Sant'Antonio di Ranverso by Capella Ugo – Associazione Amici della Fondazione Ordine Mauriziano
Sant'Antonio di Ranverso Prende il nome di Sant’Antonio Abate e di un rio posto a nord (all’inverso) Sant'Antonio Abate (17 gennaio) Secondo la maggioranza degli storici nacque in Egitto nella seconda metà del III secolo; ritiratosi nel deserto venne sepolto alla sua morte (356 d.C.). Le sue ossa vennero scoperte nel VI secolo e trasportate in un primo tempo ad Alessandria d'Egitto, poi a Costantinopoli circa un secolo dopo. Nell' XI secolo un nobile francese (Jocelin de Chateauneuf), di ritorno da un pellegrinaggio, fece trasportare le reliquie in Francia a La Motte St. Didier, oggi Bourg-St. Antoine. Qui verso il 1095, si costituì un gruppo di ospedalieri laici, divenuti nel 1297 Ordine dei Canonici Regolari di S. Antonio di Vienne per l'assistenza ai malati di ergotismo, che si espanse in tutta Europa. Nel 1776 una bolla papale unì l'Ordine Antoniano a quello dei Cavalieri di Malta i beni situati nei domini Sabaudi all'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, oggi detto Ordine Mauriziano.
I canonici antoniani e il loro compito Vestivano un saio nero con dipinta in azzurro la lettera "Tau", simbolo che poteva significare la croce o semplicemente la stampella e ritenuto spesso segno di potenza soprannaturale. Oltre a dare conforto e ristoro ai pellegrini che transitavano da e per la Francia essi, soprattutto, curavano l'ergotismo (che nelle forme più gravi portava all'amputazione degli arti anneriti), ed era dovuto a inquinamento di segala cornuta nelle sostanze alimentari. Per lenire il dolore causato dalla malattia si usava il grasso dei maiali (animali che nei dipinti sono spesso rappresentati ai piedi del santo).
SANT'ANTONIO DI RANVERSO Il complesso di Chiesa, ospedaletto, convento e, in seguito anche cascine, ha subito diverse modificazioni e ampliamenti nel corso dei secoli. Ampiamente beneficato da Umberto III di Savoia, detto il Beato, con donazioni del 1188, l'edificio della chiesa iniziato nei primi anni dopo il 1200 aveva caratteristiche e dimensioni molto diverse dalle attuali. Constava solo della navata centrale, e il campanile era alto circa la metà di quello che vediamo oggi. Negli ampliamenti effettuati tra il XII e XV secolo, vennero dapprima aggiunte le navate laterali, poi un'abside quadrata, nello spazio attuale dov'è posto l'altare con il polittico del Defendente Ferrari e, infine, la facciata gotica (recentemente restaurata).
Sant'Antonio di Ranverso sotto la neve (veduta esterna, lato nord)
Sant'Antonio di Ranverso sotto la neve (veduta frontale, lato ovest)
Capitelli Posti sulle colonne del nartece, sono in pietra verde della Val di Susa e raffigurano animali, figure di demoni e volti umani.
Formelle Rappresentano foglie di quercia con ghiande, tralci con foglie, fichi, grappoli d'uva, fiori di cardo, fiori quadripetali, rose a più corolle, losanghe geometriche, eccetera e sono decorative delle ghimberghe della chiesa e dell'ospedaletto.
Pianta della Precettoria I colori evidenziano le fasi evolutive fra il XII e il XV secolo
Volta mediana del nartece Lunetta sopra il portone d'ingresso Madonna con Bambino, Santi e Angeli Volta mediana del nartece Trasferimento delle reliquie del Santo da Costantinopoli al Delfinato
Cappella di S. Biagio Entrati nella chiesa, dalla porticina del chiostro, seguendo un percorso antiorario si arriva subito alla Cappella di S. Biagio dove, sulla volta, sono dipinti i simboli dei quattro Evangelisti (vedi fig. a lato) e, sulla parete, alcuni affreschi rappresentanti i miracoli del Santo. Salita al calvario Passando attraverso una porticina si entra nella Sacrestia, dove notiamo subito uno degli affreschi più belli e significativi della chiesa: "la salita di Gesù al Calvario" (vedi fig. a lato), “l'Annunciazione", "Gesù che prega nell'orto degli ulivi“ e i Santi "Pietro e Paolo“.
I Profeti Resurrezione di Gesù e simboli della Passione Significativi sono: la lancia che ferì al costato Gesù, la corona di spine, i flagelli, il lenzuolo nel quale venne avvolto. Ancora: Ponzio Pilato che si lava le mani e i soldati che si giocano a dadi la tunica di Gesù, la borsa coi 30 denari.
Defendente Ferrari (Pala sopra l'altare) La Pala fu donata dagli abitanti di Moncalieri nel 1535 per aver ricevuto una grazia durante una pestilenza. Nella parte centrale è rappresentata la Natività mentre attorno, sono dipinti S. Antonio (in basso a sinistra); S. Sebastiano (in alto a sinistra); S. Bernardino da Siena (in alto a destra); S. Rocco (in basso a destra). Nella parte sottostante sono rappresentate alcune scene di vita del Santo. Nelle ante laterali sono dipinti: a sinistra in basso S. Gerolamo, in alto S. Maurizio, a destra in alto S. Antonio nell'atto di dividere il pane con S. Paolo Eremita, in basso S. Cristoforo che trasporta Gesù.
San Dionigi Secondo Gregorio di Tours fu primo Vescovo di Parigi; Dionigi l'Aeropagita secondo l'agiografo francese Ilduino (VIII - IX secolo). Nel 250 subì il martirio mediante decapitazione con Rustico ed Eleuterio. E' rappresentato, secondo l'iconografia medioevale, nell'atto di reggersi, con le proprie mani, la testa recisa. Madonna con bambino con San Bernardino da Siena e S. Antonio Abate (il dipinto si trova sopra la Cappella della Maddalena). In ginocchio la moglie del committente "Eusebio Raspa", di nome Bianchina, (indicato dalla scritta nella targa sottostante). Pittura di scuola Vercellese 1400 circa
Il dipinto di sinistra raffigura il Beato Cherubino Testa di Avigliana (si evince dall'aureola sfumata e dall'abito agostiniano). Il dipinto di destra raffigura certamente un agostiniano che sta meditando sul salmo 77.6 (nella Vulgata 76.6, salmo commentato anche da S. Agostino). Probabilmente padre Bartolomeo Falcombello Posizione geografica di Saint Antoine, Casa Madre degli Antoniani.
Stele (sullo sfondo il monte Musinè) Fine presentazione Ospedaletto Stele (sullo sfondo il monte Musinè)