RICORDA E CAMMINA Aurava 2010
Ad Aurava arriva una nuova famiglia: mamma Lia, papà Tino, Gea 13 anni, Mia 12 e Teo 8. La famiglia viene accolta allinterno della comunità che vede come un ricco dono questo nuovo gruppo che ha scelto di vivere qui. È come un fiore che sboccia in mezzo ad altri fiori: non può che aumentare il profumo di tutto il mazzo.
Il gruppo ben si integra nel nuovo paese partecipando alle attività parrocchiali con entusiasmo e dedizione. E il nostro piccolo paese cresce non solo di numero ma si arricchisce di quanto ognuno che passa e si ferma porta con sé.
Lintesa con questa famiglia è straordinaria. Lia è una donna in gamba: offre il suo contributo continuando nel suo ruolo di catechista, Gea e Mia entrano nel coro parrocchiale. Sono come fiorellini discreti che arricchiscono l'aiuola coprendo la nuda terra …
Ma larmonia si squarcia. Il sole sembra tramontare e la famiglia di Lia vive momenti tristi.
Lia ha problemi di salute che la rendono invalida al 75%. Tino si rivela violento ed egoista, perde il lavoro, abbandona la famiglia e se ne ritorna in Sud America. Gea si ammala. La famiglia non riesce a sostenersi…
…e il cuore di Lia si stringe. Si sente avvolta da una fitta nebbia che non lascia vedere più la luce. Lunico pensiero sono ora i suoi figli e lei non vuole che siano loro a pagare il prezzo più alto. Si fa coraggio e trova un modesto lavoro.
Lia fa fronte dignitosamente a questa nuova situazione ma non ce la fa. Comincia così un inverno freddo e soprattutto doloroso, il bisogno della sua famiglia è sotto gli occhi di tutti. E la comunità che tre anni prima laveva accolta non rimane indifferente ad osservare.
Si mette in moto quella straordinaria macchina che si chiama SOLIDARIETÁ. A Lia viene donata la legna per linverno dalla Protezione Civile, una generosa raccolta di beni di prima necessità dalla parrocchia, il sostegno per le spese quotidiane dal Gruppo Giovani, la riduzione del canone daffitto grazie alla sensibilità del padrone di casa, un aiuto per le spese straordinarie dalla Curia e dal Comune. E il Coro di Gea e Mia canta, canta, canta per far fronte a tutte le altre esigenze. Finalmente la luce ritorna e Lia si rialza.
Ma a Lia e ai suoi figli non viene dato solo un aiuto materiale, la comunità si stringe loro attorno tanto da far sentire il forte battito del suo cuore. É una stretta che non molla, non li abbandona. Li ama come se fossero sempre stati parte di un insieme inscindibile. Un forte abbraccio li stringe e li sostiene, li aiuta a guardare avanti. Lia si sente più forte.
E un giorno il sorriso ritorna sul volto di Lia che, durante la Messa dellultima domenica di Quaresima, ringrazia con queste parole: Cara comunità, questo è un paese piccolo, però il cuore di ognuno di voi lo fa diventare immenso; perciò vi ringraziamo per la bontà e la generosità che avete manifestato ogni volta nei confronti di tutti, ma soprattutto per ciò che avete offerto a noi. (…)
In maggio il marito di Lia è tornato. Lia ha un cuore grande: lo ha perdonato e riaccolto solo come un buon cristiano può fare. Davanti a Lia ora cè un lungo e tortuoso cammino, ma i suoi amici sono ancora lì…
… e guarda in alto Lia, la vicinanza di persone buone e la forza della sua fede le hanno mostrato che se guardi in su il cielo sopra le nubi è ancora azzurro. E la comunità come ne è uscita? La comunità si è fatta terra, prato, fiori, colori, acqua, sole, luce, cielo, respiro, speranza, si è fatta CUORE… un cuore che batte instancabilmente!