Il sacramento della cresima

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Transcript della presentazione:

Il sacramento della cresima

La Cresima o Confermazione è il sacramento per mezzo del quale i battezzati vengono sostenuti interiormente e spiritualmente nel proseguire il cammino dell'iniziazione cristiana.

In forza di questo sacramento, essi ricevono l'effusione dello Spirito Santo, che nel giorno di Pentecoste fu mandato dal Signore risorto sugli Apostoli.

Pentecoste In origine la Pentecoste era una festa agricola. Infatti il sacrificio comprendeva l'offerta a Dio delle primizie dei sette prodotti del suolo (frumento, orzo, viti, fichi, melograni, ulivi e miele). Attraverso il dono delle primizie il popolo di Israele intendeva riconoscere che il meglio del prodotto della terra in cui abitava proveniva dal Signore. Come è avvenuto con altre feste originariamente agricole, la Pentecoste acquistò in seguito un carattere storico: venne considerata la commemorazione della consegna della Legge sul monte Sinai e dell’alleanza del Signore con il popolo di Israele. La Pentecoste era anche detta Festa delle Settimane: ne dovevano passare sette dalla raccolta del primo covone d'orzo, (che matura prima) per un totale di cinquanta giorni.

Cinquanta giorni dopo la Pasqua, nel giorno di Pentecoste Questo passaggio è fondamentale per capire la Pentecoste cristiana Cinquanta giorni dopo la Pasqua, nel giorno di Pentecoste Come a Mosè e al popolo di Israele fu consegnata la Legge e fu sancita l’alleanza con Dio Così alla Chiesa – che nasce in quel giorno - è donato lo Spirito Santo, la legge nuova, la legge spirituale che suggella la nuova ed eterna alleanza con Dio. Una legge non più scritta su tavole di pietra, ma di carne: i cuori degli uomini.

Dagli Atti degli Apostoli (2, 1-12) “Per la Pentecoste, a giorno inoltrato, essi erano tutti insieme nello stesso luogo, quando all'improvviso si senti dal cielo un rombo fortissimo, come una raffica di vento, che riempì tutta la casa in cui si trovavano. Nello stesso tempo videro delle lingue che parevano di fuoco dividersi e posarsi su ciascuno di loro. Tutti furono ripieni di Spirito Santo e presero a parlare in diverso linguaggio, secondo come lo Spirito li ispirava a esprimersi. Erano presenti a Gerusalemme tanti Israeliti, persone timorate di Dio di tutte le nazionalità. Sentito quel fragore, la folla accorse, ma restarono interdetti: ognuno li sentiva parlare nella propria lingua.

Al colmo dello stupore dicevano: "Ma costoro che parlano non sono tutti della Galilea? Come mai allora noi li sentiamo ciascuno nella propria lingua materna? Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, Giudea, Cappadocia, Ponto, Asia proconsolare, Frigia, Panfilia, Egitto, Libia di Cirene, senza contare i pellegrini da Roma, sia Ebrei che proseliti, e quelli di Creta e dell'Arabia, come mai li sentiamo proclamare le grandi opere di Dio nelle nostre lingue?". Stupivano dunque tutti e non sapevano che pensare. "Che cos'è tutto questo? " si chiedevano a vicenda.

Nel giorno della Pentecoste sulla Chiesa nascente scese lo Spirito Santo e i discepoli furono ripieni di esso, e da persone impaurite e titubanti ricevettero la forza e il coraggio di dare inizio alla grande missione di evangelizzare il mondo ed essere testimoni di Gesù. Subito dopo la Pentecoste, Pietro scese sulla piazza di Gerusalemme e, con una forza che certamente veniva dallo Spirito Santo, tenne la prima predica della storia cristiana, convertendo tremila persone.

LO SPIRITO SANTO Come avvenne per Pietro e gli Apostoli soccorre la nostra debolezza e la nostra fragilità ci assiste ci fortifica CI DA’ LA FORZA PER ESSERE TESTIMONI DI CRISTO

Gli effetti della cresima Il dono dello Spirito Santo effuso in pienezza nel sacramento della Cresima Rafforza i doni dello Spirito Santo già ricevuti nel Battesimo, che sono: La Sapienza, L'Intelletto, Il Consiglio, La Fortezza, La Scienza, La Pietà, Il Timore di Dio Ci rende docili alle ispirazioni divine e capaci di produrre con maggiore larghezza e profondità i frutti dello Spirito Santo, elencati da S. Paolo (Gal 5, 22-23), che sono: L'Amore, La Gioia, La Pace, La Pazienza, La Longanimità, La Bontà, La Benevolenza, La Mitezza, La Continenza, La Castità.

Con il sacramento della Cresima la potenza dello Spirito Santo, che il Padre - attraverso Gesù - effonde sui battezzati, opera in loro questa trasformazione: li radica più profondamente nella filiazione divina li rende in modo più perfetto conformi a Cristo aumenta in loro i doni dello Spirito Santo rende più perfetto il loro legame con la Chiesa comunica loro la forza di diventare veri testimoni di Cristo … e di non vergognarsi mai della sua croce. (Cfr. CCC 1316)

Chi può ricevere questo sacramento? Può ricevere questo sacramento ogni battezzato che non l'abbia ancora ricevuto.

Il padrino Ogni cresimando ha normalmente un padrino o una madrina il cui compito è di aiutare il figlioccio ad osservare fedelmente le promesse del Battesimo. Per svolgere il compito di padrino occorre essere spiritualmente idonei e possedere queste qualità: - essere sufficientemente maturi per compiere questo ufficio - appartenere alla Chiesa cattolica - aver ricevuto il Battesimo, la Cresima e l'Eucarestia - non avere impedimenti giuridici per il compimento di questo ufficio.

Il ministro della Cresima Il ministro ordinario della Cresima è il Vescovo o un sacerdote da lui delegato. Qualora un cristiano si trovi in pericolo di morte, può somministrargli la Cresima. qualsiasi presbitero

Quando Gesù ha istituito il sacramento della Cresima? Non sappiamo quando Gesù abbia istituito questo sacramento, ma sappiamo che gli Apostoli lo amministrarono; ci dice infatti il libro degli Atti: "Gli Apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la Parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo". (At 8, 14-17)

A quale età può essere conferito questo sacramento? La Cresima o Confermazione viene conferita normalmente nell'età della discrezione. "Un candidato alla Confermazione che ha raggiunto l'età della ragione deve professare la fede, essere in stato di grazia, aver l'intenzione di ricevere il sacramento ed essere preparato ad assumere il proprio ruolo di discepolo e di testimone di Cristo, nella comunità ecclesiale e negli impegni temporali". (CCC 1319)

l'imposizione delle mani L'amministrazione della Cresima si compone di due gesti rituali: l'imposizione delle mani la crismazione

L'imposizione delle mani: il Vescovo stende le mani sui cresimandi mentre recita una preghiera nella quale chiede a Dio di inviare il suo Spirito.

La crismazione consiste nell'unzione con il sacro crisma (olio profumato e consacrato) sulla fronte del battezzato accompagnata dalla formula: "Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono". In questo gesto sta tutto il significato del sacramento della Cresima: quello che avviene nel cresimato e che cosa egli è chiamato ad essere.

La Cresima si può ricevere una sola volta perché questo sacramento imprime il "carattere". Il carattere è un segno indelebile del Signore che perfeziona il sacerdozio comune dei fedeli, ricevuto con il Battesimo; con questo sacramento "il cresimato riceve il potere di professare pubblicamente la fede cristiana, quasi per un incarico ufficiale". (Cfr. CCC 1303-0305)

"Sigillo" o "Sfraghis" come segno di appartenenza a Dio Facendo il segno della croce sulla fronte del cresimando il Vescovo dice: "Ricevi il sigillo...“ Il termine originale greco di "sigillo" era "sfraghis". Nel mondo agricolo antico "sfraghis" era il segno (il marchio) che il padrone faceva sugli animali e per indicare che quegli animali erano sua proprietà. Dunque lo "Sfraghis" che si riceve nella Cresima è il segno di appartenenza a Dio: non si è più nell'anonimato, ma si entra a far parte di Qualcuno, che ci accoglie e ci fa suoi.

Nel mondo militare antico "sfraghis" era il segno di riconoscimento (divisa, bandiera, stelletta..) intorno al quale i soldati si riconoscevano come appartenenti ad uno stesso esercito. Era il segno di riconoscimento in base a cui i soldati si sentivano uniti nella lotta comune per difendere valori comuni per il bene comune. Dunque era un segno di riconoscimento che comportava unità e solidarietà. Perciò con la Cresima si è messi insieme ad altri per percorrere un cammino e assumersi un impegno comune.

Nel mondo religioso della Bibbia "sfraghis" era il segno di liberazione. Sulle porte delle case degli Ebrei, schiavi in Egitto, Dio ordina di fare un segno, uno "sfraghis" col sangue dell'agnello; così l'angelo sterminatore, passando e vedendo quel segno, risparmierà e libererà gli abitanti di quelle case. Altro episodio biblico in cui "sfraghis" è segno di liberazione: Giosuè deve andare nella terra promessa; manda avanti a sé due esploratori in segreto, questi, arrivati a Gerico, si nascondono in casa della prostituta Rahab. La donna li accoglie, li protegge e non li tradisce; però, per aver loro salvato la vita, chiede in cambio che al passaggio degli Israeliti le sia risparmiata la casa. I due uomini accettano e ordinano di esporre un drappo rosso alla finestra. In virtù di quel segno (sfraghis) i soldati israeliti avrebbero risparmiato la casa della donna dalla distruzione. (Cfr. Giosuè cap. 2)

appartenenza, riconoscimento, liberazione Dunque il sigillo-sfraghis, che viene fatto sulla fronte del cresimando in forma di croce, è un segno che indica appartenenza, riconoscimento, liberazione Nel caso della Cresima , siccome è un segno fatto dal Vescovo per indicare ciò che Dio opera, sigillo-sfraghis esprime: appartenenza a Dio riconoscimento da parte di Dio e degli altri liberazione che Dio opera

Questo “segno” non lascia una traccia materiale esterna Vuole indicare quello che avviene all'interno della persona: Una presenza interiore, reale, che determina un rapporto nuovo Un vincolo nuovo con Dio che cambia la dimensione della persona.

Per questo avvenimento, espresso e significato dal sigillo-sfraghis, il Signore può dire realmente: "Io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me e per queste pecore io do la vita": E’ un gregge su cui è stato impresso lo sfraghis, per cui Dio sente che appartengono a lui, si riconoscono a vicenda e il pastore sente che si è impegnato in un destino buono per loro al punto da dare la vita per loro.

Ciò che esprime nella cresima il segno dell'olio Il segno del sigillo-sfraghis, durante la Cresima, viene fatto sulla fronte dei cresimandi con l'olio. Dio, per comunicare la sua presenza in noi, sceglie come mezzo qualche elemento materiale. Dio non fa questa scelta a caso, ma prende quella materia che in se stessa e secondo l'uso della gente indica ed esprime quello che Dio vuole operare attraverso quella materia stessa.

Il Signore per i Sacramenti ha scelto come mezzo di comunicazione della sua presenza quegli elementi materiali che anche esternamente esprimessero ciò che Lui voleva operare nella nostra persona: Per l'Eucarestia sceglie il pane, che indica in se stesso e secondo l'uso comune della gente nutrimento, appunto ciò che il Signore vuol portare con l'Eucarestia. Per il Battesimo sceglie l'acqua, che indica purificazione, rinnovamento, fecondazione per una crescita nuova.

Per la Cresima ha scelto l'olio, perché l'olio in se stesso e nell'uso comune della gente esprime esattamente ciò che Dio vuole operare in noi attraverso il sacramento della Cresima. Nel mondo sportivo antico l'olio era usato nelle lotte agonistiche: prima che i lottatori scendessero in campo venivano completamente unti, in modo che il loro corpo fosse reso scivoloso alla presa dell'avversario e quindi imprendibile. Dunque la presenza dello Spirito Santo, che viene comunicata nella Cresima attraverso l'olio, è una presenza che vuole renderci forti, é una presenza che ci vuole dare coraggio nel buttarci nella lotta, nonostante la nostra debolezza, perché nella lotta non siamo soli.

Nel mondo medico antico l'olio era il medicamento più comune che si usava sulle ferite, perché non si prendessero infezioni. L'olio veniva sparso sulla ferita in modo che così non entrassero germi di infezioni e quindi conseguenze mortali. (cfr. Parabola del Samaritano Lc 10, 25-37) Dunque la presenza dello Spirito Santo, che ci viene comunicata attraverso l'olio della Cresima, è una presenza che, nonostante le ferite e le sconfitte, ci dà la possibilità di guarigione e di ripresa. La ferita o la sconfitta non ha mai conseguenze irreparabili, al punto da renderci definitivamente finiti.

Nel mondo antico della Bibbia l'olio si usava per ungere profeti e sacerdoti, che così diventavano persone sacre con un compito specifico da svolgere. Samuele va a casa di Iesse e, per comando di Dio, unge con l'olio Davide, consacrandolo e dandogli il compito di essere re del popolo di Israele

Anche per nominare i sacerdoti, l'olio, contenuto in un corno, veniva versato sul capo in modo che scendesse su tutta la persona fino agli orli del manto: "Quando Aronne viene consacrato sacerdote, gli viene versato olio profumato sul capo, che scende sulla barba, sull'orlo della sua veste". (Salmo 133) Con l'olio sono rese sacre non solo le persone, ma anche le cose destinate ad una funzione particolare. Dice il Signore a Mosè: "Farai l'olio per l'unzione sacra, un unguento composto secondo l'arte del profumiere: sarà l'olio per l'unzione sacra. Con esso ungerai la tenda delle adunanze, l'arca della Testimonianza, la tavola e tutti i suoi accessori. Consacrerai tutte queste cose, le quali diventeranno santissime. Ungerai anche Aronne e i suoi figli e li consacrerai perché esercitino il mio sacerdozio". (Esodo 30,22)

Dunque l'olio rende sacre le persone e le cose. Sacro e santo è ciò che non deperisce, non si logora, rimane intatto, come Dio che è santo e che quindi rimane immutabile, eterno, non deperibile. Allora l'olio, attraverso cui viene amministrata la Cresima, rende sacra la persona, cioè la conserva dal deperimento e dal logoramento, appunto perché entra in essa la presenza dello Spirito Santo.

Ogni dono di Dio è in funzione del "bene comune". Nello stesso tempo la presenza dello Spirito Santo ci affida un compito, come è stato per Davide , Aronne ... Ogni dono di Dio è in funzione del "bene comune".

Ciò che esprime nella cresima il segno del profumo nell'olio L'olio, con cui si viene segnati sulla fronte durante la Cresima, non è olio comune. È un olio profumato, mescolato con aromi e consacrato dal Vescovo nella liturgia del "Giovedì Santo". È chiamato Crisma e viene riservato per l'amministrazione della Cresima. Questa consacrazione dell'olio profumato si ricollega a quanto il Signore aveva detto a Mosè: "Procurati balsami pregiati e olio di oliva; ne farai l'olio per l'unzione sacra ... Questo sarà per voi l'olio dell'unzione sacra per le vostre generazioni ... È una cosa santa e santa la dovrete ritenere". (Esodo 30,22)

Anche questo particolare del profumo non è semplicemente un fatto estetico: è un mezzo che Dio ha voluto scegliersi per esprimere anche esternamente e umanamente quello che la presenza dello Spirito Santo produce nella persona consacrata con l'olio profumato. Il profumo è un gesto di delicatezza verso gli altri, perché li ripara dai cattivi odori Il profumo è un richiamo, perché attira l'attenzione degli altri Il profumo ha la caratteristica di espandersi

Ciò significa che lo Spirito Santo comunicato nella Cresima attraverso l'olio profumato, vuole essere una presenza che in noi e attraverso noi agisce in un rapporto di azione benefica verso gli altri. S. Paolo, che aveva questa coscienza, dice:"Ringrazio Dio che ci fa sempre trionfare con Cristo, e per mezzo di noi diffonde ovunque, come un profumo, la conoscenza di Cristo. Siamo infatti come il profumo dell'incenso offerto a Dio da Cristo, e lo siamo tanto per quelli che sono sulla via della salvezza come per quelli che vanno verso la perdizione". (2 Cor 2,14)

Arrivederci