S. M.S. Arcadia Pertini Anno Scolastico 2011-2012 CLASSE I sez. O RIPRODUZIONE
LE PIANTE SI POSSONO RIPRODURRE (o moltiplicare) MEDIANTE DUE SISTEMI (o vie) (1) GAMICA (2) AGAMICA
RIPRODUZIONE GAMICA (o SESSUALE) E’ il procedimento naturale, cioè la moltiplicazione tramite la fecondazione del pistillo (parte femminile del fiore) da parte del polline emesso dagli stami (parte maschile del fiore). Gli stami possono far parte dello stesso fiore (autofecondazione) o anche di fiori appartenenti ad altre piante della stessa specie ma di varietà diversa (fecondazione incrociata). Il prodotto della fecondazione sono i semi, strumento che permette di ottenere (processo di germinazione e attecchimento) nuove piante geneticamente diverse dai genitori. Polline autofecondazione Polline fecondazione incrociata SEMI
FIORE FEMMINILE E FIORE MASCHILE Fiori maschile e femminile separati e nella stessa pianta (possono o meno maturare contemporaneamente) Fiori maschile e femminile uniti nello stesso fiore e nella stessa pianta (possono o meno maturare contemporaneamente) PESCO LOTO MAIS ACTINIDIA (kiwi) Fiori maschile e femminile su pianta separtate (possono o meno maturare contemporaneamente)
LA GRANDISSIMA DIVERSITA’ DEI FIORI ARO TITANO Fiore più grande al mondo: 75 kg, fino a 3 metri, cresce 10 cm al giorno WOLFFIA ANGUSTA Fiore più piccolo al mondo: 12 fiori su una capocchia di spillo
RIPRODUZIONE AGAMICA Innesto Talea Margotte e Propaggine In questo caso per ottenere altre individui si utilizzano porzioni di pianta, a seconda della tecnica: Innesto Talea Margotte e Propaggine Micropropagazione
ATTENZIONE: alla disaffinità INNESTO Consiste nell’unire, sul portainnesto una parte di pianta del nesto (o marza), rappresentata da un rametto o da una gemma. L’innesto si fa sempre in primavera. Gli innesti più efficaci sono quelli tra piante di differenti varietà appartenenti alla stessa specie (melo su melo), ma si possono eseguire innesti anche su specie diverse (pero su cotogno) ATTENZIONE: alla disaffinità INNESTI A GEMMA Molto praticati in frutticoltura. Il nesto è costituito da una gemma con della corteccia e uno scudetto di legno retrostante. INNESTI A MARZA Comuni in frutticoltura, sono caratterizzati dall'impiego di una o più marze costituite da porzioni di rami di un anno portanti 2-3 gemme.. INNESTO: pratica agronomica per la moltiplicazione agamica delle piante realizzata con la fusione anatomo-fisiologica di due individui differenti (bionti), detti rispettivamente portinnesto (o soggetto) e nesto (o oggetto), di cui il primo costituisce la parte basale della pianta e il secondo la parte aerea. L'innesto consiste nel saldare, sul portainnesto una parte di pianta del nesto, detta marza, rappresentata da una porzione di ramo o da una gemma (occhio o scudetto). Si ottiene in questo modo un'unica pianta formata da due porzioni diverse. In floricoltura, nel giardinaggio e nelle frutticoltura l'innesto viene diffusamente adottato per la moltiplicazione di piante legnose, raramente per quelle erbacee; la buona riuscita dell'innesto dipende oltre che da una tecnica perfetta che consiste nel creare tagli dell'innesto e del portainnesto il più possibile uguali o perfettamente coincidenti nel giusto periodo (primavera o fine estate) quando cioè le piante sono “in succhio”. Le piante innestate devono essere fisiologicamente affini ovvero non devono manifestare incompatibilità reciproca. Gli innesti più efficaci sono quelli tra piante di differenti varietà appartenenti alla stessa specie; possono eseguirsi anche innesti tra specie diverse (ad esempio il pero su cotogno), mentre molto più rari sono gli innesti possibili tra piante appartenenti a categorie sistematiche via via più distanti. In generale non sono possibili innesti fra piante appartenenti a famiglie differenti. La disaffinità d'innesto si manifesta con vari sintomi, come il difficile attecchimento, la lenta cicatrizzazione, la formazione di iperplasie, la fragilità del punto di innesto, l'accumulo di amido sopra il punto di innesto, la formazione di tille nei vasi, la necrosi di cellule, la formazione di sughero, la deviazione dei vasi linfatici e floematici, l'arrossamento fogliare e la filloptosi, lo sviluppo stentato e la ridotta longevità.
TALEA E’ il frammento di una pianta appositamente tagliato e sistemato nel terreno o nell'acqua per rigenerare le parti mancanti, dando così vita ad un nuovo esemplare. Il più delle volte si tratta di un rametto destinato a radicarsi, ma si possono fare talee anche a partire da foglie, rami, fusti o radici TALEA: Si tratta di un sistema di riproduzione che sfrutta le enormi proprietà rigenerative dei vegetali, in particolare quella di differenziare il tessuto radicale dal tessuto indifferenziato (meristema) che si trova in sottilissimi strati sottoepidermici in varie parti della pianta. Nella riproduzione per talea occorre conservare la polarità, cioè distinguere la estremità superiore (apicale) della pianta da quella basale. REGALO !!
PROPAGGINE (MARGOTTA AD ARCHETTO) Simile alla talea Consiste nel far radicare un ramo ancora collegato alla pianta madre. La più usata è la margotta di ceppaia (fruttiferi). PROPAGGINE (MARGOTTA AD ARCHETTO) Simile alla talea Si incurva nel terreno un ramo, sotterrandolo per un buon tratto, asportando un anello di corteccia sotto un nodo dove si svilupperanno le radici. MARGOTTA: tecnica utilizzata in alternativa alla talea e consiste nel far radicare un ramo ancora collegato alla pianta madre. Esistono diversi tipi di margotta: margotta aerea impiegata per piante tropicali e ornamentali. Si ottiene avvolgendo con una tela contenente terra un ramo e legando il sacco alle 2 estremità. La parte di ramo a contatto con la terra emette radici avventizie, quando le radici sono ben sviluppate il ramo viene tagliato al di sotto del legaccio inferiore, terra e telo vengono rimossi e viene trapiantata. margotta di ceppaia usata per portainnesti di fruttiferi, è la tecnica più efficiente dal punto di vista del rapporto tra la quantità materiale prodotto e i costi di produzione (spazio e manodopera). Le piante madri vengono disposte a file (40-50 cm sulla fila) e dopo un anno, prima della ripresa vegetativa, vengono capitozzate all'altezza del colletto: questo stimola l'emissione di numerosi germogli. Quando questi hanno raggiunto i 15-20 cm di lunghezza, vengono ricoperti alla base con terra in modo da stimolare l'emissione di radici avventizie. A fine stagione si ottengono così delle barbatelle pronte da espiantare. L'operazione si può ripetere più volte nel tempo: una margotta di ceppaia ben tenuta può durare anche 15-20 anni. margotta ad archetto o propaggine semplice usata per piante ornamentali (es. vite americana) e per alcuni fruttiferi. Si origina piegando un giovane ramo di una pianta lo si fa passare per il terreno per poi rivolgerlo verso l'alto sorretto da un paletto. La parte sotterranea emette radici avventizie e quella aerea nuovi germogli formando una nuova piantina. Alla fine il ramo di collegamento viene tagliato. PROPAGGINE: a propaggine è una tecnica di moltiplicazione delle piante simile alla talea e per tale motivo è anche detta "talea assistita". Si opera incurvando verso il terreno il ramo prescelto e sotterrandolo per un buon tratto con terriccio fresco e leggero, asportando un anello di corteccia sotto un nodo per facilitare la formazione di un callo cicatriziale da cui si svilupperanno le radici. Dopo un po' di tempo si potrà separare il ramo dalla pianta madre che fino a quel punto lo aveva assistito nella nutrizione e poi anche trapiantarlo. La propaggine nella coltivazione è una tecnica scomoda e che richiede tempo per cui si utilizza solo in caso di piante che non prevedono la moltiplicazione per talea o margotta e per le piante da serra particolarmente rare e preziose.
25 milioni le piantine riprodotte in questa maniera MICROPROPAGAZIONE Far crescere piante miniaturizzate in vitro da utilizzare nella produzione vivaistica. La micropropagazione si puo' fare solo in laboratorio (es. Facoltà Agraria) I fattori ambientali più importanti che influenzano la vita dei germogli sono: 1) Temperatura; 2) Umidità relativa; 3) Luce 25 milioni le piantine riprodotte in questa maniera MICROPROPAGAZIONE (o riproduzione meristematica): è una tecnica recente che consiste nel prelevare una piccola porzione di tessuto (0,2-0,5mm) costituito da cellule meristematiche indifferenziate, che si trovano negli apici vegetativi dei vegetali) posta e fatta crescere in un ambiente artificiale (substrato). A sviluppo avvenuto, si otterranno piante geneticamente identiche alla pianta madre (cloni). La coltura meristematica è usata per moltiplicare varietà rare e in pericolo di estinzione, ma soprattutto per produrre individui in pratica esenti da virus (il meristema in quanto tessuto in continua ed attiva proliferazione, non viene infettato dai virus). Questa tecnica in vitro rappresenta anche un importante strumento per la conservazione della biodiversità, la valorizzazione delle produzioni e la protezione del territorio. I vantaggi principali della micropropagazione possono essere cosi riassunti: 1) produzione di un gran numero di piante,utilizzando anche solo una pianta madre, con un notevole risparmio nel mantenimento delle stesse; 2) garantire l’uniformità genetica delle nuove piante rispetto alla pianta madre; 3) ottenimento di un gran numero piantine in uno spazio ristretto; 4) riprodurre piante virus esenti.
STRANEZZE… VEGETALI La RAFFLESIA, pianta originaria dell’Asia sud-orientale, produce il fiore più grande in natura; esso può raggiungere i 90-100 cm. di larghezza. L’erba più alta è quella del BAMBÙ che arriva ai 25 metri, il CACTUS GIGANTE raggiunge invece i 18 metri di altezza. La FELCE DI NORFOLK può crescere fino a 20 metri. La pianta carnivora più grande è La NEPENTACEA che raggiunge i 10 metri di altezza, mentre sott’acqua troviamo la felce marina più lunga, il FUCO GIGANTE con i suoi 60 metri di lunghezza. Il seme della PALMA DA COCCO raggiunge 20 kg. di peso, mentre l’ORCHIDEA DELLA MALESIA ha petali lunghi ognuno quasi 1 metro. Alcune piante sono in grado di rimanere ibernate per anni e poi riprendere la loro fase vegetativa. Alcuni semi di LUPINO DELL’ARTICO improvvisamente si scongelarono e germogliarono dopo essere stati congelati per circa 10.000 anni. Le foglie delle NINFEE GIGANTI che crescono nelle regioni tropicali dell’America Meridionale raggiungono un diametro di 2 metri; il primato delle foglie più grandi spetta però alla PALMA DI RAFFIA e alla PALMA DI BAMBÙ DELL’AMAZZONIA che raggiungono entrambe i 20 metri di lunghezza. La WELWITSCHIA MIRABILIS è una delle piante più antiche del mondo; secondo un esperimento compiuto con il Carbonio 14, è emerso che alcuni esemplari viventi di questa pianta hanno più o meno 2000 anni. Le file di semi di una pannocchia (in realtà una spiga) di MAIS sono sempre pari.
…E ORA VI FACCIO UNA PROPOSTA REGALO !! Dr. Fabio Ferrari E.N.S.E. …E ORA VI FACCIO UNA PROPOSTA ADOTTIAMO UN SEME Grazie all’E.N.S.E. (Ente Nazionale Sementi Elette) abbiamo moltissimi tipi di semi (1) CATALOGARE FARE UNA TABELLA CON L’ELENCO DI TUTTI I SEMI (2) CONSERVARE CIASCUN ALUNNO PORTA UNA BOTTIGLIETTA PICCOLA DI PLASTICA TRASPARENTE (ACQUA MINERALE), VUOTA, CON Il TAPPO, SENZA ETICHETTA, ASCIUTTA DENTRO; METTIAMO POI OGNI TIPO DI SEME NELLE BOTTIGLIETTE E ATTACCHIAMO UNA ETICHETTA CON IL NOME DEL SEME CONTENUTO (3) RICERCARE A CIASCUN ALUNNO SI ASSEGNA UN TIPO DI SEME (COLTURA), SEGNANDO L’ACCOPPIAMENTO SULLA TABELLA (4) IMPARARE CIASCUN ALUNNO PREPARA UNA BREVE SCHEDA SU COME/QUANDO/DOVE PIANTARE IL PROPRIO SEME (COLTURA) (5) SPERIMENTARE IN PRIMAVERA PREPARIAMO DEL TERRENO NEL GIARDINO DELLA SCUOLA … CIASCUN ALUNNO SEMINA IL PROPRIO SEME, DESCRIVENDO VIA VIA COSA AVVIENE
IL POLLINE AL MICROSCOPIO ELETTRONICO DIMENSIONI: su una capocchia di spillo fino a 10.000 granelli POLLINE su una maglietta di cotone POLLINE MALVA SU ZAMPA DI INSETTO
ACACIA IRIS GLADIOLO ANEMONE ALBERO PANE SICOMORO
MORINA STELLARIA HAWKWOOD NOCE NOCCIOLO PERSONIA
SALICE PRIMULA AGRIFOGLIO MALVA PLATANO OLIVO PINO DI MONTEREY
GIRASOLE, GIGLIO, RICINO