La consultazione con il partenariato Tavolo tematico

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La consultazione con il partenariato Tavolo tematico Il POR FSE 2014-2020 della Regione Lazio La consultazione con il partenariato Tavolo tematico Obiettivo tematico 9 Promozione dell'inclusione sociale e lotta contro la povertà Roma, 10 luglio 2013 Regione Lazio

A seguito di quanto anticipato nell’ambito dell’Evento Lazio Idee (25 giugno 2013 presso Auditorium Parco della Musica), prosegue concretamente il percorso di confronto - su Obiettivo tematico 9 - con il partenariato istituzionale e socio economico e con il territorio, al fine di contribuire alla definizione del Programma Operativo FSE 2014-2020. Il processo di lavoro per la definizione della strategia si basa su due livelli: raccogliere le indicazioni di tutti soggetti a vario titolo qualificati a fornire elementi su fabbisogni di grandi e piccole dimensioni presenti ad oggi nel nostro contesto regionale; ricostruire il quadro quali-quantitativo che offra chiaramente la «dimensione» delle criticità che ancora oggi caratterizzano la Regione, anche come effetto del perdurare della crisi economica degli ultimi anni.

I lavori di oggi sono inseriti nel processo di costruzione del PO FSE Lazio 2014-2020, secondo i passaggi principali indicati nello schema che segue.

Nella costruzione del PO risulta fondamentale il ruolo del partenariato, nel solco di quanto già illustrato nel convegno di lancio dall’Assessore Oggi siamo qui

L’incontro di oggi (a cui seguirà un ulteriore incontro tematico) rappresenta un passaggio operativo nell’attuazione del processo partenariale allargato, insieme all’attività seminariale di condivisione che sarà realizzata una volta giunti ad una prima stesura del POR. Le indicazioni che verranno presentate alla Regione nel corso dell’incontro odierno e raccolte attraverso l’accesso al sito “LAZIO IDEE”, saranno analizzate ed elaborate così da poter divenire contributo fattivo del testo del nuovo PO, compatibilmente con i vincoli a cui la programmazione operativa è assoggettata (Regolamenti, Position Paper, Accordo di Partenariato, definizione di eventuali Programmi nazionali). La partecipazione al processo sarà tracciata attraverso gli strumenti informatizzati messi a disposizione dall’Amministrazione regionale. Le forme, le modalità ed i risultati del percorso partenariale saranno inoltre sottoposti – come previsto dai regolamenti – alla valutazione ex ante che accompagnerà tutta la costruzione del POR.

Nel coinvolgimento del partenariato, la scelta è quella di ottenere un contributo in termini di rilevanza degli obiettivi tematici delle priorità di investimento ritenuti particolarmente significativi sulla base dei fabbisogni più “sentiti”, trasformando così i singoli soggetti che vorranno prendere parte al processo in terminali territoriali strategici nella messa a punto della programmazione. Naturalmente, questo strumento mantiene spazi aperti affinché i diversi interlocutori possano comunque esprimere le loro priorità ed indicazioni. Il partenariato – attraverso la somministrazione di questionari - è chiamato ad esprimersi su vari aspetti, articolati in 3 quesiti, sviluppati per ciascun obiettivo tematico: fornire un giudizio sulla rilevanza degli obiettivi specifici (da Position Paper), con riferimento al territorio della Regione Lazio; ordinare le priorità di investimento in base alla rilevanza per il territorio regionale; descrivere sinteticamente gli interventi che, se attuati dalla Regione, potrebbero concretamente contribuire al raggiungimento degli obiettivi.

Il FSE, nell’ambito della Strategia di Europa 2020, delle raccomandazioni del Consiglio europeo per l’Italia e secondo quanto sarà definito nell’Accordo di partenariato tra l’Italia e la Commissione europea, interverrà su 4 obiettivi tematici (OT), degli 11 previsti dalla bozza di regolamento generale. I quattro Obiettivi Tematici FSE sono: OT 8 “Promuovere l’occupazione e sostegno della mobilità professionale” OT 9 “Promozione dell’inclusione sociale e della lotta contro la povertà” OT 10 “Investimento nell’istruzione, nelle competenze e nella formazione permanente” OT 11 “Rafforzamento delle capacità istituzionali e un’Amministrazione pubblica efficace”

All’interno dei 4 OT del FSE, saremo chiamati a rispettare alcuni vincoli, in particolare quello relativo alla concentrazione tematica, che prevede – per le Regioni avanzate (tra cui rientra il Lazio) - che: Il 20% delle risorse totali del FSE siano attribuite all’OT 9 (da definire se sarà garantita a livello regionale o con il contributo del livello nazionale); L’80% delle risorse FSE regionali dovranno essere concentrate su 4 priorità di investimento per i 4 OT di competenza FSE.

I Target della Strategia Europa 2020 «Crescita inclusiva»: In Europa l’obiettivo EU2020 è ridurre di 20 milioni il numero delle persone a rischio povertà ed esclusione sociale; Per l’Italia l’obiettivo EU2020 richiede una riduzione di 2,2 milioni della popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale entro il 2020. Nel Lazio la popolazione a rischio povertà è di circa 1.400.000, pertanto il contributo al raggiungimento del target EU2020 dovrebbe comportare una riduzione di almeno 180.000 soggetti a rischio povertà ed esclusione sociale. Indicatori Europa 2020 «Contrasto alla Povertà» (dati relativi al 2011) Lazio (%) Eu27 Popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale 24,2 Persone che vivono in famiglie con una bassa intensità lavorativa 8,0 10,2 Persone che vivono in famiglie a rischio di povertà dopo i trasferimenti sociali 17,6 16,9 Popolazione in condizione di deprivazione materiale grave 6,0 8,8

Le finalità dell’OT 9 In linea con quanto previsto dalla bozza del Regolamento FSE 2014-2020, l’Obiettivo tematico 9 prevede una serie di interventi, strutturati in priorità di investimento, che dovrebbero concorrere a: ridurre il numero delle persone a rischio povertà attraverso strategie integrate per l’inserimento e reinserimento nel mondo lavoro; a promuovere azioni contro le discriminazioni in tutte le sue forme (genere, origine, religione, disabilità, età, orientamento sessuale); integrare le comunità emarginate, quali i Rom; promuovere l'economia sociale e le imprese sociali, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse.

Il Position Paper della Commissione europea raccomanda all’Italia l’importanza di intervenire nell’ambito delle due seguenti priorità: Inclusione attiva (con riferimento a persone a rischio povertà, disabilità, gruppi emarginati – quali Rom e beneficiari di protezione internazionale, comunità urbane e rurali degradate, bambini e adolescenti appartenenti a gruppi vulnerabili, ecc.) Promuovere l’economia sociale e le imprese sociali (con riferimento allo sviluppo di strutture volte alla promozione di imprese sociali e alla creazione di nuove imprese nel settore sociale e sanitario, ecc.)

Priorità di investimento Le priorità di investimento dell’OT 9 Cod.* Priorità di investimento 9.1 Inclusione attiva 9.2 Integrazione delle comunità emarginate quali i rom 9.3 Lotta contro la discriminazione basata sul sesso, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale 9.4 Miglioramento dell'accesso a servizi abbordabili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale 9.5 Promozione dell'economia sociale e delle imprese sociali qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse 9.6 Strategie di sviluppo locale realizzate dalla collettività * Numerazione attribuita per agevolare la costruzione delle matrici di analisi

A partire dalle priorità di investimento, in funzione di quanto verrà stabilito nell’Accordo di partenariato, occorrerà definire, per ciascun Obiettivo, i risultati attesi, le azioni e gli indicatori funzionali. Al momento ci si può focalizzare solo nella definizione delle azioni e nella definizione di quelle che potrebbero essere le priorità di investimento più rilevanti per il territorio.

Gli indicatori di contesto e di fabbisogno a supporto della scelta di concentrazione tematica delle priorità di investimento È stato adottato un metodo di analisi statistica volto a fornire alcuni elementi di supporto al processo decisionale per la scelta delle priorità di investimento rispetto a ciascun Obiettivo tematico. Si precisa che il metodo adottato si limita solo ad evidenziare elementi di relativa criticità che emergono dal contesto socio economico regionale e risente significativamente del benchmarking che viene scelto come valore di riferimento per la determinazione del fabbisogno. Attualmente, la simulazione proposta è stata effettuata prendendo a riferimento le regioni che rientreranno nel gruppo delle Regioni più avanzate* (di cui fa parte la Regione Lazio). * Le Regioni avanzate corrispondono al gruppo dell’attuale Obiettivo Competitività, ad eccezione del Molise, Abruzzo e Sardegna che dovrebbero rientrare nel nuovo gruppo delle Regioni Intermedie. Nel gruppo delle Regioni meno sviluppate rientrano le Regioni dell’attuale gruppo Convergenza, più la Basilicata.

Indicatori di contesto Regioni più sviluppate Gli indicatori di contesto selezionati attualmente per contestualizzare le scelte relative all’obiettivo tematico 9 sono i seguenti: Priorità di investimento Indicatori di contesto Lazio Regioni più sviluppate 9.i Indice povertà regionale 8,6 6,5 9.ii - 9.iii Popolazione straniera residente 7,8 9,0 9.iv Presa in carico degli anziani per il servizio di assistenza domiciliare integrata 5,0 4,7 % Comuni che offrono servizi asilo nido (2010) 30,4 64,4 Indice di presa in carico di servizi asilo nido 14,9 18,4 9.v Capacità sviluppo servizi sociali (2010) 10,2 15,0 Peso delle società cooperative (2009) 5,3 3,7

Il raccordo fra priorità regionali individuate a livello di Giunta regionale e obiettivi tematici Con l’intento di realizzare un’azione prioritaria per l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, l’obiettivo è l’adozione e il finanziamento di una Legge regionale per il reddito al cittadino in formazione che garantisca, a chi si trova in un percorso formativo, un sostegno economico per il tempo dedicato alla riqualificazione e all’aggiornamento professionale. Spesso, infatti, chi è in cassa integrazione, in mobilità o ha perso il proprio lavoro rinuncia a percorsi formativi per accettare impieghi precari e dequalificanti che gli garantiscano un reddito, pur minimo. L’attivazione del reddito del cittadino in formazione vuole colmare questo vuoto di opportunità. Obiettivo 9. Promozione dell'inclusione sociale e lotta contro la povertà attraverso Obiettivo 10. Investimento nell’istruzione, nelle competenze e nella formazione permanente In rosso gli altri obiettivi tematici a cui la priorità regionale può concorrere