Fine o interruzione del percorso di counseling

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Transcript della presentazione:

Fine o interruzione del percorso di counseling Luigi Frezza

Argomenti della lezione Fase conclusiva del counseling Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? Caratteristiche della fase conclusiva

Argomenti della lezione Vissuti del cliente Problemi tipici della fase di post-contatto Reazioni emotive più frequenti Strategie difensive

Argomenti della lezione Il counselor Vissuti emotivi Ruolo

Ciclo del Contatto PRE-CONTATTO Uno stimolo (interno o esterno), attiva una sensazione La sensazione genera un bisogno ancora indefinito Il bisogno attiva una tensione verso la soddisfazione Si apre una gestalt

Ciclo del Contatto CONTATTO Emergenza, consapevolezza e definizione del bisogno Decisione responsabile di agire

Ciclo del Contatto CONTATTO PIENO Mobilizzazione, scelta e attuazione dell’azione appropriata per realizzare l’appagamento Intervento sulla realtà

Ciclo del Contatto POST-CONTATTO Appagamento e/o soddisfazione Assimilazione dell’esperienza e integrazione nella dimensione storica dell’individuo di ciò che è accaduto Chiusura della Gestalt

Ciclo del Contatto VUOTO FERTILE Fase di transizione prima dell’emergere di un nuovo bisogno Ritiro: l’organismo è a riposo

Ciclo del Contatto Nella vita ci troviamo continuamente a confrontarci con esperienze di chiusura e apertura di Gestalt (es. nascita, svezzamento, lutto; conclusione di un ciclo di studi, inizio e/o fine di una relazione, inizio e/o fine della giornata trasferimenti, ecc.)

Il vuoto come fase di passaggio da una Gestalt a un’altra Ciclo del Contatto Il vuoto come fase di passaggio da una Gestalt a un’altra L’INIVIDUO PUÒ TOLLERARE IL VUOTO?

Ciclo del Contatto L’apertura e la chiusura di una Gestalt determinano un passaggio di stato L’individuo sperimenta una GAS (Sindrome Generale di Adattamento) cfr. Selye (1936)

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? FREUD “Analisi terminabile e interminabile” (1937)

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? FREUD Criteri per la chiusura dell’analisi Regressione sintomatologica Si può aspicare che i sintomi non si ripeteranno in futuro Il paziente ha imparata sufficientemente su se stesso, tanto che l’analisi è diventata inutile

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? FREUD L’Io adulto opera decontaminato dall’Es e dal Super-Io

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? PSICOLOGIA UMANISTICA Criteri per la chiusura Il cliente è capace di rinunciare al contatto regolare con il terapeuta

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? PSICOLOGIA UMANISTICA Criteri per la chiusura Il cliente ha interiorizzato il metodo

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? PSICOLOGIA UMANISTICA Criteri per la chiusura Il cliente possiede una chiave di lettura per affrontare i disagi dando loro un senso

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? PSICOLOGIA UMANISTICA La salute è data dal passaggio da condizioni di rigidità a condizioni di maggiore flessibilità

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? PSICOTERAPIA DELLA GESTALT Il percorso è concluso quando il cliente fluisce nel contatto con l’ambiente

Quando una relazione di counseling può dirsi conclusa? PSICOTERAPIA DELLA GESTALT Il cliente è capace di: Assumersi responsabilità per le sue azioni, emozioni e pensieri Operare scelte congruenti con i propri bisogni

Chiusura del processo di counseling Il percorso può concludersi per vari motivi Conclusione del ciclo di sedute, stabilito per: Obiettivi Numero di sedute Interruzione permanente Interruzione temporanea

Chiusura del processo di counseling Si pone il problema della chiusura se: Gli obiettivi sono stati raggiunti Gli obiettivi non sono stati raggiunti e non si è avuto alcun miglioramento del cliente Appare più indicata la proposta di invio ad altro professionista Il cliente decide di interrompere unilateralmente (drop-out o cause esterne) Il consulente decide di interrompere (il cliente non paga; non collabora; c’è un conflitto di interessi; il consulente deve trasferirsi, ecc.) Si deve interrompere un percorso per qualche tempo (ferie; festività; ecc.)

Chiusura del processo di counseling Perdita di una relazione Perdita di una persona

Chiusura del processo di counseling Si attivano Gestalt non concluse legate al trauma della morte, della separazione, dell’abbandono, della fine

Chiusura del processo di counseling Modello a 5 fasi di Kübler Ross (1970) Negazione (“Non è vero!”; “Non è possibile!”) Funzionale per proteggersi da un’eccessiva ansia e prendersi il tempo necessario per organizzarsi

Chiusura del processo di counseling Modello a 5 fasi di Kübler Ross (1970) Rabbia (“Perché proprio a me?”) Rappresenta un momento critico: sia il momento di massima richiesta di aiuto, sia il momento del rifiuto, della chiusura e del ritiro in sé

Chiusura del processo di counseling Modello a 5 fasi di Kübler Ross (1970) Patteggiamento (“Se faccio questo, allora forse…”) La persona inizia a verificare cosa è in grado di fare, e in quali progetti può investire la speranza, iniziando una specie di negoziato con i propri valori personali

Chiusura del processo di counseling Modello a 5 fasi di Kübler Ross (1970) Depressione Consapevolezza della perdita

Chiusura del processo di counseling Modello a 5 fasi di Kübler Ross (1970) Accettazione Accettazione della perdita, abbandono e fiducia

Chiusura del processo di counseling Margaret Mahler Fasi dello sviluppo psicologico Autismo normale Durante le prime settimane di vita il bambino vive il modello psichico chiuso dell’“uovo di uccello” analogo alla situazione fetale, ma attraverso allucinazioni onnipotenti senza oggetto

Chiusura del processo di counseling Margaret Mahler Fasi dello sviluppo psicologico Simbiosi Il bambino riconosce vagamente l’oggetto distaccato da sé, come un oggetto parziale che soddisfa il suo bisogno allucinatorio di fusione Si crea la fiducia di base

Chiusura del processo di counseling Margaret Mahler Fasi dello sviluppo psicologico Separazione-individuazione Segue due linee evolutive che si intersecano fra loro

Chiusura del processo di counseling Margaret Mahler Angoscia di separazione L’acquisizione di autonomia genera sentimenti di paura di abbandono da parte del caregiver: “se mi allontano non ci sarà più per me”

Chiusura del processo di counseling Margaret Mahler Caratteristica del processo di separazione-individuazione è l’ambivalenza emotiva, tra sentimenti di rabbia, timore, colpa, frustrazione, e sentimenti di piacere e apprezzamento

Chiusura del processo di counseling Il cliente che termina un percorso di counseling soddisfacente sperimenta Rinascita: sente nascere dentro di sé una nuova vita e sentimenti di piacere e integrità Svezzamento: a mano a mano che le sedute ottengono il loro effetto ai sentimenti paranoidei si sostituiscono sentimenti depressivi. La persona è sempre meno confusa, spaventata e disorganizzata e sempre più triste, arrabbiata o francamente depressa

Chiusura del processo di counseling Vantaggi di una chiusura positiva e soddisfacente Importanza riparativa nei confronti delle Gestalt incomplete Valore educativo per imparare a superare in futuro le conclusioni

Reazioni del cliente Regressione Il cliente lamenta di essere ricaduto nei suoi vecchi sintomi, si riattivano problemi e bisogni che hanno richiesto l’aiuto del counselor

Fobia di miglioramento Il cliente si sente indifeso e angosciato, Reazioni del cliente Fobia di miglioramento Il cliente si sente indifeso e angosciato, ed evita di parlare dei suoi successi nella vita, per paura di essere abbandonato

nella capacità di entrare in contatto e di essere congruenti Reazioni del cliente Sindrome da “eroe della crescita” Continua ricerca del perfezionismo nella capacità di entrare in contatto e di essere congruenti

dei propri vissuti emotivi Reazioni del cliente Ipocontrollo Espressione continua dei propri vissuti emotivi

Reazioni del cliente

Il cliente nega decisamente il dolore della separazione Reazioni del cliente Negazione Il cliente nega decisamente il dolore della separazione e della sofferenza, sostenendo che va tutto bene

Il cliente si esprime in frasi tipiche, quali “Ci rivedremo Reazioni del cliente Evitamento Il cliente si esprime in frasi tipiche, quali “Ci rivedremo ancora”, “Voglio incominciare la formazione”, “Guardi che la richiamo se ho bisogno”, ecc.

Reazioni del cliente Autoanalisi Il cliente monitora costantemente le sue reazioni nei confronti della chiusura, parlandone in maniera distaccata Difficoltà a vivere in modo naturale la propria esperienza

Reazioni del cliente Aggressività Il cliente è fortemente offeso per quello che inconsciamente continua a considerare un abbandono, per cui può anche arrivare ad attaccare il counselor in vari modi, per creare un clima di ostilità, tutto questo per evitare sentimenti depressivi

Reazioni del cliente Fuga Il cliente termina gli incontri prima del previsto, oppure inizia altri percorsi prima di terminare quello attuale con il counselor

e acquisizione acritica Reazioni del cliente Confluenza Utilizzo eccessivo dei modi e del gergo del counselor, e acquisizione acritica della sua filosofia

nei confronti del counselor, cercando di fare proseliti Reazioni del cliente Obbligazione Il cliente propaganda in pubblico la sua fede nei confronti del counselor, cercando di fare proseliti

Problemi tipici della fase di chiusura Assenteismo; ritardi; chiusura anticipata delle sedute; tentativo di prolungare le sedute Riduzione del coinvolgimento e dell’interazione Irruzione di problemi irrisolti e gestalt non concluse del passato

Reazioni del counselor Un counselor autentico e congruente deve riconoscere a se stesso che: L’inizio di una seduta attiva in lui/lei determinate fantasie La dipendenza del suo cliente attiva in lui/lei determinate reazioni La contro-dipendenza (ribellione e resistenza del cliente) ne attiva altre La chiusura della seduta o della relazione lo/la lascia orfano e contento allo stesso tempo

Reazioni del counselor Se non consapevolizzato, il contro-transfert del counselor può portarlo a sperimentare intensi sentimenti di rabbia verso il cliente che dopo essersi nutrito se ne va (e magari se ne va arrabbiato e depresso)

Reazioni del counselor Il counselor reagirà secondo il suo personale stile: abbreviando i tempi della chiusura attaccando il cliente in vari modi (es. modificando le regole senza contrattazione) procrastinando la chiusura

Reazioni del counselor La conclusione è dolorosa perché: La relazione si conclude proprio adesso, che il cliente sta meglio e “quindi io sono stato bravo!”

Reazioni del counselor La conclusione è dolorosa perché: La relazione era nutriente, intima, fondata sul rispetto profondo e l’empatia

Reazioni del counselor La conclusione è dolorosa perché: Il counselor sperimenta come il cliente la chiusura e il vuoto, che evocano vissuti passati e Gestalt non risolte

Ruolo del counselor Livello emotivo Facilitare il cliente nella sperimentazione della soddisfazione e del completamento della Gestalt, consentendosi di essere pienamente e definitivamente gratificato dal contatto che si è verificato

Ruolo del counselor Livello emotivo Sostenere e incoraggiare l’accettazione emotiva del dolore e l’esplorazione consapevole del ritiro e dell’isolamento quali componenti necessarie del processo di transizione

Ruolo del counselor Livello emotivo Aiutare il cliente ad elaborare tutti i sentimenti legati alla fase della chiusura, per integrare i sentimenti di svalutazione con quelli positivi emersi nel corso delle sedute. L’integrazione favorisce l’aumento dei livelli di autostima

Ruolo del counselor Livello cognitivo Ricapitolare con il cliente le esperienze e rivivere i ricordi del percorso comune

Ruolo del counselor Livello cognitivo Incoraggiare il cliente a riflettere su cosa ha imparato durante il percorso

Ruolo del counselor Livello cognitivo Invitare il cliente a compiere una valutazione del percorso svolto insieme: Da dove siamo partiti? Quali sono stati i momenti belli? E quelli brutti? A che punto siamo ora? Come andranno le cose alla luce di quanto è accaduto?

Ruolo del counselor Livello fisico Occorre prevedere un tempo necessario (alcune sedute) per l’elaborazione della fase della soddisfazione e del riposo Ne va del benessere del cliente, e della salute mentale e dell’efficacia professionale del counselor

Ruolo del counselor Livello fisico La chiusura prematura determina l’abbandono di un lavoro che necessita ulteriori approfondimenti La chiusura posticipata rischia di avallare nel cliente sentimenti invalidanti di perfezionismo (il cliente come eroe della crescita, in contatto continuo con i propri bisogni)

Ruolo del counselor Livello fisico La chiusura dovrebbe essere programmata con un certo anticipo, per darsi il tempo di elaborare il distacco La chiusura deve avvenire nella data prefissata La chiusura deve essere reale

Ruolo del counselor Livello fisico Si può decidere insieme al cliente di programmare una/due sedute di follow-up (ad es. a distanza di tre mesi ciascuna) per valutare il mantenimento dei risultati ottenuti

Ruolo del counselor Livello fisico Si può decidere insieme al cliente di stipulare un nuovo contratto e lavorare su un nuovo obiettivo, o approfondire alcuni aspetti emersi durante il percorso precedente

Interruzione del percorso Da parte del cliente In fase iniziale è da imputare in gran parte al consulente che ha preteso troppa consapevolezza precocemente In fase centrale, in cui c’è un certo grado di fiducia di base, segnala l’inizio di un transfert

Interruzione del percorso Da parte del counselor Temporanea Permanente

Interruzione del percorso Da parte del counselor Avvalla nel cliente un forte senso di rifiuto, di fallimento e di disorientamento Se l’interruzione è particolarmente improvvisa i danni possono essere gravi (ad es., convinzione di non poter essere aiutati da nessuno)

Interruzione del percorso Le conseguenze sono minori per il cliente se il counselor riesce a mantenere una certa disponibilità sia per il futuro che per quanto concerne la scelta del cliente di rivolgersi in futuro ad altro consulente

Conclusioni La fase della separazione fa emergere problemi legati alla fine e alla conclusione Il cliente può vivere questa fase con sentimenti ambivalenti di ansia, tristezza, gioia, soddisfazione Il counselor sperimenta emozioni analoghe Il counselor ha il compito di agevolare l’esplorazione dell’esperienza legata alla conclusione del percorso, in termini sia emotivi che cognitivi

“Non sono certamente guarito. Anzi ho ancora tutti i sintomi che avevo. Ho anche un sintomo nuovo che non avevo mai avuto. Adesso sperimento un po’ di ansia, che mi era quasi sconosciuta quando venni da Laura. Ma i sintomi sono tutti notevolmente ridotti di intensità. E ora io mi sento e sono vivo. Suppongo che quando Lazzaro tornò nel mondo, aveva la stessa gamba malfunzionante, la barba ruvida e la cattiva respirazione che aveva prima di morire. Ma egli sapeva che era stato morto e adesso era vivo e sono certo che sapesse che era un grande miracolo ed era riconoscente. Quando scendo in strada posso vedere uomini e donne e sentirmi attratto, timoroso, interessato, eccitato. Noi, Laura ed io, abbiamo fatto un miracolo. Io sono tornato a vivere.” Testimonianza di un paziente di Laura Perls