I REGNI ROMANO-BARBARICI Già nella prima metà del V secolo d.C. l’impero d’Occidente non esisteva più (476 d.C). Con la loro travolgente avanzata, l’invasori germanici avevano infatti finito per strappare a Roma le più importanti province. Cosìcchè alla fine del secolo il territorio che un tempo costituiva l’impero dei Cesari, risultava occupato e diviso in numerosi stati «barbarici».
I BARBARI I Romani chiamavano "Barbari" tutti quei popoli che vivevano al di là dei loro confini, questi popoli venivano considerati incivili e rozzi. I Barbari si spostavano continuamente, non avevano leggi scritte e si tramandavano le tradizioni oralmente. Erano seguaci in generale dell’ Arianesimo e consideravano la giustizia un fatto privato legato alla vendetta personale. La struttura sociale dei barbari era ancora in fase tribale.
Tra il 376 e il 410 i Visigoti si spostarono a Ovest sospinti dall’avanzata Unna, passando dalla Tracia all’Illiria e, sotto la guida di Alarico, all’Italia. Si mossero poi verso la Gallia, per entrare infine in Spagna, fondandovi un regno più duraturo. Un’altra popolazione germanica: gli Svevi raggiunsero il Nord-Ovest della penisola spagnola, dando origine ad un nuovo regno barbarico. Nel corso del V secolo, gruppi di Angli e Sassoni, superarono il mare del Nord, Impossessandosi del settore Sud-Orientale della Britannia.
Nel 443 i Burgundi danno vita in Gallia a un altro regno; tra il Reno e la Senna si afferma invece la crescente potenza dei Franchi Dal V secolo i Vandali divengono federati di Roma in vasti territori della Gallia e della Spagna. Entrati in contrasto con i nuovi arrivati Visigoti, nel 429 passano in Africa sotto la guida di Genserico ,dove creano un regno autonomo: da qui muovono alla conquista della Sicilia, della Sardegna, della Corsica e delle Baleari, e nel 445 saccheggiarono Roma.
All’alba del VI secolo l’Europa appariva dunque divisa in numerosi regni barbarici. Anche se diversi tra loro, questi nuovi regni presentavano caratteristiche comuni: chi deteneva il potere era un tempo «re» del suo popolo e «governatore» di quella parte del territorio. Per rafforzare la loro posizione politica, i vari capi necessitavano quindi di un riconoscimento formale da parte dell’imperatore che li nominava «patrizi» cioè suoi «delegati». Questo dimostra che i re aspiravano a mostrarsi come continuatori della tradizione imperiale.
Perché «romano-barbarici»? I nuovi regni sorti in Occidente sono stati denominati romani-barbarici: Romani in quanto rispettavano le leggi, le istituzioni e l’organizzazione statale di Roma; Barbarici perché i denominatori, per i quali l’uso delle armi, restò un’assoluta prerogativa, continuarono a seguire le loro tradizioni. Però così si creò la difficile convivenza tra barbari e Latini e la conseguente estrema debolezza dei nuovi regni
Le prime dominazioni barbariche in Italia Conquistando il potere nella penisola, Odoacre, grazie a un accordo con i vandali d’Africa, si impossessa della Sicilia. Un’altra direttrice delle ambizioni di espansione di Odoacre è rivolta a est e in breve riesce a impadronirsi della Dalmazia. A nord Odoacre si impone sul popolo dei Rugi, che aveva occupato l’antica provincia romana del Norico
L’imperatore Zenone convinse gli inqueti Ostrogoti, a muovere guerra a Odoacre, guidati dal re Teodorico. Sconfitto più volte Odoacre, Teodorico lo assediò infine a Ravenna; costretto alla resa, Odoacre fu ucciso. Iniziò il regno goto d’Italia. Teodorico rafforzò il suo regno con ulteriori conquiste a Est e a Ovest.
A CURA DI: BOZZI FRANCESCA, LEZZI FRANCESCA E SERINO BENEDETTA