Parlare per farsi ascoltare La comunicazione efficace
Gestire la paura Molto persone non si sentono a proprio agio nel momento in cui devono parlare in pubblico. Il cosiddetto “nodo allo stomaco” o la “tremarella” non sono situazioni rare e vi sono rimedi per riuscire a gestirli.
Molti di coloro che temono le occasioni di parlare più formali (come quelle di lavoro) sono invece totalmente a proprio agio in altri incontri sociali informali. Come mai questa differenza? Forse perché l’ambiente informale mette a proprio agio queste persone? Perché qui si tratta di parlare spontaneamente e non hanno il tempo di innervosirsi? Perché sono in compagnia di amici? Quale che sia la ragione – e tutte queste ipotesi sono valide - analizziamola un po’ più a fondo.
La paura è una reazione soggettiva, emotiva e tipica del genere umano. Le cause della paura La paura è una reazione soggettiva, emotiva e tipica del genere umano.
Ci sono definizioni più esatte dell’ansia e arrivare a capirla in modo più preciso e razionale è un passo verso il superarla.
Cercate di definire esattamente di cosa avete paura Temere di non avere una bella voce e che il vostro messaggio arrivi male Temete di balbettare e di non trovare le parole. Temere di mettere a repentaglio la vostra posizione sociale o aziendale Temere di non aver nulla da dire al pubblico che esso reputi degno di ascoltare Temere di fare qualche stupido errore o offendere qualcuno.
Tutte queste sono ansie comuni a molti.
Quindi evitate i pensieri negativi, anche se questo è il primo impulso che viene alla maggior parte di noi. Anche gli oratori più esperti si trovano in difficoltà nel momento in cui devono parlare in pubblico.
La preparazione Una delle cause dello stress è la sensazione di essere impreparato. Sapere di essere ben preparato è l’esigenza più essenziale e il conforto più grande per affrontare lo stress. (conoscere a fondo gli argomenti e le possibile problematiche)
La Fiducia Anche la fiducia in se stessi è un senso di sicurezza, maggiore è il vostro senso di sicurezza, minori sono le probabilità di essere nervoso. (pensare in positivo, credere in se stessi e concentrarsi più su quello che si ha da dire piuttosto che preoccuparsi di ciò che gli altri pensano di noi in quel momento).
Il nervosismo nasce se vi preoccupate di voi stessi (del vostro aspetto, di come parlate, di come siete vestiti…) mentre il vostro interesse dovrebbe essere su quanto loro capiscono quello che state dicendo, su quali sono o possono essere i loro problemi nel recepire ciò che dite, su cosa potete fare per facilitare le cose per loro. Quando incominciate a pensare così, cioè ad indirizzare la vostra attenzione, energie e sforzi sull’aiutare i vostri ascoltatori ad afferrare ciò che state dicendo, il nervosismo scompare per incanto.
Nervosismo? Che cos’è? non si può essere nervosi quando non si bada che ad osservare il pubblico, per individuare qualsiasi segno di dubbio, confusione, incomprensione, disaccordo o altre reazioni del genere. Se fate questo imparerete ad essere molto sensibili a queste reazioni e a rispondervi nel modo migliore.
Individuare l’obiettivo e l’interlocutore E’ necessario non divagare per non correre il rischio di non far capire all’altro dove si va a parare, cioè è necessario individuare l’obiettivo della comunicazione. E’ necessario, inoltre, adattarsi al tipo di ascoltatore mettendosi nei suoi panni e adattando il nostro discorso a lui.
Strategie per creare un legame Mettersi nei panni dell’altro significa creare un legame, cioè creare un rapporto empatico. La prima cosa da fare è lavorare su voi stessi, mostrando che le persone di fronte a voi vi piacciono.
SUGGERIMENTI Mostrare un totale rispetto per l’altro, ascoltandolo con attenzione e pazienza, e dando seria considerazione a ciò che dice prima di rispondergli. Mostrare un atteggiamento rilassato il che aiuta a creare un’atmosfera rilassata. Fare in modo di non apparire affrettati nella comunicazione.
(anche con chi vi sta sulle palle) Sorridere e lasciare all’altro il tempo per assorbire ciò che avete detto e reagire se lo desidera. Stare attenti a non mettere in imbarazzo nessuno. Fare in modo di non apparire pieno di boria (un “pallone gonfiato”) Usare la massima cortesia con tutti (anche con chi vi sta sulle palle)
Riassumendo le strategie per creare credibilità sono : Credere in ciò che state dicendo. Fare le vostre affermazioni in modo positivo. Rispondere alle domande e alle sfide in modo professionale.
Concludiamo E’ inutile sottolineare che per essere credibile, l’esattezza è essenziale. I dettagli specifici dimostrano la vostra autorità solo se sono esatti. E’ meglio essere franchi, se non siete sicuri di qualcosa, e ammettere che non riuscite a ricordare o non sapete.
Altrimenti a causa della più perversa legge di Murphy Ci sarà qualcuno che conoscerà quel dato e vi mettere in imbarazzo. Bluffare è quasi sempre un’avventura ad alto rischio, e doversi rimangiare una cosa appena detta non fa mai piacere a nessuno.