CARITAS Natura e Missione

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Nel contesto della realtà attuale. Iª Parte La carità in rapporto a quale contesto e a quali bisogni? IIª Parte L’animazione pastorale, stile progettuale.
Transcript della presentazione:

CARITAS Natura e Missione Laboratorio Promozione Caritas Oria 11 aprile 2013

in principio non era Caritas … A inizio del XX secolo: una costellazione di azioni di carità, in prevalenza gestite dalle congregazioni religiose, con un fermento di preti attenti al sociale Poi arrivano due guerre disastrose per l’Italia già in disagio tra povertà e analfabetismo, tra mancato sviluppo e divari sociali molto grandi L’immediato dopoguerra: gli aiuti dai cattolici statunitensi, la necessità di stare accanto alle tante povertà post belliche: la Santa Sede si mobilita attraverso la P.O.A. (Pontificia Opera di Assistenza), che si ramifica in tutte le diocesi italiane nella O.D.A. (Opera Diocesana Assistenza)

Il nonno: mons. Ferdinando Baldelli Grande apostolo della carità nel dopoguerra, fu presidente della POA, colui che le diede impulso in tutta Italia creando molte attività, posti di lavoro, e un metodo di approccio operativo alle povertà.

anni ‘60: cambio scena Nella società Nella Chiesa Cambio delle “povertà” Cambio di politiche sociali Assunzione gestionale dei servizi da parte dell’ente pubblico Avvio e consolidamento delle esperienze di terzo settore Nella Chiesa Vaticano II e approfondimento del concetto di Chiesa Popolo di Dio Missione dei laici Una rinnovata simpatia per il mondo (Gaudium et Spes)

Nascono due grandi domande riguardo al servizio di carità Ha ancora senso gestire servizi? Non è un doppione con lo Stato? Non si deresponsabilizza l’Istituzione? Quale testimonianza di carità in una Chiesa comunione, popolo di Dio, gregge di responsabili dell’unica missione?

Padre e fondatore: servo di Dio Paolo VI Giovanni Battista Montini, salito al soglio di Pietro nel 1963, traghettò la Chiesa ad assumere il Concilio. Un vero profeta e anticipatore del futuro, con le sue intuizioni aprì un nuovo corso nel cammino di evangelizzazione

La vera testimonianza della carità dovrà avere delle caratteristiche Non azione delegata, ma carità di popolo Non un soggetto singolare ma la comunità come attore No azione suppletiva da “infermieri della storia” ma progetto culturale Non azione solo sociale ma filone di annuncio e evangelizzazione Non occasione di gestione ma strumento di promozione delle responsabilità

La bussola teologica Se fino ad allora l’accento era stato posto sul versante morale che vedeva la carità come impegno personale a vivere atteggiamenti come quelli di Cristo, la nuova prospettiva pastorale recuperava la centralità dell’aspetto teologale della carità che è l’essere stesso di Dio che ci viene partecipato dallo Spirito nella Parola e nei Sacramenti e di cui noi altro nulla possiamo se non testimoniare: amati, amiamo la nuova prospettiva aiutava a comprendere il significato dei termini Agàpe Charitas

Le comunità cristiane hanno bisogno di uno strumento che: In concreto: Le comunità cristiane hanno bisogno di uno strumento che: aiuti le comunità cristiane a passare da una carità “dei singoli” ad una “carità di popolo” e suggerisca modalità adatte ai tempi e ai bisogni in continua evoluzione Sia un soggetto educativo della carità verso i poveri, la Chiesa e il mondo ed offra formazione alla comunità cristiana e agli operatori perché la carità sia vera espressione di fede offra ai vari servizi di carità un luogo di efficace coordinamento, di discernimento, di coprogettazione sia anima alla vita di comunione e di servizio della comunità cristiana e del territorio in cui essa vive

ED ECCO “LA CARITAS” 2 luglio 1971 Il Cardinale Antonio Poma, presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 1969 al 1979 , firma il decreto che istituisce Caritas Italiana

Prevalente funzione pedagogica missione in tre parole Prevalente funzione pedagogica Compito educativo per aiutare le comunità a cambiare e crescere verso una fede autentica che si esprime nella testimonianza di carità Animazione Essere nella comunità un soffio vitale che motiva tutti a vivere la carità come dimensione costitutiva dell’essere cristiano Pedagogia dei fatti Insegnare facendo e facendo fare, in modo che i segni educhino a seguire Cristo e il suo amore infinito

per dare ali alla mission coordinamento delle iniziative e dei soggetti intervenire nelle emergenze per educare le Chiese e aiutare i fratelli studiare e ricercare per comprendere, progettare, agire e stimolare promuovere il volontariato in tutte le sue forme contribuire allo sviluppo dei paesi in difficoltà curare la formazione approfondire il senso teologico della carità fare advocacy in merito ai più poveri tutto non in ottica “sociale” ma come azione pastorale

gli accompagnatori del cammino Don Giovanni Nervo, don Giuseppe Pasini, don Elvio Damoli, don Vittorio Nozza e da pochi mesi da don Francesco Soddu.

cosa NON è non è una associazione non è un gruppo di volontariato non è un ente caritativo o di solidarietà non è un soggetto delegato

cosa E’ Organismo Pastorale Della CEI (Diocesi/Parrocchia) ORGANISMO insieme di più e variegate parti (persone, aggregazioni…), in divenire, che dà concretezza ad una funzione indispensabile della comunità PASTORALE con il compito di condurre le comunità all’assunzione consapevole e responsabile dell’esercizio della testimonianza della carità Della CEI/Diocesi/Parrocchia nella consapevolezza che il soggetto è l’intera comunità e non alcuni suoi componenti delegati

7 cromosomi è organismo pastorale = parte integrante della azione pastorale della Chiesa costituito al fine di promuovere – anche in collaborazione con altri organismi – la testimonianza della carità della comunità ecclesiale = motore che fa camminare la comunità in forme consone ai tempi e ai bisogni = leggendo i segni dei tempi e facendo discernimento continuativo in vista dello sviluppo integrale dell’uomo = evangelizzando nella promozione umana della giustizia sociale e della pace = completando i beni di giustizia con la relazione di carità con particolare attenzione agli ultimi = partendo dai più piccoli, come metodo di approccio pastorale e con prevalente funzione pedagogica = soggetto che educa e porta al cambiamento

in continuità con le radici e in profezia dopo 40 anni 24 novembre 2011 nella Basilica Vaticana il Santo Padre incontra le Caritas in occasione del quarantesimo di istituzione e consegna gli elementi per una vision futura, in continuità con le radici e in profezia

gli indirizzi del Papa non desistere dal compito educativo, assumendo la responsabilità del formare alla vita buona del Vangelo implementare il metodo di lavoro ascoltare – osservare – discernere come strumento di azione pastorale, di dialogo e di collaborazione essere sentinelle capaci di accorgersi e di far accorgere, di anticipare e prevenire rendere parlanti i gesti e le opere creare presenza capillare sul territorio attraverso le Caritas Parrocchiali capacità di leggere l’evolversi della vita della gente e dei territori porsi e aiutare le comunità a porsi a fianco della fatica dei fratelli essere segno che porta speranza

per approfondire CARITAS ITALIANA, Statuto, Edizione extracommerciale, 1991 CARITAS ITALIANA, Perseveranti nella carità. Trent’anni di Caritas in Italia = Caritas Italiana 1, EDB Bologna, 2003 FERDINANDI SALVATORE, Quarant’anni di Caritas. Metodo e strumenti pastorali per educare alla Carità = Fede e Annuncio63, EDB Bologna 2011 … e l’ampia documentazione che si trova sulla parte riservata del sito di Caritas Italiana: www.caritasitaliana.it