Italia preunitaria Agli inizi del XIX secolo l’Italia era formata da stati diversi per tradizioni e grado di sviluppo. Persino la lingua era diversa da.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Il Risorgimento e l’Unità d’Italia
Advertisements

Carlo Alberto.
Il Risorgimento e l’Unità d’italia
Parigi Luca IIB Emanuele Scalise IIB
APPUNTI DI STORIA DELLA CLASSE II A
Guerre d’indipendenza e nascita del Regno d’Italia
Il Congresso di Vienna
Il Risorgimento italiano
NAPOLEONE NAPOLEONE BONAPARTE.
Domande di storia 1- quando si tenne il congresso di Vienna? Che cosa stabilì? l ‘1 novembre 1814, stabilì: - la Francia tornò ai Borboni con Luigi XVIII.
Francesca Di Biagio ed Eleonora Orsini Docente: prof. Elda Biondi
° anniversario dell’Unita’ d’Italia
L’Europa di Napoleone Bonaparte
Il 1848 in Italia Elezione di papa Pio IX, che si dimostra un papa “liberale” Libertà di stampa anche in Toscana e nel Regno di Sardegna Lega doganale.
IL SETTECENTO IN EUROPA
Sole eccezioni: Piemonte e Toscana
LINVECCHIAMENTO NEI COMUNI E NEGLI AMBITI COMUNALI Indicatore relativo di vecchiaia al 1991 negli ambiti di 30 km.
L ‘ u n i t à d’ I t a l i a
Obiettivo di servizio per il Mezzogiorno Innalzare il livello delle competenze degli studenti Percentuale degli studenti di 15 anni con scarse.
Piano graduale di roll-out e Focus su Competence Center Amministrativi
MP – RU – Organizzazione Operativa Pianificazione Razionalizzazione Geografica Filiali MERCATO PRIVATI 17 giugno 2009.
LA RESTAURAZIONE.
Risorgimento italiano
Il Risorgimento e l’unità d’Italia
Il Risorgimento e l’unità d’Italia
Ritardi dei pagamenti nel welfare Roma, 17 ottobre 2012.
IL CONGRESSO DI VIENNA.
Il Risorgimento italiano
150 o Unità d’ITALIA
"INNO DI MAMELI".
IL CONGRESSO DI VIENNA.
Il congresso di Vienna e la Santa alleanza
L’Italia fra gli anni Trenta e Quaranta del XIX secolo
L’ITALIA PRIMA DELL’UNITA’
Il 1848 in Italia Elezione di Pio IX che si dimostrò un papa liberale sembra realizzare il sogno del neoguelfismo: amnistia, Guardia civica, Consulta di.
Lezione 4 L’Europa degli stati nazionali
Lezione 4 La Restaurazione
Relazioni Internazionali
La Restaurazione Congresso di Vienna
Che cos'è il Risorgimento?
L’UNIFICAZIONE ITALIANA
One Italy Too Many.
Unità d’Italia.
L'EUROPA DOPO L'ETA' NAPOLEONICA
L'EUROPA DOPO L'ETA' NAPOLEONICA
Il Congresso di Vienna e il nuovo ordine europeo
Il Congresso di Vienna e il nuovo ordine europeo
L'Età della Restaurazione
Il Congresso di Vienna e la Restaurazione
IL RISORGIMENTO.
IL 1848 IN ITALIA E IN EUROPA LA SECONDA REPUBBLICA FRANCESE
Studiamo Leopardi linguista Come filosofo del linguaggio Come storico della lingua e della cultura italiana Come critico della lingua e della letteratura.
L’Unificazione Italiana ( )
La restaurazione in Italia
L’Unificazione del Regno d’Italia
Il Risorgimento italiano
L'Europa del Cinquecento
L’Italia tra unità e disunità
1 Copertura nei distretti industriali – Marzo 2012 Copertura distretti industriali (gennaio 2012) Dati Osservatorio Banda Larga Between Marzo 2012.
Presenta …. In continuità con il Road Show dello scorso anno con il quale abbiamo portato Assoprom “a spasso per l’Italia” toccando alcune importanti.
L’ITALIA NEL SETTECENTO
Istanze per regione 1 REGIONEISTANZE PRESENTATEINCIDENZA PERCENTUALE ABRUZZO6410,49% BASILICATA880,07% BOLZANO (Provincia)1.1140,86% CALABRIA3540,27% CAMPANIA1.5911,23%
Guerre d’italia
(Gianmarco, Giulia, Alessio, Martina). L’Italia, dopo il congresso di Vienna ( ), è divisa in più stati, la maggior parte sotto il dominio austriaco.
Gli antichi Stati italiani Lezioni d'Autore. Si distingue l’Italia del Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Sicilia, Sardegna. Nelle statistiche si distinguono.
La Restaurazione Il Congresso di vienna (1814 – 1815)
La Restaurazione © Pearson Italia spa.
IL CONGRESSO DI VIENNA E LA RESTAURAZIONE A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda.
Il Congresso di Vienna e il nuovo ordine europeo.
I MOTI DEL ‘20 E DEL ‘30.
Transcript della presentazione:

Italia preunitaria Agli inizi del XIX secolo l’Italia era formata da stati diversi per tradizioni e grado di sviluppo. Persino la lingua era diversa da stato a stato. Più di tre quarti della popolazione era analfabeta. Alla nascita del Regno d’Italia, 1861, Il diritto di voto era concesso solo ai cittadini maschi che sapevano leggere e scrivere e pagavano 40 lire di tasse all’anno. il primo raggruppamento politico si chiamava Destra storica, governò quindici anni. Era formato da uomini liberali,contrari al diritto di voto esteso a tutta la popolazione La Sinistra storica era invece formata da uomini favorevoli ad allargare il diritto di voto a tutte le persone. I più illustri esponenti della Destra storica furono Cavour, Ricasoli e Sella.

REGNO DI SARDEGNA: riforma per legittima ai Savoia REGNO DI SARDEGNA: riforma per legittima ai Savoia. Viene rafforzato con l’annessione della repubblica di Genova. REGNO LOMBARDO-VENETO: unisce le due regioni italiane sotto il controllo diretto dell’intera Austriaco. GRAN DUCATO DI TOSCANA: il nuovo sovrano è legato indirettamente all’Austria, come pure quelli dei piccoli ducati di Parma, Modena, Lucca e Massa. Fu l’unico Stato italiano a non adeguarsi allo spirito della restaurazione. STATO DELLA CHIESA: comprende Lazio, Emilia- Romagna, Marche e Umbria.Sul trono di Pietro si ristabilisce Pio 17°. Ritornano alle loro sedi anche gli ordini religiosi perseguitati dalla rivoluzione francese; viene ricostituita la” Compagnia di Gesù”, cioè l’ordine dei Gesuiti. REGNO DELLE DUE SICILIE: comprende tutto il meridione sotto Ferdinando 1° di Borbone.

Alfabeti e analfabeti Il censimento del 1861 rivelò che più dei ¾ della popolazione italiana sopra i 5 anni era analfabeta. Nel 1864 gli alunni delle scuole secondarie risultavano appena 27.000. Occorreva distinguere tra analfabetismo totale e bassi livelli di alfabetizzazione. Come lingua parlata l’italiano aveva ancora una diffusione molto limitata ed era usato solo nelle università, nei tribunali,nelle accademie o società culturali e nelle assemblee politiche. Nella vita quotidiana in famiglia si parlavano i dialetti regionali,anche negli strati sociali più alti. Quando fu raggiunta l’Unità furono emanati provvedimenti per razionalizzare il sistema scolastico nazionale. La legge Casati decretò l’istruzione obbligatoria per i bambini fino a 12 anni e riformò l’intero ordinamento scolastico, sancendo una netta separazione tra istruzione tecnica e umanistica, e affiancando l’azione dello Stato a quello della Chiesa. La legge Coppino (1877) rese gratuita l’istruzione elementare per i bambini dai 6 ai 9 anni, tuttavia solo una minima parte di bambini, soprattutto nelle città frequentavano la scuola;la maggior parte, poiché viveva in campagna frequentava saltuariamente. Il tasso di alfabetizzazione verso la fine del secolo andò aumentando fino a raggiungere il 50% della popolazione sopra i 5 anni.

L’italiano un secolo prima della televisione Nel 1861 il 78% della popolazione era analfabeta con punte massime del 91% in Sardegna e del 90% in Calabria e Sicilia, bilanciata dai valori minimi del 57% in Piemonte e del 60% in Lombardia. Molti italiani non sapevano leggere e scrivere. In questo contesto si dava molta importanza alla lingua italiana e da tempo c’era la necessità di rendere la lingua italiana moderna e popolare. L’Unificazione linguistica avvenne gradualmente, per effetto delle leggi introdotte con l’Unità d’Italia. Lo studioso Francesco De Sanctis aveva colto l’elemento centrale della questione perciò aveva pubblicato i primi dizionari della lingua italiana, scritta e parlata, mettendo in evidenza il radicamento culturale dei dialetti dei diversi stati regionali. La questione della lingua scritta riguardò, solo una élite ristretta, anche perché coloro che parlavano l’italiano oscillavano tra il 3 e il 10% della popolazione. Il resto degli italiani non sapeva parlare che dialetti differenti da zona a zona. Fu lo scrittore Alessandro Manzoni a farsi portavoce dell’ esigenza di unificare la lingua italiana, che avrebbe dovuto fondarsi sulla diffusione dell’ uso parlato del fiorentino mediante la scuola elementare del nuovo stato nazionale.

Lingua scritta La questione della lingua scritta riguardò, solo una élite ristretta, anche perché coloro che parlavano l’italiano oscillavano tra il 3 e il 10% della popolazione. Il resto degli italiani non sapeva parlare che dialetti differenti da zona a zona. Fu lo scrittore Alessandro Manzoni a farsi portavoce dell’ esigenza di unificare la lingua italiana, che avrebbe dovuto fondarsi sulla diffusione dell’ uso parlato del fiorentino mediante la scuola elementare del nuovo stato nazionale.

I problemi del Regno d’Italia La questione meridionale fu un grande problema nazionale, riguardava: • Le condizioni sono di arretratezza economica e sociale delle provincie meridionali annesse al Piemonte nel 1860-1861, grazie a Garibaldi; • I governi della Destra storica avevano instaurato un sistema simile a quello piemontese, ma ciò creò nel sud una situazione di malcontento e causò: - il brigantaggio; - l’emigrazione al nord di Italia o all’estero di molte persone fra il 1861-1865. Il brigantaggio era localizzato in: - Calabria, - Puglia, - Campania, - Basilicata. • I briganti erano protetti dai contadini poveri, dal clero e dagli antichi proprietari di terre che tentavano di far tornare i Borboni. Fra di loro c’erano anche ex garibaldini e ex soldati borbonici. Per debellare il fenomeno furono impiegati 120 000 soldati comandati da Cialdini; si scatenò una guerra civile.

L’emigrazione Fu tra prigioni a vita e fucilazioni che il fenomeno del brigantaggio venne debellato, ma così aumentò il divario tra nord e sud. Il fenomeno dell’emigrazione crebbe ancora, e la difficoltà di trovare un lavoro e di trovare un tenore di vita accettabile aumentò. Quanto fin qui emerso ci fa comprendere meglio che l’emigrazione fu una delle pesanti conseguenze della mancata risoluzione, da parte dei governi italiani, della questione meridionale.