IL FRAGNO ISTITUTO COMPRENSIVO A. R. “CHIARELLI” MARTINA FRANCA (PLESSO BATTAGLINI) Scuola secondaria di primo grado IL FRAGNO ANNNO SCOLASTICO: 2012/13 classe3^F
PRESENTAZIONE La nostra scuola aderisce quest’anno al progetto”COMENIUS”, un progetto che ha lo scopo di sviluppare l’identità europea e il dialogo interculturale, al fine di ridurre il divario della diversità culturale e linguistica. Nella prima fase del progetto dal tema: ”Una pianta tipica per ogni scuola “ il nostro istituto aderisce con dei lavori sul Fragno. La prof.ssa di Scienze ANNA MARIA AQUARO ci ha dato l’opportunità di partecipare a questa iniziativa per conoscere caratteristiche, curiosità, leggende e tradizioni non solo del nostro territorio, ma anche di altri ambienti europei. Dopo un attento studio dal vero delle foglie, dei frutti e della corteccia del tronco dell’albero, abbiamo raccolto una serie di informazioni che, riviste e opportunamente corrette dall’insegnante, sono state qui di seguito riportate. Abbiamo voluto proporre questo lavoro sia per sviluppare l’amore per la vegetazione del territorio martinese, sia per diffondere la conoscenza di nuovi ambienti, nuove culture e tradizioni. Così, forse, passo dopo passo, camminando sulla stessa strada comune, si giungerà insieme al grande traguardo della salvaguardia ambientale. Classe3^F
FRAGNO Carta d’identità Famiglia:Fagaceae Nome comune: Fragno Nome scientifico:Quercus trojana Webb Nome dialettale: Fragne Tipologia pianta:albero a foglie semi-caduche appartenente al genere quercus. Portamento: quercia alta fino a15m, molto ramificata, con tronco nodoso, chioma arrotondata ed espansa. Corteccia: liscia e grigia nella pianta giovane, rugosa ,solcata e scura nella pianta adulta. Foglie: semplici, alterne,coriacee, seghettate, lunghe 6- 10 cm, sostenute da un piccolo picciolo (5- 6mm). Frutto: achenio, una ghianda rivestita per metà o per due terzi da una cupola legnosa e squamosa. Fiori:sono di colore giallo. Le infiorescenze maschili sono amenti penduli lunghi 5-6cm; i fiori femminili,singoli o a gruppetti,presentano alla base delle foglie 5 stili allungati. Periodo di fioritura: Maggio/Giugno Habitat: cresce dal livello del mare fino a 600m di altezza. In Italia è presente solo in Puglia e Basilicata.
ORIGINE ETIMOLOGICA Il nome scientifico” quercus trojana” deriva dal fatto che nei pressi dell’antica città di Troia, in Turchia, si trovano estesi boschi di fragni.
UTILIZZO tronco e rami dell’albero vengono utilizzati prevalentemente come legna da ardere. Il suo legno durissimo e lento a marcire serviva, un tempo, a costruire barche, traversine ferroviarie, i diversi pezzi del torchio e doghe di botti.
PROPRIETA’ TERAPEUTICHE La corteccia, ricca di tannino, si usava, un tempo, per preparare decotti con proprietà astringenti, antifebbrili e per preparare impacchi contro piaghe e ustioni. Dalle ghiande tostate si ricavava una sostanza disintossicante utilizzata nella cura delle epatiti e gastroenteriti.
LOCALIZZAZIONE L’habitat più adatto in cui il fragno radica è il terreno calcareo dove spesso vive in simbiosi con funghi e altre piante. Cresce dal livello del mare fino a 600m di altezza. In Italia è presente solo in Puglia e Basilicata. In Puglia si trova a : Gioia del Colle, Monopoli, Fasano, Martina Franca, Alberobello, Locorotondo, Noci, Castellana Grotte, Turi, Sammichele, Acquaviva delle fonti, Crispiano, Massafra, Mottola, Castellana, Ginosa. E’ presente solo in aree con precipitazioni annue medie superiori a 650mm e le cui temperature medie di gennaio non scendono al di sotto di 6°C.
CURIOSITA’ Il nome scientifico” quercus trojana” deriva dal fatto che nei pressi dell’antica città di Troia si trovano estesi boschi di fragni. Questa specie, presente nei Balcani e in Puglia nella zona della murgia sud-est ,è identificata come specie “trans-adriatica” a testimonianza che nel Miocene, l’Italia era unita ai Balcani tramite una dorsale adriatica. In alcuni vecchi trulli pugliesi si possono ammirare, ancora oggi, architravi di fragno che risalgono al tempo della loro costruzione. In autunno le foglie dell’albero seccano ma non cadono. La defogliazione di questa quercia avviene nella primavera dell’anno successivo a quella di formazione, per cui le foglie secche, ancora sull’albero in pieno inverno, danno al paesaggio murgese un suggestivo tocco di colore.
Fine