SINGLE, COPPIE, GENITORI, FIGLI . . . . PERSONE OMOSESSUALI
GLI UOMINI
NELL’ANTICA GRECIA L’AMORE FRA DUE UOMINI AVEVA UN SIGNIFICATO CULTURALE E PEDAGOGICO
LA SESSUALITA’ ASSUMEVA UN IMPORTANZA SOCIALE Ciò che veniva considerato negativamente era il ruolo sessualmente passivo in età adulta; la divisione fra attivo e passivo non aveva a che fare con l’identità sessuale ma con quella sociale, serviva più che altro a rimarcare una differenza gerarchica, di ruolo e status.
LE DONNE
le donne si ritrovavano spesso da sole mentre gli uomini erano occupati a governare o impegnati nel commercio e nella guerra, le donne si ritrovavano spesso da sole Circolo di Saffo
Si dice che Saffo fosse a capo di questa Associazione femminile dove venivano impartite lezioni su come agire la sessualità e trarne piacere, oltre una buona educazione, lo studio della musica e tutto quello che una donna doveva imparare per compiacere l’uomo.
Questo periodo di permanenza all’interno del Circolo prima del matrimonio (che era imposto dalla società), serviva alle giovani per prepararsi alle future nozze, ispirate dalla dea Afrodite, dea dell’amore erotico
L’associazione fra i riti iniziatici femminili con quelli maschili – tipici della pederastia- ha comunque connotazioni ambivalenti poiché, mentre il legame omoerotico fra due donne era basato sulla dolcezza e la tenerezza, quello fra l’uomo adulto e il bel giovane era di subalternità
LA SVOLTA
Col cristianesimo la sessualità riconducibile esclusivamente alla procreazione all’interno del matrimonio, aumentando sempre di più l’ostracismo verso una condotta non ritenuta consona alle leggi della chiesa, e fornendo una nuova visione della sessualità.
la sodomia diventò il peccato “contro natura” per eccellenza
Il periodo che va dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento è visto come un momento di forte escalation omofobica L’esigenza di ordine e di rigidi canoni di classificazione, unita alla diffusione del nazionalismo e del codice di rispettabilità borghese ha portato a livelli di tolleranza zero verso le persone omosessuali.
Il declino fisico e demografico delle nazioni, causato dall’“anarchia sessuale”, dall’industrializzazione e dall’urbanesimo, sviluppò l’accentuazione di un codice di mascolinità, basato sull’aggressività, la forza, la prolificità da cui scaturì una visone dell’omosessualità come una pericolosa minaccia all’avvenire della nazione, alla salute della razza, all’ordine della famiglia e alla morale dei cittadini.
Negli ultimi trent’anni la fine della famiglia patriarcale, la diffusione di rapporti prematrimoniali, l’uso dei contraccettivi, l’emancipazione della donna, la maggior libertà sessuale, la scolarizzazione, la nascita della società dei consumi e della moda unisex, sono stati fattori che hanno profondamente mutato le relazioni di coppia e l’immagine della virilità, incidendo indirettamente anche sugli omosessuali.
ORIENTAMENTO SESSUALE
La dimensione più importante dell’orientamento sessuale è il sesso del proprio partner (cioè la persona capace d’indurre eccitamento sessuale ed eventualmente, anche risposte affettivo/sentimentali), che definisce l’orientamento di una persona come eterosessuale, bisessuale o omosessuale
La preferenza erotica per un partner dello stesso sesso o del sesso opposto, determina l’orientamento sessuale.
E’importante specificare come una persona omosessuale non sia caratterizzata da alcuna particolare condizione d’identità di genere. Gli omosessuali maschi sono contenti di essere uomini, di avere un corpo maschile e non manifestano necessariamente comportamenti propri dell’altro sesso. Lo stesso vale per le lesbiche.
DAL 1968 AD OGGI
l’omosessualità veniva classificata come una deviazione sessuale Dal 1968 al 1973 l’omosessualità veniva classificata come una deviazione sessuale nel 1973 sostituita disturbo dell’orientamento sessuale Questa nuova diagnosi doveva rappresentare uomini e donne omosessuali “disturbati dal loro orientamento sessuali, in conflitto con esso e desiderosi di modificarlo”.
1974 DSM III prevede una nuova categoria: "l'omosessualità egodistonica", rimossa poi nel 1987, che si riferisce ad individui che si eccitano in modo omosessuale e che in tale forma di eccitazione trovano disagio e forte stress.
Ancora oggi è presente nel DSM-IV TR la voce “Persistente e intenso disagio riguardo all’orientamento sessuale” Questa classificazione è il risultato di un percorso di depatologizzazione dell’omosessualità che ha condotto l’APA, sin dal 1973, ad escludere l’orientamento omosessuale, in quanto tale, dal novero delle patologie psichiatriche.
COPPIE GAY
Accettare una relazione omosessuale significa innanzitutto accettare la propria omosessualità Avere un partner dello stesso sesso e vivere la relazione apertamente significa accettare il confronto con il resto della società ed essere preparati a subire il suo giudizio
La difficoltà per le coppie gay di mantenere una relazione stabile è legata sia ad un modello mancante, sia all’esigua presenza di luoghi dove è possibile incontrarsi alcuni gay considerano prioritario un’incontro di tipo sessuale non finalizzato alla ricerca di un partner
La mancanza di un modello adattabile anche alle coppie, ma soprattutto, di tutele civili, vincoli religiosi e valori sociali permette alle coppie gay di rompersi senza troppe complicazioni, tipiche invece dei rapporti eterosessuali dove esistono mediatori, avvocati o addirittura sacerdoti che lavorano per tenere unita la coppia.
Le categorie di attivo e passivo utilizzate nel mondo eterosessuale non sono riconosciute.
COPPIE LESBICHE
Il panorama scientifico si è sempre occupato con maggiore attenzione del mondo gay, motivo per cui le coppie lesbiche sono sempre rimaste confinate nella loro riservatezza, sembrando quasi inesistenti.
Da sempre le donne lesbiche si sono ritagliate piccoli spazi dove vivere liberamente il loro amore saffico, hanno preferito camuffarsi fra la gente, vestendo sempre più spesso il ruolo di “amica” o “collega” e probabilmente ciò è stato anche giustificato dal fatto che non fossero mai state considerate una minaccia per la società
Diversamente dal mondo gay, le donne lesbiche difficilmente frequentano locali riservati alle sole persone omosessuali, dove l’approccio col partner è veloce e finalizzato al rapporto sessuale; le donne preferiscono incontrarsi in contesti più spontanei e informali, come la scuola o il lavoro, in pratica, i contesti di tutti i giorni. Molto spesso una coppia può nascere fra i banchi di scuola, da un’amicizia “speciale” che col tempo assume da parte di entrambe una valenza sempre maggiore, fino a trasformarsi pian piano in qualcosa di diverso.
Ciò che le contraddistingue ulteriormente dalle coppie gay è la fedeltà nei confronti della partner, scegliendo di non adottare una vita promiscua e spesso punendo il tradimento con la rottura del rapporto di coppia.
FAMIGLIA
FIGLI &GENITORI La maggior parte dei genitori percepisce l’omosessualità come una realtà lontana dalla propria famiglia, qualcosa di assolutamente impensato, soprattutto se l’oggetto in questione è il figlio o la figlia
Tendenzialmente la prima reazione, nella migliore delle ipotesi, è quella di panico e dolore, nella peggiore, purtroppo, di rifiuto categorico Alcuni genitori si assumono la colpa, altri incolpano i figli, altri ancora sperano sia una fase passeggera . . . molti provano con le terapie riparative, nella speranza inutile di modificare l’orientamento sessuale del/la figlio/a.
La consapevolezza di non veder realizzate molte tappe importanti della vita, come il matrimonio, la vita coniugale, diventare nonni è vissuto dai genitori con dolore e paura, soprattutto si teme la solitudine del/la figlio/a.
L’adolescenza è un periodo di esplorazione e sperimentazione è possibile innamorarsi del/la compagno/a di banco dello stesso sesso e iniziare una relazione omosessuale insieme, per poi scoprirsi nell’età adulta eterosessuali, oppure crescendo, capire che si è gay, lesbiche o bisessuali.
gay e lesbiche nascono e crescono in famiglie che non sono in nulla dissimili da quelle delle persone eterosessuali
L’omosessualità nei secoli è sempre stata associata al concetto di sterilità In Italia la genitorialità delle persone omosessuali attualmente riguarda soprattutto bambini concepiti da “unioni” eterosessuali
In Italia la maternità lesbica solleva ancora istanze di chiusura e opposizione I limiti maggiori sorgono prevalentemente sul piano giuridico e l’accesso all’inseminazione artificiale da parte di donne lesbiche è infatti esplicitamente proibito Ci sono anche moltissime donne lesbiche che scelgono di avere una relazione eterosessuale, allo scopo di essere fecondate
eterosessuali non ha fondamento empirico I genitori omosessuali e i bambini da loro allevati spesso patiscono il diffuso pregiudizio riguardo al loro orientamento sessuale La credenza che gli omosessuali adulti non siano genitori idonei tanto quanto gli eterosessuali non ha fondamento empirico
OMOFOBIA..LA VERA PRIGIONE
Troppo spesso le persone omosessuali “sviluppano una concezione negativa di se stessi a causa dell’atteggiamento sociale negativo verso l’omosessualità”.
Gli effetti dell’omofobia sociale incidono profondamente sulla qualità della vita delle persone omosessuali Gli attacchi di cui spesso sono vittime le persone omosessuali nell’arco della loro vita, a causa del proprio orientamento sessuale, variano dalla offesa verbale fino all’aggressione fisica
Alti livelli di omofobia interiorizzata sono associati a condizioni generali di disagio psicologico, scarsa autostima, basso supporto sociale, isolamento, abuso di sostanze, che possono compromettere e rallentare il processo evolutivo di formazione dell’identità omosessuale.
Dott. ssa Daniela Tessieri GRAZIE A TUTTI Dott. ssa Daniela Tessieri