IL BRANCO Una breve storia raccontata dai ragazzi della III D

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Transcript della presentazione:

IL BRANCO Una breve storia raccontata dai ragazzi della III D 3° ISTITUTO COMPRENSIVO “De Amicis - S. Francesco” Francavilla Fontana. (BR) A. S. 2012-2013

Nella finzione narrativa accade la stessa cosa. IL PUNTO DI VISTA Quando osserviamo e descriviamo la realtà che ci circonda lo facciamo sempre da una prospettiva privilegiata: la nostra. E’ molto difficile, se non impossibile, che il nostro modo di vedere le cose possa coincidere perfettamente con quello di un altro. Persone diverse possono assistere contemporaneamente alla stessa scena e poi fornire altrettante differenti versioni di ciò che hanno visto. Ciascuno riferirà l’accaduto in base alla sua personale prospettiva, cioè al suo punto di vista. Nella finzione narrativa accade la stessa cosa. Bisogna ricordare che l’Autore e il Narratore sono due entità separate e distinte l’una dall’altra.

L’Autore è la persona fisica che scrive materialmente il testo, il Narratore è la “voce narrante” cui il suddetto Autore affida il compito di raccontare la storia. Prima di iniziare a scrivere una storia, l’Autore dovrà necessariamente decidere quale persona verbale usare per raccontare i fatti. La scelta sarà tra la prima (io sono… io vidi… io arrivai…) e la terza persona (egli è… egli si trovò… egli chiese…). L’Autore del racconto dovrà quindi definire quale sarà il suo Narratore e il punto di vista della narrazione, cioè la prospettiva di chi racconterà la storia.

Esistono due tipi di Narratore: • Narratore interno • Narratore esterno Se l’Autore sceglie di scrivere in prima persona, vuol dire che ritiene più adatto un Narratore interno alla storia. Il Narratore, dunque, racconterà le vicende attraverso gli occhi del personaggio con cui si identifica, calandosi nei suoi panni. Tutto ciò che accadrà verrà quindi filtrato attraverso il suo punto di vista, il suo sguardo, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, insomma il suo personale modo di vedere le cose.

Una storia narrata da diversi punti di vista IL BRANCO Una storia narrata da diversi punti di vista

Luca racconta Io, Luca, come al solito, andrò al parco dove mi aspetta il mio fedele, ma stupido branco di seguaci, Gianni, Andrea, Vale, Franco, Mara, Gigi, che aspettano un mio segnale per dare una “botta di vita” alla serata. Non c’è nessuno più bravo di me ad escogitare piani diabolici. Non per niente mi chiamano “La mente”. Eh, si anche oggi mi divertirò a torturare quella cretina di Fede della III D. Ogni volta che mi vede, mi gira al largo e se la fa letteralmente sotto. Che goduria! Sono il migliore e il più rispettato dai ragazzi della scuola e le ragazze pendono tutte dalla mia labbra!

Mara racconta Che fusto, che genio è il mio Luca! Io, Mara, ne sono innamorata cotta! Essere la sua ragazza è un vantaggio. Tutti mi rispettano e mi guardano con invidia. Anche stasera ci sarà da divertirsi, perché lui non perde mai l’occasione per farlo, come da qualche tempo sta facendo con quella cretina di Fede, che ha avuto la sfrontatezza di alzare lo sguardo su di lui. Ma che cosa credeva che gliela avrei fatta passare liscia? Stasera al parco avrà ciò che si merita!

I pensieri di Fede O povera me! Non ce la faccio più a sostenere questa situazione! Luca e Mara non perdono occasione per umiliarmi in pubblico e combinarmele di tutti i colori! E solo perché avevo detto a Mara, non sapendo che era la sua ragazza, che Luca mi piaceva. Mi tormentano telefonandomi a tutte le ore; mi rubano ciò che trovano nel mio borsellino, mi calunniano su facebook. Mi hanno anche minacciata, se non porto loro dei soldi. Ma io dove li trovo? Nessuno mi vuole essere amico. Che mostri! La mia vita è rovinata per sempre.

Mentre Andrea e Franco … Con Gianni, Vale e Gigi stiamo aspettando quel genio del nostro capo, Luca, al parco. Sappiamo che quella scema di Fede passerà di qui. Luca ci ha detto che dobbiamo nasconderci dietro gli alberi con i cappucci in testa e, al momento opportuno, assalirla e prenderla a botte. Così impara a rifiutarsi di portarci i soldi che le avevamo chiesto. Le faremo proprio una bella sorpresa!

L’aggressione e il vigile urbano Mentre passavo per il mio solito turno di vigilanza, ho assistito al parco ad una scena allucinante. Sette ragazzi, sui quattordici anni, col volto coperto da cappucci, pestavano con accanimento una povera ragazzina che tentava di difendersi invano dalla furia di quei bulli. Ho chiamato i rinforzi e subito è giunta una pattuglia di carabinieri che ha bloccato il branco e salvato la ragazza. I bulli sono finiti in caserma dove sono stati convocati i genitori e sicuramente saranno puniti un modo esemplare. La ragazza ha rivelato che questi episodi di bullismo si ripetevano da tempo e che non aveva mai rivelato niente ai suoi e agli insegnanti. Errore imperdonabile!

Conclusioni Questo breve racconto presenta i vari punti di vista dei personaggi che animano la storia. Il bullo ha una considerazione di sé notevole, simile a quella che hanno la sua ragazza e i suoi compagni. Diverso è il punto di vista della vittima che sottolinea la cattiveria degli atteggiamenti dei bulli, condivisa dal tutore della legge, intervenuto per porre fine a questa storia vergognosa.

FINE