La sindrome da burn - out

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La sindrome da burn - out La gestione della terapia integrata del paziente schizofrenico Vibo Valentia 27 - 28 marzo 2003 La sindrome da burn - out Dott.ssa Mariastella Gallo Dipartimento di Salute Mentale A.S. n.° 8 Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura

I sintomi Alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno Sensazione di fallimento Rabbia e risentimento Senso di colpa e distanza Scoraggiamento e indifferenza Negativismo Isolamento e ritiro (disinvestimento) Senso di stanchezza ed esaurimento tutto il giorno Guardare frequentemente l’orologio Notevole affaticamento dopo il lavoro Perdita di sentimenti positivi verso gli utenti Rimandare i contatti con gli utenti, respingere le telefonate dei clienti e le visite in ufficio Avere un modello stereotipato degli utenti Incapacita di concentrarsi o di ascoltare ciò che l’utente sta dicendo

I sintomi 2 Sensazione di immobilismo Cinismo verso gli utenti; atteggiamento colpevolizzante nei loro confronti Seguire in modo crescente procedure rigidamente standardizzate Problemi di insonnia Evitare discussioni sul lavoro con i colleghi Preoccuparsi per sé Maggiore approvazione di misure di controllo del comportamento come i tranquillanti Frequenti raffreddori e influenze; mal di testa e disturbi gastrointestinali Rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento Sospetto e paranoia Eccessivo uso di farmaci Conflitti coniugali e familiari Alto assenteismo

Risposte allo stress Risposta adattiva allo stress atteggiamento atteggiamento assertivo cooperativo e decisionale e relazionale Separazione- unione- Differenziazione integrazione risposta di tipo risposta di tipo schizo-paranoide depressivo Risposta non adattiva allo stress

Rinvio dei contatti con gli utenti Soggetti con temperamento assertivo-volitivo e con tendenza alla separazione, alla distinzione e all’isolamento Isolamento e ritiro Rinvio dei contatti con gli utenti Cinismo verso gli utenti e atteggiamento colpevolizzante nei loro confronti Rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento Sospettosità eccessiva fino a temi paranoici (da Cherniss 1983)

Soggetti con temperamento gregario e con tendenza alla cooperazione e alla relazione Sensazione di fallimento Senso di colpa e disistima Scoraggiamento e indifferenza Negativismo Senso di stanchezza ed esaurimento per tutto il giorno Notevole affaticamento dopo il lavoro Sensazione di immobilismo (Da Cherniss 1983)

Soggetti con temperamento assertivo-volitivo Coraggio morale Capacità di assumere responsabilità Capacità di rischiare la propria reputazione per una causa meritevole Capacità di sopportare il sacrificio

Soggetto con temperamento maggiormente aperto alla relazione Empatia Compassione Attitudine a entrare nel mondo dell’altro Capacità di stare nella sofferenza Tendenza a dare senso alla sofferenza

Le cause di stress lavorativo individuate in diversi studi, sono le seguenti: Lavorare in strutture amministrative mal gestite: Il sovraccarico di lavoro, la scarsa retribuzione in assenza di concreti riscontri a progetti incentivanti. L’esercizio della professionalità in branche della medicina o settori non affini ai propri interessi e/o competenze, spesso a causa di un’inadeguata distribuzione delle risorse. La scarsa attitudine delle Aziende a favorire la formazione del personale. La struttura gerarchica dell’organizzazione che non tiene conto delle regole ed esigenze e del valore delle singole professionalità.

Classicamente la sindrome è stata individuata con maggiore frequenza fra operatori professionisti che: Operano prevalentemente a contatto con il pubblico Hanno un discreto numero di anni di anzianità nel servizio Si trovano a operare in situazioni inadeguate alle loro potenzialità professionali Vivono in una condizione permanente di stress Non riescono a gestire tale condizione in maniera idonea

La sintomatologia si concretizza in: Scarsa resistenza alla normale routine lavorativa Sensi di colpa e di risentimento Perdita di interessi positivi verso i pazienti (utenti) Sensazione di fallimento nell’ambito professionale Rigidità con manifestazioni di distacco e di disimpegno emotivo Comparsa di varia sintomatologia disfunzionale soggettiva su base psicosomatica.

Dobbiamo ipotizzare tre livelli di intervento preventivo del Burn - out La prevenzione primaria che comporta l’impegno della società e dei politici, la quale nell’ottica della realizzazione del “benessere socio – ambientale”, promuova scelte generali di tutela dello stato di salute della collettività fornendo anche a i singoli operatori supporti normativi univoci e chiari e adeguati strumenti materiali oper consentire l’espessione di una completat e precisa professionalità. La prevenzione secondaria, che comporta la precoce individuazione dei primi sintomi del disturbo e la correzione degli stessi attraverso l’eliminazione delle “ conflittualità” sia nel singolo operatore sia all’interno del gruppo, da realiozzare con oppotune tecniche, promuovendo così la crescita psicologica e professionale dei soggetti. La prevenzione terziaria, che riguarda la fase curativa del disturbo conclamato e va valutata con opportuna attenzione al fine di recuperare l’individuo “scoppiato” nella sua dimensione soggettiva, riportandolo all’abituale attività professionale, da espletare in una condizione di rinnovata serenità.

La sindrome da burn - out La gestione della terapia integrata del paziente schizofrenico Vibo Valentia 27 - 28 marzo 2003 La sindrome da burn - out Dott.ssa Mariastella Gallo Dipartimento di Salute Mentale A.S. n.° 8 Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura