Liceo Scientifico A.Volta Luca Mistretta 1°D
XXIII Settimana della Cultura Scientifica di Catania
Elefante nano Gli elefanti nani sono membri preistorici dell'ordine Proboscidea, che, tramite il processo di speciazione allopatrica, sono andati evolvendosi riducendo la taglia rispetto alla specie da cui si sono originati. Resti fossili di elefanti nani sono stati rinvenuti su varie isole del Mediterraneo: Cipro, Malta, Creta, Sicilia, Sardegna, Dodecaneso, Cicladi. Durante il Pleistocene, le isole del Mediterraneo ospitavano numerose specie di elefanti, generalmente ascritte al sottogenere Palaeoloxodon, derivate dalla specie continentale Elephas antiquus. Durante i periodi di abbassamento del livello del mare, corrispondenti alle glaciazioni, le isole potevano agevolmente venire colonizzate nuovamente da elefanti provenienti dal continente, dando vita a sempre nuove specie (o sottospecie) anche sulla medesima isola. I vari elefanti nani differivano tassonomicamente anche da isola a isola, come da esempio nell'arcipelago delle Cicladi.
Fossili ritrovati I fossili possono essere utilizzati per ricostruire la storia degli organismi che hanno popolato la Terra.
Altri fossili ritrovati
Come si formano i fossili.
Zolfo Lo zolfo veniva estratto dai picconieri e veniva portato in superficie dai «carusi» (ragazzi) e consisteva in frammenti di roccia calcarea o gessosa con inclusi cristalli di zolfo. Il minerale , quindi, veniva estratto dalla roccia (ganga) mediante appositi forni. Lo zolfo fuso colava verso l’esterno e veniva raccolto in appositi stampi di legno a formare blocchi di zolfo. Lo zolfo ottenuto era grezzo. Esso, quindi, veniva sottoposto ad una serie di processi di purificazione in stabilimenti che tra gli ultimi decenni del 1800 e i primi del 1900 sorsero a Catania, Licata, Porto Empedocle e Termini Imerese.
Ammonite Le ammoniti (sottoclasse Ammonoidea) sono un gruppo di Molluschi cefalopodi estinti. La conchiglia era suddivisa internamente da setti in diverse camere, di cui il mollusco occupava solo l'ultima (camera d'abitazione). La conchiglia delle ammoniti ha in generale la forma di una spirale avvolta su un piano (sebbene alcune specie, dette eteromorfe, abbiano un avvolgimento più complesso e tridimensionale) ed è proprio questa caratteristica ad aver determinato il loro nome.
Il Basalto Il Basalto è una roccia effusiva di origine vulcanica, di colore scuro o nero con un contenuto di silice (SiO2) relativamente basso. Il basalto può presentarsi con aspetto che va da porfirico a microcristallino a vetroso. Esso proviene da un magma solidificatosi velocemente a contatto dell'aria o dell'acqua ed è la principale roccia costituente la parte superiore della crosta oceanica. I magmi basaltici si formano per fusione da decompressione del mantello terrestre.
Resti di tronco d’albero.
Il Mediterraneo nelle varie fasi: Eocene All’inizio dell’Eliocene la distribuzione delle terre emerse e dei mari non differisce molto dall’attuale. Si ha, infatti, una grande area continentale in corrispondenza dell’Europa del Nord sulla quale si estendono mari epicontinentali (es. bacino di Parigi). L’attività magmatica è piuttosto intensa in relazione ai movimenti orogenetici. Il clima è ben differenziato e in tutta l’Europa ha carattere tipicamente tropicale. I resti fossili denunciano una grande diffusione di foraminiferi, particolarmente delle Nummuliti, una ricca fauna di lamellibranchi e gasteropodi, di crostacei brachiuri, di pesci, e un notevole sviluppo di mammiferi.
Il Mediterraneo nelle varie fasi: Oligocene Durante questo periodo il mediterraneo continua a ridursi a causa dell’ avvicinamento delle placche la cui collisione determina il sollevamento del settore nord-orientale. Permane solo il corridoio meridionale fra la penisola arabica e quella analitica. Le zone in emersione continuano ad ampliarsi e ulteriori terre si sollevano nel settore centrale del bacino dividendolo in una parte settentrionale chiusa ed una meridionale. Qui si affermano diverse forme di vita come per esempio il Nautilus Pompilius che fa parte della classe dei cefalopodi, molluschi marini a simmetria bilaterale, con o senza conchiglia, dotati di capo munito di tentacoli a ventosa; ne fanno parte il polpo, la seppia, il calamaro.
Il Mediterraneo nelle varie fasi: Tortoniano Durante il Tortoniano il Mediterraneo era completamente chiuso ad oriente verso l’Indo-Pacifico. Al contrario ad ovest esisteva un corridoio molto ampio che includeva numerose isole e garantiva il collegamento con l’Atlantico. L’Italia stava già delineandosi nella sua attuale configurazione. Porzioni della penisola italiana e della Sicilia erano già emerse andando a costituire quello che attualmente sono i principali rilievi montuosi. Si affermano conchiglie di bivalvi chiamate ostrea gigas.
Il Mediterraneo nelle varie fasi: Messiniano Nella regione mediterranea rappresenta un lasso di tempo geologico particolarmente importante, durante il quale si interruppero le comunicazioni tra l’Oceano Atlantico e il Mediterraneo. Quest’ultimo divenne così un bacino chiuso dove la forte evaporazione, non compensata da un continuo ricambio d’acqua, portò alla precipitazione dei sali contenuti nelle acque marine e alla formazione di estesi depositi evaporitici. Si affermano esemplari di biocenosi, cioè l’insieme delle specie animali e vegetali che vivono in acqua libera che sono trasportate dai movimenti delle acque a cui non possono opporre resistenza. Ne fanno parte il plancton, il necton e il benthos.
Il Mediterraneo nelle varie fasi: Pliocene Alla fine del Pliocene il Mediterraneo ristabilisce il collegamento con l’Atlantico con la formazione dello stretto di Gibilterra, che assume una formazione simile a quella attuale. Acque atlantiche si riversarono rapidamente nel bacino mediterraneo riempiendolo dopo la crisi d’acqua avuta nel Messiniano. Entrarono le acque fredde provenienti dall’oceano Atlantico. Si hanno diversi esemplari di molluschi come la charonia nodifera e l’ostrea lamellosa
Il Mediterraneo nelle varie fasi: Pleistocene freddo Durante le fasi glaciali, il livello del mare si ritira di alcune decine di metri. In particolare, con la glaciazione wurmiana, il livello si abbassò di circa 120 metri lasciando scoperta una fascia molto ampia corrispondente all’attuale piattaforma continentale. La temperature delle acque si abbassò a valori inferiori di 9 °C rispetto a quelli attuali. Nelle fasi fredde scompaiono le specie di significato caldo e si diffondono gli ospiti freddi provenienti dall’Atlantico che attraversano Gibilterra e arrivano nel Mediterraneo dove le condizioni climatiche ne rendono possibile la vita.
Fossili di denti di squalo I denti di squalo, così come altri fossili d’organismi marini, sono la prova tangibile che gli strati che li contengono si sono formati negli oceani. I sedimenti contenenti denti di squalo furono dapprima sepolti sotto depositi più recenti. A causa degli spostamenti dei continenti sulla Terra, i sedimenti marini con il loro contenuto fossile, sono stati ripiegati e sollevati per formare le catene montuose.
Il Mediterraneo nelle varie fasi: Pleistocene caldo Durante gli interglaciali il livello del mare si sollevò rispetto a quello odierno e le acque raggiungono temperature elevate e gli ospiti freddi morirono. Pertanto, si affermano forme di vita provenienti dal Senegal, i così detti «ospiti caldi» tipici di ambienti tropicali. Come per esempio lo strombus bubonius e lo strombus luhanus.
Fine