TRAME FAMILIARI E NUOVE DINAMICHE TRANSGENERAZIONALI

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La famiglia tra responsabilità educative e precarietà di Luigi Pati
Advertisements

FIGLI DI ULTIMA GENERAZIONE: punti di forza e criticità
IL MONDO E DI TUTTI GRUPPO LABORATORIO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIBO.
LO SVILUPPO DELLE RELAZIONI
Raccontiamo storie.
GENITORI PERFETTI? NO, GRAZIE!
DOLORE, MALATTIA, MORTE: SI PUÒ PARLARNE AI BAMBINI?
La Famiglia.
Dott.ssa Carmelina Calabrese
Prof.ssa Eugenia Scabini
IL COLLOQUIO CON I GENITORI DELL’ADOLESCENTE
quale responsabilità educativa?
Il fenomeno dati Istat La propensione a ricorrere alla separazione o al divorzio non è uniforme sul territorio nazionale: nel 2006 al Nord si.
Tre modi di relazionarsi all’interno delle F.R. (R. Berger)
Corso di formazione sull’osservazione triadica
III MODULO SESSUALITA E RELAZIONI CON UN PARTNER.
Ruoli di genere e conciliazione dei tempi della vita e del lavoro
La sua infazia ed Hannibal passa le giornate a studiare o a giocare con la sorellina a cui vuole tanto bene. Questa vita da sogno viene interrotta dall'avvento.
L’ IMPORTANZA DELLE RELAZIONI Le responsabilità della Famiglia
Socializzazione.
Introduzione.
La fame di un bambino piccolo per l’amore e la presenza della madre è grande quanto la sua fame per il cibo… (Bowlby)
“Peter Pan non abita più qui: disabilità intellettiva e adultità”
Tappe dello sviluppo nel bambino con Sindrome di Down
La "libertà".
Connubio fra ragione e sentimento
Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo (ONU )
La malattia nella famiglia
L'ascolto della parola di Dio e il suo approfondimento meditativo;
“Bambini inappetenti, genitori in ansia!”
Le dinamiche familiari nella PWS
Associazione Nazionale Famiglie Numerose – Proposte del Consiglio piemontese dellassociazione Proposte per le Famiglie Numerose Associazione Nazionale.
Gruppo Famiglia Anno
I TIPI DI FAMIGLIA La famiglia allargata si è sviluppata in modo particolare nel periodo post-industriale, cioè a partire dagli ultimi anni del Novecento,
Laboratorio area psicologica
I BAMBINI DI FRONTE ALLA VIOLENZA
5° incontro COPPIE IN COMUNIONE CHE GENITORI SIAMO.
Essere genitori oggi: il ruolo del padre
La famiglia I diritti della personalità I diritti della personalità, o personalissimi, riguardano le “caratteristiche” essenziali di una persona (la vita,
Campione “Famiglie lombarde” 600 famiglie coppie non separata con figli età padre: anni questionario sociologico storia familiare soddisfazione ruolo.
Il diritto del minore all’amore dei nonni
Famiglia : educazione lungo una vita
Scuola permanente per genitori ed educatori – Pontemaodino 2014 Si svolgeranno tre tipi di incontro: Si svolgeranno tre tipi di incontro: Il primo e ultimo.
SYNERGIA Ricerca sul reinserimento delle donne espulse dal mercato del lavoro ed azioni di gender mainstreaming Presentazione dei risultati dell’indagine.
L’interazione tra il bambino e l’ambiente
Le donne come popolazione migrante
Giuseppe Richiedei ESSERE GENITORI ATTIVI e la sfida educativa Rosolina Mare 22 maggio 2011.
Pedagogia della famiglia
Pedagogia della famiglia e modelli di ricerca
La famiglia: un’istituzione che cambia
La depressione nell’adolescenza
Lo studio della famiglia
Ragionare per paradigmi
La genetica clinica costituisce la parte applicativa di tutte le conoscenza ed attività genetiche a vantaggio della salute della singola persona e dell’intera.
Peter Pan non abita più qui
TRAME FAMILIARI E NUOVE DINAMICHE TRANSGENERAZIONALI
L’ EDUCAZIONE FAMILIARE ALLA PROVA: EDUCARE UN BAMBINO STRANIERO
L’altrove… … di per sé definisce un «luogo», fisico e simbolico, in cui si svilupperà il processo educativo e formativo di ciascuno. Il movimento operatosi.
LA MADRE DELLA MADRE. GENEALOGIA DELLE CURE MATERNE
Seconda Sessione L’impegno politico alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.
La malattia di Alzheimer
Giubileo della Misericordia Papa Francesco Udienza del 30 dicembre 2015 in piazza San Pietro Il Natale del Giubileo della Misericordia Papa.
Seconda Sessione L’impegno politico alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.
Laura e Michele (II-5 e II-6) si conoscono ad una lezione su una malattia metabolica ereditata come un carattere autosomico recessivo. Entrambi hanno.
Il futuro della famiglia in una società che cambia Diocesi di Fermo - Corso diocesano per Operatori di Pastorale Familiare Il futuro della famiglia.
La famiglia I diritti della personalità I diritti della personalità, o personalissimi, riguardano le “caratteristiche” essenziali di una persona (la vita,
Maternità psichica- processo evolutivo e momento di responsabilità collettiva: il percorso nell’Ambulatorio dello psicologo D.ssa Anna Franca Distretto.
FAMIGLIAe DISTURBI PSICOLOGICI Andrea Spiga 5D Pedagogico.
Seminario La Bottega del possibile ADOLESCENZA E DISABILITA’ approfondimenti educativi per una comunità inclusiva Arezzo 7 novembre 2015 Ore
Transcript della presentazione:

TRAME FAMILIARI E NUOVE DINAMICHE TRANSGENERAZIONALI Massimiliano stramaglia UNA MADRE IN PIÙ. LA NONNA MATERNA, L’EDUCAZIONE E LA CURA DEI NIPOTI, FRANCO ANGELI, MILANO, 2013

NIPOTI «DIVISI» E CONDIVISI A “coprire le spalle” dei nipoti “divisi” vi sono, molto spesso, i nonni, che, se non sono a loro volta separati, attestano una concordia sponsale che si fa, al contempo, educativa. Non è da trascurare, a favore dei nipoti “divisi”, la funzione della nonna materna, l’attaccamento alla quale, o al ricordo della quale (se il nipote è ormai adulto), può compensare il bisogno di preservare, dentro di sé, gli aspetti sani, originari, dei legami primari (o relativi alla famiglia nucleare) recisi. Allo stato attuale, peraltro, i bambini sono affidati perlopiù alla madre (anche se, formalmente, a entrambi i genitori divisi), e sono i nonni materni, di conseguenza, a preservare legami di continuità con i nipotini, “figli della figlia”.

Quando la coppia è in crisi, il rapporto tra nonni materni e nipotini “si” intensifica “ulteriormente, comportando avvicinamenti sia sul piano relazionale che su quello geografico” (Cesari Lusso, 2010). Per una crescita integrale del bambino, e per uno sviluppo adeguato della dimensione verticale dell’esistenza, è importante che siano presenti i quattro nonni, e che questi ultimi (come poc’anzi addotto) non alimentino, nei confronti della coppia divisa (o del presunto fautore della separazione), atteggiamenti di colpevolizzazione, di denigrazione, di offesa: i figli, infatti, sono impegnati a elaborare il lutto per la perdita dell’unità familiare (che, per un bambino, corrisponde a una vera e propria scissione interna), e non hanno bisogno di adulti faziosi che contribuiscano a esacerbare la vulnerabilità circostanziale.

I nonni materni possono avvertire il bisogno di proteggere la madre sola, che pare quasi regredita, ai loro occhi, allo stato di figliolanza/dipendenza originaria; spesso, la madre separata denuncia “una situazione di disagio, sofferenza, talvolta di depressione”, e i nonni, se presenti ma non interferenti, si prospettano quali figure di contenimento insostituibili per la figlia (cfr. Farnetani, 2009), la quale, ancora una volta, sente di avere “le spalle coperte”. Una funzione, questa, che si riverbera appieno sui nipotini. I nipoti “divisi” assistono, talvolta, a una moltiplicazione dei nonni, che possono diventare, in alcuni casi, addirittura otto.

IL CESPUGLIO GENEALOGICO È questo ampliamento in orizzontale delle famiglie odierne, in rapporto al minor numero di figli per famiglia, a minare, alla base, la dimensione verticale dell’esistenza, al punto da potere discorrere di un modello tipicamente postmoderno del divenire familiare: il “‘cespuglio genealogico’, in antitesi con l’‘albero genealogico’ che caratterizzava […] i legami familiari delle precedenti generazioni” (Giani Gallino, 1997).

L’ORIZZONTALISMO CONOSCITIVO Emerge, secondo alcuni studiosi, una difficoltà, da parte degli anelli più deboli della catena (i nipoti), a compiere il salto generazionale, perché la famiglia di oggi non cresce, non si sviluppa di padre in figlio, ma si estende, si “allarga”, di genitore in genitore acquisito. “Senza alberi genealogici resta parziale, e in un certo senso mutilata, la nostra coscienza del tempo e della storia” (Lizzola, 2009). A fronte di siffatte fenomenologie, è possibile asserire che otto nonni siano un’opportunità in più, per il nipote, di sperimentare calore, affetto e sollecitudine; la moltiplicazione esponenziale delle figure parentali e degli ascendenti, nondimeno, è una delle concause dell’orizzontalismo conoscitivo, che sì dà nell’adeguamento acritico alle contingenze; nell’impossibilità di pervenire alle radici dei problemi; nell’incapacità di adoperare il proprio pensiero in chiave critico-analitica; nell’approssimazione, nel pressapochismo, nella superficialità dilaganti; nel relativismo affettivo, peggiore del relativismo etico e morale, che consiste nel percepire gli affetti come passeggeri, temporanei, provvisori – ergo, nel deprezzamento della sfera affettiva.

La dimostrazione della naturalità inalienabile della dimensione verticale degli affetti è nel dato secondo il quale “i ‘nonni acquisiti’ vengono spesso chiamati” dai nipoti “con il loro nome di battesimo” (Cesari Lusso, 2010). Il problema di ricreare una nuova affettività a due, e della gestione delle conseguenti “diramazioni” in linea orizzontale, investe maggiormente la madre, perché è lei a prendersi cura dei figli in caso di separazione; per il padre, più spesso, è meno difficile investire in un nuovo legame di coppia, perché i bambini non coabitano con lui; ma è più probabile che sia la madre, e non già il padre, a premere per un’affiliazione dei bambini al suo nuovo compagno, in qualità della presenza coabitante di quest’ultimo.

In termini pedagogici ed educativi, è preferibile che i bambini abbiano contatti con i genitori naturali, che permangono nel loro ruolo e nella loro funzione, e che sviluppino, nel tempo, comprensione e rispetto per le scelte e per i compagni dei genitori, i quali possono darsi quali genitori in più, ma non di più, o di troppo.

NONNITÀ MATERNA E ANDAMENTO EDUCATIVO FAMILIARE Nel quadro societario attuale, i nonni sono la sola risorsa della famiglia italiana Tuttavia, a meno che non sia la nonna a scegliere di spendere tutto il tempo disponibile ad appannaggio dei figli e dei nipoti, è bene che la nuova famiglia si attrezzi – per quanto umanamente possibile – a tutelare l’integrità della vita dei nonni, perché a politiche sociali inesistenti non si addizionino politiche quotidiane “colonialiste”.

Per quanto attiene ai rapporti intergenerazionali, Grazia Honegger Fresco si sofferma sul ruolo importante delle “abitudini domestiche” che il nuovo ingresso porta con sé: queste sono di solito tollerate se la madre deve accogliere un genero – ritenuto dalla suocera quasi un “nuovo ‘oracolo’” – e poco tollerate se a dover essere accolta è una nuora. Il figlio, preso dal rapporto sentimentale, compara la madre alla moglie (durante la fase d’innamoramento, vince la moglie; pian piano, torna sul “podio” la madre), e la madre, di contro, non accetta la differenza testimoniata dalla nuora; il figlio, allora, può trovarsi fra due fuochi, oppure essere, fra le due litiganti, il terzo che gode.

Fra nuora e suocero accade il contrario: la nuora, infatti, tende a sedurre (secum ducere) il padre del compagno, e questi accetta di buon grado la sua “corte”; il genero e il suocero, invece, non “legano”, perché il primo ha “portato via” la figlia al secondo (cfr. Honegger Fresco, 2006). In riferimento alla relazione suocera-nuora, secondo Sheila Kitzinger (1998) non è la rivalità a colorare di fosche tonalità l’approccio della suocera verso la nuora, ma la nonnità materna (o la trasmissione in linea femminile) a indurre la suocera a una maggiore presenza affettiva che coadiuvi la figlia piuttosto che la nuora. Ovvio, dunque, che la suocera sembri distaccata: invero, ella è attaccata altrove.

Il rispetto e l’affetto per i suoceri, comunque, dipendono da quanto il marito o la moglie amano e rispettano e i loro genitori.

INDICIBILI ASSENZE Non esiste un buon motivo per non prendersi cura dei nonni bisognosi; alla stessa stregua, i genitori che non favoriscono la vicinanza materiale e affettiva fra nonni e nipoti non fanno torto ai più anziani, ma ai giovani, i quali, non disponendo di un esempio calzante (e praticato) del patto di alleanza intergenerazionale, non di rado riverberano transgenerazionalmente il medesimo copione quando si tratta di avvicinare i loro figli ai nonni.

È naturale che un padre e una madre con un vissuto di deprivazione non posseggano gli strumenti socio-affettivi per operare il salto di qualità intergenerazionale ed educare i figli al rispetto e all’amore per i nonni (che, considerato l’apporto integrativo che si attua reciprocamente nella relazione nonno-nipote, sono vissuti dai nipoti stessi come nonni, e non come genitori dei genitori); ma così come un padre separato cessa di essere coniuge e non genitore, il figlio dovrebbe poter preservare la propria identità relazionale di nipote dei nonni anche se i suoi genitori nutrono uno storico disaccordo con questi.

Se si riflette sul ruolo di “conforto e riempitivo della propria vita” che i nipotini hanno per moltissimi nonni in pensione (Kitzinger, 1998, p. 93), si comprende come la crescita degli ultimi anelli della catena possa comportare, per i più anziani, un “restringimento” sostanziale del tenore di vita precedente, correlato a un sentimento penoso di inutilità. In specie la nonna, e la nonna materna, possono avvertire il vuoto della perdita di un ruolo fondamentale per il buon andamento del nucleo domestico; alla stessa stregua, la dipartita della nonna materna (come di ogni nonno “materno”, tenero, amorevole) può cagionare profondo dolore nei nipoti, perché, con la presenza di colei che è stata una madre in più, si trascinano via le origini, o ciò che non si riesce ad afferrare e, pertanto, si porta con sé.

Proprio per questo, il padre e la madre pedagogicamente avvertiti non risparmiano di fare il possibile per amore dei nonni, e questa “accettazione della fine” è avvertita dai figli come testimonianza di uno dei sensi possibili dell’esistenza, che è il prendersi cura.