ANDREUCCIO DA PERUGIA
Andreuccio da Perugia è il protagonista della quinta novella della seconda giornata (in cui vengono trattate le avventure a lieto fine) del Decamerone di Giovanni Boccaccio. La narratrice è Fiammetta, sotto la reggenza di Filomena.
Il Decamerone è è una raccolta di cento novelle scritta nel Trecento da Giovanni Boccaccio. È considerata nel trecento, una delle opere più importanti della letteratura. Il libro narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che trattenendosi fuori città per quattordici giorni, per sfuggire alla peste nera, che imperversava in quel periodo a Firenze, raccontano a turno delle novelle di taglio spesso umoristico
PERSONAGGI:
Andreuccio di Pietro è il classico mercante inesperto e ingenuo e lo dimostra in più occasioni. è un personaggio attivo che durante la narrazione diventa più consapevole e maturo.
Fiordaliso è una bellissima donna di facili costumi, l'apoteosi della maliziosità ed è pronta ad ingannare persone sprovvedute per portare a termine le sue "oscure missioni". si serve della sua intelligenza, della sua bellezza ''volgare'' e di una schiera di improvvisati aiutanti.
Le guardie Sono descritte in modo buffo e satirico quasi a volerne accentuare i difetti e a nasconderne i pregi.
I ladri Vengono rappresentati come doppi giochisti perchè si comportano da aiutanti, ma sono pronti a mettere in difficoltà Andreuccio.
TRAMA:
Il giovane protagonista Andreuccio, si trova al mercato di Napoli con cinquecento fiorini d'oro. Mostra ingenuamente i suoi averi a tutta la gente che passa, attirando principalmente l'attenzione di una bella prostituta siciliana.
Ella si spaccia per sua sorella, non facendogli scoprire le sue cattive intenzioni e lo invita a passare la notte a casa sua. Dopo molti dubbi Andreuccio accetta compiendo il suo primo grande errore, in quanto prima di uscire dalla sua camera lascia incustodita la sua somma di denaro.
Uscendo dalla stanza, entra in un luogo buio e lì inciampa e cade. Non riuscendo a rientrare in casa decide di avviarsi in un albergo, ma durante la strada viene fermato da due ladri che, notando la sua ingenuità, decidono di sfruttarlo per un furto che devono compiere. Dopo essersi lavato dallo sporco , Andreuccio si reca insieme ai "birbanti" alla tomba di un ricco arcivescovo in cui si trova un rubino di molto valore.
I due pensando di imbrogliare il giovane lo fanno entrare nella tomba, non consapevoli del fatto che il malcapitato ha capito il loro intendo ed è pronto a cambiare le cose a suo favore. Mentre i ladri lo aspettano fuori dalla tomba, arrivano un gruppo di persone accompagnate da un sacerdote che con lo stesso intento dei "birbanti", li fanno fuggire e decidono di aprire la tomba.
Il prete preso per la gamba da Andreuccio, scappa a gambe levate lasciando il coperchio aperto. Il protagonista riesce così ad uscire dalla tomba impossessato del tesoro e fiero di se stesso per aver beffato i due ladri.
COMMENTO:
In questa novella i temi principali sono affronta il tentativo della fortuna di dominare l'uomo, che tramite un modo di pensare razionale e razionalista, combatte la dea bendata che spesso non riesce a sopraffarlo. La funzione narrativa che prevale è senza dubbio quella della fiaba, con i temi dell‘ allontanamento, il divieto, il danneggiamento, il salvataggio, la persecuzione e la maturazione del personaggio nel corso della storia.
Nella novella di Andreuccio viene molto sollecitato il senso della vista, soprattutto nell'incontro con la siciliana, dove i verbi «scorgere», «vedere» e «osservare» sono volutamente ripetuti. Infine, i luoghi sono descritti come se visti dagli occhi di Andreuccio e, con questa mossa, Boccaccio dimostra di riporre molta fiducia nell'umanità.