storia della letteratura italiana per gli studenti di italianistica all’Università della Slesia A cura della Prof.ssa Krystyna.
IL CANZONIERE di Francesco Petrarca.
D'ANNUNZIO “BELLO, IOCUNDO, ROBUSTOSO ET FORTE” D’ANNUNZIO GABRIELE 12 MARZO 1863 PESCARA ITALIANA GARDONE RIVIERA (BS) VITTORIALE SPIRITO LIBERO SCRITTORE.
Vivamus mea Lesbia, atque amemus….. IL POETA GAIO VALERIO CATULLO PROVENIVA DA UNA FAMIGLIA AGIATA DI VERONA NELLA GALLIA CISALPINA. CI RIMANGONO POCHE.
Umberto Saba (vero cognome Poli) VITA E OPERE: -nacque a Trieste nel 1883; -nel 1910 pubblicò il suo primo libro e nel 1921 uscì il Canzoniere; -nel 1938,
Lezione del 20 dicembre 2005 Dott.ssa Joanna Janusz
DIFFUSIONE DEL FIORENTINO NEL ‘400 E NEL ‘500. Nel Trecento il fiorentino scritto, reso illustre da Dante e fortificato da un’importante tradizione di.
“E sarebbe così facile se sapessimo non odiare mai, amare sempre. Perché allora saremmo così felici nel dire solo le cose che possono rendere felici gli.
Transcript della presentazione:

- L’editio princeps del Canzoniere, ossia la prima edizione a stampa, viene pubblicata, insieme con i capitoli delle terzine dei Trionfi, a Venezia nel 1470 per i tipi di Vindelino da Spira. L’edizione si presenta come un elegante volume formato in-quarto, di nitida impressione e tirata in poco più di 100 esemplari. L’aspetto del libro a stampa non si discostava molto da quello dei codici, ed è di grande pregio per la notevole qualità della stampa stessa.

L’editio princeps allestita in duplice emissione: una pergamenacea, più pregiata, della quale conserviamo solo due esemplari; una cartacea, più numerosa, di cui possediamo 25 copie.

L’incunabolo Queriniano è uno dei venticinque esemplari cartacei

Le vicende storiche dell’incunabolo, dopo che uscì dalle mani del suo autore, rimasero in una zone d’ombra per la durata di quasi due secoli: le prime notizie al riguardo iniziano ad affiorare solamente sul principio del Settecento. Quando lo Zatta, censendo le copie superstiti della stampa vindeliniana, annotava come «i chiarissimi signori Gagliardi di Brescia ne conservano un esemplare nella loro preziosa e abbondante raccolta d’ottimi libri, adornato distintamente di miniature e indorature».

Dalla biblioteca dei fratelli Giulio Antonio e Paolo Gagliardi il Petrarca passò per legato testamentario alla libreria dei Filippini della Pace: dopo il 1797 le vicende conseguenti la soppressione napoleonica lo fecero giungere alla Biblioteca Queriniana dove è ancora conservato.

Nell’esemplare queriniano il primo foglio “in papiro”, lasciato negli originali in funzione di guardia, è stato a suo tempo sostituito da una pagina di dedica, scritta a mano su pergamena, una lettera in stile encomiastico, rivolta a una non meglio identificata “altissima madonna (....) di real sangue nata”. Si tratta di un misterioso personaggio femminile che non viene mai nominato possiamo dunque dedurre che l’incunabolo viene offerto ad una donna di alto lignaggio.

Antonio Grifo huomo prestantissimo L’elemento determinante, per l’identificazione del postillatore, si è rivelata l’edizione del Dante veneziano, stampata nel 1491 da Pietro Cremonese, similmente annotato. E’ stata accertata a partire dagli anni novanta la presenza di Antonio Grifo alla corte di Ludovico Sforza, e nella cerchia letteraria dei cortigiani milanesi egli interpretava Dante per gli Sforza, nei medesimi anni Grifo si applicava anche a una lectura Petrarcae rivolta al pubblico femminile delle dame di corte, apparirebbe scontato, quindi, che la destinataria dell’esemplare queriniano si debba scegliere nella cerchia di nobildonne milanesi e la candidatura più appropriata cadrebbe su Beatrice d’Este.

Il lungo e paziente lavoro decorativo operato da Antonio Grifo sul volume bresciano ha lo scopo di fornire una lettura interpretativa delle rime quindi le miniature non si esauriscono in una funzione semplicemente decorativa. La sequenza di immagini, simboli e colori, che campisce i bordi delle composizioni poetiche fu intenzionalmente predisposta per servire di commento alle rime in vita e in morte di Laura nonché ai capitoli dei Trionfi questo rende eccezionale l’esemplare queriniano.

L’interpretazione del Petrarca che Antonio Grifo privilegia mediante il suo corredo iconografico offre una singolare lettura figurativa che appare fortemente influenzata dal pubblico femminile che lo induce a leggere il Canzoniere in chiave, cortese, maliziosa e non poche volte frivola da ciò ne consegue che protagonista delle rime non appare più messer Francesco nel suo tormentato amore in vita di Laura e negli angoscianti rimpianti dopo la morte di lei, ma Laura stessa, presente, dominatrice nella successioni di immagini e dei simboli accattivanti che illustrano i sonetti, le canzoni, i capitoli.

L’ambiente di corte gioca un ruolo determinante nella scelta del commento miniato: la profondità dei sentimenti viene diluita nel mondo quotidiano di quelle dame che circondavano l’“altissima madonna”, le pene d’amore rese in maniera allusiva e leggere, quasi da straniante romanzo di cavalleria, Laura si presenta come una donna del tardo Quattrocento, veste secondo la moda del tempo, indossando un varietà di abiti veramente eccezionali per fogge e per colori; la natura immaginata della Valchiusa non è quella che ci si aspetterebbe, realisticamente e un poco anche romanticamente selvaggia, ma ripresa sui giardini italiani delle ville e dei luoghi di delizia campestri con prati curati, aiuole coltivate, alberelli sagomati da sapienti giardinieri, fiori garbatamente accostati, dove allegre comitive di gentiluomini e madonne conversavano, si affrontavano in schermaglie raffinate di discorsi leggeri o di amori poco impegnativi.

Il paesaggio, di un’apparenza sognante, è contrassegnato da colli verdeggianti, da boschi, castelli, borghi turriti specchianti nell’acqua. Grifo interpreta quindi il diario poetico e amoroso di Petrarca alla guisa di una favola o di un ninfale cortigiano, alla stregua di un racconto cavalleresco o di un romanzo galante.

Il lettore cortigiano offriva senza parsimonia alle sue ascoltatrici l’esposizione delle più recenti e ardite mode femminili, ammiccamenti anche procaci, come l’inusuale figura di Laura esplicitamente nuda, immersa nelle onde del torrente Sorga, a commento della canzone Chiare, fresche e dolci acque, alla cui vista il serpentello che rappresenta la passione si affretta verso il libro, emblema del poeta

Ancora narrazioni movimentate come nell’esegesi iconografica del sonetto Sì traviato è ’l folle mio desio, dove Laura restia nell’angelica sembianza sfugge inseguita dall’implacabile serpentello che cavalca il libro.

La simbologia dell’incunabolo Il piccolo libro variamente rilegato con eleganza che richiama il poeta; Il dardo, da solo oppure scagliato dall’arco di Cupido alato e bendato, che si interpone quasi come una terza persona tra il poeta e la donna, e raffigura le pene e le ferite d’amore; La face che simboleggia l’avvampare della passione; Il serpentello edenico che reca in evidenza l’insinuante tentazione dei sensi: il fiume, il lauro, il colle che rivelano la simbologia di Laura.

- Il Petrarca queriniano si presenta come lo specchio di una società cortigiana che inconsapevolmente stava esaurendo gli anni estremi di una fortunata epoca di gaia e spensierata frivolezza: sulla corte di Milano, come sulle altre corti padane e su quelle di tutta l’Italia, sulle splendide signorie quattrocentesche e sulle dinastie mecenatesche dei condottieri, così come sul popolo umile e minuto si stavano addensando all’orizzonte fosche nubi di tempesta. La discesa di Carlo VIII nel 1494 avrebbe segnato l’inizio di quelle “guerre d’Italia” che sconvolsero il precario assetto politico tra i vari stati della Penisola. - Immerso in quello scenario drammaticamente mutato Antonio Grifo si sarebbe rifugiato nelle smaglianti pagine del suo Petrarca dove avrebbe potuto ritrovare l’eco di una stagione tramontata.

A cura di Teresa Cunsolo