QUANDO LA TELEVISIONE È TROPPA : LA TUTELA DEI MINORI E LA NORMATIVA ITALIANA Sara Rai Matricola 362587/86.

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QUANDO LA TELEVISIONE È TROPPA : LA TUTELA DEI MINORI E LA NORMATIVA ITALIANA Sara Rai Matricola /86

Perché la TV può essere pericolosa per i giovani 1.Il senso critico non è ancora sviluppato 2.Difficoltà nel percepire il distacco fra realtà e rappresentazione 3.Imitano ciò che fanno gli adulti perché cercano esempi 4.Desiderio di conoscere la propria e altre realtà 5.Desiderio di avvicinarsi al mondo degli adulti 6.Pervasività

Codice di autoregolamentazione TV e minori Principali emittenti nazionali Ministero delle Comunicazioni Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

La Carta di Treviso Per bilanciare tutela dei minori e diritti di cronaca e di critica

Dalle 7.00 alle i programmi devono essere adatti alla visione familiare congiunta Tra le e le i programmi devono aiutare i minori nel loro sviluppo, essere educativi e di piacevole intrattenimento I programmi devono essere segnalati con mezzi visivi e acustici

…Ma la TV ha dei «padroni» La TV è unimpresa, quindi deve: Coprire i costi Produrre guadagno Grandi inserzionisti pubblicitari: Hanno bisogno di visibilità Investono sui programmi con alti ascolti che garantiscono molti contatti

I dati Auditel Dicono quali programmi conseguono gli ascolti più alti Sono diventati sinonimo di qualità Si discute della necessità di cambiare metodo di rilevazione Proprietà Le imprese televisive rispondono agli interessi e seguono le direttive dei proprietari

1.Sessualità e trasgressione Sottovalutare il valore del pudore Creare complessi nel pubblico Tutto sembra normale

2.Lesibizione dei sentimenti e dei drammi Rischio di non rispettare la privacy dei soggetti coinvolti e generare morbosità Sfruttare i drammi per audience Generare confusione su cosa è socialmente importante Mistificare i personaggi coinvolti Può scuotere le coscienze e mobilitare le masse

È VIETATO Trasmettere immagini o interviste a minori autori, testimoni, vittime di reati o in situazioni di grave crisi Fare partecipare i minori a trasmissioni che potrebbero nuocere al loro sviluppo o alla loro personalità Impiegare minori in grottesche imitazioni degli adulti

3.Violenza, conflitto e volgarità Può essere mostrata in vari modi Può educare ma anche desensibilizzare Rischia di essere imitata

È VIETATO: Trasmettere programmi in cui si faccia ricorso gratuito alla volgarità o si offendano i sentimenti religiosi Trasmettere immagini raccapriccianti che potrebbero turbare i minori Rendere pubblici i dati di minori a meno che non sia necessario per il loro bene

È NECESSARIO Non enfatizzare i comportamenti lesivi e autolesivi Evitare sensazionalismi e speculazioni Bilanciare limportanza sociale delle notizie con il diritto alla privacy dei soggetti coinvolti

Il Comitato di applicazione Composto da rappresentanti di tutte le categorie coinvolte per bilanciarne le esigenze Vantaggi: 1.Contatto diretto con gli utenti 2.Indagine diretta delle esigenze del pubblico 3.Guida per le emittenti

Compiti: Dissipare i dubbi sullinterpretazione delle leggi vigenti Monitoraggio dei programmi trasmessi Raccogliere le segnalazioni degli utenti Accertare le violazioni e inviare le delibere allAgcom Promuovere/effettuare ricerche e attività di educazione degli utenti e delle emittenti

Delibere di risoluzione del Comitato ( )

CONCLUSIONI I limiti della normativa e dellapplicazione Esistono modi per aggirarla Le sanzioni sono poche rispetto alle segnalazioni LAgcom e il Comitato TV e minori non considerano sempre gli stessi casi e non pervengono alle stesse conclusioni

LE PROPOSTE Investire di più nei sistemi di monitoraggio Completare la normativa inserendo norme che impediscano di aggirarla Sanzioni più alte Convincere gli inserzionisti pubblicitari a ritirare i loro investimenti per programmi troppo diseducativi Separare dati Auditel da giudizio di qualità Informare i genitori sui sistemi a loro disposizione Educare gli spettatori allanalisi delle tecniche e dei contenuti televisivi e al potenziale educativo dei media