Ebraismo Il segno di Giona, vol. 1, pp

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Transcript della presentazione:

Ebraismo Il segno di Giona, vol. 1, pp.67-70. Il più grande desiderio, vol 1, p. 65-73. La radice di Jesse, vol. 1, pp. 52-83. http://digilander.libero.it/altromond/ebraismo.htm

Innanzitutto un po’ di distinzioni: - ebreo (da Eber, un antico antenato di Giacobbe), giudeo (da Giuda, la + grande delle 12 tribù), israelita (da Israele, soprannome che Dio diede a Giacobbe): indica la razza di una persona appartenente al popolo degli Ebrei (sinonimo di europeo, asiatico, africano...); - ebraico: riguardante la lingua, la cultura, la religione degli Ebrei; - Israeliano: relativo al moderno stato di Israele: p.es. parlamento israeliano. Nel mondo sono circa 18 mln, principalmente in Israele (6 mln).

FONDATORE Fondatore dell’Ebraismo è Mosè. Mosè è vissuto tra il 1300-1200 aC, sotto i faraoni Ramesse II (1312- 1235 a.C.), il faraone dell'oppressione, e sotto il faraone Meneptah (1235-1224 a.C.), il faraone dell’Esodo. Il nome Mosè viene forse dall’egiziano Mos (=figlio). La sua storia è raccontata nel libro dell’Esodo. In poche parole, chiamato da Dio, guidò il popolo ebraico fuori dalla schiavitù dell’Egitto. In passato si diceva che aveva scritto lui la Toràh. Oggi crediamo invece che sia stata scritta dopo (500 aC).

TESTI SACRI Legge (Toràh in ebraico) o Pentateuco (greco, 5 astucci) Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio Profeti (Nevi’im in ebraico) anteriori: Giosuè, Giudici, 1-2 Samuele, 1-2 Re (storici) posteriori: Isaia, Geremia, Ezechiele e i 12 profeti minori (Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia) Scritti (Ketuvim in ebraico) Salmi, Giobbe, Proverbi, Rut, Cantico dei Cantici, Qoelet, Lamentazioni, Ester, Daniele, Esdra, Neemia, 1-2 Cronache Gli ebrei l’abbreviano in Tanàch (le iniziali delle 3 parti), T.N.Ch. I 2 Talmùd (= studio), palestinese (3° dC) e babilonese (4° dC): sono raccolte di commenti alla Toràh. Mishnà (= cosa seconda): legge orale, scritta nel 2° dC.

DOTTRINA Il teologo ebreo Maimonide (1135-1204) fissò i seguenti tredici articoli di fede dell'ebraismo: 1. Dio è il Creatore e la Provvidenza guida il mondo; 2. Egli è uno e unico; 3. Egli è spirito e non si può rappresentare sotto alcuna forma; 4. Egli è eterno; 5. Dobbiamo rivolgere le nostre preghiere soltanto a Lui; 6. Tutte le parole dei profeti d'Israele sono veritiere; 7. Il più grande di tutti i profeti è stato Mosè; 8. La Legge, tale e quale è conosciuta dagli Ebrei, è stata dettata da Dio a Mosè; 9. Nessuno ha il diritto di sostituirla o di modificarla;

10. Dio ricompensa chi obbedisce ai suoi comandamenti e punisce i trasgressori; 11. Egli conosce tutte le azioni e tutti i pensieri degli uomini; 12. Dio invierà il Messia (=unto), annunziato dai profeti; 13. Dio risusciterà i morti. Come si vede, la fede ebraica è coincidente con il Cristianesimo. Loro però non accettano che il Messia sia già venuto: rifiutano Cristo, Chiesa, sacramenti... Altra differenza: per noi la Bibbia non è dettata da Dio, importante è il ‘succo’: ama Dio e ama il prossimo. Il nome di Dio è YHWH (Yahwèh). Loro non lo pronunciano mai per rispetto, lo chiamano Adonài, Signore.

LE FESTE RELIGIOSE - il sabato (shabbàt = smise): ricorda il riposo di Dio dopo la creazione. Comincia la sera. Non bisogna lavorare: solo riposo. - Pasqua (pèsah = passaggio, saltellare): ricorda l’uscita dall’Egitto; - Pentecoste (shabuòt = settimane; pentecoste viene dal greco pentaicòsi, cinquanta): ricorda la promulgazione del decalogo sul monte Sinai; - Tabernacoli (sukkòth = capanne): il soggiorno di quarant’anni nel deserto dopo l'uscita dall’Egitto, vivendo appunto in capanne; - il primo giorno dell’anno (rosh ha-shanà): giorno di preghiera e penitenza; - lo yom kippùr (=giorno dell’espiazione), dedicato interamente alla preghiera e al digiuno.

Vi sono anche feste minori: - la festa delle sorti (purìm), anniversario della miracolosa liberazione degli Ebrei in Persia, salvati dallo sterminio grazie all’intercessione della regina ebraica Ester, nel IV sec. a.C.; - la festa della dedicazione (hanukkà) che commemora la purificazione del tempio di Gerusalemme, restituito al culto divino in seguito alla vittoria di Giuda Maccabeo su Lisia, reggente in luogo di Antioco V Eupatore (165- 164 a.C.): questa festa fu detta anche festa delle luci. - ci sono anche digiuni anche nei giorni in cui si commemorano eventi tragici della storia del popolo ebraico: il più importante è quello che ricorda la distruzione del primo e del secondo tempio di Gerusalemme (tisha be-ab).

LUOGHI E PERSONE SACRI Il luogo + sacro per gli ebrei era il tempio di Gerusalemme, distrutto dai romani nel 70 dC. I sacerdoti lì compivano 2 volte al giorno un sacrificio: sgozzavano una pecora e la bruciavano a Dio. Ora non c’è più tempio, sacerdoti, sacrifici. Oggi il culto è svolto nelle sinagoghe, e presieduto dai rabbini (rab = molto, grande). Di fatto leggono e commentano la Bibbia.

ALTRE COSE IMPORTANTI Shemà Israèl: è la più importante preghiera ebraiche: “Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutte il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte” (Dt 6,4-9). Mesusà: la piccola teca che viene appesa sugli stipiti delle porte di casa. Contiene lo Shemà. Tefillìm o filattèri: piccola teca nera che viene legata sulla fronte e al braccio sinistro durante la preghiera. Contiene lo Shemà.

Ben mitzwà: "figlio del comandamento" Ben mitzwà: "figlio del comandamento". È la cerimonia festosa di ingresso nella comunità adulta ebraica dei ragazzi di 12 anni. Circoncisione: è praticata ai maschi nell’ottavo giorno di vita. È un piccolo intervento chirurgico col quale si asporta il prepuzio, cioè il lembo di pelle che circonda l’estremità del pene. È segno dell’alleanza con Dio e dell’appartenenza al popolo eletto. Koshèr: è il cibo puro, cioè regolamentare. Gli ebrei osservanti, infatti, seguono una dieta e delle pratiche alimentari particolari. La carne va perfettamente dissanguata e non va mai mescolata ai latticini; ci sono servizi di piatti e posate distinti per la carne e per i latticini. Non sono cibi Kosher, cioè non si possono mangiare: il coniglio, il maiale, il cavallo. Kipà: il copricapo a forma di papalina usato dai maschi specialmente per la preghiera. Menoràh: il candelabro con 7 (o 9 o 11) braccia. Hassidim: i fedeli, sono gli ebrei ‘ortodossi’: si vestono in un certo modo, hanno barba, riccioli...

Menoràh Tefillìm o Filatteri Mesusà Kipà