IO e la MATEMATICA di ..Cilenti Nicoletta!
La matematica è sempre stata una disciplina indispensabile per la vita quotidiana di tutti, infatti si ha sempre a che fare con i numeri quando si va al cinema con gli amici, in pizzeria, al supermercato, quando si prende un treno, in qualunque circostanza si ha a che fare con essa. Questa disciplina inoltre costituisce spesso un cruccio per gli studenti di qualsiasi livello di scuola, lo testimonia uno studio recente effettuato sugli studenti italiani.
IO E LA MATEMATICA La matematica è sempre stata una disciplina indispensabile per la vita quotidiana di tutti, infatti si ha sempre a che fare con i numeri quando si va al cinema con gli amici, in pizzeria, al supermercato, quando si prende un treno, in qualunque circostanza si ha a che fare con essa. Questa disciplina inoltre costituisce spesso un cruccio per gli studenti di qualsiasi livello di scuola, lo testimonia uno studio recente effettuato sugli studenti italiani. Scuola dell’Infanzia Fin dalla scuola dell’infanzia ricordo che mi divertivo a contare con i miei compagnetti fino a dieci con la supervisione della maestra, inoltre cercavo di memorizzare le diverse età dei bambini della mia classe, a volte mi annoiavo e volevo fare qualcosa di più rispetto a ciò che stavamo facendo. Insomma il mio approccio con questa scienza è stato positivo….ma non è stato sempre così. Scuola Primaria Nella mia esperienza scolastica fin dagli inizi ho avuto un rapporto singolare con questa disciplina, perché in alcuni momenti del mio percorso scolastico è stata un’esperienza positiva come alla scuola primaria, in quanto non ho incontrato particolari problemi nell’acquisizione degli strumenti di base, in altri invece non posso dire lo stesso. Le cose che più mi piacevano erano le tabelline, il tutto era reso più avvincente da gare individuali e di gruppo (a squadre) organizzate dall’insegnante, in cui noi alunni ci sfidavamo nel dare il risultato esatto alle domande fatteci dall’insegnante. Le mie operazioni preferite erano tutte tranne la divisione, in particolare quella a due cifre, suscitava in me qualche perplessità, comunque sono riuscita ad arrivare tranquillamente alla scuola inferiore di primo grado. Dell’utilità e dell’importanza della matematica nella vita di ogni individuo ho iniziato ad averne consapevolezza fin dalla scuola primaria, le prime conoscenze matematiche mi aiutavano a calcolare i miei piccoli risparmi, a risolvere problemi che si potevano presentare non solo didatticamente a scuola, ma anche nella vita quotidiana fuori dalla classe (per esempio mi divertivo molto con mia madre a fare i conti della spesa……anzi mi faceva sentire più grande). Ho capito che la matematica era davvero importante quando mio fratello maggiore, per scherzo, ha tolto alcuni soldi dal mio salvadanaio, poi mi ha chiamato dicendomi se gli potevo prestare 500 lire e mi sono accorta rimettendo i soldi nel salvadanaio che ne mancavano alcuni….allora ho pensato che anche qualche altra volta era potuto capitare ma io non me ne ero accorta perché non sapevo contare ed ho anche pensato che senza i conticini chiunque avrebbe potuto prendermi in giro! Insomma anche se, come ho già detto, le divisioni a due cifre “non erano il mio forte” già da piccola ero cosciente che, come diceva mia zia (insegnante di matematica). . Infanzia Fin dalla scuola dell’infanzia ricordo che mi divertivo a contare con i miei compagnetti fino a dieci con la supervisione della maestra, inoltre cercavo di memorizzare le diverse età dei bambini della mia classe, a volte mi annoiavo e volevo fare qualcosa di più rispetto a ciò che stavamo facendo. Insomma il mio approccio con questa scienza è stato positivo….ma non è stato sempre così.
Primaria Nella mia esperienza scolastica fin dagli inizi ho avuto un rapporto singolare con questa disciplina, perché in alcuni momenti del mio percorso scolastico è stata un’esperienza positiva come alla scuola primaria, in quanto non ho incontrato particolari problemi nell’acquisizione degli strumenti di base, in altri invece non posso dire lo stesso. Le cose che più mi piacevano erano le tabelline, il tutto era reso più avvincente da gare individuali e di gruppo (a squadre) organizzate dall’insegnante, in cui noi alunni ci sfidavamo nel dare il risultato esatto alle domande fatteci dall’insegnante. Le mie operazioni preferite erano tutte tranne la divisione, in particolare quella a due cifre, suscitava in me qualche perplessità, comunque sono riuscita ad arrivare tranquillamente alla scuola inferiore di primo grado.
Dell’utilità e dell’importanza della matematica nella vita di ogni individuo ho iniziato ad averne consapevolezza fin dalla scuola primaria, le prime conoscenze matematiche mi aiutavano a calcolare i miei piccoli risparmi, a risolvere problemi che si potevano presentare non solo didatticamente a scuola, ma anche nella vita quotidiana fuori dalla classe (per esempio mi divertivo molto con mia madre a fare i conti della spesa …… anzi mi faceva sentire più grande). .
Ho capito che la matematica era davvero importante quando mio fratello maggiore, per scherzo, ha tolto alcuni soldi dal mio salvadanaio, poi mi ha chiamato dicendomi se gli potevo prestare 500 lire e mi sono accorta rimettendo i soldi nel salvadanaio che ne mancavano alcuni …. allora ho pensato che anche qualche altra volta era potuto capitare ma io non me ne ero accorta perché non sapevo contare ed ho anche pensato che senza i conticini chiunque avrebbe potuto prendermi in giro! Insomma anche se, come ho già detto, le divisioni a due cifre “non erano il mio forte” già da piccola ero cosciente che, come diceva mia zia (insegnante di matematica), la matematica aiuta a risolvere i piccoli problemi quotidiani.
Scuola Secondaria Inferiore Scuola Secondaria Inferiore Alla scuola secondaria inferiore inizialmente non ho avuto difficoltà, anche perché i primi due anni ho avuto un’insegnante molto brava e paziente con noi alunni. In terza media ricordo arrivò un professore molto esigente che ci mise alla prova fin dall’inizio dell’anno, sottoponendoci ad infiniti esercizi e verifiche, di conseguenza io che non era particolarmente “sicura di me” entrai in crisi, anche se la geometria era l’unico aspetto della matematica che continuava a suscitare il mio interesse e la mia curiosità. Insomma i rapporti con la matematica si andavano incrinando ma non per colpa mia o, per lo meno, non solo per la mia insicurezza, ma anche perché il nuovo insegnante non ci portava ad amare la matematica ma ad odiarla;
la matematica era diventata ormai la sola mera risoluzione di esercizi, non riuscivo più a riscontrare alcun rapporto tra la matematica ed il quotidiano come da bambina, e quindi, a differenza di quando ero bambina, stavo perdendo qualsiasi curiosità ed interesse verso questa scienza per me considerata, da bambina, importante “per non essere fregati nella vita”.
Scuola Secondaria di secondo grado Scuola Secondaria di secondo grado Nella scuola secondaria di secondo grado il mio rapporto è stato alquanto altalenante, dal punto di vista teorico ero in grado di seguire perfettamente il lavoro fatto in classe, riuscendo ad ottenere discreti risultati, il mio scoglio erano i compiti scritti dove non riuscivo quasi mai ad ottenere buoni voti. Il primo anno non ho avuto difficoltà in matematica, ma in seconda e in terza le mie poche certezze sono venute meno
Durante le lezioni di matematica prendevo più appunti possibili in modo che a casa riuscivo a fare dei collegamenti con la lezione del libro. Nonostante le mie difficoltà riuscivo con impegno a raggiungere la sufficienza, la mia pagella del I quadrimestre era divertente perché allo scritto avevo di solito 5 e all’orale 7.
Penso che la causa di tutto ciò sia stata la perdita di interesse verso questa scienza alla terza media e ciò ma ha portato come ad arrendermi o, è più giusto dire, a convincermi che non sarei mai riuscita a risolvere alcuni esercizi di matematica..non ne ero in grado. La cosa che mi faceva più rabbia è che io avevo voglia di capire ..ma è come se nello stesso tempo avessi, inconsciamente, creato una barriera tra me e gli esercizi di matematica.
“Il muro è caduto” quando, nella mia precedente laurea in servizio sociale ho dovuto sostenere l’esame di statistica, per superarlo mi sono impegnata tantissimo ed ho avuto un piccolo aiuto da una persona a me cara. Forse avevo bisogno di una spinta, di qualcuno che mi ridesse la stessa curiosità verso la matematica che avevo prima della terza media, che mi facesse capire che non era una scienza così ostica e che io l’avevo dimenticato….ma in fondo ho sempre amato la matematica con gli alti e bassi di qualsiasi coppia.
Oggi in questo corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria h dovuto nuovamente far fronte alla matematica, il dovermi mettere in gioco, dopo le difficoltà incontrate precedentemente ed in parte superate, ha suscitato in me qualche paura, ma anche buone intenzioni dovute al fatto che questa volta l’esame mi consente di acquisire nuove metodologie e competenze indispensabili alla professione dell’insegnante. Dalla mia esperienza, ho capito quanto sia importante la matematica ma soprattutto quanto sia ancora più importante saper insegnare bene la matematica….anzi insegnare ad amare la matematica.