DIABETE IN GRAVIDANZA: RUOLO DELL'ATTIVITA' FISICA

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DIABETE IN GRAVIDANZA: RUOLO DELL'ATTIVITA' FISICA G. CORIGLIANO, N. TUFANO SABATO 16/06/2001 CENTRO CONGRESSI- STAZIONE MARITTIMA NAPOLI

PREMESSA Benchè l’attività fisica (A.F.) aerobica sia comunemente raccomandata, insieme alla dieta per il trattamento del diabete mellito e per la prevenzione delle complicanze cardiovascolari, il timore di possibili danni sul feto e la mancanza di prove certe di efficacia ne hanno frenato l’applicazione come strumento di controllo del diabete in gravidanza.

CONSIDERAZIONI FISIOLOGICHE La gravidanza può essere considerata uno stato di alterata sensibilità all’insulina. Infatti essa si caratterizza per: incremento di ormoni ad attività controinsulare ridotto uptake di glucosio nei muscoli e negli organi splancnici Dal punto di vista emodinamico la gravidanza puo’ essere paragonata ad una forma di lieve esercizio. Infatti si ha: aumento del volume ematico aumento dell’output cardiaco incremento della frequenza cardiaca

VANTAGGI DELL’ATTIVITA’ FISICA IN GRAVIDANZA La contrazione delle fibre muscolari aumenta di molte volte l’uptake di glucosio. Il miglioramento della tolleranza al glucosio persiste dopo l’esercizio per una durata variabile. Nel diabete gestazionale uno studio di confronto tra esercizio fisico e terapia insulinica (+ dieta) ha dimostrato pari efficacia nel controllo del compenso glicemico*. Bung P. DIABETES 1991;40 (Suppl. 2):182-185

VANTAGGI DELL’ATTIVITA’ FISICA IN GRAVIDANZA IN DONNE CON GDM UNO STUDIO DI CONFRONTO TRA DIETA VS DIETA +A.F. MOSTRO’ A PARTIRE DALLA 4°WK NORMALIZZAZIONE DI FBG,HbA1c E CARICO DI GLUCOSIO SOLO NELLE DONNE ATTIVE (JOVANOVIC-PETERSON :J. AM. COLL. NUTR., 1990) IN GESTANTI IDDM UN PROGRAMMA DI PASSEGGIATE POMERIDIANE COME AUSILIO TERAPEUTICO PRODUSSE UN MIGLIORAMENTO DEI LIPIDI MA NON DELLA GLICEMIA POST-CENA ( HOLLINGSWORTH : AM. J. OBST.GYNECOL. 1987)

RISCHI E LIMITAZIONI Un esercizio fisico intenso può favorire crisi ipoglicemiche, possibile causa di contrazioni uterine. L’esercizio strenuo può anche indurre pericolose contrazioni uterine a causa dell’aumento dei livelli di noradrenalina. Possono inoltre determinare effetti dannosi sul feto: il rischio di chetosi nelle diabetiche tipo 1 la ridistribuzione del flusso ematico materno l’aumento della temperatura corporea materna la possibile emoconcentrazione

RISCHI E LIMITAZIONI NON SONO STATI COMUNQUE ACCERTATI DANNI DIRETTI DELLA A.F. AEROBICA SUL FETO DI MADRE DIABETICA STUDI SULLA F.C. FETALE DURANTE A.F.COME INDICATORE DI SOFFERENZA DEL FETO HANNO DATO RISULTATI CONTROVERSI SEC. JOVANOVIC-PETERSON NELLA DONNA DIABETICA IN GRAVIDANZA UNA A.F. AEROBICA BEN CONDOTTA E SUPERVISIONATA NON PROVOCA : DISTRESS FETALE BASSO PESO ALLA NASCITA CONTRAZIONI UTERINE

CONTROINDICAZIONI ALL’ ESERCIZIO FISICO IN GRAVIDANZA RELATIVE: IPERTENSIONE- DISFUNZIONI TIROIDEE- STORIA DI PARTO PRETERMINE- SANGUINAMENTO UTERINO- BRONCHITE CRONICA- MACROSOMIA FETALE- LIMITAZIONI ORTOPEDICHE- OBESITA’ ECCESSIVA ASSOLUTE: STORIA DI ABORTI SPONNTANEI- PATOLOGIA PLACENTARE- INCONTINENZA CERVICALE- RITARDO DI CRESCITA INTRAUTERINA- IPERTENSIONE GRAVIDICA- PREECLAMPSIA

ASPETTI PRATICI: CHI E COME L’esercizio fisico deve essere personalizzato e condotto sotto stretta sorveglianza medica. Una donna precedentemente allenata che ha un GDM o un NIDDM può continuare una moderata attività fisica. Una donna precedentemente sedentaria con GDM o NIDDM può essere avviata ad un programma a bassa intensità. Nella diabetica in sovrappeso l’esercizio fisico in gravidanza non dovrebbe mai avere come obiettivo la riduzione del peso, ma solo il controllo delle glicemie. Nella diabetica IDDM l’esercizio può essere consentito se in buon controllo glicemico ed in assenza di complicanze.

ASPETTI PRATICI: TIPO DI ESERCIZIO E DURATA L’attività fisica deve essere tassativamente aerobica e non traumatica. Sono preferiti: nuoto cyclette esercizi per le braccia (senza pesi) le passeggiate L’intensità dell’esercizio è individualizzata in base alla personale percezione dello sforzo da parte della gestante (da lieve a poco faticoso) senza superare il 50% della VO2Max La durata consigliata non dovrebbe superare i 45 ‘ (3 cicli di 15’ per seduta) , con pause di 5-10’. Durante le pause controllare: glicemie ed eventualmente chetonemia e/ chetonuria M.A.F. ed eventuali contrazioni uterine (autopalpazione dell’addome).

CONCLUSIONI (1) Un esercizio fisico moderato, aerobico, non traumatico è un valido mezzo per il controllo dell’equilibrio glicemico sia in donne con GDM sia in donne NIDDM che diventano gravide. In donne IDDM l’attività fisica in gravidanza può essere assecondata ma non contribuisce al raggiungimento del compenso metabolico.

CONCLUSIONI (2) PANEL DI CONSENSUS DEL COMITATO DI ESPERTI SU ATTIVITA FISICA E GDM: L’ESERCIZIO FISICO E’ UNA DELLE TERAPIE DEL GDM DONNE ATTIVE CON GDM POSSONO CONTINUARE UN REGOLARE, ADEGUATO, TRAINING DONNE SEDENTARIE POSSONO ESSERE INCORAGGIATE AD INIZIARE UNA MODERATA ATTIVITA’ PER CONTENERE L’INSULINO-RESISTENZA E L’IPERGLICEMIA ULTERIORI STUDI SONO NECESSARI PER VALUTARE GLI EFFETTI SUL FETO E SULLA CHETOGENESI

. . . SULLA ECCESSIVA MEDICALIZZAZIONE DELLA ATTIVITA’ FISICA . . . “ SI PREOCCUPI DI FARE UNA VISITA MEDICA CHI VUOLE RIMANERE SEDENTARIO: SAREBBE UTILE PER LUI SAPERE SE LA SUA SALUTE E’ TANTO BUONA DA RESISTERE ALL’ INATTIVITA’ OLOF ASTRAND, fisiologo dello sport