classe 2a scuola primaria

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Transcript della presentazione:

classe 2a scuola primaria

Gesto di memorizzazione 7 anni, scuola primaria Francese Saper ascoltare Gesto di memorizzazione

Esercizio Colorare una casa e disegnare l’ambiente circostante secondo le indicazioni presenti in un testo letto quattro volte dall’insegnante ai bambini. Obiettivo Saper ascoltare un testo per memorizzarne tutti i dettagli al fine di poter eseguire l’esercizio. Numero di alunni: 16

Messa in progetto

Vi leggerò un testo quattro volte. per poi completare un disegno. Vi chiedo di ascoltarlo per memorizzarlo in tutti i dettagli,

Materiale Matite colorate. Dopo tre letture del testo, ogni bambino riceverà un foglio con una casa disegnata, ma non colorata.

L’insegnante mostra la casa spiegando la consegna.

Piccola nota en passant! Due possibili suggerimenti in situazioni simili: - Verificare se la consegna è stata capita correttamente (facendola ad esempio ripetere da uno o più bambini). - Far anticipare ai bambini quale potrebbe essere il contenuto del testo. Di che cosa potrebbe parlare? Che tipo di informazioni potrebbe contenere? Parlerà soltanto della casa? Di ciò che la circonda? Davanti? Di fianco? Ecc. Questa attività consente ai bambini di anticipare in modo più preciso la consegna che li aspetta. Questa anticipazione del contenuto possibile del testo, sotto forma di ipotesi, li rende mentalmente molto attivi: fa appello all’immaginazione, concretizza in qualche modo la messa in progetto e in tal senso può dare loro dei riferimenti concreti che li guideranno nell’ascolto.

Percezione

L’insegnante legge il testo molto lentamente LA CASA DI CELINE Disegna un camino. Colora il tetto di rosso e la porta di blu. Aggiungi delle tende gialle alla finestra grande. Dipingi dei fiorellini davanti alla casa. Pianta un albero. Aggiungi una nuvola grigia che passa sopra all’albero. Ci sono anche due uccellini che volano. Dal camino esce del fumo. L’insegnante legge il testo molto lentamente

I bambini ascoltano in silenzio.

1a pausa evocativa

L’insegnante rilegge il testo una seconda volta.

2a pausa evocativa

I bambini continuano la loro attività evocativa:

... completano e/o correggono i loro evocati.

L’insegnante rilegge lentamente il testo una terza volta ed i bambini proseguono la loro attività evocativa.

Poi la maestra distribuisce il foglio dove è raffigurata la casa.

I bambini si mettono subito al lavoro, tranne uno che ha bisogno di un’ulteriore rilettura. L’insegnante lo rassicura e gli dice che a breve rileggerà il testo un’altra volta. Gli chiede di iniziare comunque l’attività con quello che ha già memorizzato.

Appena hanno finito, i bambini mettono da parte i loro disegni.

Dialogo pedagogico

Puoi dirci che cosa è successo nella tua testa? Sì, ma hai potuto correggere un errore nella tua testa. Non mi andava che tu leggessi la terza volta. Alla terza volta, ho corretto un errore che avevo fatto. Niente panico, e sapevo quasi tutto alla prima lettura. Alla seconda, sapevo tutto.

La seconda volta ho pensato che due volte bastavano. E tu Clara? Ho disegnato tutto in ordine sparso, in base alle immagini che mi venivano in mente. La seconda volta ho pensato che due volte bastavano. La prima volta ho ripetuto a voce bassa le parole che mi sarebbero servite. Alla terza, avevo dimenticato l’uccellino, quindi mi è servita.

Ho letto il testo tre volte. A toi Ralph Non avevo capito la consegna. Ho sentito una sola lettura! Avrei preferito che tu lo leggessi più volte.

La seconda volta, l’ho ridetto nella mia testa mentre lo dicevi tu. Sì, Justine La seconda volta, l’ho ridetto nella mia testa mentre lo dicevi tu. La terza volta, ho ascoltato senza ridirlo, avevo già tutto nella mia testa. La prima volta, ho ascoltato trattenendo molte cose.

La prima volta, avevo un po’ tutto nella mia testa. Tocca a te Sébastien La seconda volta un po’ di più e la terza ho visto tutto in ordine. Ho disegnato in un altro ordine: prima il sopra della casa. Poi la porta, i fiori, l’albero…

Piccola nota en passant! Con questi dialoghi pedagogici i bambini diventano consapevoli del fatto che nella loro testa succedono delle cose. Si potrebbe prolungarli con domande volte ad approfondire la natura delle evocazioni fatte dai bambini: hanno visto, si sono parlati, hanno ascoltato ... Tali precisazioni sul loro funzionamento sarebbero utili ai bambini per guidare le loro attività mentali in altri compiti.

Poi, come anticipato all’inizio, l’insegnante rilegge il testo ancora una volta. La consegna è più o meno la stessa: ascoltare il testo per memorizzarne tutti i dettagli e poter completare o eventualmente correggere il disegno. I bambini ascoltano nuovamente il testo letto dall’insegnante.

I disegni sono sotto i banchi I disegni sono sotto i banchi. I bambini non li hanno davanti agli occhi. Quindi lavorano proprio in evocazione!

I bambini riprendono il loro disegno ... ... e possono correggerlo o completarlo.

Nota: I bambini hanno apprezzato la quarta lettura per correggere o aggiungere alcuni elementi. Alcuni bambini rivedevano il loro disegno e si dicevano che dovevano cambiare alcune cose.

Produzioni individuali

Risultati: 11 bambini hanno fatto un lavoro perfetto 2 bambini hanno commesso un solo errore 1 bambino ha commesso due errori 2 bambini hanno commesso tre errori.

Commenti Testimonianza dell’insegnante della classe : - E’ rimasta colpita dal silenzio impressionante che regna in classe durante le attività e dalla concentrazione che vede nei bambini. - Si è resa conto della capacità di ascolto dei piccoli e del numero di informazioni che riescono a memorizzare. - Nota grandi progressi in molte materie. - Riscontra maggior rispetto, da un lato, tra i bambini e, dall’altro, tra i bambini e gli insegnanti.

Commenti (continua) - Nota anche l’interesse verso il dialogo pedagogico: i bambini, al secondo anno della scuola primaria, entrano nel meccanismo molto velocemente, poiché lo praticano sin dalla scuola materna. Si rendono conto che nella loro testa succedono «delle cose», hanno il coraggio di parlarne, di essere diversi e funzionare, ciascuno, a proprio modo.

Commenti (continua) I bambini sono più protagonisti dei loro apprendimenti, più coinvolti. Sanno che possono riuscirci, si sentono rassicurati, in ogni materia, perché sono consapevoli del loro percorso mentale. La consapevolezza di fare «delle cose» mentalmente e che queste attecchiscono aumenta la loro auto-stima. Inoltre, sanno di poter trasferire ed utilizzare gli stessi procedimenti in altre materie.

Ecole Notre-Dame de Mehagne Rue des Coquelicots, 12 B – 4053 Embourg Belgique +32 4 365 75 06 @ vbblaise@skynet.be Foto: Marc LAENEN Impaginazione power point 2003: Marc LAENEN.